Twins - Gemelli
Capitolo
tre - Secondo anno. 1972/1973.
Fu un anno interessante, sia per le cose che impararono
a lezione sia per l'evolversi dei loro rapporti interpersonali.
La loro vita a Hogwarts non era per nulla statica,
fortunatamente. A Beth e James questo andava più che bene perché erano persone
molto dinamiche.
Ci furono anche tanti cambiamenti inaspettati. O quasi.
James divenne il Cercatore della squadra di Quidditch
di Grifondoro e Sirius un Battitore.
Il giorno delle selezioni, James era così agitato da
diventare insopportabile e Sirius aveva dovuto promettergli di fare anche lui
il provino per riuscire finalmente a calmarlo.
Anche Beth aveva dovuto fare la sua parte,
promettendogli di assistere al suo provino per fare da sostegno morale ed
elogiandolo quanto bastava per ricordargli che lui era James Potter, con il
volo nel sangue e senza paura. Questo, fortunatamente, aveva ridestato parte
dell'abituale sicurezza del gemello.
James, almeno secondo il loro padre, aveva imparato
prima a volare che a camminare. Desiderava essere il Cercatore di Grifondoro da
quando aveva sette anni.
Quando erano più piccoli, lui e Bes avevano passato ore
intere a parlare dei loro sogni sotto la grande quercia del loro giardino e
James parlava sempre di Quidditch.
Era rimasto così deluso quando aveva scoperto che gli
studenti del primo anno non potevano far parte della Squadra di Quidditch della
loro Casa. Aveva anche deciso di andare dalla McGranitt per protestare ma Beth
e Remus l'avevano placcato a forza sul pavimento della Sala Comune quando aveva
annunciato che sarebbe andato a discuterne di persona con Minnie.
Beth non credeva che la McGranitt avrebbe ucciso James se
lui avesse usato quell'appellativo di fronte a lei, ma lo avrebbe come minimo
messo in punizione fino alla fine del loro settimo anno. Per molto tempo quindi.
Inoltre, gli aveva fatto notare che su sette anni lui
ne avrebbe giocati sei. Era una buona media, in fondo.
Alla fine, James si era rassegnato ad assistere a ogni
partita per studiare le tecniche migliori e si era esercitato ogni qual volta
gli era possibile per diventare sempre più bravo ed essere scelto come
Cercatore l'anno successivo.
Beth, a inizio anno scolastico, aveva deciso che era
controproducente sprecare tutte quelle energie per litigare con Sirius Black,
perciò aveva iniziato ostentatamente a ignorarlo.
Sirius, da parte sua, all'inizio se ne risentì ma poi, si
adeguò in fretta. In fondo, dovette ammettere con se stesso, gli piacevano i
battibecchi con Beth, ma se li scordò presto, troppo preso a evitare le cugine,
Bellatrix e Narcissa Black, che lo consideravano un traditore del suo sangue,
perché non andava in giro sbandierando ai quattro venti la purezza del suo
sangue e la sua superiorità e soprattutto perché era un Grifondoro.
Perfino Cedrella Black, che aveva alla fine sposato un
Weasley, destando all'epoca alquanto scalpore, era stata una Serpeverde,
sebbene poi con il suo matrimonio con Septimus Weasley avesse perso ogni
dignità.
Delle due cugine, Bellatrix era la più infervorata. Faceva
parte di un gruppetto di studenti snob, tutti rigorosamente Purosangue, fieri
delle loro nobili discendenze, che si credevano superiori a chiunque, come una
sorta di dei scesi in terra, cui apparteneva anche Lucius Malfoy, il fidanzato
di Narcissa.
Sirius cercava di sfuggire alle cugine fin dall'estate.
Se durante il suo primo anno a Hogwarts l'avevano ignorato, a casa non era
stato così fortunato.
Le sue care cugine, nelle loro purtroppo frequenti
visite, non avevano perso occasione di denigrarlo per le sue amicizie o per
essere un Grifondoro.
Il periodo estivo tra primo e secondo anno era stato
per Sirius una tortura. Era stato costretto a sentirsi dare del traditore del
suo sangue in ogni momento del giorno dalla sua cara madre, a sentire più volte
al giorno il ridicolo motto dei Black, “Tojours
Pur”, ripetuto a pappagallo dal fratellino Regulus di dieci anni e a
percepire lo sguardo di riprovevole del padre perennemente addosso. Se non
peggio.
