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Autore: Sailor Saturn    17/09/2011    2 recensioni
Allora, che dire: questa raccolta è ispirata ai versi della poesia "Vivi la Vita" di Madre Teresa. Ho cercato di collegare ad ogni verso uno o più personaggi che, secondo me, rappresentano bene il verso stesso.
Spero possa piacervi! Buona lettura!
La racolta ha partecipato (tranne il capitolo 8) al contest "My Best Story- Only Edit Contest" di Luna Ginny Jackson, classificandosi quinta a pari merito e vincendo il premio "migliori personaggi femminili".
Il capitolo 8 ha partecipato al contest "Parlami di LUI" di Freddy16, classificandosi 10° a parimerito e vincendo il "premio lacrima".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Remus Lupin 

LA VITA E' UNA LOTTA, ACCETTALA

 

:<< Ci dispiace, Signor Lupin, ma non possiamo assumerla, il personale è al completo >>

:<< Ma il cartello afferma che cercate un segretario >>

.<< Il cartello è vecchio, abbiamo dato il posto due giorni fa >>

:<< Non capisco, il mio curriculum... >>

:<< Non voglio mentirle Signor Lupin ma non possiamo assumere qualcuno con il suo, come posso chiamarlo... Problema >>.

Ennesima stilettata al cuore :<< Capisco. Arrivederci >>.

 

* * *

 

Per l'ennesima volta, Remus Lupin, giovane uomo di vent'anni, uscì dal Ministero della Magia a testa bassa. Per l'ennesima volta il pregiudizio della gente non vedeva oltre il proprio naso e non permetteva ad un giovane di talento di mettere a frutto le sue capacità. Hogwarts era finita da tre anni, ormai, e lui non aveva ancora trovato un posto di lavoro fisso, a differenza dei suoi amici. James e Sirius erano due Auror di talento, tenuti in grande considerazione dal Ministero della Magia, specialmente in quei tempi bui. Peter era riuscito a trovare un posto come commesso in un negozio di Diagon Alley, niente di straordinario ma il suo stipendio gli permetteva di vivere dignitosamente. Lily aveva interrotto da poco gli studi per diventare Medimaga, poiché si era scoperta incinta.

Remus tirò in alto il bavero della giacca logora, sospirando contro la gelida aria di dicembre. Mancava poco a Natale e Londra era in attesa di quella magica notte. Le vetrine dei negozi erano addobbate con ghirlande e festoni e ad ogni angolo di strada c'erano gruppi di persone che intonavano canti natalizi. I bambini guardavano estasiati le vetrine, tirando le maniche delle giacche dei loro genitori, dichiarando di volere questo o quel regalo.

Remus sorrise, quasi rassegnato. Passeggiava per le strade di Londra senza una meta, cercando di mettere a tacere l'istinto di sparire per sempre dalla faccia della terra, cercando di convincersi che, prima o poi, qualcuno l'avrebbe assunto.

Aveva solo sette anni, quando era stato morso da un lupo mannaro e aveva contratto quella terribile maledizione. Era solo un bambino spaventato eppure questo sembrava non importare alla gente. Cominciarono ad evitare lui e la sua famiglia, impedirono ai loro figlio di giocare col “mostro” e, piano piano, Remus divenne un adolescente triste e senza amici, convinto di essere solo un pericolo per la comunità, magica e non. Al compimento dei suoi undici anni credette che non sarebbe stato ammesso ad Hogwarts perché troppo pericoloso. Poi Silente divenne Preside e tutto cambiò: Hogwarts divenne la sua casa e i Malandrini la sua famiglia. Remus capì che niente era impossibile e che non c'era nessun ostacolo troppo insormontabile. Quando poi i suoi amici divennero Animagi, per stargli accanto durante le notti di Luna Piena, Remus imparò anche la lezione più grande di tutte: la vita è una lotta continua, bisogna accettarla e combattere le avversità con le unghie e con i denti, per non permetterle di abbatterci. Hogwarts, però, ben presto finì e i Malandrini furono catapultati nel mondo reale, sconvolto da una guerra che durava da troppi anni. Si arruolarono nell'Ordine della Fenice, ansiosi di fare del bene, convinti di poter fare la differenza. Tre di loro, poi, trovarono il loro posto anche dal punto di vista lavorativo, rendendo le loro vite quasi perfette. Erano felici, i Malandrini. Solo Remus si stava lasciando andare, sembrava che la vita lo avesse preso come bersaglio. Cercava di essere allegro con i suoi amici, per non caricarli con le sue paturnie e i suoi problemi. Non sapeva, Lunastorta, che i Malandrini erano a conoscenza dei suoi problemi e aspettavano solo che fosse lui a parlarne.

