- Signorina Tachibana, insomma!!! -
La voce dell'insegnante si alzò di colpo notando che la
capoclasse non stava affatto ascoltando la sue parole, anzi…
Hilary si svegliò di soprassalto, quasi stupita di
trovarsi in una classe scolastica circondata da compagni di scuola che la
guardavano incuriositi, compresi Takao e il Prof. Kappa.
Improvvisamente divenne totalmente conscia di quanto era
accaduto: si era addormentata in classe! Sentì immediatamente il rossore
affluirle sulle guance.
-M-mi scusi p-professoressa…- balbettò imbarazzata la
ragazzina.
- Ma certo che la scuso…almeno la scuserei se non sapessi
che questa è la quarta volta che succede in questa settimana…-
Takao cominciò a sghignazzare, seguito a ruota dagli altri
compagni:
- Uhuh…la signorina perfettina si addormenta in classe…-
-…qui ci vorrebbe un bel castigo…-
- miss so-tutto-io che si addormenta?…-
- Eddai Takao, ragazzi smettetela per favore, sennò vi
metto in punizione…- intimò Hilary sempre più imbarazzata con voce acuta.
- Temo - riprese l'insegnante - che da oggi lei non potrà
più infliggere punizioni, signorina…la esonero dal suo ruolo di capoclasse! Al
suo posto nominerò Sean! -
Parecchi ragazzi ridacchiarono. C'era chi guardava Hilary,
che continuava a tacere, e chi guardava il neoeletto capoclasse Sean, che si
era alzato in piedi ed osservava la classe con aria piuttosto compiaciuta.
Hilary non ci voleva credere…non era mai stata umiliata così tanto nella sua
vita, per di più davanti ai suoi compagni di classe. Anche lei si voltò a guardare
Sean , il quale continuava a gingillarsi e ridere più di tutti. Quel ragazzo
non le era mai stato simpatico, fin da quando lo aveva conosciuto, pochi mesi
prima. Non aveva nessuna capacità scolastica, si dava solamente un sacco di
arie perché era ammirato da tutte le loro compagne, ad eccezione di Hilary,
ovviamente . In effetti era proprio un bel ragazzo, qualunque ragazza avrebbe
pagato oro per avere un appuntamento con lui. Sean era arrivato pochi mesi
prima in questa scuola, ma nessuno conosceva la sua città d'origine. La cosa
che però ad Hilary aveva dato più fastidio era il fatto che gli insegnanti
avevano subito dimostrato simpatia per questo ragazzo, fino ad arrivare ad
avere un vero e proprio trattamento eccezionale nei suoi confronti, solo perché
era nuovo, e questo non faceva che
peggiorare la sua superbia e la sua abitudine di fare il bullo prepotente.
Da parte sua anche il ragazzo odiava quella ragazzina
antipatica che desiderava solo mettersi in mostra agli occhi degli insegnanti e
lo superava in tutte le materie scolastiche. No. Il migliore doveva essere lui,
solo lui.
Quando suonò la campanella dell'uscita Hilary tremava
ancora di rabbia.
Mentre tornavano a casa assieme i suoi amici cercavano di
consolarla un po'.
- Dai, non fare così - le disse Takao. - Già, non pensarci
- aggiunse anche Kappa.
- Non sono arrabbiata per il fatto che non sono più
capoclasse…ma di più per il fatto che la prof. abbia nominato proprio
quell'antipatico di Sean…- rispose la ragazza con tono alterato - …di sicuro
punirà chi capita solo per il gusto di sentirsi superiore. - Le si contorse lo stomaco solo al pensiero.
I tre amici si scambiarono sguardi cupi. L'unico istante in cui Sean aveva
abbassato un po' la cresta era stato quando Takao lo aveva battuto a beyblade
nel cortile della scuola. Pensando alla sua faccia sconvolta, Hilary non riuscì
a reprimere un sorrisetto.
- Oh, no!! - gemette Kappa, interrompendo il piacevole
ricordo della ragazza.
- Cosa c'è ora? - esclamò Takao annoiato.
- Ho dimenticato il mio computer a scuola!! - continuò
Kappa.
- Accidenti, ma è terribile!!! Corriamo subito lì, fra
poco chiude! - esclamò Hilary allarmata.
- Io non ho nessuna intenzione di accompagnarti….e ho
anche fame! - bofonchiò Takao.
- Takao sei il solito maleducato! - lo rimproverò Hilary.
- E tu sei la solita antipatica! - la rimbeccò il ragazzo.