Sfinito, Sirius aveva decorato la sua stanza, al numero
dodici di Grimmauld Place, con una quantità spropositata di stendardi
rigorosamente nei colori di Grifondoro, che sua madre faceva velocemente
sparire, dopo essersi presa il piacere di punirlo per la sua arroganza.
Alla fine, aveva imparato a fare l'Incantesimo di
Adesione Permanente e l'aveva usato per attaccare la sua sciarpa e alcuni
stendardi sopravvissuti, grazie al fatto che i suoi genitori non l'avrebbero
mai denunciato al Ministero per aver infranto il Decreto per la Ragionevole Restrizione delle Arti Magiche tra i
Minorenni, perché erano troppo orgogliosi per ammettere pubblicamente di
non avere alcun controllo sul loro primogenito.
Da qualche tempo, ormai, Sirius sentiva di non
appartenere più a quella famiglia. Se la sua somiglianza con il padre non fosse
stata così marcata, avrebbe pensato a uno scambio di neonati alla nascita, ma
non certo all’adozione. I Black, una delle più antiche e nobili Casate di maghi
Purosangue, non avrebbero mai accettato tra loro qualcuno di dubbie origini,
l’orgoglio lo impediva.
Per mantenere inalterata la purezza del sangue di mago,
erano anche molto frequenti i matrimoni tra cugini. In primis, quello dei suoi
genitori.
Il membro della sua famiglia che Sirius odiava di più
era sua madre, Walburga Black. Donna dalla tempra d’acciaio e dall'orgoglio
smisurato, era sempre pronta a criticare, a sputare sentenze e aveva un
giudizio su tutto, in particolare su di lui.
Non si faceva problemi a dire quello che pensava,
quando le pareva. Guardava altezzosamente dall'alto al basso coloro che lei non
riteneva degni dell'appellativo di mago. Insomma era insopportabile e il suo
non era un giudizio di parte.
In quel periodo, con suo grande sgomento, sua madre
aveva iniziato a ponderare l'idea di farsi fare un ritratto e di appenderlo
all'ingresso. Sirius non aveva dubbi sul fatto che sarebbe stato un incubo.
Grazie al cielo, era stata distratta! Sua madre aveva
letteralmente dato di matto quando la figlia di suo fratello Cygnus, Andromeda,
aveva sposato un Babbano, Ted Tonks. E naturalmente si era subito affrettata a
cancellarla dall’albero genealogico e a esprimere il suo parere al fratello,
trovando l’immediato appoggio dell’amabile Bellatrix.
Sirius, invece, pensava che Andromeda fosse molto
simpatica ed estremamente coraggiosa. L'unico aspetto negativo della cugina era
probabilmente la sua marcata somiglianza con Bellatrix, a parte l'espressione
dolce che Andromeda sfoggiava sempre.
Sirius non giudicava troppo negativamente il fratellino
Regulus, che aveva solo avuto la sfortuna di nascere in una famiglia del genere
ed era ancora troppo piccolo per comprendere realmente; suo padre Orion era una
figura lontana, quasi astratta, che trascorreva la maggior parte del suo tempo da
solo nel suo studio e durante i pasti non parlava mai. Ci pensava già
abbastanza la madre.
Sirius rimaneva però lo stesso ragazzino ironico, sicuro
di sé e con la risposta pronta che era sempre stato. Faceva di tutto per
marcare ulteriormente la sua diversità, soprattutto alla presenza di sua madre.
Per questo, una volta tornato a Hogwarts, non si
preoccupò del silenzio e dell'indifferenza di Beth. Aveva ben altro cui
pensare.
Il secondo anno fu critico anche per i rapporti fra
Lily e James. Se prima bisticciavano animatamente, senza ripercussioni gravi,
dopo quel che accadde una piovosa sera di Novembre, le cose peggiorarono.
Con un complicato gioco di corde invisibili, James,
Sirius e Peter avevano sospeso in aria, nei sotterranei, un paio di secchi
contenenti nientemeno che l’ultima pozione malriuscita di Peter, vicino alla
Sala Comune di Serpeverde, facendo in modo che se all’armatura prescelta fosse
stato mosso il braccio, la nefanda pozione si sarebbe rovesciata sugli ignari
Serpeverde.
Le vittime predestinate erano Avery e Mulciber, ma il
destino volle che Peter inciampasse travolgendo James, che teneva il filo che attivava
il tutto, e perciò la pozione si riversò su Lily, che proprio in quell’istante
stava percorrendo velocemente il corridoio.
James era talmente stupito che mollò il filo e mosse un
passo, uscendo da sotto il Mantello dell’Invisibilità, rivelando la sua
presenza alla rossa che strillò «Potteeeeeeeeeeeeeer!».
