Malfoy
cercò di riprendere fiato, ma le sue vie respiratorie erano
bloccate.
Quella
maledetta Mezzosangue stava tentando di ucciderlo? Si chiese, tossendo
nella maniera più discreta possibile.
Quella
domanda per poco non gli aveva fatto uscire la burrobirra direttamente
dal naso.
-
Che vai farneticando, Granger? - biascicò, cercando aiuto
in un altro sorso di burrobirra, che però non
sortì l’effetto desiderato.
Hermione
lo guardava con un’espressione indecifrabile, aveva le guance
rosse e lo sguardo deciso.
Avrebbe
riso di lui se l’emozione che provava in quel momento non
avesse preso il sopravvento.
-
Sei sordo o cosa?
Quando
si fu totalmente ripreso, lui la guardò con uno sguardo
penetrante. Hermione si chiese se il rossore sulle sue guance fosse
dovuto all’imbarazzo o per il fatto di aver rischiato di
morire per colpa di una burrobirra.
-
Ho sentito benissimo la tua domanda, è il perché
tu l’abbia posta che mi incuriosisce… - le
rispose, con un sussurro roco.
Hermione
sentì la sua “sicurezza” svanire
come la neve al sole. Ma doveva mantenere il punto se voleva una vera
risposta.
Malfoy
era tremendamente abile nello sviare situazioni e conversazioni per lui
scomode.
-
Ti incuriosisce che mi chieda come mai, dopo anni di insulti, tu abbia
deciso di darmi un bacio?
Malfoy
ghignò, la Granger era un osso duro ma avrebbe trovato pane
per i suoi denti.
-
Se te lo chiedi, vuol dire che ti interessa… - rispose
serafico, finendo l’ultimo goccio della sua burrobirra.
Hermione
strinse i pugni sotto al tavolo. Ecco, lo stava facendo di nuovo,
voleva farla desistere mettendola in imbarazzo. Ma questa volta non ci
sarebbe riuscito, a costo di sbilanciarsi ed essere derisa da lui per
il resto dei suoi giorni.
-
Sì, mi interessa… - disse sbuffando - E vorrei
una risposta prima di domani mattina.
Il
tono della Granger non ammetteva repliche, inoltre la sua risposta lo
aveva spiazzato così tanto da metterlo quasi in
difficoltà.
Malfoy
si aspettava un’altra domanda o anche una negazione, ma mai
un’ammissione.
Le
interessava il perché l’avesse baciata…
ma questo, certamente, non voleva dire che fosse interessata a lui.
Inoltre
il rifiuto di Hermione a quel bacio ancora gli bruciava, come se quella
notte lei lo avesse marchiato a fuoco.
Eh
sì, se voleva una risposta se la sarebbe dovuta sudare!
-
Sai, potrei anche risponderti… ma solo se prometti che anche tu
poi risponderai ad una mia domanda…- la guardò
furbamente, in un modo che ad Hermione non piacque per niente. Sembrava
un predatore intento ad osservare la sua vittima.
-
Che domanda sarebbe?
-
Quanta fretta … devi ancora giurare, sul tuo onore Grifondoro naturalmente, che poi mi risponderai - disse lui, malignamente - Anche perché credo che ti
interesserebbe sentire la mia risposta prima, visto che sono strettamente correlate.
Il
battito di Hermione aumentò a dismisura. " E va bene, ti risponderò, lo prometto." rispose nervosamente. Che domanda voleva
farle? Perché aveva aspettato che fosse lei per prima a
chiedergli qualcosa invece di farlo direttamente lui?
Era
così assorta nei suoi pensieri che quasi non si accorse che
Malfoy si fosse alzato.
-
D…Dove stai andando adesso? - chiese spaesata, vedendolo
avviarsi al bancone.
-
A pagare, Mezzosangue, non credo che il nostro
“banchetto” sia stato gratis.
Hermione
avvampò per la vergogna, si alzò di scatto
prendendo convulsamente la sua borsa.