- Va bene, basta litigare voi due, andrò solo io, voi
tornate a casa e pensate ad aiutare a preparare il pranzo speciale per oggi…Rei
e Nonno J dovrebbero essere già ai fornelli e Daichi non so dove sia.
Aspettatemi lì! - disse Kappa correndo via.
- Sì, ok.- gli gridò Hilary. Poi si rivolse a Takao. -
Come mai dobbiamo preparare un pranzo speciale, per oggi? -
- Ma, come non te l'ho detto? Oggi arrivano i nostri amici
che abbiamo battuto al torneo mondiale di beyblade, la squadra americana e la
squadra cinese. - rispose Takao.
- Ah, sì, certo, che sbadata!! Lo avevo completamente
dimenticato! - si giustificò lei. - Sono gli amici di Max e Rei, vero? -
- Sì! - confermò
il ragazzo.
- E…nessuna notizia di Kei? - il tono della voce di Hilary
divenne proccupato e ansioso.
- Beh..no…- disse piano Takao.
Osservando la sua espressione rassegnata il ragazzo capì
che Hilary era preoccupata per il russo almeno quanto lui. In effetti era dalla
fine del secondo campionato mondiale di beyblade che non lo avevano più visto.
Probabilmente era in Russia, ma avrebbe anche potuto rispondere ad una dei
quintali di lettere che i Bladebreakers gli avevano spedito.
-…beh, cambiamo argomento…- fu Hilary ad interrompere quel
silenzio pensoso. - credo che comunque sarà divertente confrontarci con blader
di altre nazionalità…anche se è un peccato che i bladebrakers si debbano
sciogliere…non vedo l'ora di conoscere queste due squadre! -
Takao fu molto colpito da quella frase: -… confrontarCI?
Hilary, ma tu non hai mai toccato un bey blade! - osservò il ragazzo sorpreso.
- Ma io parlavo delle nostre culture diverse - sentenziò lei con un'alzata di
spalle. Il blader sospirò - Ah, non cambierai mai! Forza sbrighiamoci o
arriveremo in ritardo!-
Hilary gli rivolse un ampio sorriso e insieme si avviarono
verso la casa del ragazzo.
Correva a
perdifiato lungo la strada deserta, doveva sbrigarsi, la scuola avrebbe chiuso
da un momento all'altro. - Ah, meno male, è ancora aperto - Kappa si fermò
davanti all'edificio sospirando di sollievo. Poi entrò velocemente nella
scuola, dopo aver percorso rapidamente quattro corridoi e due rampe di scale
arrivò davanti alla porta della sua classe. Si fermò per riprendere fiato…ma
notò un particolare alquanto insolito: la porta era socchiusa e lasciava
intravedere uno spiraglio di luce. Poteva significare solo una cosa: in classe
c'era qualcuno.
Sbirciò attraverso la piccola fessura e in effetti notò
che c'era proprio un ragazzo seduto al suo posto…era Sean. Kappa aprì la porta
leggermente di più per vedere meglio. E poi trattenne il fiato. Sean stava
freneticamente armeggiando con un computer portatile, proprio quello che lui
aveva dimenticato in classe un'oretta prima. Ma non fu questo a farlo
allarmare. Aveva fatto usare il suo computer miliardi di volte ai suoi compagni
di classe, ma ovviamente li teneva sotto controllo, per evitare che qualcuno
entrasse in possesso dei suoi preziosi dati. I dati sui beyblade dei Bladebreakers.
Quelli che Sean stava guardando attentamente in quell'istante.
Dannazione! Non poteva entrare in classe. Non poteva
proprio. Se Sean lo avesse scoperto lo avrebbe sicuramente punito, ora che era
capoclasse aveva il diritto di farlo, o picchiato. Kappa deglutì. Sean non
aveva mai avuto scrupoli nel picchiare gli altri ragazzi. Allora cosa fare?
Mentre questi pensieri vagavano per la sua mente, Kappa notò che il ragazzo
stava estraendo qualcosa di quadrato e sottile da una fessura laterale del PC.
Era un floppy.
Improvvisamente fu tutto chiaro. Sean aveva salvato tutti
i dati riguardanti i Bladebreakers su quel dischetto. Una nuova domanda balenò
nella mente del professore : perché lo aveva fatto? Forse per vendetta verso
Takao? Non sopportava che il campione del mondo lo avesse battuto?