L'urlo di Lily risuonò probabilmente in tutto il castello.
A peggiorare la situazione ci pensarono
Avery e Mulciber, che sghignazzarono apertamente vedendo la scena.
Avery commentò malignamente «Vedi bene,
Mezzosangue, che quando ti diciamo che puzzi, non facciamo altro che affermare
il vero…». Fece un cenno al compagno e i due fecero per andarsene, ridendo.
Sirius e Peter non sapevano che fare, se
scoppiare a ridere, se rimanere nascosti oppure se intervenire. James li batté
sul tempo, perché, infuriato, scagliò ai due Serpeverde una fattura Gambemolli
e la situazione degenerò.
Tutti e quattro furono messi in punizione
da un’infuriata McGranitt, sopraggiunta proprio in quel momento, seguita anche
da Lumacorno.
Lumacorno, si avvicinò costernato a Lily e
la scortò in Infermeria perché non sapeva quantificare gli effetti della
pozione malriuscita che la sua pupilla aveva addosso.
Lily rimase un paio di giorni in Infermeria,
perdendo preziose ore di lezione, e iniziò a provare un sempre più profondo
rancore verso James Potter.
Beth era andata a farle visita in Infermeria
e l'aveva trovata alquanto infuriata.
Quando finalmente Madama Chips la lasciò
andare, Lily dovette trascrivere su nuove pergamene, con grafia ordinata,
l'elenco delle punizioni assegnate agli studenti degli ultimi cinquant'anni,
sotto la supervisione di Gazza.
Per Lily, quella era la prima punizione
della sua carriera accademica a Hogwarts e per questo i rapporti con James si
guastarono definitivamente.
Beth cercò di intercedere presso Lily per
il fratello che l'aveva pregata di fare qualcosa, ma la sfortuna volle che proprio
in quel momento James entrasse nella Sala Comune vantandosi di come la McGranitt
l’avesse messo in punizione per due settimane, ma che non gli avesse impedito
di giocare a Quidditch perché la donna, Direttrice della Casa di Grifondoro,
desiderava vincere quanto loro e quindi non avrebbe potuto escludere dal gioco
il migliore giocatore.
Lily assunse una preoccupante colorazione
viola in volto e mentre lo superava per raggiungere la sua camera, gli sibilò «Potter
sei un idiota!».
James, sorpreso, rimase a fissare la sua
chioma rosso scuro che si allontanava, senza sapere cosa fare.
Beth aveva scosso la testa e aveva seguito
Lily, in silenzio, rimproverandolo con uno sguardo deluso.
Dopo una notte trascorsa a borbottare e a
decidere come uccidere James Potter, Lily Evans aveva deciso di bandirlo dalla
sua vita e di concedergli la più fredda e impersonale indifferenza, che
lasciava James ferito e mortificato.
Da quel giorno, la rossa iniziò a ignorarlo
e James, per nulla contento, cominciò a tormentarla affinché lei ricominciasse
a parlargli. James non sapeva perché ma non poteva sopportare che lei non lo
degnasse di uno sguardo, per cui aveva deciso starle addosso, certo di vincere così
la sua indifferenza.
Più lei lo ignorava, più lui si faceva
perseverante nel cercare di attirare la sua attenzione e si ritrovò a invidiare
chiunque cui lei concedesse un sorriso o una parola gentile. In primis Severus
Piton.
L'antipatia che James già provava per Piton
diventò odio: ciò lo spinse ad aumentare la quantità di scherzi e prese in giro
che riservava al Serpeverde.
Lily, ovviamente, non la prese bene, ma
continuò imperterrita a ignorarlo.
Severus, grazie all'aiuto di Mark, riusciva
a non dar peso a James e alle sue continue provocazioni e prese in giro.
Essendo molto più sicuro di sé e avendo un
alleato, era in grado di rispondere alle frecciatine di Potter senza uscirne
sconfitto.
A infastidire quel pallone gonfiato era
principalmente la sua amicizia con Lily che in quel periodo si era fatta più
solida proprio grazie a quell'idiota di Potter.
Lily non poteva certo lamentarsi di lui con
Beth, che incredibilmente era la sua sorella gemella, quindi lui era diventato
il perfetto confidente, con suo grande piacere.
Beth e James avevano finito per litigare
nuovamente a causa di tutta quella situazione e per quella che lei chiamava l'idiozia di Jamie. Non si erano parlati
per qualche giorno, fino a quando Remus era andato da lei pregandola di
chiarire con James che sembrava un'anima in pena dopo la loro litigata.