-
Aspetta, dovrei avere qualche galeone in borsa.
-
Lascia perdere…
-
Cosa?
-
Ho detto lascia perdere, ci penso io!
Lei
gli si avvicinò, con in mano un portamonete a forma di
coniglietto rosso.
-
Non posso permettere che sia tu a pagare per tutti e due. - disse
risoluta. Non aveva mai tollerato queste smancerie cavalleresche.
-
Per tutti i calderoni! - sibilò lui, vedendo il
suo portamonete - Questa è davvero un’offesa al
buon gusto!
Hermione
alzò il sopracciglio, cosa aveva di così
terribile il suo portagaleoni?
-
Ed ora qual è il problema? - chiese, incrociando le braccia.
Lui
fece un gesto eloquente con la mano prima di allungare alla cameriera
che li aveva serviti una manciata di galeoni.
-
Tenga pure il resto…
-
Grazie signore, torni presto a trovarci! - rispose lei con un sorriso.
Malfoy
prese tranquillamente il suo mantello mentre Hermione lo seguiva come
un’oca inferocita.
-
Sei sempre il solito, ti ho detto che volevo pagare la mia parte! -
disse, indossando anche lei sciarpa e mantello.
-
Per favore stai buona e pensa ad un modo di trasfigurare quel coso in
qualcosa che sia guardabile.
-
Che ha che non va il mio coniglio? - chiese offesa - Ci ho messo quasi
una settimana a cucirlo senza magia!
Malfoy
iniziò a riderle in faccia sguaiatamente - E quello sarebbe
un coniglio?
Hermione
stava iniziando a perdere veramente la pazienza.
-
Pensavo fosse la faccia di Lenticchia con una brutta malattia
deformante!!! Anzi, guardandolo bene, forse lui è anche
peggio! ahahah…
Questo
era troppo, pensò Hermione, sentendo il sopracciglio tremare
vistosamente.
Lo
afferrò per il mantello, trascinandolo fuori dal locale in
malo modo.
-
Che modi, Mezzosangue! - sibilò lui contrariato, quando si
trovarono per le gelide vie poco illuminate di Hosmeade.
-
Sei andata allo stesso corso educativo di San Potter e lo straccione
per caso?
-
Divertente… - disse lei, guardandolo astiosa - Per questa
volta lascerò correre, anche perché mi sembra che
tu debba ancora rispondere ad una certa domanda.
Il
ghigno di Malfoy si spense lentamente.
Quella
piccola intrigante non accennava a mollare.
-
E va bene… sei davvero cocciuta … -
sospirò fissando il cielo, dandole le spalle per un momento.
La
luna illuminava una piccola porzione di cielo circondato da nuvole
cariche di pioggia, con quel freddo sicuramente sarebbe nevicato da un
momento all’altro.
-
Vuoi sapere veramente perché ho provato a baciarti? - le
disse voltandosi, il suo sguardo la fece rabbrividire più
del gelido vento di quel giorno.
Istintivamente
si strinse nel suo mantello, mentre annuiva in silenzio.
-
Dovevo farlo.
Hermione
sgranò gli occhi.
-
In che senso, dovevi farlo? Dovevi baciarmi?
Malfoy
le si avvicinò - Ovviamente per avvelenarti, avevo del
veleno sotto la lingua. - sibilò lui, ad un millimetro dal
suo viso.
Hermione
avvampò, non seppe neanche lei se per
l’indignazione o perché solo sentendo la parola lingua, pensieri
poco casti avevano invaso la sua mente.
-
A…Avvelenarmi?
Malfoy
rimase serio per qualche secondo prima di scoppiarle a ridere in
faccia, nuovamente.
-
Stavo scherzando… - disse tra una risata e l’altra
- Che faccia che hai fatto, Granger, sei uno spasso!
Hermione
lo fulminò con lo sguardo - Forse sarebbe stato meglio che
avessi preso quel whiskey incendiario, almeno da incosciente avresti
detto meno stupidaggini!
