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Autore: sydney bristow    18/09/2011    1 recensioni
Ambientata dopo "Countdown".
Beckett e Castle sono rimasti intrappolati nel freezer...Beckett è rimasta quasi illesa.
Tuttavia a Castle, avendo ceduto tutto il suo calore corporeo alla detective, non è andata tanto bene: dopo il suo risveglio non è più la stessa persona.
Dice di chiamarsi Jameson Rook e di fare il giornalista. Castle crede di vivere sul serio in Heat Wave, è intrappolato nel suo romanzo ed ha dimenticato la sua vita.
Come reagirà Kate/Nikki ?
Possibili spoiler della terza stagione!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CASTLE12
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-Kate...c'è questa mosca che mi sta torturando nel sonno da giorni...- disse Castle, rompendo il silenzio notturno della sua casa.
-Accartoccia i giornali di gossip e schiacciala.- rispose lei, distogliendo lo sguardo da Heat Rises per un secondo.
-Mpf...sono passati quasi due mesi ed ancora non abbiamo detto nulla ai Roach &co...-
Kate, sbuffando rumorosamente,  fece un'orecchia alla pagina in cui si era fermata e, riponendo via il manoscritto, gli chiese come mai,
dopo una giornata stressante come quella appena passata, avesse tutta la voglia  di affrontare battutine, scherzi ed affini, di tutto il distretto.
-Non permetterò che facciano delle battutine!- si affrettò ad affermare lui.
-Si. Tu e quale esercito, Paciock?- ridacchiò la detective, accoccolandosi sul suo petto.
-Il nostro!Pensaci. Io li rimbambisco con la mia parlantina e, se non funziona, grazie a te...piovono arresti. Halleluja e tutto ok.-
Ovviamente Castle trovò la sua disapprovazione.
-Oppure...-  continuò  -se fai sparire le battutine come fai sparire i cubetti di ghiaccio, siamo a cavallo!Din-don ed il problema è risolto!-
Quando Kate si mise a ridere, Castle si lasciò trasportare dal momento giocoso ed iniziò a farle il solletico.
Gli piaceva da matti la sua risata. Se poi riusciva ad essere lui, la causa, allora era doppiamente felice.
-E comunque ritiro quello che ho detto sulla sparizione. L'unico spettatore del trucchetto con i cubetti sono, e sarò sempre, solo io.-
-E comunque non farei quello spettacolo davanti a nessun altro...- concluse lei, baciandolo a fior di labbra.

****

Il giorno seguente Castle non seguì Beckett al lavoro: doveva fare una cosa importante prima del suo viaggio in California.
Sbuffò, mentre era alla guida della sua Ferrari. Non voleva fare il tour promozionale di Heat Rises proprio in quel particolare periodo.
Proprio no.
Tuttavia il lavoro era il lavoro.
Ed il traffico era il traffico, quindi fu costretto a cambiare strada.
Facendo questo, però, non si accorse di essere passato davanti all'ospedale dove stava lavorando il suo ex rivale in amore, Josh.
Istantaneamente piani malvagi di vendetta occuparono tutti i suoi pensieri e si ritrovò a fermare la macchina vicino ad un barbone ubriaco.
Erano le nove di mattina e già c'erano barboni ubriachi in giro...
Abbassò il volume della musica e si rivolse a quello che aveva davanti agli occhi.
-Hey ho un lavoretto per te.-
Tirò fuori una banconota da cinquanta dollari e glielo porse. L'uomo lo guardò stranito: non sapeva se essere contento o sospettoso.
-Vedi quella motocicletta lì?I cinquanta dollari sono tuoi se fai i tuoi bisogni sul manubrio.-
-Devo....su quella moto?-
-Esatto.-
-E di chi è?-
-E' la moto del tizio che mi ha quasi rubato la donna della mia vita.-
Il barbone corrugò la fronte, ma poi annuì, intascandosi i cinquanta bigliettoni verdi.
Dopo aver quasi goduto della sua piccola vendetta ai danni di Josh, riaccese la macchina e si rimise in carreggiata, fischiettando.
Oh, si...la giornata era iniziata al meglio, doveva svolgersi al meglio e finire al meglio.

****

-Niente Writer Boy oggi?-
Kate guardò malamente Esposito e tornò alle sue carte.
-Come se lo sapessi...- borbottò a se stessa, firmando nervosamente due, tre rapporti.
Già, Rick non aveva voluto dirle niente cosa avesse avuto di tanto importante da fare invece di stare in centrale.
Ed il solo pensiero di non vederlo per due settimane non riusciva proprio a farla sentire tranquilla.
C'era sempre la campana di cristallo grande come una casa, con scritto GINA a caratteri cubitali, che le pendeva sopra la testa.
No, non era tranquilla.
-Esposito, perché non vai a controllare quel referto medico?Lanie mi sta aspettando, ma al momento sono occupata...-
-No problema!- disse lui, affrettandosi.
Ok. Era sola.
Estrasse il telefonino dal taschino della giacca e chiamò Castle.

-Katieeee!!!-

-Sei in mezzo al traffico?Sembra che ci sia un rave in mezzo alla strada...-
-Si, qui è tutto bloccato...ti manco vero?-
-Ti monti la testa se te lo dico?-
-Si!-
-Ok, allora non lo dico.-
-Ma lo pensi!-
-Uffa...-
-Allora lo dico per tutti e due!Senti Katie...ti dispiace se ci vediamo direttamente a South Street Seaport alle sette?-
-Nnnno...tutto bene?-
-Benissimo! Toh, incominciano a muoversi di qualche millimetro questi polli al volante...-
-Allora ci vediamo al molo.-
-A presto, mia musa!-

Quando attaccò, Beckett non poté fare a meno di trovare strana la conversazione...alla fine fece le spallucce e ricominciò con le scartoffie.
Non vedeva l'ora di staccare per vedere Rick...



  
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