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Autore: beren    16/05/2006    5 recensioni
Ripostato con l'aiuto di beta.Harry ha sconfitto Voldemort. Il suo atto d'eroismo è famoso in tutto il mondo magico. Ora,tutto ciò che desidera, è finire il suo settimo anno a Hogwarts in pace, ma qualcosa, sta per succedergli, qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Qualcosa piuttosto imbarazzante e che farà la sua vita molto più complicata...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angeli e Demoni

Angeli e Demoni

di Beren

 

tradotto da madjoker

Beta: Sanzina

 

Rinuncia: Questa storia è basata su caratteri e situazioni create e possedute da JK Rowling e i vari editori, inclusi ma non limitati a Scholastic Books, Raincoast Books e Warner Bros Inc. Non c’è guadagno e non è intesa nessuna infrazione della proprietà letteraria riservata o del marchio.
Avvertimenti: Questa storia è intesa come post OOTP, perciò contiene SPOILERS. Se non volete sapere nulla del 5° libro non leggete questa storia.
 Note d’autore: Questa fic contiene Veela!Draco e molte altre cose che sembrano essere un cliché in molte fandom. Ho provato un gran divertimento nello scrivere questa fic, tentando di esplorare le possibilità in un modo lievemente diverso da ciò che ho visto in precedenza. Può esserci Veela!Draco, ma è tutto basato sul POV di Harry, in caso che qualcuno se lo chiedesse.

 

 

 

Cap. 8-Complicazioni 1°parte

 

Nel tempo che impiegarono ad arrivare all’ala dell’infermeria, divenne piuttosto ovvio a Harry il perché Malfoy avesse voluto evitare che chiunque tentasse di approfittare della sua eredità genetica; sembrava che il rituale d’accoppiamento Veela, una volta iniziato, fosse molto peggio di qualsiasi cosa la sua eredità di Seraphim gli aveva causato fino a quel momento. Harry aveva dovuto rimbeccare due volte Malfoy, in modo che lo Slytherin si concentrasse su dove stavano andando, piuttosto che su quello che stava facendo Harry.

Era probabile che lui avesse fatto cose strane per attirare l’attenzione di Malfoy, ma sembrava  che Malfoy stesse lasciando completamente il campo libero agli ormoni in maniera ancora più rapida. Era davvero inquietante, e Harry poteva solo pregare che Poppy potesse fare qualcosa per il problema di Malfoy, prima che il Seraphim in lui prendesse nota di un Veela impazzito per la voglia di fare sesso.

Nel momento in cui Malfoy mise gli occhi su Poppy, disse: “Frenesia dell’accoppiamento. Bisogno del soppressore, ora.”

Lo Slytherin non era, evidentemente, in grado di articolare qualsiasi frase più lunga.

“Signor Potter” disse con tono efficiente la guaritrice “Per favore si sieda all’altro capo della stanza. Signor Malfoy, sieda su quel letto ed io ritornerò in un momento.

Mentre lei scompariva Harry fece come gli era stato detto, preoccupandosi di come fosse difficile eseguire quella richiesta. Si sedette e tentò di non pensare troppo mentre osservava Poppy di ritorno dal suo magazzino, che dava due pozioni a Malfoy. Lo Slytherin le mandò giù come se la sua vita dipendesse da quelle, per poi sedersi mentre Poppy gettava su di lui degli incantesimi di controllo.

“Dovrebbe sentire l’effetto del soppressore in pochi attimi” disse lei professionalmente a Malfoy, e Harry non tentò nemmeno di non ascoltare. “Annullerà le ondate di eccitazione che sta provando e, se siamo in tempo, permetterà alla pozione neutralizzante di sopprimere la frenesia dell’accoppiamento. Come si sente?”

Per un momento il suo paziente sedette in silenzio, pensando a come si sentiva, poi un cipiglio molto irritato apparve sul suo viso.

“Come se volessi uccidere Potter, piuttosto che fare qualsiasi altra cosa con lui” disse dispettosamente lo Slytherin, e Harry non si era mai sentito più felice in vita sua nell’ascoltare una minaccia.

A tale commento Poppy sbuffò, ma non espresse la sua disapprovazione e Harry non poté evitare di sentirsi colpevole.

“Signor Potter” disse Poppy nel solito modo formale che usava quando c’erano altre persone “può ritornare da questa parte della stanza.”

Non voleva forzare la sorte, anche se lui e l’infermiera erano buoni amici, quindi camminò rapidamente verso i due. Appena fu loro vicino, Poppy estrasse una piccola bottiglia dal suo grembiule e gliela diede.

“Beva questo” disse lei fermamente e Harry non era molto sicuro di quanto si trovasse nei guai; dopo tutto, aveva pianificato solo di andare fuori e parlare, e poi era tornato con Malfoy in quello stato. “Eliminerà ogni sua reazione allo stato ormonale del signor Malfoy finché non determiniamo se l’effetto sia stato invertito. C’è la possibilità che domani mattina non si sia in una situazione peggiore dell’odierna. Ho chiamato il direttore e i responsabili delle vostre case e, quando arriveranno, sarei molto grata se spiegaste precisamente cosa è successo.

