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Autore: xXx Veleno Ipnotico xXx    18/09/2011    4 recensioni
Questa storia è nata puramente per caso, in seguito ad una scommessa con una mia amica! Chi ma avrebbe detto che sarebbe finita su EFP?!
La storia narra principalmente di due due personaggi: Fred Weasley e Elizabeth, un nuovo personaggio (che avrebbe la stessa età di Ginny, per intenderci ^^).
Si svolge brevemente in sei dei sette anni di scuola di Elizabeth, anche se più particolarmente nel suo quarto anno (Ordine della Fenice) e nel suo sesto (Doni della Morte).
Elizabeth è una ragazza silenziosa, di poche parole.. Ma presto conoscerà l'unica persona che sarà in grado di farla sorride, divertire e scherzare! L'unica peronsa che amerà con tutta se stessa. Dal primo momento, fino a l'ultimo. Ma il male, purtroppo, sta sorgendo nuovamente..
-Storia revisionata fino al capitolo 3-
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Mi voltai di scatto verso la parte sinistra del corridoio, per poi ritrovarmi davanti gli occhi una Ginny piuttosto confusa. Senza dire nulla mi rivoltai verso Malfoy e con tutta l’energia che avevo in corpo, gli lanciai un forte ceffone, che gli marchiò la guancia destra con l’impronta rossa della mia piccola mano.

<< Mi fai schifo! >> gli sussurrai in fine mente era piegato in due dal dolore del basso ventre.

Raggiunsi Ginny che ancora mi guardava confusa << Liz... >> mormorò << Che cosa... >> io la presi per un polso e me la trascinai dietro senza ancora dire nulla.

Ero furiosa! Non mi ero mai sentita tanto umiliata in vita mia. Come aveva potuto, quello sporco verme, fare una cosa del genere?! Mi sentivo sporca... Sapevo, in cuor mio, di non aver fatto nulla di male. Ero stata la vittima del mio senso di giustizia, ma come avrei fatto a guardare Fred negli occhi, da quel momento, senza provare dolorose fitte allo stomaco?

Una volta raggiunto un corridoio isolato, mi fermai << Mi dispiace! >> esclamai pentita, con lo sguardo rivolto verso il basso << Ho sbagliato... Avrei dovuto immaginare che tu non avresti mai baciato quel viscido di Malfoy. Sono stata una... >>

<< Liz. >> la voce di Ginny era ferma e comprensiva << Va tutto bene. Non devi preoccuparti. So che Malfoy è un idiota! Considerato come si è comportato con te... >>

<< Io amo Fred! >> quelle parole mi uscirono istintive. Non dovetti nemmeno pensarle.

<< Lo so. >> mi tranquillizzò lei << Ho visto tutto. So che ha fatto tutto lui! >>

Un grande peso mi si tolse dal cuore, e il bruciore dei muscoli e delle ossa cessò di colpo. Ma Ora era un’altra la sfida che dovevo affrontare...

<< Ginny... >> non sapevo come dirglielo << Quello che io e Fred abbiamo visto... Beh, non era del tutto falso. >> Ginny si accigliò << Vedi... >> la guardai preoccupata dalle sue possibili future reazioni << Vedi, Malfoy ha utilizzato la maledizione Imperius... >> mi bloccai in cerca della parole giuste, ma ormai una valeva l’altra << Ha utilizzato la maledizione Imperius su di te! >>

Ginny sgranò gli occhi incredula << Ho baciato Malfoy...? >> poi qualcosa di più grande la investì << Ha utilizzato una maledizione senza perdono contro di me! >> sembrava più che indignata << Io lo uccido... >>

<< Ginny, no. Suo padre è un mangiamorte. Potresti cacciarti in guai dai quali poi sarebbe difficili uscire! >>

<< Mi fa schifo... >> mormorò fissando un punto confuso nell’aria << Spero che Fred gli spacchi la faccia! >>

<< Cosa? >> chiesi in tono confuso.

<< Lo dirai a Fred, non è vero? >>

<< No! >> esclamai decisa, come se fosse la cosa più improbabile del mondo << Gli procurerei solo l’ennesimo biglietto da visita per l’ufficio della Umbridge. E questo non deve accadere. >> sospirai << Mai più! >> conclusi risoluta.

Ginny mi guardò senza replicare, mentre io osservavo il grande orologio appeso davanti a noi << Dobbiamo andare a lezione. >> dissi con aria fredda. Un’espressione vuota, ma che non lasciava trapelare alcun sentimento.

Ginny annuì altrettanto amareggiata, e insieme ci avviammo in silenzio verso l’aula di Incantesimi.

Quella giornata volò decisamente troppo in fretta.

In un certo senso ne fui anche piuttosto felice, ma d’altro canto mi sentivo svuotata. Come se una parte di me mi fosse stata strappata e portata via con la forza.

Quella sera, dopo la cena, camminavo a vuoto sotto il portico del cortile, quando una voce conosciuta mi provocò un forte brivido alla schiena.

Accelerai il passo fino all’angolo, dove il portico, poco più giù, entrava fin dentro la scuola, al chiuso. Lì seduto, su una di quelle fredde lastre di pietra, un ragazzino minuscolo del primo anno, piangeva tenendosi stretta la sua mano sinistra. Accanto a lui, uno in piedi e l’altro accovacciato a terra, i gemelli Weasley lo stavano consolando.

<< Come ti chiami? >> chiese George con dolcezza.

