Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Martybet    17/09/2011    27 recensioni
«Invece come ti ho già detto, tu sei sempre uguale e il cervello ti assicuro che non è aumentato. »
«Ti sono cresciute le tette e le forme di mobydick sono sparite. »
Okay, basta.
Mi alzo dal tavolo, sfregandomi le mani perchého davvero l’impulso di tirargli uno schiaffo.
«Sai cos’è? Sono venuta qui per farti un favore,non per sentirmi insultare e prendere in giro come hai fatto per cinque lunghi
anni. Io sono cambiata, sono cresciuta.. sono migliorata. Tu,
Edward? Sei cambiato, ma soprattutto sei cresciuto dal bambino viziato eprepotente che eri un tempo? »
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
jjjjjjjjj
DALLA PELLE, AL CUORE.





CAPITOLO 12




BETTER THAN LOVE

And you see nothing but the red lights
You let your body burn like never before.

And it feels better than love.
Yeah it feels better than love.

 

Spalanco gli occhi con la consapevolezza di non trovarmi sola in quel letto. Il cuore inizia a battere furiosamente mentre il sangue scorre placido nelle mie vene. Ho paura di voltarmi e trovare il suo viso a meno di una spanna dal mio.
E’ notte fonda e sento un leggero fastidio alle cosce.  La causa delle mie gambe doloranti però, non è la palestra ma bensì  un’altra specie di attività fisica, ripetutasi più volte durante queste ore.
Non posso credere di essere andata a letto con lui, non posso credere di aver mandato all’aria tutti i piani fatti con Rosalie, non posso credere di aver mormorato più volte il suo nome durante l’orgasmo.
L’alcool e la mia astinenza mi hanno portata qui, a fare sesso con Edward Cullen, tre volte di seguito.
Ovviamente non ci sarà una quarta.
Respiro piano cercando di fare il meno rumore possibile, se lo svegliassi dovrei parlare con lui e parlare mi risulta davvero molto difficile visto che si trova a cinque centimetri dal mio corpo, completamente nudo.
Vorrei tanto che un’incudine, simile a quella dei cartoni animati, mi cadesse in testa  mettendo fine a questi miei sproloqui interiori e all’ansia che sento crescere lentamente.
Relazionarsi con Edward è difficile visto il suo carattere da perfetto menefreghista, stronzo e misogino ma farci sesso… sono due altre paia di maniche.
Non è irruento  ma nemmeno tranquillo, è stato un perfetto equilibrio tra passione e dolcezza. C’è stato  il bisogno di sentirsi , di toccarsi, di scoprirsi e credo di non aver mai provato nulla di più potente in tutta la mia vita.
Mi ha guardato negli occhi con un desiderio tale da mettermi quasi in soggezione e questo non è successo con nessun altro.
Consiglio davvero a tutti di andare a letto con la persona che odi di più , perché.. beh, wow.
L’affinità sessuale è davvero molto forte.
Tutto qui, tra me e lui c’è solo affinità sessuale ed è proprio per quel motivo che quando mi trovo in sua presenza sento le farfalle nello stomaco.
D’altronde stento a credere che nessuna ragazza riesca a non buttare l’occhio su quei muscoli, quelle gambe, quel sedere…
Inizio a mordermi il labbro ancora più agitata e irrequieta quando sento qualcosa sfiorare la mia anca destra, una leggera carezza capace di procurarmi brividi in tutto il corpo.
«Sei sveglia.. »
Paralizzata cerco di ricordare come si fa a muovere la lingua.