“E’ tutta colpa di Potter” fu l’arcigna risposta di Malfoy, ma un’occhiata da parte di Poppy lo fermò dal continuare.

Harry aprì la bottiglietta ed ingoiò il contenuto, non attardandosi neppure a fare smorfie al gusto terribile; era più preoccupato di quello che sarebbe successo. Poppy non sembrava contenta di lui, ma non poteva realmente biasimarla, era appena riuscito a peggiorare una  situazione già brutta e senza neppure tentare volontariamente. Non è che avesse potuto prevedere l’arrivo di un fulmine.

Poppy gli disse di sedersi per gli incantesimi di controllo, ma senza dirgli altro mentre aspettavano, per quel che concerneva Harry, l’arrivo della condanna.

Il primo ad apparire fu Dumbledore, rivolgendo a Harry e Malfoy un brillante sorriso.

“Buon pomeriggio signori, Madama Pomfrey. Credo che abbiamo un piccolo problema” disse allegramente il preside.

L’abitudine di Dumbledore di attenuare la vera gravità di ogni cosa, anche situazioni di vita o di morte, sembrò essere troppo per Malfoy.

“Piccolo?” Disse incredulo lo Slytherin. “Potter può avermi rovinato la vita.”

“Non c’è alcun bisogno di fare il melodrammatico, signor Malfoy” lo rampognò dolcemente Poppy. Harry sperò che fosse tutto. Pregò silenziosamente che l’indomani tutto tornasse di nuovo normale, e lui dovesse preoccuparsi solo di non agire come un idiota completo facendo ridere Malfoy; non voleva neppure considerare l’idea che il trattamento non funzionasse.

Snape scelse quel momento per entrare, lanciò uno sguardo a Harry e ghignò.

Cosa ha combinato adesso Potter?” Chiese acidamente il professore di Pozioni, e la McGonagall apparve dietro di lui.

“Potrebbe facilmente essere colpa del sig. Malfoy” disse la Capocasa di Harry in suo favore, e il ragazzo fu contento nel constatare che almeno una persona fosse dalla sua parte.

Snape diede alla professoressa McGonagall una lunga occhiata e poi entrò nella stanza.

“È avvenuto uno sfortunato incidente” spiegò in tono calmo Madama Pomfrey “e il signor Potter ha provocato, involontariamente, i geni Veela del signor Malfoy.”

La notizia delle particolarità genetiche di Malfoy non parve essere una sorpresa per nessuno.

“Lui ha provocato per prima i miei” mormorò Harry sottovoce, e dal modo in cui Dumbledore lo guardò dovette presumere che qualsiasi problema avesse, non era duro d’orecchio.

“E come ci è riuscito, Potter?” Snape non gli avrebbe permesso di scamparla.

“Mi ha toccato” fu l’acida risposta di Malfoy “dopo che io gli avevo specificatamente detto di non farlo.

“Non dimenticare il fulmine, Malfoy”, disse altrettanto aridamente Harry “stavi quasi per essere colpito.

Snape fece per parlare quando Dumbledore alzò la mano, chiedendo silenzio.

“Credo” disse pensierosamente il preside “che i fatti ci possano aiutare più delle mere recriminazioni. Harry, hai toccato il signor Malfoy dopo che ti aveva dato precise istruzioni di non farlo?”

Harry guardò i visi dei presenti, tutti rivolti verso di lui.

“Sì” disse onestamente “ma si è trattato di un incidente.”

L’occhiata sul viso di Snape diceva chiaramente che stava per andare alla carica, ma Dumbledore non aveva alcuna intenzione di perdere il controllo della situazione.

“E, Harry” continuò calmo il preside “per favore, puoi spiegare perché lo hai fatto?”

“Eravamo al lago a parlare” iniziò lui, contento di poter dare la sua versione dell’accaduto “ed è scoppiato un temporale. Durante il tragitto di ritorno iniziarono a cadere i fulmini; ho sentito l’ammassarsi dell’energia statica e ho capito che stavamo per essere colpiti. Sono saltato su Malfoy e ho usato le mie ali per ripararci entrambi”. Harry vide Snape e la McGonagall alzare un sopracciglio a tale commento “e non so cosa sia successo dopo che sono stato colpito, ma ci siamo trovati a tenerci per mano.

“È stato colpito da un fulmine?” Chiese incredulo Snape.

“Sì” fu la ferma risposta di Harry. “E ha fatto un male del diavolo”

La professoressa McGonagall lo stava ancora guardando in modo indagatorio.

“Qualcuno potrebbe spiegarmi come mai al signor Potter capiti di possedere delle ali?” chiese la donna.

Dumbledore guardò Harry, chiedendogli il permesso, e Harry annuì.

“Il signor Potter ha ascendenze Seraphim” spiegò il preside ai due professori. “La sconfitta di Voldemort ha permesso a questa ascendenza di manifestarsi.”

La professoressa McGonagall sembrò entusiasmata; Snape, d’altro canto, era disgustato.

E io sono in calore” ammise Harry quietamente, scorgendo una sorpresa pari a quella dei professori negli occhi di Dumbledore.