Remus le aveva detto anche che spesso era
Piton stesso a provocare James, che non sapeva proprio soprassedere alle sfide.
Beth sapeva bene che Severus non sopportava
James e che gli aveva spesso e volentieri sbattuto in faccia che Lily preferiva
lui.
Alla fine i due gemelli si erano
riappacificati anche perché James aveva acconsentito ufficialmente a una tregua
con Severus e a lasciare in pace Lily, mentre Beth aveva promesso di passare
del tempo con lui e i suoi amici, compreso Sirius Black.
Beth aveva accettato perché anche lei non
sapeva resistere a una sfida e James l'aveva sfidata.
In fondo Remus le era molto simpatico e
Black la ignorava proprio come lei faceva con lui, quindi non sarebbe stato un
problema.
Beth era certa che prima o poi James
l'avrebbe fatta impazzire del tutto, ma per sua sfortuna gli voleva troppo
bene.
Riuscì a tranquillizzarsi solo quando
divenne evidente che finché James e Lily erano separati da un buon numero di
persone, tutto filava a meraviglia.
Per non trascurare né Lily né James, aveva
messo a punto una rigorosissima tabella di marcia: faceva colazione con James,
a lezione si sedeva accanto a Lily o Tara, pranzava con James e i suoi amici,
passava l'intervallo di tempo prima di cena stesa sul suo letto con Blueberry
in grembo, lottando contro l'impulso di soffocarsi con il suo stesso cuscino e
infine cenava con le sue amiche e dopo cena faceva i compiti con loro.
L'arrivo delle vacanze di Natale fu per
Beth un sollievo. I drammi sarebbero rimasti a Hogwarts e lei avrebbe potuto
godersi la sua meritata pace e ritrovare una sorta di equilibrio mentale.
Passò un po' di tempo con i suoi genitori,
entusiasti di avere i figli a casa.
Scrisse qualche lettera a Lily, Severus e
Tara ma passò quasi tutto il suo tempo con James, riscoprendo con gioia la loro
abituale complicità. Era bello stare con James senza continue complicazioni.
Per la prima volta, terminate le vacanze,
non era completamente sicura di voler tornare a Hogwarts così in fretta.
A lungo andare, tenere James e le sue
amiche lontani si rivelò una strategia vincente e lei si abituò a dividere
tutto il suo tempo in modo da stare un po' con tutti.
I battibecchi tra Lily e James erano
comunque troppo frequenti per i suoi gusti, per non parlare di quelli con
Severus e Mark.
Riuscirono, però, ad arrivare agli esami di
fine anno senza altre tragedie, escludendo il fatto che Beth era ormai sul
punto di esplodere.
Accade quando ormai pensava di essere
salva.
Stava ripassando Trasfigurazione, ultima
materia d'esame, in riva al lago con James quando passarono lì vicino Severus e
Lily, parlando animatamente tra loro.
Severus le fece un educato cenno di saluto
con il capo mentre Lily esclamò senza accennare a fermarsi «Ciao Beth».
Beth sorrise a entrambi per poi riportare
l'attenzione sul libro che teneva sulle ginocchia mentre James sollevava la
testa, quasi seccato per essere stato nuovamente ignorato «Anche per me è un
piacere vederti Evans!» esclamò sarcasticamente.
Lily s'irrigidì e lo fulminò con lo sguardo
«Il piacere è tutto tuo Potter! Mi sembrava di averti già detto di non
rivolgermi più la parola!».
«Io però non ti ho mai detto che l'avrei
fatto, mi sembra..». James rise, fissandola con il suo sguardo strafottente che
faceva sempre infuriare la rossa.
«Ti ha detto di lasciarla in pace Potter!»
intervenne Severus.
Beth sospirò. Sapeva che le cose sarebbero
degenerate in pochi secondi.
«Lascia stare, Severus» esclamò Lily,
afferrando l'amico per un braccio con il chiaro intento di trascinarlo via.
«Già, stanne fuori Mocciosus!» ringhiò
James, decisamente arrabbiato.
Beth scattò in piedi, infuriata. «Okay, ora
basta! Non ce la faccio più! Sono mesi che questa storia va avanti e solo io la
trovo ridicola?» li fulminò con lo sguardo «Non vi sopporto più! Quindi o
trovate un modo per convivere pacificamente oppure non vi rivolgerò mai più la
parola! A nessuno di voi! E sapete che lo farò!».
Li fissò trucemente, poi raccolse le sue
cose e corse verso il castello.