Vedendo
che lui non accennava a smettere di ridere, iniziò a
fissarlo divertita. Malfoy aveva di nuovo quel sorriso bellissimo che
aveva visto nella loro prima uscita
illegale. Hermione in quel momento si sentì
veramente felice e si chiese se anche Malfoy, almeno un pochino, si
sentisse come lei quando erano insieme.
-
Ehi, Ron... - sussurrò Ginny dietro ad un angolo dei sotterranei
- Dove sei finito?
-
Qui! - Ginny sentì una mano toccarle la spalla - Con questo
buio faccio fatica a vedere ad un centimetro, ma perché non
li illuminano un pochino questi sotterranei? Capisco che lo facciano
per non doversi guardare a vicenda le loro brutte facce… ma
a tutto c’è un limite.
Ginny
trattenne una risatina.
-
Hai visto uscire qualcuno?
Ron
aggrottò le sopracciglia - No, dopo il coprifuoco non
è uscito nessuno, almeno spero…
-
Come speri! Ti sei allontanato?
Ron
arrossì colpevole, fu contento di essere al buio in quel
momento.
-
Ehm… sì, dovevo andare in bagno. Ma è
stato solo per pochi minuti!
-
Sarà… - disse la sorella, un po' pensierosa. Da
quelle Serpi c’era da aspettarsi di tutto, anche che
strisciassero fuori dal bagno di Mirtilla Malcontenta.
-
Ma quanto ci mettono Hermione e Malfoy! - esclamò Ron con
il suo solito tono polemico - Ormai sapranno a memoria tutti i libri di
quella stupida biblitoteca!
Ginny
cercò di rabbonirlo - Vedrai, torneranno a
momenti… - ma in realtà non era molto convinta
neanche lei, la biblioteca a quell’ora era chiusa da un
pezzo, però forse immaginava cosa stesse facendo
l’amica…
Anche
lei ringraziò che fosse buio, così Ron non
avrebbe visto il sorrisetto malizioso che le increspava le labbra.
Hermione
sospirò, aveva riso così tanto che le doleva la
pancia. Vedere quel Serpeverde ridere di gusto aveva finito per
contagiare anche lei.
Alla
fine Malfoy aveva vinto, pensò esausta. Non le avrebbe mai
detto il motivo di quel bacio e, forse, anche una parte di lei non
voleva saperlo per paura di scoprire qualche cosa di spiacevole.
Adesso
però doveva parlare del ricatto, il peggio stava per venire.
Le
strade erano deserte a quell'ora, un vento gelido le sterzava le guance
ed i capelli.
Forse
non era il caso di parlargli lì fuori con quel freddo, ma
soprattutto con il rischio che le sue urla svegliassero qualcuno.
Perchè
era sicura al cento per cento che lui si sarebbe messo ad urlare.
-
Ho capito che non vuoi rispondermi... ma non fa niente. - gli disse, non
appena lo vide riprendersi. Lui la guardò con sufficienza,
ma non disse nulla.
-
Comunque ho bisogno di parlarti, andiamo alla Stamberga Strillante!
-
Dove? - sbottò Malfoy, sgranando gli occhi - Io non ci
metto piede in quella topaia!
-
Non iniziare con le norme igieniche adesso! Ho bisogno di parlati e
qui si muore di freddo... - rispose Hermione, omettendo la faccenda “urli
selvaggi”.
-
Rientriamo nel pub allora! E poi cos'è che devi dirmi? -
chiese il Serpeverde, scrutandola sospettoso.
Hermione
si strinse maggiormente nella sua sciarpa.
-
Ai Tre Manici di Scopa ci sono troppe persone e non voglio che senta
nessuno, è un faccenda delicata! - disse, tremante - Il
vento si è alzato, sbrighiamoci prima che piova... sto
congelando!
Anche
Malfoy si strinse nel suo mantello nero - E va bene, piccola strega...
- disse, con sguardo malizioso - Non credevo che ambissi
così tanto a stare da sola con me in una casa abbandonata.