Mi schiarisco la gola prima di parlare e girarmi per guardarlo negli occhi. «Già. »
Pessima mossa quella di avere il suo viso davanti al mio, ma d’altronde dovevo immaginarlo che non avrebbe giocato a favore dei miei bollenti spiriti.
Le sue guance sono arrossate, le labbra tendenti al rosso per i troppi baci scambiati con foga, i capelli arruffati che gli donano quell’aria da bambino indifeso e gli occhi …
Gli occhi sono liquidi, liquidi di desiderio ancora non del tutto placato.
Le farfalle nel mio stomaco non stanno svolazzando, stanno decisamente ballando la macarena o andando sulle montagne russe.
«Io credo che dovremmo parlare », dico allontanandomi di qualche centimetro dal suo corpo caldo e dannatamente invitante.
Lui annuisce con un sorrisetto malizioso stampato sulla sua bocca.
«E’ solo sesso » , continuo sentendo le mie gote imporporarsi.
«Ovvio che è solo buon sesso » , risponde facendomi tirare un sospiro di sollievo, anche se subito dopo sento qualcosa premere sulla mia coscia e questa volta è il mio turno di sorridere con un velo di malizia.
«Non ti facevo così resistente signor Cullen. »
I suoi occhi si sgranano in segno di sorpresa ma le sue mani finiscono sui miei fianchi iniziando a solleticarli e facendomi scoppiare in una grossa risata.
«Sm.. smettila immediatamente! » , urlo cercando di divincolarmi dalla sua stretta. «Mi sentiranno urlare! »
Lentamente lo sento abbandonare la mia pelle per poi chinarsi vicino al mio orecchio.
«Hai ragione.. credo che ti abbiano sentito urlare già abbastanza stasera. »
Faccio per tirargli un pizzicotto ma mi ferma. 
«Io sono molto silenziosa » , sibilo assottigliando gli occhi. «E poi con tutti gli schiamazzi di Jessica credo che… beh potrei urlare quanto voglio. »
Sento il suo corpo muoversi per poi adagiarsi sopra il mio facendo fermare sia il mio respiro, sia il mio cuore per un paio di secondi buoni.
«Ch.. che cosa stai facendo? » , gli chiedo sgranando gli occhi sentendolo interamente sopra di  me.
«Non penso sia giusto lasciare il primato a Jessica,mh? Tu che dici? »
Dal momento che la sua mano inizia ad accarezzare un mio seno non riesco a rispondere con decenza, per cui mi limito a mugolare un flebile “si”.
Anche se mi avesse chiesto di sposarlo, in quel momento probabilmente avrei risposto positivamente.
«Bene. »  Sussurra prima di chinarsi a baciare il mio collo con assoluta lentezza lasciandomi in preda a mugolii e gemiti di piacere.
«Il profumo dei tuoi capelli mi fa .. impazzire. »
E non resistendo più con il viso cerco il suo per mettere fine alle sue parole con bacio decisamente possessivo e irruento.
Le nostre lingue ormai si attorcigliano come se fossero pratiche da anni, alternate da morsi lasciati sulle labbra inferiori.
Ciò che sentivo premere sulla mia coscia poco fa è più che pronto ora. Incapace di aspettare attorciglio le mie gambe ai suoi fianchi e lui lasciandosi andare ad un gemito di puro piacere inizia a spingere dentro di me.
Cos’è che avevo detto prima?
Ah si, non ci sarebbe mai stata una quarta volta quella notte.
Ritiro ogni cosa e inizio a dondolarmi avanti e indietro affondando il viso nella sua spalla e lasciandoci un piccolo morso.
«Edward… »  e subito dopo averlo detto vorrei mordermi  la lingua ma il piacere che mi coglie è più grande di qualsiasi altra cosa.
.
 