Aveva sfruttato la prima
occasione per trovare uno stratagemma per battere il ragazzo? Sì, probabilmente
era così. Ma Kappa era comunque preoccupato. Perfido come era, quel
ragazzino
avrebbe potuto far circolare quei dati in modo che tutta
la scuola venisse a conoscenza dei segreti tattici dei grandi campioni del
mondo. O peggio ancora avrebbe potuto rivelare tutto ai loro nemici. Ad un
tratto si sentì uno scatto provenire dal computer. Un altro floppy era sbucato
dall'apertura laterale del PC. Kappa aprì ancora un altro po' la porta
dell'aula per guardare meglio…e capì che i suoi peggiori timori si erano
avverati. Quando lesse sullo schermo del computer ciò che Sean aveva appena
salvato sul dischetto si sentì mancare il fiato. Quell'antipatico aveva appena
copiato tutti i dati riguardanti i quattro bit-power dei campioni del mondo.
Come faceva a sapere che Takao e gli altri possedevano degli animali sacri? E
soprattutto come faceva a vederli? Forse anche lui ne aveva uno? O forse…no non
poteva essere. Forse quello strano e misterioso ragazzo poteva appartenere ad
un associazione che voleva impossessarsi dei quattro i bit-power. Era
un'ipotesi paradossale, ma poteva sempre essere presa in considerazione. Del
resto nessuno conosceva le origini di Sean. Il professore si sentì male. Come
aveva potuto essere così sciocco da dimenticare il suo computer con i suoi
preziosi dati a scuola? Era lui il responsabile dei loro segreti tattici e dei
loro bit-power. Ma adesso…aveva permesso che qualcuno se ne impossessasse. E a
pagarne le conseguenze sarebbero stati loro, i suoi amici. Una violenta
imprecazione di Sean lo riportò violentemente alla realtà. - Dannazione! Non ci
sono dati su di lui! E adesso come faccio? Avevo promesso a Ryo che avrei
portato informazioni anche sul sesto bit-power…accidenti! - mormorava il
ragazzo armeggiando istericamente con i tasti. Sesto bit-power? Ma di cosa stava parlando? I
Bladebreakers erano cinque…e ognuno possedeva un bit…. Cosa cercava quel
ragazzo? Chi era veramente Sean Mokoji? In quel momento Kappa capì che davvero
tutte le sue ipotesi…erano vere. Qualche associazione criminale dava davvero la
caccia agli animali sacri dei Bladebreakers. Doveva raccontare tutto ai suoi
amici prima possibile...doveva metterli in guardia prima possibile, ma se non
gli avessero creduto? Non aveva tempo di lambiccarsi il cervello con domande
inutili. Avrebbe dovuto convincerli assolutamente. Altrimenti sarebbero stati
guai. Guai seri. Un ticchettio di tasti gli diceva che Sean era ancora
impegnato a copiare i dati dal suo PC, oppure a cercare informazioni sul quel
misterioso "sesto bit-power". Chiuse senza far rumore la porta
dell'aula. Aveva già visto abbastanza di quell'orrendo spettacolo. ……sesto bit-power……quelle
due parole ronzavano nella sua mente e non gli davano pace…chi possedeva questo
bit nella sua squadra? Tutti i suoi amici ne possedevano uno ciascuno. Ormai
conosceva Takao, Max, Rei e Kei come le sue tasche. Nessuno di loro possedeva due
creature sacre. Il cerchio degli indiziati allora si stringeva di molto.
Restavano solamente Daichi e Hilary, ma Kappa li escluse immediatamente.
Daichi…era arrivato da poco in città…aveva spesso preso lezioni di beyblade da
Takao…. Finché un giorno…
*********************************Flashback*********************************
Un ragazzino dai capelli rossi fronteggiava Takao con aria
di sfida davanti un campo di gara dentro il quale si scontravano due beyblade…
- Avanti, che aspetti ad attaccarmi ? Non dirmi che sei in
difficoltà……- sghignazzò.
- Dragoon vai!! - gridò Takao.
- Bene così, avanti GaiaDragoon! - urlò Daichi.
Due enormi draghi, uno azzurro cielo e un altro giallo
ocre, si scontrarono a mezz'aria, provocando una forte esplosione. Quando il fumo
si fu diradato GaiaDragoon intatto continuava a ruotare…ma Dragoon…si era
fermato.