Forse
per il freddo, forse per il fatto che la sua uscita potesse essere
effettivamente fraintesa, ma comunque i capelli di Hermione si
drizzarono.
-
Che hai capito? - berciò, quasi isterica - Ti devo dire una
cosa seria che ti riguarda, NON flirtare con te.
Malfoy
sussultò - Cosa?
-
Andiamo e ti dirò tutto...
Si
incamminarono a testa bassa verso la Stamberga, il vento stava
aumentando e la temperatura stava scendendo rapidamente.
Salirono
la collinetta dove sorgeva la casa, la cui immagine sinistra
troneggiava su Hosgmeade, con le sue finestre rotte e chiuse da
tavolati. Passarono successivamente per il cupo giardino,
inselvatichito negli anni. Malfoy non trattenne un'espressione
disgustata guardando quel degrado e comparandolo al giardino di rose
che curava sua madre a Malfoy Manor.
Per
tutto il percorso non si erano scambiati neanche una parola.
Draco
aprì la porta sporca e scheggiata, con il mantello che
svolazzava alle sue spalle, ed Hermione si precipitò dentro
senza tante cerimonie.
-
Questa temperatura è decisamente migliore! - disse la ragazza
con un sospiro, tirando fuori la bacchetta dal mantello -
Lumus !
Anche
Malfoy la imitò.
Ai
due ragazzi apparve una scena degna di un film dell'orrore.
Sul
pavimento macchiato c'erano come minimo due dita di polvere, ad
eccezione di zone più chiare. Sicuramente quelle erano le
loro orme di qualche anno prima, quando lei era entrata in quella casa
insieme ad Harry per salvare Ron, trascinato lì sotto da
Sirius. Infatti nella Stamberga c'era un passaggio segreto che portava
sotto al Platano Picchiatore, nel giardino di Hogwarts.
-
E' anche peggio di ogni immaginazione ... - sentenziò
Malfoy, con aria greve, fissando i mobili rotti e sparsi per tutta la
casa. Hermione illuminò le scale disintegrate e poi una
stanzetta più piccola - Questa mi sembra quella messa
meglio, vieni.
Malfoy
la seguì, con un sopracciglio leggermente alzato - Messa
meglio? Questa casa sta per crollare! E' la seconda volta
oggi che attenti alla mia vita.
Hermione
gli scoccò un'occhiata nervosa, sperando intimamente che non
fosse proprio lui a farla crollare del tutto.
-
Che fortuna, delle candele! - trillò, afferrandone un paio
da terra e pulendole dalla povere -
Incendio !
Con
un colpo di bacchetta le accese tutte.
-
Allora Mezzosangue, vuoi anche un tavolo e due bicchieri di vino?
Malfoy
la stava fissando al centro della stanza, aveva uno sguardo spazientito
e le braccia conserte.
-
Cosa mi devi dire di tanto importante da portarmi in questa topaia?
Hermione
ingoiò a vuoto, cercando le parole adatte da usare.
-
Ahia, Ron! - sussurrò Ginny con forza - Quello era il mio
piede!
-
Oh, scusami.
Ginny
sospirò, erano almeno tre volte che le pestava i piedi.
Ron
stava girando in tondo da un'ora con il mantello di Harry sulle spalle,
non facendo altro che insultare la casa di Serpeverde e tutti i suoi
occupanti.
Si
vedeva da lontano un miglio che era preoccupato del ritardo di
Hermione, secondo lui Malfoy l'aveva uccisa e lanciata in un pozzo di
Hosgmeade con una pietra al collo.
Ma
per quanto queste congetture fossero assurde e la facessero ridere,
adesso anche lei iniziava a sentirsi un po' in ansia. Hermione,
dopotutto, gli avrebbe dovuto dire del ricatto ed era preoccupata lei
stessa di una possibile reazione di Malfoy.
