Maledetta sveglia che suona sempre alla solita
ora.
Oggi sono irascibile e così la mia povera sveglia nuova
si trova schiantata al muro con indicibile violenza da parte
mia.
E’ già passata una settimana da quando Malfoy mi ha
offerto la colazione in quel delizioso bar circondato da rose
blu.
Sembro un cadavere, è come se non respirassi perché il
mio petto non ne vuole sapere di alzarsi e abbassarsi seguendo il normale ritmo
respiratorio.
Sento che sto per ritornare nel mondo dei sogni quando
un cuscino mi arriva dritto in faccia; un attentato alla mia
vita?
“Svegliati dormigliona!!!”
Io questa voce la conosco… è Ronald Bilius Weasley il
mio migliore amico, è Ron.
Stropiccio incredula gli occhi, non è da tutti essere
svegliati dal più grande giocatore di Quidditch del
momento.
Con scatto felino esco fuori dal letto e in men che non
si dica mi ritrovo appesa al collo di Ron.
“ Ehi… mi stai staccando la testa dal resto del
corpo!!!”
Sorrido come un’ebete, per evitare che la sua testa
rotoli per tutta casa, alimentando così la leggenda del cavaliere di Sleepy
Hollow, lascio la presa.
“ Ciao Ron!” dico posandogli un bacio scrosciante sulla
guancia.
Lui ricambia il bacio.
“ Hai già fatto colazione?” chiedo infilandomi le
simpaticissime ciabattone a forma di rana.
Ron scuote la testa “Siamo in ritiro a Londra, ma in
hotel il cibo fa davvero pena, mi chiedevo se potevo scroccarti la colazione!”
mi dice con il suo meraviglioso sorriso per poi scombinarmi i capelli
affettuosamente, gli faccio una linguaccia e mi dirigo in cucina, dove metto a
scaldare il bollitore… sto lì a riflettere, non gli ho chiesto nemmeno se
preferiva il tè o il latte.
“ Tè!” mi precede lui, come se mi avesse letto nel
pensiero…
“ Brutto bastardo… hai usato il legiliemens!!!”
Lo rincorro per tutta casa, finché non finisco sul
pavimento con lui di sopra che mi fa il solletico, rido come una matta e mi
sento particolarmente isterica.
Din Don.
Ecco quel maledetto campanello che rovina la quiete
pubblica. Mi alzo e reticente vado ad aprire la porta. Chi potrei trovarmi
davanti? Harry? No. Draco e sua figlia? No. Rita Skeeter che vuole che le
rilasci qualche intervista? No.
E’ quella rompiscatole della signora Snooke, la mia
vicina di casa.
Mi guarda dall’alto in basso; solo dopo due minuti mi
rendo conto che sta pensando male.
Io sono in camicia da notte, ossia un mini abitino
celestino con bretelle sottili e le ciabatte a rana ai
piedi.
Lui ha la maglietta stropicciata e i capelli
terribilmente arruffati.
Oh mio Dio!!!
“Buongiorno…” dico perplessa; starà mica pensando che io
e Ron… che io e lui… Oh mio Dio!!!
“ Ehm… non è quello che sembra…” mi sto imbrogliando con
le parole, chissà quali film si sta facendo in testa.
Ecco che arriva Ron e le porge la mano grande, la
signora Snooke lo ignora e continua a squadrarci come se fossimo
marziani.
“ Signorina Granger…” ecco le prime parole che sta
proferendo, ho quasi paura come se avessi davanti qualcosa di
mostruoso.
Sto sudando.
Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Evvai, il bollitore mi ha salvata, mi ha salvata dal
dover dare spiegazioni a quella pazza.
Tiro un sospiro di sollievo, ma mentre mi accingo a spegnere il gas il mio polso viene
bloccato dalla mano di Ron “ Lascia, faccio io. Tu occupati della tua simpatica
vicina.”
E’ pazzo? Vorrei urlare.
Mentre il povero pazzo ci serve il tè e i pasticcini, io
e il mostro ci ritroviamo seduta l’una di fronte all’altra con aria di
sfida.
Mi sento come il gladiatore, e lei è il leone furioso da
affrontare.
Diventerà il mio scendi letto.
“ Hermione… non sono qui per farti una predica, ma
questo rapporto che hai con questo
bel giovanotto mi sembra un po’ troppo precoce secondo
me.”
Riduco gli occhi
a due fessure; di cosa diavolo parla?
“ Hai appena divorziato per la seconda volta, adesso hai
allacciato di nuovo relazioni con il tuo primo marito ed ogni tanto la vostra
piccola viene a stare da te… la trovo una
cosa molto bella, ma non credi di doverti prendere una pausa?”
Sono perplessa e Ron lo è più di
me.
“ Chi hai sposato oltre Harry?” mi guarda con
circospezione.
