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Autore: GioEchelon    17/09/2011    4 recensioni
Non so perchè ho scritto questa cosa.
Forse solo semplicemente perchè avevo voglia di scrivere...Comunque non mi convince,quindi non mi aspetto niente...
E' una Frerard,ovviamente,e insomma avevo voglia di scrivere di un Gee alcolizzato...
Detto ciò,arrivederci e divertitevi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

 

 

 

 

 

Capitolo 9

 

Who Knew?

 

 

 

 

Gerard era lì, ad aspettare, saltellando da un piede all’altro, in attesa che Frank arrivasse con le sue valigie e la sua roba.

Era in ritardo. Aveva detto che per le undici sarebbe atterrato all’aeroporto e invece era già mezzo giorno e ancora non arrivava.

Perché non arrivava?

Il pensiero gli metteva ansia, era già arrivato a comprare il terzo pacchetto di sigarette, perché i due che aveva li aveva già finiti. Quindi lo tirò fuori dalla tasca e si diresse verso l’uscita per andarsi a fumare l’ennesima sigaretta. La nicotina lo calmava decisamente parecchio, soprattutto quando si trattava di nervosismo e ansia allo stato puro come in quel momento.

Aveva i nervi tesi come le corde di un violino.

E se ci avesse ripensato? Ma no, glielo avrebbe detto, o comunque lo avrebbe detto a Mikey, o Ray, e comunque lo avrebbe saputo, gli avrebbe mandato una e-mail, un sms, un telegramma!

Sbuffò fuori il fumo, con rabbia. Tutta quell’attesa lo stava facendo impazzire e se continuava così gli sarebbe esploso il cervello. E saltò letteralmente in aria, facendo un salto di parecchi metri quando una voce lo chiamò da vicino e una mano si posò sulla sua spalla.

“Hey Gee!” la risatina di Frank sembrò riportarlo alla realtà in modo troppo brusco. E la cosa non gli piacque affatto. Anche perché per lo spavento il suo cuore aveva cominciato a battere talmente forte che lo sentiva pulsare in gola, come se avesse un groppo fastidioso.

“Frank!” esclamò dopo aver calmato i battiti accelerati del suo cuore. Si sentiva un perfetto idiota, aveva fatto la figura del coglione e non importava se ciò era avvenuto davanti a Frank- che sul serio lo aveva visto in stati decisamente più imbarazzanti. Si sentiva comunque un deficiente.

“Cominciavo a temere che ci avessi ripensato” confessò, diventando un po’ rosso in viso. Si, era proprio un caso disperato. Ma non se la sentiva di mentirgli, gli aveva sempre detto tutto, quindi andava bene così.

“Gee, come avrei potuto farmi sfuggire un’occasione del genere?” disse Frank col suo solito sorriso mozzafiato stampato in faccia, uno di quelli che faceva dimenticare a Gerard anche il suo nome e la sua data di nascita.

Dopo qualche secondo, passato a fissare il sorriso del più piccolo, Gerard alzò le spalle, come per fargli capire che si faceva troppi filmini mentali inutili e decisamente stupidi. Evitò di dirgli che comunque sentiva il bisogno fisico e mentale di baciarlo, si sarebbe sentito troppo un pervertito maniaco, quindi lasciò perdere, anche se erano mesi che non lo toccava e non sfiorava le sue labbra. Ma comunque non poteva rischiare comunque di dargli un bacio lì in aeroporto. Qualcuno li avrebbe visti e rischiava il suo matrimonio.

Quindi condusse Frank alla sua macchina, senza dire una parola. Dopotutto lui era sempre stato un tipo abbastanza taciturno in situazioni imbarazzanti come quella, e Frank lo sapeva, quindi non avrebbe fatto domande. Lo aiutò a caricare le valigie in macchina e depositò la chitarra di Frank sui sedili posteriori e nel farlo sfiorò involontariamente- o forse neanche tanto- le dita del più piccolo, cosa che gli provocò una serie di brividi lungo la schiena, che lo scombussolarono parecchio.