Siamo distesi sul mio letto, ancora nudi, dopo un'altra estenuante manche   di “attività fisica”.
Credo di aver perso il conto, ormai.
«Wow. » , mormora lui sbadigliando per poi voltarsi verso di me.
«Chi l’avrebbe mai detto… »
Assottiglio gli occhi per capire cosa intenda. «Cosa? »
«Che tu fossi così brava. »  E detto ciò mi pizzica un fianco facendomi ritrarre.
«Avevi dei dubbi, forse? » , domando acida cercando di non far vedere quanto ciò  mi abbia colpito nell’orgoglio.
Non faccio cose strane ma di certo non sono una novellina.
«No assolutamente, solo non credevo che fossi così… passionale, tutto qui. »
Alzo un sopracciglio perplessa per poi alzarmi finalmente da quel letto diretta in bagno ma la sua mano mi ferma prima che possa anche solo scoprirmi dalle coperte.
«Dove credi di andare? » , sussurra roco riportandomi alla mente altre sue espressioni colorite dette con lo stesso esatto tono di voce. Un brivido mi percorre la schiena nuda.
«Sto andando in bagno e sto per cacciarti da qui» , rispondo incrociando le braccia sotto il seno assumendo come al solito l’aria da persona responsabile che non fa sesso per divertirsi.
Il sorriso sulle sue labbra si fa divertito tanto che gli si formano due fossette simpatiche ai lati della bocca che.. sono quasi tenere e infantili.
«Strano. Di solito sono io quello che se ne va per primo dal letto di una ragazza. »
Si porta una mano sui  capelli per poi grattarsi leggermente la nuca e passarsela attraverso quei fili di rame arruffati.
«Non penso di essere minimamente paragonabile alle tue amichette. »
«Infatti  non ti stavo paragonando a loro. Sei diversa e mi piaci proprio per questo. »
Se la sua espressione non si fosse fatta improvvisamente seria probabilmente sarei scoppiata in una risata fragorosa.
«Quindi io.. ti piacerei? »
«Direi che ti ho apprezzata molto questa notte. »
Si riferisce al sesso, bene.
Mi sento quasi sollevata. Non che potessi realmente pensare il contrario ma sta sempre parlando con una donna.
«Anche io... » , cerco le parole giuste ma al momento la mia gola è più asciutta del deserto del Sahara. «Beh, anche tu non sei.. male. »
Scoppia a ridere lasciandomi completamente spiazzata ma anche innervosita. Quel gioiellino, e che gioiellino, che si ritrova fra le gambe non gli durerà ancora per molto se continua così.
«Si può sapere perché stai ridendo? » , sbotto trucidandolo.
«Perché nessuna donna mi aveva mai detto il contrario. »
La castrazione è l’unica risposta che so dare alla sua frase, perfettamente conscia che dopo averlo fatto avrò un sacco di ragazze scontente, me per prima.
«Beh…  ho detto che non sei male, di certo ho avuto compagni di letto migliori. »
I suoi occhi si sgranano in maniera  allucinante e capisco di aver colpito il suo ego maschile molto pesantemente.
«Dici sul serio? »
«Perché dovrei scherzare su una cosa del genere? La quinta volta se devo essere totalmente sincera con te non sono venuta. »
In questo momento vorrei tanto avere una macchina fotografica per immortalare la sua espressione epica.
«Tu… hai… », gli manca l’aria. «Hai finto? »
Annuisco sorridendo e avvicinandomi a lui gli do un piccolo buffetto sulla guancia. «Capita a tutti Edward, stai tranquillo. La eiaculazione precoce capita dopo un po’ di round, non sei mica più un ragazzino. »
«Mi prendi in giro! Io… non è mai successo. »
«Che tu sappia» , rispondo facendogli l’occhiolino ma purtroppo non riesco più a contenere le risate e scoppio a ridere istericamente cercando di non cadere dal letto.
«Do.. dovevi vedere la tua faccia! » , e mi tengo la pancia sghignazzando e rasentando l’isteria.
«Mi hai preso in giro? »
Annuisco buttandomi contro la sua spalla senza smettere di ridere.
Un secondo dopo però mi ritrovo schiacciata contro il materasso con i polsi bloccati sopra la mia testa.
Le sue labbra si distanziano dalle mie da una decina  di millimetri.
«Sei impossibile » , soffia sulla mia bocca e  come una scarica elettrica sento il mio corpo rispondere alle sue carezze.
E’ incredibile che mi faccia quest’effetto.
«Sei tu che ti credi un porno star. »
Ridacchia. «Non è colpa mia se sono uno degli scapoli più ambiti di Harvard, se fossi una donna verrei subito a letto con me. »
«Per la tua modestia, immagino… »
Sfodera un sorriso sghembo che procura al mio cuore qualche problema. « Non solo quella. »
«Quindi? »
«Quindi cosa? » , continua a chiedere con quel tono di voce basso e soffiato sulle mie labbra.
«E’ un rapporto di … » , cerco le parole che aveva usato la famosa sera con Jessica. «Solo sesso, solo buon sesso? »
«Non posso crederci… Una donna che mi propone questo? »
«Perché questo tono sorpreso? »
«Nessuna implicazione sentimentale? Non ti innamorerai di me, vero? »
Okay, se non avessi il petto schiacciato dal suo, scoppierei in una risata molto simile a quella di prima.
«Solo se mi colpisse un mattone in testa procurandomi dei seri danni cerebrali. »
«Ehi» , mi pizzica il fianco. «Così non sei gentile. »
«Perché? Credi davvero che qualcuno possa innamorarsi di te? »
Si allontana dal mio corpo e si mette al mio fianco appoggiando la testa contro la sua mano guardandomi negli occhi.  «No, ma non voglio nemmeno che nessuno si innamori di me. »
Non so come rispondere per cui rimango zitta per una manciata di minuti contando i miei respiri.
«Per cui se vuoi replicare l’esperienza… significa che sono stato all’altezza? »
Porto gli occhi in gloria per poi coprirmeli con le mani in un gesto disperato. «Oh Signore… »
«Sii seria, io lo sono. »
«Ma cosa siamo all’asilo? Vuoi un voto? »
«Voglio solo sapere se non hai finto. »
Quel ragazzo ha dei problemi. «No, non ho finto! Sono abbastanza appagata al momento, ma ora fammi il favore di sloggiare dal mio letto che ho altro da fare invece di  preoccuparmi di un ragazzino sessualmente frustrato.»
Sorride soddisfatto alzandosi completamente nudo e dandomi l’ennesimo colpo al cuore.
«Non guardi perché non ti piace il panorama o per un tuo eccessivo senso del pudore? »
«Sparisci! » , afferro i suoi boxer a lato del letto e glieli tiro in faccia prima che si chiuda in bagno sghignazzando.
Mi ributto a letto portando una mano sulla testa cercando di non pensare alle mie azioni di cui sicuramente mi sarei pentita all’istante.
-
 