Quel
ragazzo era sempre calmo e glaciale su tutto, ma quando qualcosa lo
toccava nell'orgoglio la sua calma spariva lasciando il posto alla sua
emotività. Un'emotività molto violenta ed a volte
crudele. Ed era anche una cosa normale per chi era stato cresciuto,
come lui, per divenire erede di una dinastia di maghi potenti ed oscuri.
Hermione
era riuscita a prenderla in disparte prima di uscire e le aveva
raccontato molte cose su di lui e sul suo comportamento in varie
occasioni. Ginny, così, in quelle ore di attesa era arrivata
ad una conclusione .
Malfoy
l'amava e non le avrebbe mai fatto del male.
Ma
se invece non fosse stato così? E se nel sapere del ricatto
se la fosse presa con Hermione?
Forse
stare con Ron in un momento come quello non era l'ideale, la stava
facendo agitare.
-
La finisci di girare come un leone in gabbia? - gli sussurò
irata - Mi stai innervosendo, senza contare che mi verrà
sicuramente un livido sul piede!
-
Come faccio a stare calmo! - le rispose il fratello - Hermione
è fuori con quello da ore, non ci credo che hanno studiato
per tutto il tempo! E poi questa storia del ricatto mi da i brividi...
se metto le mani su Zabini giuro che gli farò pentire di
essere strisciato in questa scuola.
-
Concordo in pieno, Weasley...
Una
voce nel buio gelò il sangue a Ron e Ginny, che trattennero
il fiato. Cercarono di capire chi fosse la sagoma davanti a loro, anzi,
due sagome ! Ma il buio era troppo fitto e la poca luce che arrivava
dalle finestre faceva distinguere loro solo dei contorni sfocati.
Ecco,
pensò Ginny atterrita, per discutere con quell'ameba di suo
fratello non si erano accorti che fosse uscito qualcuno.
-
E' passato qualcuno da questa parte? - chiese l'altra sagoma,
però la sua voce sembrò famigliare.
-
Harry?
-
Sì, sono io e c'è anche Nott con me, chi ti
aspettavi?
Ron
e Ginny tirarono un sospiro di sollievo.
-
Miseriaccia, che spavento! - sussurò Ron, pallido come un
cencio - Non avevo mai sentito la voce di Nott, pensavamo fosse
qualcuno di loro.
Theodore
ghignò - In effetti è vero, non ci siamo mai
parlati direttamente, o sbaglio?
-
No, infatti. - confermò Ron - Comunque non è
passato nessuno nelle ultime ore, e non ce la faccio più ad
aspettare... - Riprese a camminare avanti ed indietro - E se fosse
successo qualcosa di spiacevole ad Hermione?
Ginny
alzò mentalmente gli occhi al cielo - Eccolo che
ricomincia...
-
Tranquillo, Weasley. - la pacata ma gelida voce di Nott lo
bloccò sul posto - Finché lei è
insieme a Draco non le accadrà nulla.
Per
Ron fu peggio di una conferma - E' proprio questo che mi preoccupa! -
disse con forza - Lui la odia!
Nott
sorrise nel buio... Weasley aveva realmente le fette di salame sugli
occhi, non aveva sbagliato a giudicarlo.
-
No, non la odia affatto. - ghignò nel dirlo e Ron se ne
accorse subito.
-
Ah sì? Allora gli insulti di questi anni erano solo una
copertura ed in realtà lui è il suo migliore
amico?
Harry
e Ginny sospirarono. Ci mancava solo che quei due iniziassero a litigare.
Ma
Nott non si scompose, avere a che fare ogni giorno con Draco Malfoy lo
aveva temprato.
-
Mai detto questo, dico solo che non farebbe mai del male a chi potrebbe
aiutarlo a mantenere la sua "E" in Pozioni.
Ron
tacque.
Ginny
pensò che forse la risposta di Nott, per quanto falsa, lo
avesse quasi convinto.
Anche
Theodore pensò compiaciuto la stessa cosa.
D'altronde
non era saggio per lui dire ad uno spasimante della Granger quanto in
realtà Draco tenesse a lei.
