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Autore: Herm735    17/09/2011    4 recensioni
“Credo che sia il momento opportuno per parlare della profezia.” [...] "Il suo cuore è puro, incontaminato. Dovrà affrontare un lungo viaggio, e alla fine la metà del suo cuore sarà con lei per sempre.” Aveva scoperto che avevano due possibili ipotesi su cosa significasse quella frase.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Salve a tutti...la scuola è ricominciata...purtroppo. Questo però significa anche che non farò più viaggi vari e settimane al mare, quindi gli aggiornamenti dovrebbero essere più regolari (almeno finché non ho così tanti compiti da non riuscire più a scrivere). Anyway, ringrazio con tutto il cuore Roxy e Lights, la mia creazione e la mia creatrice...or something. =) Grazie di tutto carissime.

Enjoy!




...E quando si vive dentro la bugia


Stava tornando verso l'accampamento quando li vide avvicinarsi ad esso da nord.
Rallentò gradualmente il passo fino a fermarsi e poi corse loro incontro, abbracciando di slancio prima Hermione e poi Harry.
“Oh mio Dio, siete vivi!”
Ancora non riusciva a crederci.
Si allontanò di un passo e li squadrò da capo a piedi, come a voler confermare che fossero ancora tutti interi.
“Ron sarà così sollevato, non lo immaginate neanche. Il fatto che le sue ultime parole ai suoi due migliori amici fossero state una minaccia di morte lo stavano consumando” li informò con un sorriso sollevato.
Poi, senza pensare, abbracciò entrambi una seconda volta.
“Oh, Ginny vacci piano, una delle mie costole è ferita.”
Ginny si ritrasse immediatamente.
“Mi dispiace Harry, non ne avevo idea” rispose con una faccia mortificata.
“Non farci caso” la informò Hermione, sventolando una mano, per sminuire l'affermazione di Harry. “In realtà la costola l'ho curata. È solo che deve lamentarsi sempre.”
Ginny le sorrise di rimando e si sentì veramente grata che finalmente fossero lì.
Per la prima volta da quando Hermione era tornata sentiva di parlare con la sua migliore amica, non con la ragazza della profezia.
“Scusate” sussurrò quando piccole lacrime si formarono nei suoi occhi. “Sono solo così grata di riavervi indietro.”
Hermione le sorrise.
“Andate avanti. Io e Ginny dobbiamo parlare di una cosa, prima di raggiungervi” disse poi, rivolgendosi ad Harry e Silente.
I due maghi annuirono, il più anziano con uno strano scintillio negli occhi ed un piccolo occhiolino in direzione di Hermione, come a volerle confermare che stava facendo la cosa giusta.
La bruna non si sentiva a suo agio nella testa delle altre persone. Così, dopo aver ottenuto le informazioni che cercava, era silenziosamente uscita dalla testa di Ginny, ignorando uno dei suoi pensieri che sembrava farla sentire molto in colpa nei suoi riguardi. Scelse di non sapere niente riguardo una sua certa conversazione con Amanda che, stando ai sentimenti che emanava nella mente della rossa, la riguardava molto da vicino.
Una volta che Harry e Silente ebbero raggiunto Piton e la McGranitt, i quattro si incamminarono verso l'accampamento, lasciando indietro le due streghe.
“Sei infelice” constatò semplicemente Hermione. “Ma più felice del solito.”
Ginny tornò immediatamente seria. Non sapeva se fosse davvero pronta a sostenere quella conversazione.
