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Autore: NevillePupp    16/09/2011    2 recensioni
Una fanfiction sulla coppia Neville/Hannah che spero sia di vostro gradimento.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Hannah/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Era passato da qualche giorno da quella lezione maledetta,la realtà per Hannah era cambiata.Si era convinta che ormai fosse meglio rinunciare,lasciare Hogwarts al più presto,in fondo il giorno dopo sarebbe finito l'anno e non lo avrebbe più rivisto.O almeno cosi credeva.
Il caldo estivo cominciava a farsi sentire,orde di studenti ormai già valutati gironzolavano per Hogwarts,chi per salutare,chi per cercare un luogo fresco e chi per pura noia.
La giovane Tassorosso però preferiva stare nella sua sala comune,temeva di incontrare Neville e così quei giorni rimase a leggere,leggere e leggere per ingannare il tempo rimasto e per cercare di togliersi dalla testa tutti quei pensieri che la sera prima di dormire la assalivano.Usciva solo per recarsi nella Sala Grande,stando bene attenta a stare nascosta fra i suoi compagni e non farsi vedere.
Era ormai sera quando chiuse il libro lentamente e sospirò,cominciando le sue riflessioni: se solo avesse potuto tornare indietro per cancellare quel fatto,anzi se solo avesse potuto evitare di innamorarsi di lui...
< Sono solo una stupida ad aver creduto di poter fare colpo su di lui...proprio su di lui...in fondo sono solo una Tassorosso...>
Una mano la riscosse dalla sua meditazione facendola sobbalzare,si voltò di scatto e vide Susan che la guardava preoccupata,il volto contratto in una smorfia.
Le afferrò la mano.
 "Han,sono giorni che stai cosi,so che è stato terribile ma devi reagire,non ci hai nemmeno parlato...non puoi essere convinta che sia finita!" 
La guardava negli occhi severamente,era intenzionata a portarla faccia a faccia con Neville.Da una parte aveva ragione,lei non sapeva cosa Neville pensasse,la sua era solo la paura che lui la disprezzasse e questa la divorava dall'interno.Sospirò.Susan aveva ragione,doveva combattere la paura,andare decisa da lui e parlargli.Per un momento pensò quasi di farcela,ma alzandosi si rese conto che non era cosi semplice come sembrava.
"Domani parlerò con lui..." disse con tono incerto ma bastò per convincere Susan che le lasciò la mano e le diede una pacca sulla spalla.
"Ce la farai,ne sono certa!" e se ne andò a coricarsi.
Quelle parole le diedero un po' di coraggio,si portò le mani al petto e si lasciò cullare da un pensiero felice,che ormai le mancava da giorni.
< Non deve per forza andar male...>. 
Si avviò verso il dormitorio femminile,aprì il suo baule e ripose il libro con cura e si cambiò per la notte.Si sdraiò sotto un leggero lenzuolo e chiuse gli occhi cercando di fare sogni felici.
 
Neville intanto erano giorni che sperava di incrociarla,la cercava ogni giorno correndo ed esplorando ogni ala del castello per parlarle.Non era arrabbiato,voleva solo una spiegazione e il tempo stringeva: se non le avesse parlato quel giorno,gli sarebbe rimasto solo il giorno dopo.
Stava calando il sole e di lei nessuna traccia.Tornò sconsolato nel dormitoria nella torre di Grifondoro e prima di arrivare al ritratto si bloccò.
< Perchè mai sto facendo questo? Certo vorrei capire ma perchè ho così voglia di rivederla...E poi quella fiala,io quella pozione la devo avere già vista da qualche parte,che significa?> 
Si spettinò i capelli con le mani dalla disperazione di non riuscire a darsi una risposta.Si avvicino alla Signora Grassa dicendole la parola d'ordine ed entrò nella Sala Comune.C'era qualcuno ancora intento a chiacchierare o che leggeva seduto sulle poltrone ma lui voleva rimanere da solo,solo con i suoi pensieri.
< Domani sicuramente devo parlarle...>
Detto questo si addormentò in un sonno un po' agitato dalla paura di non trovare Hannah.
 
Si alzarono presto quella mattina,si infilarono le loro diviso rosso-oro e giallo-nero e uscirono dai rispettivi dormitori.
Neville corse giù per le scale e setacciò i corridoi in cerca di lei,lei non c'era.
< Dove sei....?> si domandava agitato mentre correva affannato sotto gli occhi stupiti degli studenti.
Gazza cercò di fermarlo " Per i corridoi non si corre!" gridò scocciato come al solito.
Lo ignorò e stanco si appoggiò ad una finestra che dava sul Lago Nero e d'un tratto la vide.
Seduta sull'erba che stringeva qualcosa tra le mani nel luogo dove quella volta l'aveva abbracciata.Scattò verso l'uscita e corse per i prati talmente di corsa che rischiò di scivolare ma la raggiunse.Il cuore accellerato dalla fatica e dall'emozione,un tremolio nella voce e nel corpo: era agitato e forse capiva perchè,anzi forse aveva capito cos'era successo,era sempre stato tardo in certe cose.
"Ti ho trovata...." disse mentre gli spuntava un sorriso.
"Sapevo che saresti venuto,Neville" disse la ragazza imbarazzata,con lo sguardo basso e la voce triste,stringendo tra le mani quella dannata Amortentia.
Neville le alzò il viso con una mano e con l'altra le sciolse le mani,prendendole la fiala.La osservo e la riconobbe.
Hannah lo guardò proccupata "Neville,scusami,io non l'avrei mai fatto,volevo evitare che tu lo scoprissi,preferivo non vederti solo che ..." Neville la zittì con un dito e stappò la fiala e ne annusò il contenuto.Le rivolse un gran sorriso.
"Sapevo che avevi un buon odore sai Han..." 
Arrossì nel dirlo e lei avvampò rimanendo imbambolata,non si aspettava certo qualcosa del genere,non ci poteva credere.
Le carezzò una guancia scostandole i lunghi capelli biondi,tremante.
"L'ho capito solo ora,perdonami...sei l'unica che tiene cosi tanto a me..."
La Tassorosso si riprese e incredula esclamò "NO! Dovrei essere io quella a dover scusarsi,sono stata una stupida..."
Tentò di andarsene ma Neville la trattenne. 
"Non sei una stupida,tu mi piaci Hannah!" Glielo aveva detto chiaramente "Potevi usare questa..." Agitò la fiala " ma non l'hai fatto,immaginavo non l'avresti mai fatto...ho sempre pensato che tu avessi qualcosa di speciale..." 
Hannah scoppiò in lacrime,un po' perchè si sentiva in colpa,un po' per la felicità nel sentire quelle parole. Non riusciva a parlare e maledì per un momento la sua timidezza,cosi lo abbracciò d'istinto stringendolo forte,gettandosi tra le sue braccia.
Nel farlo Neville fece cadere la fiala: poco importava.
Le prese il viso,le asciugò le lacrime e rimasero un momento a fissarsi.
 
 
 
  
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