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Autore: Samvise    13/05/2006    1 recensioni
In un futuro non molto lontane, Harry e company si ritrovano a riaffrontare le paure del passato...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a Loryrocker e a Ale146 per aver recensito…

Grazie a Loryrocker e a Ale146 per aver recensito…

 

I Quattro Eroi

 

Harry si voltò di scatto, tremante.

Draco era svenuto.

Ginny era morta.

Era rimasto solo.

“Vedi, Potter? A me non fa nessuna differenza un seguace in più, o un seguace in meno. Io sono Voldemort, mentre tu sei un piccolo ragazzino che crede di essere un eroe! E’ ora di svegliarti dai tuoi sogni!” strillò Lord Voldemort, prima di gridare: “CRUCIO!”.

Harry cadde a terra, contorcendosi. Era passato parecchio tempo da quando aveva subito una maledizione cruciatus, anche se ricordava i suoi effetti perfettamente. Quella sensazione di sofferenza, quella voglia di morire lì, all’istante.

“Ti ridurrò a un vegetale, Potter, proprio come i genitori di quel tuo sudicio amico babbanofilo, Paciok!” urlò ancora Voldemort.

Nei suoi occhi si vedeva chiaramente la follia.

“Tua madre non c’è più a sacrificarti per te, vero, Potter? Non c’è più il tuo caro padrino a morire per te! Non c’è più quello sciocco di Silente a proteggerti, non è così?”.

Harry non sapeva più cosa pensare. La rabbia per quello che Voldemort mormorava si mischiava al dolore che gli stava facendo passare. Ma non avrebbe ceduto…non avrebbe chiesto pietà…non si sarebbe piegato a Voldemort…poteva fare la fine dei genitori di Neville, ma loro avevano sofferto fino alla fine, da veri eroi…e lui avrebbe seguito il loro esempio, come quello di tutte le persone che non c’erano più…avrebbe seguito l’esempio di tutte quelle persone che erano morte, piuttosto che schierarsi dalla parte del male, dalla parte di Voldemort.

“Chiedimelo, Potter! Chiedimi pietà” gridava ancora il Signore Oscuro.

“MAI!” urlò Harry, tra un grido di dolore e l’altro.

“Mai, Potter? Allora…AVADA KEDA…”.

Ma ancora una volta Voldemort fu scaraventato in aria, contro il soffitto.

Harry alzò lo sguardo. Peter Minus puntava terrorizzato la bacchetta contro il suo signore, come se non fosse consapevole di quello che aveva appena fatto.

“Vedi, Toma quanto pare anche a te cambia qualcosa se un tuo seguace ti tradisce, non è così?” disse Harry, con aria di sfida.

PeterDraco…era per loro che doveva vincere Voldemort.

Tom Riddle si alzò piano, dolorante.

Severus…uccidilo!” gridò, incapace di riuscire ad alzarsi.

Piton puntò la bacchetta contro Minus, colmo di furore.

“EXPELLIARMUS!” urlò ancora una voce, in modo così forte e potente che fece volar via sia  Piton che la sua bacchetta.

Draco Malfoy si era alzato, e guardava il suo ex-professore, non con aria di disgusto o di rabbia, ma di delusione.

“Ora sei tu, quello rimasto da solo, Tom!” esclamò Harry, correndo contro di lui, e calciando via la bacchetta dalle sue mani.

“Non credere che basti disarmarmi per sconfiggermi!” disse Voldemort, una volta alzato.

Ma prima che potesse aggiungere altro, Draco era corso dietro di lui e gli aveva bloccato le braccia, e le gambe.

Potter, uccidilo. Spetta a te” disse Malfoy, guardando il ragazzo, che una volta odiava.

Harry strinse fortemente la bacchetta, prima di puntarla contro la gola di Voldemort.

“Non credo che avrò problemi a pronunciare l’Anatema-Che-Uccide contro di te, Tom, dopo tutto quello che mi hai fatto” gli disse.

Voldemort non parse per niente convinto del contrario. Aveva perso, e lo sapeva bene. Gli si leggeva in faccia, e per Harry era la più grande soddisfazione che poteva ricevere.

 

Era questo che Harry Potter, sette anni dopo, pensava, mentre leggeva una lettera, arrivatagli dai Profeti, nel sotterraneo di quella che una volta era stato il rifugio dell’assassino di Ginny.

La grafia di Dennis e Colin Canon era quasi scarabocchiata. Sembravano aver scritto quella lettera frettolosamente. Sembrava che quella lettera avesse sofferto.

Harry, in quel momento, si sentì proprio come quella lettera. Una stretta al cuore gli impediva di respirare. Rilesse quella lettera almeno centinaia di volte. Grandi gocce di lacrime bagnavano quella lettera, ogni volta che la rileggeva.

Come poteva aver sospettato di Arthur Weasley? Come poteva aver sospettato di quella persona che gli aveva offerto una casa in molte occasioni? Come poteva aver sospettato il padre del suo migliore amico? Come poteva aver sospettato di lui, se stava leggendo che era…morto?

 

Caro Harry,

ci dispiace essere noi latori di questa notizia, ma appena l’abbiamo saputa abbiamo subito pensato ad informarti. L’Ufficio di Arthur e Percy è stato appena trovato distrutto. Sembra essere saltato in aria, come il castello di Draco. Sotto le macerie sono stati trovati Arthur Weasley e Peter Minus…morti. Non so cosa sia successo, ma spero tanto che tu sia riuscito a capirci qualcosa, perché noi non sappiamo più che pensare. Per favore trova Severus Piton, e fa che paghi per tutto il male che sta facendo. Ci vediamo al funerale dei nostri due amici.

 

Dennis e Colin Canon

 

 

  
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