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Autore: XnihalX    18/09/2011    1 recensioni
[...]aprì
il pacchetto, c'era un pietra, la prese in mano e sentì una scossa bruciarle
dentro, non riuscì ad urlare, sentiva come qualcosa entrarle nella testa, vedeva
tutto colorato, si sentì bruciare, poi gelare, pochi minuti dopo era tutto
finito, ansimava e con un brutto sospetto si guardò allo specchio. Tremò. I suoi
occhi non avevano pupilla, non avevano bianco, non erano più blu, sembravo delle
biglie, ed erano attraversati da cose che sembravano nastri colorati, di tutti i
colori, cercò se c'era qualcos'altro nel sacchetto, trovò un foglietto. era da
parte dei suoi genitori [...] Questa è la mia nuova storia, spero vi piaccia =) XnihalX
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Poggiata sulla finestra aspettava che la sveglia che le aveva regalato Jasper suonasse. Guardò verso la vetrina della sua camera. c'erano i nuovi libri di scuola e due pugnali, quello che era nel petto del padre, e quello del suo maestro e la poesia di riconoscimento che avevano creato lei ed il ragazzo che l’aveva salvata e che aveva amato... spostò lo sguardo prima di mettersi a piangere. La camera aveva le pareti color rosso sangue e tutti i mobili erano neri o delle stesso colore del muro, attaccato alla finestra c'era il letto, accanto un comodino con sopra una foto di lei da piccola, gli aveva tagliato gli occhi, più avanti c'era un pc ultimo modello,con tastiera e mouse senza fili. Lo usava spesso per comprare cose online. Il soffitto lo aveva voluto dipingere lei, Jasper quando l'aveva visto si era complimentato ma in fondo sapeva che gli aveva fatto paura perché troppo perfetto per essere stato fatto da un bambina di 10 anni. come sfondo aveva sempre usato il colore rosso e poi con il nero stando attenta ai dettagli aveva disegnato dei rampicanti spinosi che circondavano una rosa dai mille colori. Inizialmente pensavano che fosse un poster, ma vedendola al lavoro gli fece paura e basta. Invece al suo maestro era piaciuto. Quella sera dopo mille insistenze da parte di Luce era perfino rimasto a dormire in camera sua, ma la mattina dopo, ovviamente Luce non lo trovò. Era stata così felice quella sera che appena sveglia si era sbagliata e aveva chiamato Jacopo papà.... drindrin svegliati. drindrin. La sveglia la riportò nel mondo reale, la spense, si guardò allo specchio. I capelli, soffici boccoli le arrivavano alla vita neri come la pece sopra un corpetto rosso, gli occhi anch'essi neri si abbinavano ai stretti pantaloni di pelle, si infilò un paio di scarpe e scese. Jasper era in cucina, era un uomo alto più o meno un metro e ottanta, capelli biondi, occhi marroni e palestrato.

Ancora non capiva come faceva ad non avere un ragazza.

- 'Giorno Jasper -

- Buongiorno piccola Luce, oggi primo giorno di scuola eh? Che farai quest'anno? Uscirai un po’ o mi prenderai tutti 10 come l'anno scorso? -

Chiese Jasper passandole una tazza di cereali, la cucina era modesta e se non avevano ospiti preferivano magiare lì.

- Le persone normali preferiscono che i figli prendano dei dieci piuttosto che uscire. - lo punzecchiò lei Jasper ridacchiò.

- E io a te sembro forze normale? -

- No, piuttosto anormale -

- Allora siamo una famiglia di anormali, io che voglio che tu esca un po’. Te che vuoi rimanere dentro casa a studiare. O Almeno così mi fai credere? Com'era la luna ieri? -

- Non male, grazie per il telescopio - ammise lei sorridendogli.

