Non mi ricordo cosa successe
dopo. Ero talmente sconvolta che ho solo piccoli flash di quel che accadde. La
voce di Rei che cercava di richiamare Aquila di Fuoco. Le braccia di Yuri che
cercavano di sollevarmi a forza da terra. Le parole, dolci quanto vane, che mi
sussurrava all'orecchio con l'intento di tranquillizzarmi.
Quando finalmente ripresi il
controllo dei miei sensi, quando mi resi conto del dove/quando/perchè mi
ritrovai sul divano di casa, avvolta in una caldissima coperta di lana.
-Ciao...- una voce davanti a
me.
Voltando lentamente la
testa, vidi gli occhi ambrati di Rei; in mano teneva il copione del video.
-Sono qui solo
per il video!-
Ricordi dolorosi. Di parole
che feriscono con l'intenzione di farlo. Parole che rimbombano senza sosta
nella testa.
-Dobbiamo iniziare a
studiarcelo.-
Disse Rei riferendosi al
copione, ma io non lo udii.
-Mi odia...-
Il mio unico pensiero.
Il mio incubo avverato.
-Non ti odia affatto: era
solo arrabbiato!- parole al vento...
-Nei suoi occhi...- una
pausa, piccola e timorosa -... c'era odio puro.-
Sentii un sospiro da parte
di Rei.
-Sono sicuro che tutto si
sistemerà, ma tu devi cercare di reagire!-
Reagire? E come?
-Non credi di riuscirci...-
sussurrai.
-Tu devi riuscirci!-
una voce più dura.
Alzai gli occhi e vidi Yuri
accanto a Rei. Ma che ne sapevano loro?!
-Ma non capite?! E'
finita!!!- gridai in preda alla disperazione.
Reagisci!
-Lui non mi vuole più...-
singhiozzai.
Devi reagire!
-L'ho fatto soffrire
troppo... lui mi aveva supplicata, ma io...-
-Ti prego...
ti supplico... se mi ami, non partire...-
- ... ma io me sono
fregata!-
Senza rendermene conto,
iniziai a urlare tutti i miei pensieri.
-Sapevo che avrebbe
sofferto!! Lo sapevo!!! Ma non ho voluto ascoltarlo! Lui adesso pensa che non
lo ami, perchè sono partita! Avrei davvero voluto restare, per dimostrargli il
contrario, ma non l'ho fatto!!! Sono una stupida!!! L'ho sempre amato!!! Lui
adesso mi odio e me lo merito!! Si, me lo merito!!! Non volevo che soffrisse,
non volevo lasciarlo solo, non volevo che mi odiasse!!! Ma non ho fatto un
emerito cazzo per impedirlo!!! Ma vi giuro che io lo amo!- singhiozzai.
Dei passi. Yuri si era
seduto accanto a me, sul divano.
-Guardami.- un ordine duro.
Obbedii. I suoi cristalli si
persero nel gielo dei miei occhi spenti.
-Chi ti ha portato per la
prima volta in questa casa?- chiese.
-... Kei...- dissi con un
filo di voce.
-E con chi hai fatto l'amore
per la prima volta?- chiese ancora.
-Con Kei...- risposi ancora.
Le lacrime mi bruciavano.
-E chi ti ha supplicato di
restare qui, accanto a lui?-
Ricominciai a singhiozzare.
Sentivo che il mio cuore non avrebbe retto per molto a quella tortura.
-Yuri, lascia perdere...-
-Stai zitto Rei!!!
Rispondimi: chi ti ha supplicato di restare?!-
Tra un mugolio strozzato che
usciva dalle mie labbra e l'altro, dissi.
-...
K-Ke-ei...-
Yuri, accecato dalla rabbia,
cominciò a scuotermi, gridando.
-E allora perchè?! Perchè
sei qui a piangerti addosso, inceve che da l'uomo che ami?!?! Perchè non sei da
lui a fargli cambiare idea?!?!-
Spalancai gli occhi di
colpo. Quel che feci dopo non me lo so spiegare.
Fu proprio inspiegabile. Le
lacrime, come a comando, smisero di rigarmi il volto e i polmoni smisero di
bruciarmi. La mia espressione era tra le più serie, orgogliose e fiere che si
fossero mai viste. Mi alzai di scatto, e senza dire o fare niente, uscii di
casa. Cominciai a correre. Non sapevo che mi prendeva. Era come se il mio cuore
e il mio corpo, entrati in sintonia, stessero facendo quello che volevo fare
davvero, estraniando la mia razionalità da quei movimenti. Non sapevo se era un
bene o un male, fatto sta che era quello che stavo facendo.
Non sapevo neanche dove il
mio cuore mi stava portando. In fondo, non conoscevo il nome dell'abitazione di
Kei: non sapevo dov'era! Eppure le mie gambe correvano sicure, come se
sapessero perfettamente dove condurmi. E fu così.
Mi fermai ai piedi di un
grande albero di ciliegio in fiore, che io riconobbi come quello dove tante
volte avevamo pranzato. Ero davanti alla mia vecchia scuola. Presi a fissarla,
più che confusa.
Perchè ero lì? Che cosa
dovevo fare adesso?
Ascolta...
Un singhiozzo. Bastò fare un
pò d'attenzione a ciò che c'era intorno a me, che sentii subito il singhiozzo
di qualcuno. Mormorio sommesso...
-...-
Non riuscii a capire molto
bene, ma ero certa di non essere sola.
-C'è qualcuno?- chiesi
stupidamente al vento.
I singhiozzi cessarono. Solo
nel silenzio capii che quei mormorii provenivano da dietro l'albero.
Sporgendomi appena con la testa, mi trovai davanti ad bellissimo ragazzo
dagl'occhi rosso sangue...