*******************************Fine Flashback*******************************
Eh sì. Daichi
sconfisse Takao senza difficoltà e da quel giorno quest'ultimo lo fece entrare
nei Bladebreakers. Per quanto riguarda Hilary…beh era proprio difficile che
possedesse un bit-power, visto che fino ad un anno prima non sapeva nemmeno
cosa fosse…
no era assolutamente impossibile che Hilary avesse potuto
possedere un animale sacro…Kappa sentì uno spostamento di sedie…significava che
Sean aveva finito la sua consultazione e stava uscendo dall'aula…e che da un
momento all'altro lo avrebbe visto. Il professore fu preso dal panico. Dove
avrebbe potuto nascondersi? Guardandosi rapidamente attorno il ragazzino scorse
un armadio della scope. Senza pensarci due volte vi si precipitò dentro. Aveva appena chiuso lo sportello, quando udì
aprirsi la porta della classe. Restò immobile, era terrorizzato, ma non fiatò:
qualunque suo movimento avrebbe potuto tradirlo. Non aprì la porta dell'armadio
finché non sentì il rumore dei passi di Sean spegnersi. Appena spinse in avanti
l'anta del mobile e mise fuori la testa si sentì sbattere violentemente a terra.
- Che cosa ci facevi qui? - l'espressione famelica degli
occhi azzurri di Sean fu l'ultima cosa che Kappa vide prima di perdere i sensi.
…
- Ma dove si è cacciato il prof.? - sbraitava Hilary
furiosa.
- Beh, ormai è un'ora e mezza che lo aspettiamo - aggiunse
Rei.
- Già e io ho fame ! - piagnucolò Takao.
- In effetti anch'io sono un po' in pensiero - Si
preoccupò Emily.
- Avanti, forse era stanco e voleva tornare a casa a
riposarsi - proruppe Mao speranzosa.
Hilary la guardò con aria di sufficienza e le disse: -
Eravamo rimasti d'accordo che ci saremmo trovati tutti qui… non poteva
mancare…-
In quel momento qualcuno suonò al campanello.
- Ah, ecco deve essere lui ! - Hilary sollevata corse ad
aprire la porta.
Sulla soglia apparvero cinque ragazzi: uno di loro si fece
avanti. Era un ragazzo sui sedici anni la cui faccia scura su cui ricadevano
due ciocche di capelli rosso fuoco era illuminata da due grandi occhi azzurro
chiaro. La ragazza, che si aspettava di
vedere il suo amico, rimase un po' sconcertata dal trovarsi davanti un perfetto
sconosciuto.
- S-salve…ehm…chi sei? - mormorò Hilary un po'
imbarazzata…quegli occhi di ghiaccio avrebbero tolto il fiato a chiunque. -
Fatemi passare! - Esclamò un altro ragazzo dai profondi occhi grigi e capelli
dello stesso colore. Hilary lo riconobbe all'istante. - Kei! - gioì la ragazza
sciogliendosi in un ampio sorriso. - Hilary! - Il russo per tutta risposta la
abbracciò. Hilary si sentiva le guance bollenti. Non si sarebbe mai aspettata
una reazione del genere da quel ragazzo, in particolare nei suoi confronti. Kei
Hiwatari era sempre stato molto chiuso rispetto ai suoi compagni di squadra,
aveva sempre lasciato pochissimo spazio alle sue emozioni. Comunque la ragazza,
poiché quello era un momento più unico che raro, decise di godersi
quell'abbraccio il più possibile.
In quel momento
arrivò Takao di corsa dalla cucina, il quale si sentì un po' imbarazzato alla
vista dei due ragazzi teneramente abbracciati, ma restò completamente senza
parole alla vista del suo vecchio compagno di squadra. - Kei! Sei tornato
finalmente! Che piacere rivederti! - esclamò sorridendo - Oh, Yuri, ragazzi, ci
siete anche voi! - Forza che aspettate, entrate! - aggiunse poi notando anche
gli altri quattro blader.
- Ciao Takao! - sorrise Kei.
Nel frattempo nel piccolo ingresso erano sopraggiunti
anche Max, Rei, gli AllStars e i WhiteTigers.
Velocemente i Demolition Boys si accomodarono nel salotto
e dopo un pranzetto veloce iniziarono a fare conversazione…del resto era quasi
un anno che non si vedevano con i Bladebreakers…
Yuri Ivanov, il loro leader, però non era cambiato di
molto: sempre molto alto e atletico, e aveva mantenuto la sua espressione
perennemente seria, risaltata da quei meravigliosi occhi azzurri. In quanto a
Kei Hiwatari…beh, lui era rimasto assolutamente identico a molti mesi prima...
- Allora…- profferì il ragazzo dai capelli rossi rivolto
ad Hilary. - Takao ci ha detto che tu non sei una blader…-
- Eh? – la ragazza sobbalzò. Era completamente distratta e
si sentì un po’ a disagio realizzando che gli occhi di tutti erano puntati
verso di lei, inclusi quelli ghiacciati del russo. Hilary arrossì violentemente
e parlò con la testa rivolta verso il basso : - Beh, non lo sono! Io seguo
soltanto i loro allenamenti…-
- Capisco…! – la interruppe Yuri.