- Prego Luce. Vuoi che ti accompagni a scuola? Così prima potremo andare a vedere per quelle lezioni di scherma... Anche se non capisco a cosa ti servirebbero, quando eri piccola è vero che tutti usavano pugnali e robe varie, ma da qualche anno esistono le pistole, i telefoni cellulari con chip rintracciabili e spray al peperoncino. -

- Non li trovo affidabili, una pistola si inceppa, il cellulare si può sistemare in modo che dica un'altra cosa, lo spray finisce. Grazie ma vado da sola a scuola, per le lezioni vedrò se sono da fare o no. - Si alzò, prese lo zaino e uscì, l'ultima cosa che sentì fu Jasper che si raccomandava di incontrare qualche bel ragazzo, sorrise tra se e se avviandosi.

Passò per il bosco e si disse che era fortunata perché cresceva attorno alla e all'interno della valle, il bosco per loro era tutto, ma sopratutto per lei.

Luce arrivò a scuola in orario, di solito non era molto puntuale ma la scuola era un'altra cosa, anche se i compagni non avevano mai osato prenderla in giro per i suoi ritardi ai professori dava fastidio e a lei non piaceva essere etichettata. Neanche lei se non i pochi casi etichettava qualcuno, glielo aveva imparato il maestro: Mai fare quel che non vuoi che facciano a te. Lei non lo aveva ascoltato lì per lì, ma alla fine capì che aveva ragione... Sospirò, voleva arrivare in orario ed era arrivata in anticipo. Che fortuna eh? La campanella non sarebbe suonata che tra una mezz'ora, si arrampicò agilmente su un albero e si sdraiò su uno dei rami.

Dopo un po’ qualcuno la raggiunse, era un ragazzo, bianco come un lenzuolo, capelli biondi, occhi blu, per poco non cadde quando la vide, a Luce ricordò tanto suo padre lo guardò un po’ fredda.

- Scusa, è il tuo albero? - Chiese mettendosi a sedere, lui si poggiò sul ramo accanto.

- gli alberi non sono di nessuno, comunque salgo su questo albero da un anno, dal mio primo giorno di scuola. Piacere Jacopo. Lo so è strano ma non l'ho mica scelto io. –

- Oggi è il mio primo giorno, mi chiamo Lucinda. Nota come Luce -

- Non hai un aspetto da Luce. Forse da Buio –

- Lo so - Rispose freddamente e saltò giù, Jacopo la salutò.

che strana ragazza Pensò lui e cominciò a mandare messaggini a chiunque avesse nella rubrica per spettegolare di questa novità.

La scuola non aveva divise e lasciava la completa libertà di vestirsi.

Notò poco dopo che tutti la guardavano in modo strano, si guardò, non aveva niente di strano. Guardò gli altri, loro per lei erano gli strani, jeans felpe... Luce preferiva una camicia con un corpetto ben stretto e dei pantaloni di pelle neri a quella roba. Sbuffò e si sedette, dopo poco qualcuno trotterellò accanto a lei.

- Tu sei quella nuova? – chiese non-so-chi-sei-ma-mi-stai-rompendo e lei si voltò

- Sai che ce ne sono molti nuovi? Sai quelli che vanno al primo – Lo freddò ma lui sorrise

- Si ma tu sei quella con i genitori morti no? – Chiese, Luce sentì le mani pizzicarle.

- Farti i cazzi tuoi, no? –

- Hmm... Mi dispiace non è nel mio DNA ma dalla risposta si vede che sei tu! Io sono PJ piacere! –

- Chi te lo dice che per me è un piacere? –

- Lo dico io. Hai la prima lezione con me dai andiamo. – la prese per il polso trascinandola a fisica mentre Luce pensava a chissà quale modo per ucciderlo dolorosamente.

Nota autore:

Ciao a tutti! Questo è il primo capitolo della mia FanFiction, Qualche anno fa mi sono messa a scrivere una cosa simile a questa e ci tengo molto e stava dimenticata in una cartella su cui ci ho speso molti giorni. Spero che vi piaccia! Lasciatemi una piccola recensione, positiva o negativa è uguale, così posso vedere che ne pensate e vedere se continuarla o no.

Saluti,

XnihalX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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