Remus rimase a rimuginare con i suoi pensieri fino a sera, seduto su una panchina di Hyde Park. Era da poco passato il tramonto quando si alzò, stiracchiandosi.

“ Meglio tornare a casa” pensò il giovane uomo, anche se l'idea di passare la sera da solo nel suo monolocale non lo allettava più di tanto. Si nascose in un vicolo e, con un sospiro, si Smaterializzò. Quando aprì gli occhi, si guardò intorno, confuso. Non era a casa sua. Si trovava nel bel mezzo di una via e, per qualche minuto, non capì dove fosse.

“ Che strano, non ho mai sbagliato una Materializzazione” pensò Remus, grattandosi pensieroso la nuca “ Ma dove cavolo...”. Non finì mai di formulare il pensiero perché, voltandosi di spalle, capì dove si trovava. La villetta dei Potter era illuminata e decorata a dovere in attesa del Natale. L'atmosfera allegra e gioiosa presente nella casa si intuiva anche dalla strada. Remus avvertì un groppo in gola e le lacrime pungergli la vista. Capì perché aveva sbagliato a Smaterializzarsi: casa, per lui, era sempre stato il luogo in cui c'erano i suoi amici.

Non volendo disturbare fece per andarsene quando un pop e, subito dopo, una voce fin troppo conosciuta, giunse alle sue orecchie

:<< Eilà Lunastorta! Come va la vita? >> un giovane uomo con lunghi capelli neri gli venne incontro sorridendo, le mani in tasta e un sorriso sul volto

:<< Tutto bene Felpato, e tu? >> rispose Remus.

:<< Alla grande! Ho appena finito un piacevole randez-vous con un bocconcino niente male rimorchiato ai Tre Manici di Scopa e sto per gustarmi una delle cenette di Lily, cosa posso volere di più? >> concluse ghignando.

Remus scosse la testa, sconsolato :<< Sei sempre il solito! >>

Sirius scrollò le spalle, con noncuranza :<< Mi amate perché sono così! Allora anche tu a cena dai Potter? Andiamo non voglio mangiare la cena fredda! >> Remus non fece in tempo a protestare che Felpato cominciò a tirarlo verso casa Potter e, in men che non si dica, si ritrovò davanti alla porta di ingresso mentre Felpato e Ramoso si scambiavano le frasi in codice. Di quei tempi, la prudenza non era mai troppa. Una volta dentro, Lunastorta fu invaso da un tiepido calore e, mentre guardava i suoi migliori amici scambiarsi i saluti si sentì bene.

:<< Ehi, Lunastorta! Che bello vederti! Meno male che sei qui, ho risparmiato la fatica di inviarti un Patronus per invitarti a cena! Allora come va? >> James Potter cominciò a parlare a macchinetta, come suo solito, mentre stringeva l'amico in un caldo abbraccio.

:<< Venite in cucina vi offro una Burrobirra >> disse James

:<< E Mrs Potter che fine ha fatto? Ha finalmente capito che razza di pazzo ha sposato e se l'è data a gambe? >> chiese Sirius ghignando.

Ma non fu James a rispondere :<< Divertente Balck ma hai sbagliato supposizioni. Semplicemente il piccolo Potter ha deciso che la sua mamma deve passare il Natale a vomitare! >> Lily Evans in Potter entrò in cucina e subito James le corse incontro, chiedendole come stava. Remus si sentì un po' geloso: era al settimo cielo per la felicità dell'amico ma, in fondo al cuore, lo invidiava un po' e, forse inconsciamente, sperava di poter trovare anche lui, un giorno, qualcuno che lo amasse come Lily amava James, nonostante pregi e difetti.

:<< Eddai Evans, scherzavo! >> ribatté Sirius

:<< Potter, Black, ormai sono una Potter >> controbatté Lily, abbracciando affettuosa Felpato. Quando poi si accorse anche di Remus, il viso della ragazza si aprì in un sorriso enorme e andò ad abbracciare anche lui :<< Remus! Sei venuto! Era un secolo che non ci vedevamo! Come stai? Sono contenta che tu abbia accettato l'invito di James! >>

:<< Veramente io non l'ho mandato il Patronus, credevo l'avessi fatto tu >> disse James alla moglie. Quando lei scosse la testa, Remus si sentì in dovere di dare spiegazioni :<< La colpa è mia. Dovevo Smaterializzarmi a casa ma ho sbagliato e sono finito qui dove ho incontrato Sirius. Non ho fatto in tempo a spiegargli la situazione che lui mi ha trascinato qui. Mi dispiace di essere piombato senza preavviso >> concluse il ragazzo abbassando gli occhi.