E questa è la ragione per cui ti avevo detto di non toccarmi” disse Malfoy, prendendo l’opportunità di fare un altro affondo.

“Sì, signor Malfoy” disse brevemente la professoressa McGonagall “credo che abbiamo già stabilito quello che lei ha fatto o ha detto al signor Potter.”

“Dando credito alle fonti” disse freddamente Snape, rivolgendo di nuovo l’attenzione dei presenti verso Harry “ i Seraphim vanno in calore quando trovano la persona ritenuta degna di essere un compagno. Chi ha scelto, signor Potter? La signorina Granger?”

Sembrava che i due professori non avessero compreso che il problema di Harry e la situazione di Malfoy fossero direttamente connessi, e Harry non si sentiva di dirlo.

Diventando rosso, guardò verso Poppy per un po’ di aiuto.

“Il signor Potter è venuto da me per un consiglio, questa mattina” disse in tono calmo l’infermiera. “Harry ha scelto il signor Malfoy. Io gli ho suggerito di parlarne con l’interessato per evitare i possibili incidenti, come quello che sembra sia accaduto.”

Harry desiderò che il pavimento si aprisse per inghiottirlo, così da liberarlo dall’imbarazzo. La professoressa McGonagall sembrava trovare incredibile l’intera situazione, e lo fissò duramente quasi quanto Snape.

“Harry” disse lentamente la donna “perché hai scelto il signor Malfoy?”

“Io non l’ho fatto” protestò fermamente Harry “noi ci odiamo l’un l’altro. Non ho avuto alcuna scelta:  quella parte di me con le ali pensa che lui sia il miglior candidato, e non c’è niente che io possa farci.”

L’espressione sul viso di Snape stava diventando più torbida ogni secondo che passava, ed a Harry quello non piaceva per niente.

“Nonostante il motivo per cui il signor Potter ha fatto quello che ha fatto” disse acidamente il direttore della casa di Slytherin “ha chiaramente assalito il signor Malfoy, e tale azione dovrà essere punita.”   

Harry avrebbe protestato, ma l’occhiata che ricevette dai tre membri del personale gli dissero che Snape era nel giusto.

“Signor Malfoy” disse calmo Dumbledore, girandosi verso lo Slytherin “siccome sembra alla luce dei fatti che sia lei la vittima, credo che dovrebbe essere lei a scegliere come procedere in questa situazione. Se lo desidera, possiamo lasciare la cosa nelle mani del Ministero, che investigherà in maniera formale; o in alternativa, se desidera che la cosa rimanga tra lei e il signor Potter, lontano dagli occhi di tutti, tratteremo la questione fra noi.”

Negli occhi di Malfoy ci fu un luccichio pericoloso, almeno finché il preside non menzionò gli occhi di tutti’. A quel punto lo Slytherin sembrò comprendere che quella situazione non avrebbe messo solo Harry in mostra, ma anche stesso. Era quasi possibile vedere i pensieri accavallarsi nella sua mente e Harry aspettò nervosamente la sua risposta.

“Preferirei” disse lentamente Malfoy “che questa situazione fosse a conoscenza del minor numero possibile di persone.”

Dumbledore sorrise allegramente allo Slytherin.

“Molto bene” disse il preside  “analizzeremo la faccenda il più quietamente possibile. Credo che l’intero incidente sia accaduto così, incidentalmente appunto, e che a poco servirebbe ora castigare entrambe le persone interessate. Presumo che Madama Pomfrey possa occuparsi del caso.

“Sì, Preside”, fu l’efficiente risposta di Poppy; “Il signor Malfoy ha già preso il soppressore e le pozioni neutralizzanti, ora tutto quello che possiamo fare è attendere. Ho dato anche al signor Potter un inibitore, per prevenire l’impulso a toccare il sig. Malfoy mentre la pozione neutralizzante inizia a fare effetto. Tutte le pozioni si esauriranno approssimativamente in dodici ore. A quel punto, se il signor Malfoy sentirà ancora il desiderio di toccare il signor Potter, dovrà tornare qui e proveremo con delle soluzioni alternative.

Il sorriso che il preside elargì a tutti i presenti nella stanza fu piuttosto fuori posto secondo Harry, ma era incredibilmente contento di non dover scontare punizioni con Filch per il resto della sua vita scolastica.

“Bene” disse a voce bassa Dumbledore “credo che tutto sia stato stabilito. Professor Snape, professoressa McGonagall, se non vi dispiace scortare i vostri rispettivi alunni alle loro stanze comuni, credo che potremmo ritenere questa situazione risolta.

Nessuno dei due Slytherin parve molto soddisfatto della conclusione, ma quando il ppreside faceva dichiarazioni così allegre l’intera scuola sapeva di non poter far nulla per cambiare la situazione.

“Vieni con me, Harry” disse in tono sostenuto la professoressa McGonagall “cercherò di sistemare la tua uniforme prima che torni dai tuoi amici.”

Che, tradotto nel linguaggio della McGonagall, significava:stiamo andando nel mio ufficio per avere una piccola chiacchierata’. Ma chi era Harry per ribattere, e mitemente seguì la sua Capocasa.    

  
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