Il ragazzino tirò su con il naso in un modo talmente innocente, che mi provocò una stretta al cuore dal dispiacere << Maicol... >>

<< Non piangere! >> sussurrò Fred mostrandogli la sua mano scalfita << Non è poi così male come sembra, vedi: le nostre già stanno sparendo! >>

<< Già. >> convenne George << E dopo un po’, il dolore se ne va via! >>

Una lacrima mi scivolò lungo la guancia. Ma cosa stavo facendo?! La scuola stava cadendo a catafascio e io mi preoccupavo dei miei problemi amorosi?

Uscii dal mio “nascondiglio” per raggiungerli in silenzio. Feci scivolare una mano sulla spalla di Fred, che si voltò immediatamente verso di me e sorrise, poi mi accovacciai in terra come George.

<< Ciao! >> esclamai rivolta al ragazzino, con un sorriso << Sei Maicol, vero? >> lui annuì ancora con le lacrime a gli occhi << Come mai sei qui tutto solo? >>

Lui non rispose, ma in compenso si strinse ancora di più la mano con quella buona.

<< Vuoi che ti riaccompagniamo nella tua Sala Comune? Sai, anche io sono di Corvonero! >> lui mi guardò negli occhi con aria smarrita, infine annuì.

Mi alzai in piedi sotto gli sguardi di entrambi i gemelli, e porgendo una mano a Maicol, mi iniziai ad avviare verso il lato ovest del castello. Fred e George mi seguirono in silenzio, mentre io, con un colpo di bacchetta, facevo apparire dal nulla un grande fazzoletto << Tieni. >> feci porgendolo a Maicol, con un sorriso.

Una volta arrivati a destinazione, Maicol rientrò dentro la Sala Comune parecchio tranquillizzato, mentre io rivolsi un profondo sguardo a Fred.

<< Probabilmente sono di troppo, qui. >> fece George scoccando a suo fratello un’occhiata furba << Ci vediamo... >>

In breve rimanemmo soli. Come ormai capitava spesso ogni sera.

<< Ti fai vedere poco, in giro! >> esclamai guardandolo in modo furbo << Da quando in qua preferisci trasfigurazione a... Me! >>

<< Da mai! >> esclamò lui cingendomi i fianchi e attirandomi verso il suo corpo << Solo che è più facile dire “sto studiando per gli esami”, che “sto sperimentando merendine per il negozio di scherzi che io e mio fratello vogliamo aprire”! >>

Io lo guardai stralunata << Negozio di scherzi? >>

Lui mi lasciò andare istintivamente << Ehm... Liz... >>

<< No. >> lo bloccai io ancora leggermente confusa, ma accondiscendente << Va... Va bene, ma... Sarà dopo la scuola, non è vero? >>

Lui mi guardò senza rispondere.

<< Oh, Fred! >> il mio tono non era di rimprovero, bensì rammaricato << Ti manca così poco per finire la scuola! >>

<< Magari la scuola non è quello che io e George vogliamo. Se tu avessi un sogno, cosa faresti? >>

Il mio sogno più grande era sempre stato lui, e per anni lo avevo inseguito senza sosta e senza mai vacillare. Sospirai, poi gli sorrisi << Mia madre diceva sempre che sono i sogni che ci aiutano a vivere! Se tu hai la possibilità di realizzarlo, io sono con te! >> mi riavvicinai nuovamente a lui e lo baciai come fosse stata la prima volta.

Mi era mancata quella bocca, il suo sapore... Il suo profumo, il tocco delle sue mani sul mio corpo!

Con fare impetuoso lo spinsi verso il muro, ma ben presto fui io quella che si ritrovò con la fredda pietra sulla schiena.

<< Che ti succede? >> chiese Fred sorridendo, con la voce tremante.

Io non gli risposi, ma con una delicata carezza attirai nuovamente il suo volto verso di me, le sue labbra contro le mie. Con un piccolo salto feci in modo di raggiungere la sua altezza, rimanendo in equilibrio tra il suo corpo e il muro di pietra alle mie spalle.

Quel semplice bacio sfociò ben presto in passione pura grazie ad un impetuoso gioco di lingue.

Non potevo fermarmi... Non volevo farlo!

<< Liz... >> Fred si scostò preoccupato << Liz... Potrei non riuscire a fermarmi se... >> io riavvicinai nuovamente le sue labbra alle mie << Sssh... >> feci guardandolo dritto negli occhi << Baciami, ti prego! >> le sue labbra erano sempre così morbide, pure... Mie!

Io invece mi sentivo sporca, violata in qualche modo. Mi staccia a malincuore da quella presa travolgente, e accovacciandomi improvvisamente a terra, scoppiai a piangere.

<< Liz... Ehi! >> Fred si chinò accanto me << Che succede? >>

Non sapevo come dirlo. E per di più, se dirlo! Piangevo come una bambina... Non tanto per quello che era accaduto, perché sapevo che Fred mi avrebbe creduta senza problemi, sapeva che Malfoy era viscido! Ma era proprio questo che mi faceva piangere: il solo pensiero che avrebbe potuto fare chissà cosa in preda a l’ira, mi straziava, ma alla fine, mormorai << Malfoy... >> i suo occhi si fecero piccoli e accigliati << Malfoy mi ha baciata! >>

 

 

Note d’Autore: Chiedo umilmente perdono per averci messo così tanto a postare questo capitolo ^^” Devo essere sincera e dirvi che era già pronto, ma il ricevere finalmente la terza mail di Pottermore mi ha fatto letteralmente sbarellare, ed ho decisamente perso la cognizione del tempo e dello spazio! xD Spero di non avervi delusi! E un grazie infinito a tutti quelli che continuano a seguirmi! ^^

   
 
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