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Autore: Madeline_95    18/09/2011    3 recensioni
A come Astoria: In quel momento, Astoria Greengrass capì di essersi innamorata di Draco Malfoy
B come Bellatrix: "Io vivo per te, Severus"
C come Cercatore: "Fratello, ti vorrò per sempre bene"
D come Dursley: Era figlia unica. E su questo, non aveva nulla da ridire.
E come Evans: Era il 31 ottobre, il compleanno di sua sorella. E come ogni 31 ottobre, una piccola primula gialla stava spuntando nel suo giardino
F come Fred & George: Una frase era comparsa sulla corteccia dell'albero: -Gred & Forge- insieme per l'eternità
G come Grindlewald: Doveva batterlo, per il bene comune.
H come Hagrid: Da quel giorno, una piccola capanna ai margini della foresta proibita sarebbe diventata la sua nuova casa.
I come Ignotus: La Stecca della Morte aveva mietuto la sua prima vittima
J come Jordan: Ma in cuor suo, seppe di aver trovato i suoi primi due amici, che sorridenti lo fissavano, pronti a fargli compagnia nella nuova vita che stava per cominciare.
Enjoy it!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Dursley, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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La primula invernale

 

La pioggia scrosciava abbondante sulla casetta, le gocce cadevano sul tetto, si attaccavano alle finestre, allagavano il giardino. Era la sera di Halloween, lei era seduta alla finestra e fissava i bambini che correvano sotto la pioggia, i sacchetti pieni di caramelle stretti tra le loro braccia. La sua guancia era appoggiata al freddo vetro, cercando di trarre conforto dal fresco e dal ticchettio della pioggia. I suoi occhi, due smeraldi di un verde puro, erano lucidi, colmi di lacrime. La risata infantile di suo figlio le giungeva attutita, la voce del marito urlava il suo nome dalla stanza accanto. Ma lei non voleva andare da loro.

Era il 31 ottobre. Era il compleanno di sua sorella.

 

Una bambina dai capelli rossi correva su prato, i piedi nudi bagnati e sporchi d'erba. “Lilian, aspettami!” urlò la bimba dietro di lei. Aveva una voce acuta, innaturale per la sua età. I suoi capelli erano neri, legati in uno chignon severo. I suoi occhi marroni lacrimavano per il vento. La rossa si fermò, girandosi verso la sorella. “Tunia, devi essere più veloce! Il tuo regalo ti sta aspettando!” disse con voce entusiasta. “Guarda come ti sei sporcata, mamma sarà arrabbiatissima!”. La sua voce era severa, il suo atteggiamento anche. Era la sorella maggiore, e doveva far valere la sua autorità. La sorellina rise, una risata cristallina, che veniva dal cuore. “Mamma non dirà niente, so già come pulire i miei vestiti” disse ammiccando. Riprese a correre, sua sorella alle calcagna.

Giunsero senza fiato in una radura assolata. Gli alberi erano spogli, l'erba seccata e il silenzio premeva sulle orecchie. Lilian si girò, guardò la sorella e sorrise. “Buon compleanno, Tunia”.

L'erba prese un colorito verde smeraldo, dagli alberi spuntarono centinaia di boccioli, i cespugli si popolarono di fiori giallo pallido. Migliaia di primule, simbolo di infanzia comparvero dal nulla. Il canto degli uccellini si diffuse nella radura, dolce e allegro. “Allora, ti piace? Le primule sono i tuoi fiori preferiti, ma questo non è il loro periodo. Però io le ho fatte sbocciare lo stesso!”. La voce della rossa era entusiasta, l'allegria le usciva da tutti i pori. Petunia la guardò con un sguardo di fuoco. “Mamma aveva detto che non devi fare le cose strane, invece ne hai appena fatta una!”. Strappò un fiore dal terreno, lo spezzò con odio e lo scgliò a terra. “Glielo dirò, così non farai più queste cose. Ti odio!”. La bambina corse via, lasciando la rossa in mezzo alla radura, che era tornata silenziosa e spoglia come prima. Si accasciò a terra, distrutta dal dolore. I suoi occhi erano lucidi, il dolore per le parole della sorella stava prendendo possesso del suo cuore. Le aveva fatto un regalo stupendo, ma aveva ricevuto solo parole d'odio. Si accoccolò a terra, ranicchiandosi su se stessa e pianse. Goccioline di pioggia le bagnavano i vestiti, rendendola intirizzita dal freddo. Ma lei neanche lo sentiva. La sorella la odiava. Non le importava più di niente.

 

Lily aprì gli occhi, offuscati dalle lacrime. Il suo sguardo si soffermò su un piccolo fiore giallo che stava spuntando nel suo giardino. Era solo un bocciolo, ma sapeva che fiore era.

Come ogni 31 ottobre, una piccola primula color giallo chiaro stava spuntando nel suo giardino. Lily sorrise, un sorriso amaro.

Auguri Tunia” sussurrò dolcemente al vetro freddo.

 

Centinaia di chilometri più in là, una donna dal volto cavallino e i capelli neri raccolti in uno chignon stava festeggiando. Si avvicinò alla finestra, guardò il giardino curato e vide una piccola primula che stava sbocciando, nascosta sotto un pino. Sorrise, un sorriso malinconico.

Grazie Lils” sussurrò, gli occhi che le si riempirono di lacrime.

In fin dei conti, Lily era sua sorella, e anche se non glielo aveva mai detto, le voleva bene.

   
 
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