Mao ed Emily soffocarono un risolino.
Hilary le guardò, un po’ irritata da quel comportamento
così sciocco.
- Cosa c’è? – chiese la moretta.
Le due ragazzine sobbalzarono, poiché si erano accorte che
l’altra le aveva sentite.
Fu Mao a parlare per prima: - Scusami, ma allora che cosa ci stai a fare qui se non sai nemmeno
lanciare un beyblade? Di certo i campioni del mondo non hanno bisogno che una
ragazzina impertinente come te segua i loro allenamenti! –
A questo punto Hilary cominciava davvero a spazientirsi.
- Senti, invece a te chi ti dà il diritto di giudicarmi
senza nemmeno conoscermi? Si può sapere chi ti credi di essere? -
- E scommetto che non riesci nemmeno a vedere i
bit-power?, vero? – proseguì la ragazza dai capelli rosa ignorando
completamente le parole che l’altra aveva appena pronunciato.
Hilary balzò in piedi.
- Beh, se non ti dispiace ci riesco eccome. - urlò infuriata la ragazzina prima di girare
i tacchi e correre via.
- No, Hilary, aspetta…- gridò invano Takao.
- Un po’ permalosa, la ragazza…- sorrise Emily.
- Ma cosa…- farfugliò Yuri.
- Hilary…- disse debolmente Kai.
- Ah, state tranquilli, la vostra amichetta tornerà molto
presto…vuole solamente fare scena…
SCIAFF!!…la blader dai capelli fucsia non riuscì a
completare la frase perché Rei le tirò uno schiaffo in piena faccia. Tutti i
presenti erano sbalorditi.
La ragazza si volse verso il ragazzo con il codino con gli
occhi gonfi di lacrime…
- Rei…io…-
- Non ti giustificare, Mao – la ammonì lui. – hai detto
delle cose davvero offensive…si può sapere perché hai preso in giro Hilary
senza che lei ti avesse fatto niente?…-
Mao non rispose, si limitò a fissare il pavimento, le
prime lacrime ribelli cominciavano a sgorgare dagli occhi ambrati.
- …io…non pensavo che…si sarebbe offesa in quel modo…non
so come……- mormorò la ragazza
- L’unico modo per rimediare è chiederle scusa. Hai
compiuto veramente un’azione priva di senno, lasciatelo dire…- proseguì Rei, un
po’ più dolcemente.
- Comunque è anche colpa di Hilary ,è un tipo un po’
permaloso…- aggiunse Takao.
- Io concordo con Rei, valle subito a chiedere scusa. –
s’intromise Max.
- D’accordo, ragazzi mi avete convinta, vado subito a
cercarla ! - sorrise Mao.
Detto questo, la cinese corse via, i lunghi capelli mossi
dal vento.
Intanto, in un vecchio magazzino nella periferia della
città…
Un ragazzo alto, dai capelli castani, stava scrutando
attentamente delle immagini su un computer. - Questi sono i dati che cercavi,
Ryo – disse Sean.
Ryo non rispose. Era ancora intento ad armeggiare con il
PC. Dopo interminabili attimi di silenzio, emise uno sbuffo di rabbia. –Non
abbiamo dati su di lui. – profferì, squadrando Sean.
- Sì, lo so… su quel dannato computer non ce ne sono…-
rispose risentito quest’ultimo. – Dannazione! -.
- Non importa, anzi…meglio così. – disse il moretto.
L’altro lo fissò con aria interrogativa.
-Come dici? - .
–Ascolta, Sean – Ryo si voltò verso di lui. – Se su quel
computer non ci sono dati su quel bit-power, vuol dire che nessuno ne conosce
l’esistenza…- spiegò.- quindi abbiamo
un grosso vantaggio sui Bladebreakers…senza contare che abbiamo un mucchio di
dati su di loro…-
- Giusto, hai perfettamente ragione, capo. – sorrise
Sean. – Ok, e tu, Mike, dovrai
occuparti della seconda parte del piano, quello che riguarda il campionato del
mondo di beyblade…- disse Ryo ed un terzo ragazzo, dai capelli biondi, sbucò
dall’oscurità del magazzino. – sta’ tranquillo, Ryo, non ti deluderò… entrerò
in azione non appena verranno qui per liberare l’ostaggio…se tutto dovesse
andare storto, ovviamente – proclamò quello.
- Laiaemi…adare…- gridò invano Kappa legato e imbavagliato
in un angolo.