Erano insopportabili, tutti e tre. Stavolta
però avevano superato il limite e non gliel'avrebbe fatta passare liscia! Anche
lei aveva un limite di sopportazione, cosa credevano?
Il primo a trovarla, incredibilmente, fu
Severus. La spaventò perché le comparve davanti all'improvviso fuori dalla
biblioteca dove si era rifugiata. La biblioteca stava per essere chiusa, quindi
aveva dovuto lasciare il suo nascondiglio.
«Sai che non sopporto come tuo fratello
parla a Lily» esclamò, affiancandola.
«Anche a me non piace, ma non posso
continuare così. Ne va della mia salute mentale Severus! Ti sarei grata se ne
rimanessi fuori. Sai Lily si sa difendere benissimo da sola» rispose,
avviandosi verso il Dormitorio, con passo strascicato.
Aveva solo tredici anni, ma le sembrava di
averne sessanta!
Rimasero in silenzio fino a quando
raggiunsero le scale che portavano alla torre di Grifondoro. Severus si fermò e
puntò il suo sguardo su di lei, scrutandola.
Beth rispose a quello sguardo penetrante,
risoluta.
«Okay, facciamo come dici tu. Ma sappi che
niente m'impedirà di affatturare quell'idiota se la fa stare male» esclamò
Severus, poi si voltò e sparì in fretta.
Beth ridacchiò, scuotendo il capo e
avviandosi verso il Dormitorio.
Lily, invece, la raggiunse nella loro
stanza, dopo che Beth non si era fatta vedere a cena.
Le promise che lei e James si sarebbero
ignorati a vicenda perché si erano accorti che non doveva essere facile per
Beth. Le assicurò che per lei non era un problema ignorarlo fino al settimo
anno, se questo faceva piacere a Beth.
La rossa la fissò implorante. Sapeva di
aver esagerato ultimamente, ma proprio non poteva soffrire Potter.
Beth annuì «Okay. Ora se vuoi scusarmi,
credo che andrò nelle cucine a prendere qualcosa da mangiare».
Lily la guardò, sospirando «Mi dispiace
davvero, Beth! So che è tuo fratello ma non riesco davvero a sopportarlo! Mi
rendo davvero conto che gli ultimi mesi devono essere stati terribili per te,
quindi cercherò di evitare i miei soliti commenti, d'accordo?» le disse
prendendole la mano.
Beth ricambiò la stretta e le accennò un
sorriso. Poi si voltò avviandosi verso i sotterranei per raggiungere la cucina.
Di fronte al quadro della pera che
consentiva l'accesso alle cucine, trovò ad attenderla James.
Lui la fissò con sguardo da cucciolo, poi
la abbracciò. Non disse niente ma Beth capì ugualmente che gli dispiaceva.
Beth gli pizzicò la schiena. James rise e
si staccò da lei. Grattò la pera e la accompagnò nelle cucine.
Beth sapeva che li aveva già perdonati ma
voleva essere sicura che entrambi avessero capito. Rimase fredda ma cortese con
entrambi fino al Banchetto di fine anno, tenutosi pochi giorni dopo il loro
esame di Trasfigurazione.
Si sedette tra Lily e James, che s'ignorarono
a vicenda, parlando con i vicini mentre l'altro parlava con Beth.
Beth si scambiò uno sguardo furbo con
Remus, che le strizzò l'occhio, complice, e, con la coda dell'occhio, vide
Black scuotere la testa, divertito.
Cercarono tutti di godersi il Banchetto perché li
aspettavano quasi tre mesi di lontananza.
Beth sorrise. Forse però non era tutto perduto, si rese
conto osservando gli amici accanto a lei.
Ecco il secondo anno. Niente di particolare, ma mi
sono divertita scrivendolo. La parte iniziale, forse, è un po' triste, ma
volevo chiarire per bene il rapporto che Sirius ha con la famiglia. E alla fine, dopo averlo
scritto, volevo sterminare io stessa i Black per come lo trattavano!
I loro nomi li ho trovati nell’albero genealogico
pubblicato nel sito www.hp-lexicon.org/images/blackfamilytrees/official-final-version.gif.
A
un certo punto ho detto che Beth ha tredici anni. Questo perché James Potter è
nato il 27 marzo quindi lui e Beth hanno già compiuto 13 anni anche se sono
solo al secondo anno.
Ho
lasciato la data scelta dalla Rowling, mi sembrava più giusto.
Detto
questo, ringrazio chi ha letto e chi ha recensito!
Continuate
a seguirmi e lasciate qualche commento, mi fa davvero piacere!
A presto!
Morgana92