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Autore: AllieSanders    17/09/2011    1 recensioni
Una ragazza ed il suo amore per la musica. I Paramore. Un amore improvviso, e poi? Una nuova band, un nuovo amore. Chi occuperà il cuore di Caroline?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi Tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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“Jared, Dio mio! E’ fantastico! TU CANTI!” Urlai, e mi buttai su di lui abbracciandolo. Cantammo per ore, Jay sembrava di nuovo felice e se lui lo era, lo ero anch’io.
 
 
Three weeks later.

 
Erano passate tre settimane, mi trovavo molto bene a casa Leto, i ragazzi mi facevano divertire tantissimo, e Shan mi aveva insegnato a suonare la batteria. Tomo e Vicky erano spessissimo con noi, e non ero mai imbarazzata a causa della presenza di due ragazzi uomini.  Los Angeles era fantastica, ormai la conoscevo perfettamente, l’unico problema era che mi mancavano i Paramore, soprattutto Taylor. Ci eravamo visti solo per mezza giornata all’incirca una settimana fa, ma non mi stancavo mai di lui.
La cosa migliore era che Jared stava facendo progressi, infatti oltre a cantare, aveva iniziato la terapia per poter ricominciare a muoversi ed essere autosufficiente; lo aiutava molto, adesso riusciva a stare in piedi, sempre tenendosi con qualcuno, ma ci riusciva.  Le scale erano un problema , così con l’aiuto di Shannon e soprattutto di Vicky, creai una stanza da letto provvisoria al piano inferiore.
“Jay, Shan! Non è rimasto niente da mangiare qui dentro, vado a prendere qualcosa!”
Presa la borsa chiusi la porta e mi incamminai per le strade affollate di Los Angeles. Dopo aver fatto la spesa, e fatto un po’ di shopping, passai davanti una pasticceria, e comprai una torta enorme; non dovevamo festeggiare niente, ma ogni occasione era buona per mangiare dolci.
Dopo qualche ora rientrai, appoggiai le buste sul tavolo e cercai Jay; non c’era. Pensai che Shan l’avesse aiutato a salire di sopra, così salì le scale.
“Jay? Shan?” urlai. Nessuna risposta; solo musica. Da una stanza proveniva un suono meraviglioso di chitarra, ed udì anche la voce di Jared. Com’era possibile? Aprì la porta, e rimasi a bocca aperta.
Jared stava saltando sul letto mentre cantava.
“FOTTUTISSIMO LETO, COME CAZZO FAI A SALTARE SE FINO A TRE ORE FA ERI SU UNA SEDIA A ROTELLE SENZA POTERTI ALZARE?!” urlai.
Si accorse di me solo quando iniziai a gridare, la chitarra cadde a terra e fece un rumore orribile,  lui sbiancò.
“Io..”
“IO UN CAZZO! DA QUANTO VA AVANTI??”
“No ma..”
“HO DETTO CHE VOGLIO SAPERE DA QUANTO CAZZO VA AVANTI QUESTA STORIA!”
“Due settimane.” Disse timidamente.
“VAFFANCULO, BRUTTO PEZZO DI MERDA!” gli diedi un ceffone, e mi chiusi a chiave nella mia stanza.
Cercai di telefonare a Tay, e poi Hayls, e Jerm. Nessuno rispondeva, nessuno.
L’unica alternativa era tornare in Florida,  ma le ultime persone che avrei voluto vedere erano i miei, così chiamai Jess, che purtroppo però, era in Portogallo per uno stage, o qualcosa di simile.
“I miei non faranno problemi ad ospitarti tesoro, lo sai. Sei come una seconda figlia per loro.” Mi aveva detto.
“Prenderò una stanza, grazie lo stesso.” Le risposi.
“Per qualsiasi cosa chiamami, non c’è nessun problema.”
“Grazie.” Mi limitai a rispondere.
Stavo preparando la valigia, quando sentì bussare alla porta.
“Non ti aprirò, dannatissimo Leto!”
“Care, sono Shannon! Aprimi!”
“NO!” Urlai.
 
 
Mi distesi sul letto, quella sarebbe stata l’ultima volta.
“Sei un idiota, sei un dannatissimo idiota! Te l’avevo detto di dirglielo, lei sarebbe rimasta lo stesso, ti vuole bene e lo sai!” Sentì Shannon rimproverare il fratello.
Dopo qualche minuto presi la mia roba, e aprendo piano la porta me ne andai.
“Ti prego Care, perdonami! L’ho fatto solo perché volevo stare con te,  in caso contrario non ti avrei mentito!”
“Vaffanculo.”
Jared mi prese di forza, e mi baciò. Cercai di staccarmi da quelle meravigliose labbra, ma non ci riuscì. Dopo qualche secondo lo spinsi, e me ne andai, sbattendo la porta.
 
 
 
“Pronto?”
“Hei amore mio, come stai? Ho visto solo ora le chiamate, credo che tu abbia chiamato anche Hayls, ma ha il cellulare rotto, e Jerm non lo apre da giorni.”
Non risposi, singhiozzavo.
“Caroline, cos’è successo?”
Gli raccontai tutto; compreso il bacio.
 
 
 
TAYLOR.
 
 
Care mi raccontò tutto, tra le lacrime.
“Hayls, Jerm! Sto partendo per Los Angeles.”
“Taylor, tu, cosa?” mi disse Hayls.
Raccontai tutto ai miei migliori amici; rimasero sconvolti.  Grazie a Dio, per almeno due settimane non era in  programma nessun concerto.
“Tay, rimani calmo.” Mi disse Jeremy, abbracciandomi.
Presi la valigia e mi avviai verso l’aereoporto.
 
 
Il viaggio durò un bel po’, ma ne era valsa la pena; nessuno doveva far del male alla mia ragazza.
Ero stato a casa dei Leto molte volte, così non ebbi difficoltà a trovarla.
Bollivo di rabbia, e suonai molte volte il campanello.
Aprì Shannon.
“Dove cazzo è tuo fratello?” pronunciai quelle parole amare molto lentamente, scandendole bene, una per una.
“Taylor, stai fermo!” gli diedi una spinta ed entrai in casa. Sentivo musica al piano superiore, e salì di corsa le scale; Jared era in una stanza non molto grande; pareti blu, uno, due attrezzi per fare allenamento, e delle chitarre.
Lo presi per la  maglia,  e con tutta la forza che possedevo gli diedi un pugno.
“Questo è per aver mentito alla mia ragazza.”
Gliene sferrai un altro.
“Questo è perché l’hai baciata, brutto pezzo di merda.”
Il sangue cominciava a colare, non lo risparmiai, e gliene diedi un altro ancora.
“E questo è da parte mia. Ti saluto.”
Non fece nemmeno per difendersi, era lì, come un vegetale, a farsi riempire di botte. Scesi di corsa le scale.
“Ciao, Shannon.” Dissi sbattendo la porta.
  
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