Sospirò mentre il chitarrista si dirigeva dall’altro lato per salire in macchina e quando furono dentro lasciò che fosse Frank a parlare. Lo sentì dire qualcosa sul perché avesse tardato e avesse perso l’aereo- una cosa che riguardava la madre e i cani-, ma era troppo impegnato a calmare i bollenti spiriti per potergli rispondere. La voce di Frank, comunque, era molto più piacevole dal vivo che attraverso un telefono. E ancora di meravigliava di come tra loro due le cose si fossero sistemate. Insomma non lo credeva possibile, eppure adesso stavano rimettendo insieme la band.

Arrivarono a casa di Gerard- perché si, lui lo avrebbe ospitato per un po’- e, dopo aver scaricato la macchina, entrarono dentro, dove Lyn-z li aspettava tutta felice e sorridente. A volte provava tenerezza per lei, insomma, non che non l’amasse, anzi. Ma l’amore che provava per Frank era incomparabile a qualsiasi altro. Erano due tipi di amore diverso, lo aveva sempre saputo.

“Ho preparato una torta!” esclamò la ragazza. Gerard sapeva che era felice di ospitare qualcuno nella casa nuova, tanto che aveva pulito la camera degli ospiti per ben tre giorni di fila, andando alla ricerca di granelli di polvere in maniera maniacale.

“Oh, non dovevi!” disse Frank, baciandole le guance per salutarla. Il gesto lasciò parecchio perplesso Gerard, perché insomma Frank aveva apertamente manifestato il suo odio verso sua moglie, e adesso la baciava e la abbracciava come se fosse la sua migliore amica?

In ogni caso lo ammirava. Era certo che se la situazione fosse stata invertita, sicuramente avrebbe odiato la moglie di Frank. Eppure lui mostrava un profondo rispetto nei confronti di Lyn-z, adesso. Come se le fosse grato per averlo recuperato da uno stato pietoso, come se il fatto che fossero sposati non contasse per niente.

“E io l’ho fatta perché volevo dare un benvenuto decente al migliore amico di mio marito”

E il sorriso di Frank invase la stanza, abbagliando Gerard, sebbene Lyn-z non avesse detto proprio nulla di speciale.

“Grazie Lyn-z, sei stata davvero molto gentile e tanto carina, Gee non poteva trovare di meglio”

Gerard riuscì a vedere le guance di sua moglie colorarsi di una leggera sfumatura rossastra.

“Di nulla, ora devo scappare a lavoro!” disse frettolosa e, dopo aver dato un bacio sulle labbra a Gerard, che era rimasto a guardare la scena come un ebete, uscì di casa, euforica come mai l’aveva vista.

 

 

 

 

“Ecco cosa succede quando tua moglie va via di casa e ci lascia da soli” disse Frank, mentre accarezzava la schiena nuda di Gerard, che lo guardava negli occhi con sguardo beato e completamente appagato. Era stato decisamente meraviglioso. Era successo tutto così in fretta che nemmeno se ne erano accorti. Prima erano in cucina a mangiare la torta che Lyn-z aveva preparato, poi Gerard gli era saltato addosso senza contegno e quasi non lo facevano lì sul tavolo. Ma il più piccolo era stato abbastanza coscienzioso da portarlo su in camera.

E adesso erano in quella che sarebbe stata la sua stanza nei prossimi giorni, su un letto che non era il suo, e profumava di pulito e anche se il profumo di quel detersivo non gli piaceva proprio, misto al profumo di Gerard era perfetto.

“Mi sei mancato Frankie” sussurrò il più grande chiudendo gli occhi, e Frank poteva chiaramente intendere che si stava godendo quelle carezze come non aveva mai fatto. Come se fossero di importanza vitale, come se non ne avesse mai ricevute di migliori.

Frank ne approfittò e gli lasciò un piccolo bacio sulle labbra.

Voleva dirgli una cosa importante, ma aveva paura della sua reazione, perché sapeva che se Gee la prendeva male allora non c’era niente da fare, sarebbe stato capace anche di mollarlo lì senza tanti problemi e andare a fare chissà che cosa.

“Sai Gee… Io penso che dovresti dirglielo…” disse dopo un bel po’ di tempo. Era rimasto a meditare sul da farsi e infine aveva deciso che era meglio confessare ciò che sentiva. Perché in fondo non poteva mica tenersi tutto dentro, era fuori discussione, sarebbe impazzito.