Harry
si intromise - Comunque siamo venuti a chiamarvi perché
dobbiamo andare tutti al settimo piano e dobbiamo avvertire Hermione di
portare Malfoy lì quando torneranno.
-
Al settimo piano? - chiese Ginny - Intendi nella Stanza delle
Necessità?
-
Sì
-
E come mai? - continuò, sorpresa.
Fu
Nott a risponderle stavolta.
-
Perché ho qualcosa da mostrarvi...
Hermione
impugnò, atterrita, la sua bacchetta -
Wingardium Leviosa!
Riuscì
a bloccare la sedia prima che questa raggiungesse la finestra, finendo
di distruggerla.
-
Quel maledetto traditore! - urlò Malfoy inferocito -
Deprimo ! -
recitò verso un mobile, mandandolo in mille pezzi.
-
Malfoy, calmati! - urlò Hermione a sua volta - Non serve a
niente distruggere le cose!
-
Sì che serve! - le sibilò lui, lanciandole
un'occhiata che le fece tremare le gambe - O vuoi che me la prenda con
te... per quello che mi hai nascosto!
Hermione
impallidì.
-
Ero anche io su quella maledetta foto, ma tu hai voluto fare di testa
tua, tagliandomi fuori completamente! - avanzò di un passo
verso di lei, i suoi occhi erano rabbiosi ma, allo stesso tempo, pieni
di delusione.
Hermione
indietreggiò, puntando la bacchetta verso di lui - Non
costringermi ad usarla...
-
Che paura, Granger... - disse lui, ironico - Io lo dicevo che le donne
erano tutte uguali... - fece un altro passo verso di lei.
-
Ti ho già spiegato perché non potevo dirtelo. - si
difese lei, cercando di controllare la paura, perché in quel
momento Malfoy le trasmetteva questo, insieme ad una grande solitudine
interiore.
-
Ho anche tentato di avvisarti quando Zabini era in infermeria, ma
quando sono venuta da te nei sotterranei ho incontrato la Parkinson.
Malfoy
la guardò in silenzio, ricordava bene quel giorno,
perché era da allora che lei aveva iniziato ad evitarlo.
-
Ora capisco... - disse pensieroso fra sé e sé,
fermandosi.
-
Era per questo che quella notte mi hai rifiutato, Zabini ti stava
seguendo! Ma certo... me lo sentivo che c'era qualcosa di strano
dietro al tuo comportamento sfuggente.
Hermione
avvampò, non si aspettava che lui dicesse una cosa del
genere, non in quel momento poi.
-
Be' ecco...
Si
formò un silenzio carico di imbarazzo, anche se Malfoy
più che imbarazzato sembrava famelico, le si
avvicinò, costringendola ad arretrare fino al muro.
-
Perché sai, ora lui non è qui... e vorrei
scoprire cosa faresti realmente nel caso ci riprovassi... - mise il
braccio destro appoggiato al muro, all'altezza della spalla di Hermione.
-
C... Cosa vuoi fare? Fermo! - balbettò lei, cercando di
spingerlo con l'altro braccio, ma era decisamente più forte
di lei.
Lui
le afferrò il polso e la tirò a sé,
costringendola a guardarlo negli occhi - Volevi che rispondessi ad una
certa domanda, giusto?
Il
cuore di Hermione perse un battito.
-
Sì...
Lui
rimase qualche secondo in silenzio, guardandola con occhi pieni di
desiderio.
Poi
parlò, con voce leggermente roca... - Ti ho voluta baciare
per un motivo, mi interessi... - sussurrò al suo orecchio.
Ecco
finalmente lo aveva detto, le aveva confessato i suoi sentimenti, anche
se era stato piuttosto vago sul quanto le
interessasse.
Hermione
lo guardò sconvolta, non sapeva cosa dire o fare.
-
In questo periodo che abbiamo passato insieme ti ho conosciuta meglio,
anzi, ti ho conosciuta veramente, visto che non sapevo nulla di te...