Mi alzo e vado a prendere i tovagliolini, sono in lieve
imbarazzo, ma Ron sembra non accorgersene.
“ Nessuno Ronald… ho sposato solo Harry, saresti stato
inviato se fossi convolata a nozze con qualcun altro!” dico con tono tagliente e
freddo.
Ron capisce che deve starmi lontano se non vuole vedersi
schiantato da qualche parte, e così torna ad occuparsi della mia “simpatica”
vicina.
“ Io vado a preparami… devo andare a lavorare!”
Non aspetto neanche le loro risposte di assenso che mi
fiondo in bagno lasciandomi cullare dall’acqua calda della mia vasca e dal
profumo del mio bagno schiuma al cocco.
Sono in macchina con Ron. Abbiamo mandato a quel paese
la signora Snooke e adesso l’unica cosa che voglio fare è andare a lavorare e
dimenticarmi di tutto e di tutti, ma un brutto presentimento mi dice che non
sarà così.
Sto posteggiando e sto anche per prendere a colpi di
borsetta Ron; odio la musica a palla mentre guido, mi confonde ulteriormente le
idee.
Ci avviamo verso la libreria “ Quindi, lavori qui?”
Guarda il negozio “ Si!” dico evasiva “ Senti io stacco
all’ora di pranzo, se vuoi…”
“ Ok, allora pranziamo insieme!” dice, gli do un bacio
sulla guancia ed entro dove vengo accolta da Emma e dal solito caffè con la
paradisiaca spruzzatina di panna.
Siamo seduti l’una di fronte all’altro in un delizioso
localino in stile italiano vicino al Tamigi.
Abbiamo ordinato due porzioni di spaghetti al pomodoro,
due porzioni di Tiramisù e una bottiglia di vino rosso.
Ho già l’acquolina in bocca.
“ Mi è mancata Londra!” proferisce
lui.
“ Già!” dico laconicamente; se non si fosse capito sto
pensando agli spaghetti.
Finalmente arrivano e iniziamo a mangiare di buona
lena.
Mi sento in paradiso; come può la cucina italiana essere
così divina?
Mi ha offerto il pranzo e adesso ci ritroviamo a
passeggiare per le vie di Diagon Alley…
Eh già, abbiamo deciso di fare una capatina nella Londra
magica.
Mi sembra di rivivere i giorni che passavo qui prima
dell'’inizio della scuola in compagnia di Harry, Ron e la sua
famiglia.
Quante ore trascorrevo al
Ghirigoro?
Mentre mi perdo nei miei pensieri di adolescente
studiosa e diligente, la voce di Ron mi arriva come una mazzata sul cranio che
mi fa stramazzare al suolo.
“ Non ti voltare, ma un tizio di nostra conoscenza sta passando di qua e
non voglio che tu lo veda!”
Tolgo la sua mano da sopra i miei occhi sbuffando; ed io
che pensavo parlasse di Piton. E’ solo Malfoy con Dana.
Lui mi nota “ Ciao Granger!”
“ Ciao Malfoy!” dico, mentre accolgo Dana tra le mia
braccia.
Vedo il biondo e il rosso scrutarsi
attentamente.
“ Wesley?” chiede Draco con titubanza portandosi una
mano dietro la nuca.
Lascio scendere Dana che corre dal suo papà “ Chi è
questo signore dall’aria buffa e con le carote per capelli?”
Mi viene da ridere, che descrizione fantasiosa. Devo
ridere, devo… Non posso.
Vedo che anche Draco vorrebbe ridere, ma non può, Dana
comincia a togliergli i pantaloni con insistenza.
Lui la guarda e la prende in braccio, so per certo che
sta cercando le parole adatte per non dire a sua figlia ciò che realmente pensa
di Ron.
“ Malfoy, ti sei messo a rapire i bambini?” chiede Ron;
alle volte mi chiedo se non apra bocca solo per farle prendere
aria.
Vedo che Dana è stizzita “ Lui è il mio papà e non ha
rapito proprio nessuno!” dice incrociando le braccia al
petto.
Ron ha spalancato la bocca, credo non riesca a credere
che quello sia il Draco Malfoy che avemmo l’onore di conoscere a
scuola.
“ Che ne
dite di andare ai Tre Manici di Scopa?” dico, e senza che possano dire nulla li
trascino da Madama Rosmerta.
Ora siamo seduti;
Dana è intenta a bere il suo succo di zucca, io a sorseggiare la mia
acquaviola e quei due a mandarsi maledizioni mentalmente. Almeno
credo.
“ Potremmo parlare civilmente?” chiedo annoiata, mentre
giro e rigiro la cannuccia nel bicchiere.
“ Prima mi dici come fai ad essere in buoni rapporti con
questo e poi, forse potremmo parlare civilmente!”
