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Autore: CreepyLullaby    13/09/2011    1 recensioni
Fare finta di niente. Non mi piace come termine, perché finta? Facciamo niente! Facciamo il possibile! In qualche modo faremo! Sì e come? Devo anche imparare a volare? Che poi se un giorno fossi felice, metti caso, insomma che dovrei farmene?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che poi era finito tutto infondo, sembrava autunno ed era solo settembre, le foglie erano già cadute, io ero verde e tu quasi arancione, eri un po’ opaco e ti si vedevano le vene nelle tempie

Che poi era finito tutto infondo, sembrava autunno ed era solo settembre, le foglie erano già cadute, io ero verde e tu quasi arancione, eri un po’ opaco e ti si vedevano le vene nelle tempie.

Sembra tutto un triste resoconto di crimini commessi, che poi non ricordavo mai i tuoi, infatti era curioso, ci pensavo mentre contemplavo il latte con la cioccolata, avevo voglia di sporcarlo, stamani. Perché poi era troppo bianco, comunque.

Sinceramente non ho mai capito la differenza fra inizio e fine, che poi quando finisce il tempo che si fa? “ Fare finta di niente” non mi piace come termine, perché finta? Facciamo niente! Facciamo il possibile! In qualche modo faremo!

Sì e come? Devo anche imparare a volare?

Che poi se un giorno fossi felice, metti caso, insomma che dovrei farmene? Mica ci compro niente accidenti!

 Io volevo una casa e la volevo di cristallo, perché poi le finestre se ti ci butti addosso non si rompono, potevo anche chiuderti nella cucina e vederti invecchiare. Tanto sei già vecchio, non puoi che peggiorare.

Sembrava delirante ma alla fine era piacevole.

Giochiamo a piangere? Non l’abbiamo mai fatto e stavo pensando che poteva anche essere coinvolgente. Sai che noia, piangere da soli dico, o si piange insieme o non si piange proprio! 

Quando le cose le facevano gli altri ti facevano schifo, come la nicotina e alla fine eravamo grigi a giorni alterni.

 Ma ci pensi mai a tutti quei fazzoletti? Troppo bianchi. Bianchi maledizione!

Non siamo più nel mondo delle meraviglie.

 C’era qualcosa nelle vene e scorreva al contrario perché a volte mi si accavallavano le lettere, e poi tutti quei mal di testa e le malattie psicosomatiche e la mia bilirubina che era sempre troppo alta.

Me lo ricordo l’ospedale, con gli occhi gialli.

 E nel frattempo tu finivi i tuoi studi. Che tanto non ci farai mai niente con quel pezzo di carta. 

Quando prendevo il telefono e lo sbattevo

forte contro il muro

forte contro il muro

forte contro il muro

e intasavo la segreteria. Quando a giorni pari il pesce sembrava anfetaminizzato e l’acqua una palude. 

E dove sono finiti i salici piangenti?

Ci sono trecentosessantacinque fogli in nero e io ho perso il conto perché ho i capelli pieni di nodi.

 

   
 
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