“Sai, stavo proprio discutendo con Harry prima” disse come se niente fosse “e stavo provando a spiegargli come tutto diventi molto più difficile quando si conosce la verità, ma si sceglie di vivere dentro la bugia.”
Ginny ebbe un piccolo brivido.
Sì, era quello che aveva fatto.
Ed era consapevole del fatto che era esattamente quello che stavano facendo, e avrebbero fatto, Harry ed Hermione.
“Vedi Hermione” iniziò tristemente “il problema del vivere dentro una bugia è che, a lungo andare, ti illudi che possa prendere il posto della realtà. Ma, tristemente, questo non succede mai. Vivere dentro una bugia significa accettare che, il non dover affrontare il dolore, ha un prezzo. E un giorno quel prezzo diventerà troppo alto. Allora capirai che la realtà è sempre una scelta migliore di vivere di veloci e passeggere felicità.”
Hermione rimase impassibile, ma qualcosa le diceva che non stavano parlando più soltanto di Ginny.
“Nel mio caso, il prezzo troppo alto è far crescere il mio bambino così, in un posto dove non c'è amore. Io ho scelto la menzogna, ma adesso non è più solo per me che devo scegliere. È per questo che ho intenzione di cambiare le cose. Non voglio più accontentarmi. Voglio ricominciare a vivere. Spero che tu capisca. Spero che gli altri capiscano, ma a dire la verità, non mi importa più. Ho passato troppi anni a rendere felici gli altri. Adesso voglio essere felice anch'io.”
Un sorriso si fece strada sul viso di Hermione.
Prese le mani della strega più giovane tra le sue e la guardò negli occhi.
“Sono molto fiera di te, Ginny. E ti assicuro che io capisco. Sei una persona fantastica, che merita di riuscire a trovare la propria felicità. Non importa con chi. E, in ogni caso, devo dire che preferisco di gran lunga la persona che hai scelto ora a Malfoy.”
Ginny rise brevemente.
“Dici davvero?”
Hermione annuì. “Trovo che siate una splendida coppia.”
Ginny annuì con gratitudine, prima di tornare seria.
“Non ho mai dimenticato quello che ti ha fatto Hermione. E mi dispiace, per aver preferito per tutto questo tempo...vivere dentro una bugia” ammise, prendendo in prestito di nuovo le parole usate dall'altra donna.
Hermione sorrise. “È tutto apposto Ginny. Io voglio che tu sia felice. E se Draco poteva renderti felice, lo avrei accettato di buon grado. Ma ho sempre saputo che non era così. Ho sempre saputo la verità già molto tempo prima che fossi in grado di leggere nei pensieri.”
Ginny sembrò molto sorpresa.
“Lo sapevo ogni sera, quando ti vedevo tornare dentro il dormitorio di Grifondoro e sapevo che non era Malfoy che eri andata a trovare in giardino. Lo sapevo quando ho trovato una cravatta di Serpeverde nella nostra stanza e, evidentemente, non apparteneva a Malfoy.”
“Perché non hai mai detto niente?”
“Perché ho sempre pensato che saresti stata tu a parlarmene quando fossi stata pronta.”
Una lacrima rigò il viso di Ginny, ed Hermione fu veloce ad asciugarla.
“Sono pronta adesso. Mi dispiace che mi sia servito così tanto tempo per riuscire a parlarne alla mia migliore amica.”
Hermione sorrise e l'abbracciò il più stretta possibile.
“Qualsiasi cosa accada non dimenticarlo mai più. Io sono la tua migliore amica. E sono proprio qui, di qualsiasi cosa tu abbia bisogno.”
Ginny annuì contro la sua spalla.