“Dirle cosa? Che andiamo a letto insieme?”

Frank non capiva proprio cosa ci fosse da ridere, perché Gee stava ridendo, senza ombra di dubbio, ma lui proprio non ci trovava niente da ridere. Era una cosa seria e il fatto che Gerard stesse ridendo come se Frank avesse fatto una battuta lo stava buttando giù in maniera impressionante.

Si fece serio in viso ed annuì lentamente.

“Sì… E dovresti anche dirle che ami me e non lei”

Si pentì quasi subito di ciò che aveva detto, perché Gerard aggrottò le sopracciglia e si fece scuro in volto, come se fosse incazzato.

“Gee..?” disse incerto il più piccolo, fissandolo spaventato.

Ma Gerard si stava già alzando dal letto. Frank lo guardò con sguardo spaventato, anche se in fondo se lo aspettava. Non capiva cosa avesse di così speciale quella Lindsey. Insomma non era neanche una gran bellezza a suo modesto parere.

Lo vide prendere i boxer da un qualche angolo remoto del pavimento e indossarli. Frank sospirò affranto.

“Gee, ti prego parliamone almeno. Non puoi scappare ogni volta che devi affrontare un problema!” si era messo a sedere e stava cercando i suoi di boxer con lo sguardo. Li individuò e andò ad indossarli, ma Gerard stava già raccogliendo i suoi vestiti dal pavimento.

“Non c’è nessun problema da affrontare Frank. E’ semplice.” disse il più grande con voce fredda, facendo rabbrividire Frank.

Ecco, adesso aveva combinato un casino e si odiava per questo. Stava andando tutto bene con lui, forse sarebbe riuscito a riconquistarlo. Ma non capiva perché allora Gerard gli avesse detto che lo amava se lo usava solo per scopare e basta e scappava quando lui diceva qualcosa di serio.

Forse non avrebbe dovuto dire quella frase, forse gli aveva ricordati i vecchi tempi e si era incazzato ancora di più perché uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Frank si sedette sul letto con le mani tra i capelli e guardò il pavimento, cercando di capire cosa diavolo dovesse fare adesso. Probabilmente Gerard non gli avrebbe più parlato per le prossime ore in cui sarebbero stati da soli. E quindi cosa avrebbe dovuto fare? No perché sul serio non ci stava capendo più niente.

Si odiava per essersi innamorato perdutamente di una persona così problematica.

Insomma da quando amava Gerard aveva solo passato il suo tempo a soffrire e a farsi delle domande sullo strano comportamento di Gerard. Tuttavia non riusciva proprio a fare a meno di amarlo. Per quale motivo, poi, non lo sapeva nemmeno lui. Forse perché semplicemente con lui si trovava bene, forse perché non riusciva a fare a meno di lui perché la sua presenza era come una droga per lui. Perché aveva provato la sensazione di stare senza di lui, solo che era stata davvero uno schifo. Era peggio dell’inferno non avere le mani di Gerard nelle sue, o sul suo corpo.

Quindi aveva deciso: avrebbe parlato a Gerard non appena ne avesse avuto l’occasione.

Gli avrebbe messo davanti una scelta. Era parecchio egoista da parte sua, ma voleva chiedergli di scegliere tra lui o Lyn-z, perché se andava avanti così non sarebbe sopravvissuto per niente.

Quindi avrebbe dovuto decidere con chi stare, e se per caso avesse scelto lei, beh lui si sarebbe fatto da parte, restando semplicemente un componente della band, un amico.

 

 

----

 

 

Salve!!

Lo so che sono estremamente in ritardo con l’aggiornamento di questa storia, ma tipo non ho assolutamente avuto ispirazione per continuare.

Ero ad un punto morto, e credo che anche questo capitolo sia abbastanza noioso e privo di senso o qualsiasi altra cosa.

Cioè a volte ho come l’impressione che questa storia non avrà mai una fine, a volte ho come l’impressione che faccia davvero schifo e che diventi monotona a lungo andare.

Comunque.

Ecco quello che è venuto fuori dopo un periodo di pausa.

Forse smetterò di scriverla.

Ci devo pensare.

Recensite.

Gì <3

   
 
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