Le
lasciò il polso e mise un po' di distanza tra loro - Ho
avuto un brutto periodo ultimamente, ed i soli momenti in cui non mi
sono sentito solo erano quelli passati a studiare con te o stuzzicarti.
Hermione
sentì gli occhi pizzicare ed abbassò lo sguardo,
imbarazzata.
Si
sentiva così felice ma allo stesso tempo era anche triste
per lui.
-
Ora tocca a me farti una domanda, ricordi? - disse lui, avvicinandosi
nuovamente a lei.
-
Ho bisogno di sapere una cosa... - le alzò il mento con due
dita, costringendola a guardarlo negli occhi.
-
Era Zabini il motivo per cui mi hai rifiutato?
Hermione
non riuscì più a trattenere le lacrime, che
iniziarono a scendere silenziose.
Un sussurro uscì dalle sue labbra ...
- Sì...
Un sussurro uscì dalle sue labbra ...
- Sì...
Per
Draco fu sufficiente, oltre al fatto che fosse la cosa che
più desiderasse da giorni, annullò la distanza
tra loro, baciandola dolcemente.
Mentre
la baciava, con una mano le accarezzò una guancia, pulendo
via le lacrime. Fu allora che scoccò qualcosa che
trasformò il bacio da dolce e casto, ad impetuoso e rovente.
I
loro sensi si persero in quel turbine di passione mentre lui la
stringeva convulsamente a sé, quasi temendo che le scappasse
via.
Per
Hermione niente aveva più senso in quel momento, Il ricatto,
Zabini, Il test, la gelosia di Ron, il motivo per cui erano
lì...
Contava
solo una cosa, lo stava baciando.... con il cuore a mille, le mani
sudate e le gambe tremanti, ma era lì con lei adesso e sentiva il suo
profumo invaderle le narici.
I
due ragazzi erano così presi da non accorgersi di un qualcosa che
aveva iniziato a svolazzare davanti alla finestra da alcuni minuti,
fino a quando un beccare sul vetro li fece sobbalzare ed allontanare di
scatto l'uno dall'altra.
-
Chi c'è? - disse, Malfoy andando verso la finestra.
Hermione
era ancora frastornata, il cuore le batteva così forte da
rimbombarle nelle orecchie - Hai visto qualcuno? - chiese, preoccupata
che li avessero visti.
Una
civetta bianca iniziò a svolazzare davanti ad una delle
finestre.
-
Non è la civetta dello Sfregiato quella? -
sibilò Malfoy, scocciato che qualcosa li avesse interrotti.
-
Sì, è Edvige! - rispose Hermione allarmata,
andando ad aprire la finestra per farla entrare - Se Harry me l' ha
mandata ci sarà un motivo importante!
Malfoy
sbuffò.
Lui
stava facendo decisamente qualcosa di più importante.
Hermione
aprì il messaggio e sgranò gli occhi.
-
Che dice? - Malfoy le si affiancò.
Hermione,
spero
che tu stia bene e che stia per tornare.
Dovresti
venire appena puoi nella Stanza delle Necessità, ti stiamo
aspettando lì, io, Ron, Ginny e Nott.
Ci
sono delle novità importanti.
ps.
porta il furetto con te.
Harry.
Draco
ed Hermione si guardarono senza parole.
Di
quali novità stava parlando?
*** Hola! scusate il ritardo, sinceramente volevo aggiornare prima ma sono partita due giorni per Siena e non mi sono portata il pc. Sapete, questo capitolo mi impensierisce un po'. Ho paura di averlo scritto male, o almeno, non è come lo volevo, ma con questo caldo non sono riuscita a fare di meglio... scusate ç_ç anzi, se vedete errori o altro segnalatemeli senza problemi !! Volevo ringraziare : _StayStrong , Tonna (vi invito nuovamente a vedere la sua storia^^) elisadi80, Tanny (che bello che sei tornata !) ValePG (mi hai sorpresa,tvb !!!) e la dolcissima seven. Spero di non avervi deluse con questo cap. fatemi sapere!!! -A-