:<< Sciocchezze! - esclamò Lily- sei più che benvenuto qui! Dove si mangia in tre si mangia in quattro. Mi dispiace solo che non ci sia Peter ma aveva non so quale impegno. Ora voi sparite, vi chiamo quando è tutto in tavola! Forza, fuori dalla mia cucina! >> concluse la ragazza, minacciandoli con la bacchetta.

Quando i tre ragazzi furono in salotto il primo a prendere la parola fu James :<< A proposito Lunastorta non credo tu abbia sbagliato a Smaterializzarti >>

Remus lo guardò senza capire e James spiegò :<< Volevi Smaterializzarti a casa, giusto? Ma casa è dove si trova la propria famiglia e noi siamo la tua famiglia, quindi niente sbagli! >> concluse sorridendo il Malandrino.

Remus non seppe cosa rispondere, fece solo un sorriso grato. Era vero, la parola casa, per lui, si associava ai Malandrini. La serata passò piacevole, tra risate, scherzi e un'ottima cena. Tutti e quattro i ragazzi non si divertivano così da parecchi mesi e fu un piacevole intervallo dalla realtà per tutti. Il colmo, probabilmente, fu raggiunto quando James e Sirius cominciarono a giocare al genitore e il bambino, sotto gli sguardi sbigottiti di Lily e Remus.

Era ormai tarda sera quando i quattro si riunirono nel salotto di casa Potter: Lily e James abbracciati sul divano, Remus su una poltrona e Sirius a pancia in giù sul tappeto, vicino al camino.

:<< A proposito Remus, come è andato il colloquio al Ministero? >> chiese Lily, con voce dolce. Il Licantropo fu tentato di mentire, dire che era andato tutto bene ma guardando lo sguardo dolce della sua amica e quello felice dei due Malandrini non resse. A testa bassa raccontò ai suoi amici tutto quanto. Raccontò della paura della gente, delle porte in faccia di tutti gli uffici del Ministero, di come nessuno lo assumesse per più di un mese, una volta scoperto il suo segreto. I suoi amici ascoltarono quello sfogo tanto atteso in silenzio e Remus gliene fu grato: se l'avessero interrotto, non sarebbe più andato avanti. Quando finì di raccontare, non alzò lo sguardo: non voleva leggere negli occhi dei suoi amici la compassione. Ancora una volta, però, i Malandrini lo sorpresero :<< Decisamente è meglio così! >> esclamò Sirius, balzando in piedi e stiracchiandosi.

:<< Sono d'accordo, Felpato! Te lo vedi Lunastorta tutto compito in un ufficio al Ministero? >> sghignazzò James

:<< Decisamente no! - disse Sirius – la sua natura animalesca non resisterebbe un secondo! >>.

E i due cominciarono a ridere e scherzare, fantasticando su come sarebbe stato meravigliso vedere Remus/Licantropo impazzire in ufficio. Ridevano così tanto che anche Remus si lasciò contagiare e, per il resto della serata dimenticò i suoi problemi.

Al momento dei saluti Lily abbracciò Remus e gli sussurrò all'orecchio :<< Sei un grande mago, Remus, ma sopratutto un grande uomo. Non lasciarti abbattere da quello che ti sta accadendo e ricordati sempre che qualunque difficoltà la vita ti ponga davanti, noi ti saremo sempre accanto >>.

Lunastorta ricambiò con forza l'abbraccio dell'amica sussurrandole un dolce grazie.

Quando si staccarono, James abbracciò la moglie e, rivolto all'amico disse :<< A proposito Lunastorta, ho trovato il lavoro perfetto per te: Insegnante ad Hogwarts! - Remus lo guardò con gli occhi spalancati ma James continuò- E' perfetto! Non lascerei l'istruzione di mio figlio e della sua generazione in mani più capaci! >>.

E così la serata finì, tra scherzi e risate. Una volta a casa, nel suo letto, Remus era sereno e, per la prima volta da mesi, felice. Aveva capito che, per lui, la vita sarebbe sempre stata una lotta ma mai come quella sera, si sentì in grado di affrontare il mondo. Con un sorriso sulle labbra, si addormentò.

 

* * *

Quattordici anni dopo, la previsione di James si rivelò esatta: per un anno Harry Potter ebbe Remus Jhon Lupin come insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure ad Hogwarts e, quell'anno molti fantasmi furono affrontati.

  
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