La porta della mia camera, non quella del bagno, si apre con un sonoro tonfo facendomi sobbalzare.
Rosalie Hale con i capelli per aria, gli occhi sgranati e un paio di calzini in mano mi guarda con un ‘espressione perplessa in volto.
«Perché Edward Cullen è sotto la mia doccia e mi ha chiesto di lavargli i calzini?! »
«Abbassa la voce! »  Sussurro alzando gli occhi al cielo e facendole segno di avvicinarsi ma quando il suo sguardo si sofferma sul mio corpo capisco di aver commesso un errore.
«E perché la mia migliore amica è nuda?! » , stride dandomi una sberla sulla spalla.
«Dimmi che non avete fatto sesso, dimmelo. »
«Abbiamo fatto sesso ma vuoi abbassare quella voce? E’ dietro la porta. »
Ma in quel preciso momento la mia altra coinquilina pensa bene di fare irruzione in camera mia.
«Bella stanotte o ti stavi guardando un film porno oppure ti sei comprata un vibratore. Che cosa erano tutti quegli schiamazzi? »
Il mio viso si fa subito violaceo e come se le cose non potessero andare peggio non sento più lo scrosciare dell’acqua.
«Io.. »
Edward Cullen fa il suo bell’ingresso con un asciugamano striminzito stretto in vita e i capelli grondanti d’acqua.
«Oh non era un vibratore…  » , balbetta Jessica con le labbra spalancate e completamente impreparata a quella visione, come lo eravamo tutte d’altronde.
«Oh… Buongiorno. » , saluta lui con un cenno.
Le mie coinquiline escono silenziosamente dalla camera mentre sento le mie guance andare ancora più a fuoco, se il terreno si aprisse e mi inghiottisse mi farebbe un immenso favore.
Rimango con lo sguardo perso nel vuoto mentre sento al mio fianco Edward recuperare i vestiti sparsi per la camera.
«Ehi… lentiggini, ci sei? »
Annuisco placidamente.
«Pensavo che domani potremmo pranzare insieme. »
« E per quale motivo? » , rispondo fissandolo negli occhi.
«Per parlare circa il rapporto di sesso, buon sesso. »
Non so che cosa dire per cui rimango impassibile mentre mi passa davanti chiudendosi la porta alle spalle.
Credo di essermi appena messa in un grande casino.


Note:

In questi giorni non riesco a scrivere, ho troppi pensieri per la testa, troppe preoccupazioni e  troppi impegni. Mi dispiace per il ritardo con cui sto aggiornando ma prometto che dovrete pazientare ancora per poco, ho bisogno solo di trovare un equilibrio e sgombrare la mente.
Parlando del capitolo... beh, io ho adorato scriverlo. So che probabilmente non vedrete in buon occhio le decisioni di Bella, che per altro verranno spiegate meglio nel prossimo capitolo, ma ha agito d'istinto, si è lasciata andare senza pensare alle conseguenze.
A voi è mai capitato di lasciare da parte i sentimenti e agire per un istinto puramente fisico? Non dico che sia giusto ma ovviamente i miei personaggi sono umani  sbagliano proprio come tutti  noi.
Vorrei ricordarvi che ho postato una storia ORIGINALE / ROMANTICA,  intitolata  HIC ET NUNC, se volete passare mi fareste un piacere enorme. E' la prima LONG originale che scrivo e gradirei davvero conoscere il vostro parere :)
Bene, grazie di tutti come sempre :************************
Un bacio grandissimo, spero a presto :*
Marti.







   
 
Leggi le 27 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Martybet