Una settimana
dopo il boss ci richiamò in sede, dicendoci che aveva deciso (senza averci
consultato) di girare un video del nostro quarto singolo, the "SP"
(Suffering People), per incrementare le già alte vendite del singolo. Il primo
video era un grandissimo passo avanti, e poi lo avrebbero trasmesso sulle reti
più importanti del paese.
Ad attenderci
nel suo elegantissimo ufficio c'era il boss: l'argentino Francisco Calderines!
Noto proprietario di una delle case discografiche nazionali più importanti del
paese e ricco finanziatore di tutti i nostri successi, Calderines ci fece
accomodare e spiegò la sua idea del video nei minimi dettagli. Sarebbe stata
durissima: la coreografia preparata era molto complessa e l'interpretazione
doveva essere perfetta in tutti i modi. Dovevamo diventare ballerini provetti e
attori eccezionali nel giro di pochissimo tempo! Sospirai stanca.
Come avrei
voluto che Kei fosse con noi, in quel momento...
Mentre
Calderines continuava a parlare, io ero immersa nei miei pensieri rivolti a Kei
quando sentii il suo nome echeggiare nell'aria.
-Per Kei cosa
farete? Siete riusciti a contattarlo o assumerete una comparsa?- aveva chiesto
Yuri.
Rei abbassò il
capo sconsolato ed io evitai accuratamente di guardare qualcuno negl'occhi. In
quel periodo avevamo cercato di rintracciare Kei in tutti i modi possibili
immaginabili, ma non aveva mai risposto alle nostre chiamate, ai nostri
messaggi, alle nostre lettere ed e-mail: era letteralmente scomparso! Yuri
affermava, malignamente, che era alle Hawaii a spendere tutto il suo capitale
in lattine di birra; Rei temeva che gli fosse successo qualcosa di brutto, che
fosse in coma, o magari morto: insomma, se non si preoccupava non era contento!
Io non ero
sicura di niente, ma paure le avevo...
-Ti
prego... ti supplico... se mi ami, non partire...-
E se fosse
proprio lui a non voler tornare? Forse aveva ragione Yuri...
Ma se avesse
ragione Rei, mi sentirei maligna a
pensare queste cose! Cercai di non pensarci troppo...
-Io non ho
bisogno di nessuna comparsa...-
Una voce bassa e
roca ruppe il piccolo silenzio venutosi a creare. Ci voltammo di scatto:
avevamo riconoscuto subito quella voce unica...
Poi, la conferma
dei nostri dubbi...
-Vieni avanti
Kei!- chiamò Calderines, aiutato da un gesto della mano. Entrò nella stanza un
ragazzo altissimo e robusto, con i capelli quasi in ordine e lo sguardo duro.
Kei. Quello era un Kei irriconoscibile.
-Bene, problema
risolto. Possiamo andare avanti...-
Mentre
Calderines parlava ancora del video, io fissavo Kei. Oddio...
Era lì, accanto
a me... l'avevo cercato per più di una settimana intera e adesso era a un passo
da me! Lo sguardo alto e serio, gli occhi rosso sangue che fiammeggiavano come
sempre. Davvero bellissimo...