Odio Ron quando fa così.
“ Papà ancora non mi hai detto chi è questo qui!”
“ E’ un altro compagno di scuola, nulla d’importante!”
le dice Draco semplicemente portandosi il boccale di Burrobirra alla
bocca.
“ Sicuro che questa bimba sia tua figlia e tu non
l’abbia rapita?” chiede Ron fissando prima Draco e poi Dana; sembra un
orco.
“ Ronald… guardali attentamente, non noti una certa
somiglianza portata da capelli biondissimi, occhi grigio-blu e carnagione
chiara?”
Draco scuote la testa evidentemente
spazientito.
Ron li guarda attentamente, ma non mi sembra molto
convinto; mozzarelle sugli occhi???
Dopo 5 minuti di scrutamento attento ecco che arriva il
suo verdetto “ Beh si… effettivamente c’è una certa somiglianza!”
Sorrido anche se vorrei scoppiare a ridergli in
faccia.
“ Harry sa che vi frequentate?” mi
chiede.
“ Ronald ci sono dei punti che dovremmo chiarire” mi
accingo a dire “ Uno…” gli alzo il pollice e glielo sventolo davanti agli occhi
blu “ io e Draco non ci frequentiamo, ci incontriamo quasi sempre per caso!”
prendo un bel respiro “ Due…” ecco che le dita da sventolare sotto ai suoi occhi
aumentano “ Harry non è più mio marito e quindi credo non gliene freghi nulla di
che frequento, e tre…” le dita aumentano sempre di più “ Non è poi così male
passare un pomeriggio in compagnia di Draco Malfoy!”
Cos’ho detto? Uff… sarò arrossita
violentemente.
Mi volto verso Draco e lo vedo
sorridere.
Voglio sotterrarmi.
Il pomeriggio prosegue e mi sento male ogni volta che
pronunciano il mio nome; per l’occasione anche Malfoy ha preso a chiamarmi
Hermione ed io da brava ragazza ho cominciato a chiamarlo Draco.
Hanno iniziato a parlare di Quidditch ( credo sia
l’unico argomento che possono intraprendere due uomini) mentre io e Dana ci
divertiamo a prendere in giro i passanti.
“ Io devo andare… ho un volo per Berlino tra un’ora.”
Draco si alza e con lui Dana. Dà la mano a Ron e poi la dà a me “ come sempre è
un piacere vederti, Hermione…”
Non so perché, ma quando sento pronunciare il mio nome
di battesimo da quella voce calda e sensuale tremo.
Il mio nome assume un altro tono pronunciato da
lui.
Dana dà un bacetto a Ron anche se riluttante e poi viene
a ricoprirmi di baci.
“ Spero di rivederti presto!” mi dice; Dio quanto la
adoro!!!
Li vediamo andare via e mentre torniamo nella Londra
babbana verso la mia macchina la tensione si può tagliare a
fette.
Per tutto il tragitto stiamo in silenzio e la
consistenza della tensione si fa ancora più dura e più
spessa.
Adesso siamo in cucina, lui sta guardano
“ Come fai ad essere così naturale quando sei con
Malfoy?”
Ma quanto conosco bene il mio piccolo
Ronald?
Mi volto come se fossi sorpresa da quella domanda,
mentre in realtà per tutto il tragitto mi sono chiesta quando avrebbe avuto il
coraggio di pormi la fatidica domanda.
“ Non ci crederai, ma dai tempi del furetto rimbalzante
è molto cambiato!” dico e torno a
dedicarmi all’insalata.
Credo che la mia risposta lo abbia
zittito.
Sorrido soddisfatta…
Poveri maschietti ingenui.
Credo che la sua prossima mossa sarà dirlo ad
Harry.
Passiamo la cena a ridere come se niente fosse successo,
poi ci buttiamo sul divano a guardare un film.
Credo di essermi appisolata ed essermi persa la
fine.
Uff… sono stata due ore a seguire questo giallo e dopo
essermi sorbita tutte le indagini mi perdo quando scoprono chi è l’assassino.
Merda!!!
Vedo Ron chinarsi su di me e darmi un bacio sulla
guancia “ Buonanotte… io vado si è fatto tardi!”
Annuisco e lo vedo smaterializzarsi nel mio
soggiorno.
Stanca mi trascino nel mio letto e lì mi addormento
immediatamente, anche se l’idea di scrivere un libro di 1653 pagine
sull’intelligenza rara sita nei maschietti mi alletta da
morire.
Salve, se qualcuno avesse aspettato il seguito di questa
ff, mi scuso di cuore per il ritardo.
Ma sono stata piuttosto occupata dai mille
impegni.
Spero che questo capitolo non faccia schifo e che sia
sempre di vostro gradimento!!!
Ringrazio chi ha commentato e Buona
lettura.
Kisses