Quando furono arrivate al campo Ginny si congedò.
“C'è qualcosa che devo fare.”
“Sì, anche io” sussurrò Hermione, pensando a come avrebbe punito la persona che li aveva traditi, la persona che aveva rischiato di far morire Harry tra le sue braccia.
“Allora presumo che ci vedremo dopo” la salutò Ginny.
Hermione annuì, guardandola andar via.
Poi si affrettò a raggiungere la tenda dove sapeva che avrebbe trovato Silente ed Harry.
Doveva decidere insieme cosa ne sarebbe stato di chi li aveva traditi.

Ginny entrò nella propria tenda e trovò Draco steso sul loro letto, mentre leggeva una copia della Gazzetta del Profeta che aveva l'aria di essere molto vecchia.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma non sapeva cosa dirgli.
Forse non lo amava, ma aveva una forte stima nei suoi confronti, sapeva molto bene che non era stupido. E non si illudeva che lui non avesse capito.
Nonostante fosse stata molto brava a recitare sapeva che vivendo in una bugia si coinvolgono anche altre persone.
Persone che prima o poi verranno a conoscenza della verità.
Aveva molti rimpianti.
Uno dei più grandi era quello di aver illuso Draco così a lungo, di avergli fatto credere che le cose andassero bene anche quando non era più così. Ed un altro, altrettanto grande e forse ancora più dilaniante, era quello di aver fatto soffrire la persona che aveva sempre amato.
E non poteva più permetterlo.
Per quanto il mondo che si era costruita dentro la sua piccola menzogna fosse semplice, non poteva più permettere a qualcun altro di soffrire al posto suo.
Si asciugò velocemente i residui delle lacrime che aveva pianto e si avvicinò silenziosamente al letto.
Quando si sedette Draco si accorse finalmente della sua presenza.
“Ehi” la salutò con un grande sorriso e ripiegò la Gazzetta, gettandola sul comodino.
Ginny finse un sorriso.
“C'è qualcosa che non va?” chiese il biondo.
Alzando una mano portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio della strega, accarezzando poi la sua guancia.
Ginny scosse lentamente la testa, guardandolo negli occhi.
Cosa avrebbe dovuto dire? Come avrebbe mai potuto spiegargli tutto quello che aveva fatto in quegli anni? Tutti i suoi errori imperdonabili, che lo avrebbero distrutto?
Distolse lo sguardo da quegli occhi che cercavano in lei la verità, e si rese conto di non essere pronta a dare alcuna verità. Ma l'avrebbe fatto lo stesso. Anche se, probabilmente, Draco non l'avrebbe mai perdonata. E lei non avrebbe potuto dargli torto.
“Hermione ed Harry sono tornati al campo” lo informò a bassa voce.
Draco balzò in piedi. “Davvero? Wow, è...è fantastico. Perché non sei felice?” chiese confuso.
“Lo sono. Lo sono, è solo che penso dovresti andare a salutarli. Io li ho già visti. E forse puoi avvisare tu Ron e Luna, scommetto che ancora non lo sanno.”
Draco annuì, baciando velocemente Ginny sulla guancia ed uscendo dalla tenda sorridendo felicemente.
La strega afferrò il baule che aveva usato ai tempi di Hogwarts e lo spalancò.
Poi, prendendo la bacchetta, ci ripose dentro tutti i suoi vestiti, tutti i libri che con il passare del tempo aveva sparso per la tenda, lasciando invece stare quelli di Draco. Ogni oggetto che aveva portato dentro quella tenda, ogni cosa che aveva fatto parte della sua vita per anni, entrava dentro il suo baule. E avanzava spazio. Lasciò, invece, tutto ciò che le avrebbe fatto ricordare Draco, tutto ciò che le avrebbe fatto ricordare l'infelicità che l'aveva imprigionata così a lungo. Si chiese come fosse riuscita a far entrare tutta la sua vita dentro quella valigia.
Stava tutto lì dentro. Tutto il suo passato e gran parte del suo presente erano stati racchiusi in quel baule.
Pensò che sarebbe stato più facile per Draco in quel modo.
Lei sarebbe andata a vivere in un'altra tenda.
Non voleva più renderlo infelice. Gli voleva bene e in tutti quegli anni era stato lui a tirarla su di morale quando era triste e a ridere insieme a lei ogni volta che era stata felice.
Erano stati insieme così a lungo che Ginny si era davvero illusa che la sua bugia fosse diventata realtà.
Ma è qualcosa che non succede mai.
Lo aveva capito solo quando l'esercito di Hermione era arrivato al campo e lei si era trovata, dopo moltissimo tempo, di nuovo faccia a faccia con il suo destino.
Rimpicciolì il baule finché fu delle dimensioni di una valigia facilmente trasportabile a mano per lunghe distanze.
Poi lo afferrò, portandolo fuori dalla tenda, dove sarebbe rimasta ad aspettare Draco.
Quello che vide però, era qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
Stavano andando incontro la sua tenda Silente ed Hermione, seguiti da Harry e Draco che stavano parlando con Ron e Luna.
Ma non solo, dal lato opposto della strada, vide avvicinarsi sempre nella sua direzione, Amanda e le sue due guardie del corpo.
Si rese conto che quello era il momento della verità.
E, per rendere le cose ancora più difficili, doveva accadere davanti ad alcune persone che non sapevano neanche di tutta la finzione che l'aveva nascosta fino a quel preciso momento.
Tutti si fermarono davanti alla tenda che divideva con Draco.
Fu proprio il biondo il primo a parlare, notando la piccola valigia che Ginny teneva in mano.
“Ginny, è il tuo baule di Hogwarts, quello che hai in mano?” chiese.
Poi si guardò intorno, rendendosi conto della strana quantità di persone davanti alla sua tenda.
Ginny sospirò.
“Cosa sta succedendo?” chiese il biondo, con un po' di rabbia che non riuscì a controllare nella voce.
Ginny sapeva quanto odiava essere lasciato all'oscuro.
Lei si limitò a guardare tutti i presenti. Poi si concentrò nuovamente su Malfoy.
“Dobbiamo parlare” rispose semplicemente.
Ecco, era quello che accadeva.
Le cose si complicavano fino al punto di non ritorno e si finiva col ferire più persone di quanto ci si sarebbe mai aspettati.
Perché ogni cosa diventa troppo complicata, in quel modo.
Quando si accetta di vivere dentro la bugia.




Thanks for reading. E perdonatemi se ogni tanto passo all'inglese senza motivo. È più forte di me.

See you soon! =)




  
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