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Autore: gemellina    16/05/2006    4 recensioni
C’erano troppe cose che le ricordavano quei due anni infernali, aveva perso i suoi migliori amici; uno l’aveva sposato e l’altro era partito per inseguire il suo sogno e a quanto dicevano i giornali c’era riuscito. Stava per abbandonare la sua vecchia vita; preparati mondo Hermione Jane Granger stava arrivando
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ron1

 

 

 

 

 

Maledetta sveglia che suona sempre alla solita ora.

Oggi sono irascibile e così la mia povera sveglia nuova si trova schiantata al muro con indicibile violenza da parte mia.

E’ già passata una settimana da quando Malfoy mi ha offerto la colazione in quel delizioso bar circondato da rose blu.

Sembro un cadavere, è come se non respirassi perché il mio petto non ne vuole sapere di alzarsi e abbassarsi seguendo il normale ritmo respiratorio.

 

Sento che sto per ritornare nel mondo dei sogni quando un cuscino mi arriva dritto in faccia; un attentato alla mia vita?

“Svegliati dormigliona!!!”

Io questa voce la conosco… è Ronald Bilius Weasley il mio migliore amico, è Ron.

Stropiccio incredula gli occhi, non è da tutti essere svegliati dal più grande giocatore di Quidditch del momento.

Con scatto felino esco fuori dal letto e in men che non si dica mi ritrovo appesa al collo di Ron.

“ Ehi… mi stai staccando la testa dal resto del corpo!!!”

Sorrido come un’ebete, per evitare che la sua testa rotoli per tutta casa, alimentando così la leggenda del cavaliere di Sleepy Hollow, lascio la presa.

“ Ciao Ron!” dico posandogli un bacio scrosciante sulla guancia.

Lui ricambia il bacio.

“ Hai già fatto colazione?” chiedo infilandomi le simpaticissime ciabattone a forma di rana.

Ron scuote la testa “Siamo in ritiro a Londra, ma in hotel il cibo fa davvero pena, mi chiedevo se potevo scroccarti la colazione!” mi dice con il suo meraviglioso sorriso per poi scombinarmi i capelli affettuosamente, gli faccio una linguaccia e mi dirigo in cucina, dove metto a scaldare il bollitore… sto lì a riflettere, non gli ho chiesto nemmeno se preferiva il tè o il latte.

“ Tè!” mi precede lui, come se mi avesse letto nel pensiero…

“ Brutto bastardo… hai usato il legiliemens!!!”

Lo rincorro per tutta casa, finché non finisco sul pavimento con lui di sopra che mi fa il solletico, rido come una matta e mi sento particolarmente isterica.

 

Din Don.

Ecco quel maledetto campanello che rovina la quiete pubblica. Mi alzo e reticente vado ad aprire la porta. Chi potrei trovarmi davanti? Harry? No. Draco e sua figlia? No. Rita Skeeter che vuole che le rilasci qualche intervista? No.

E’ quella rompiscatole della signora Snooke, la mia vicina di casa.

Mi guarda dall’alto in basso; solo dopo due minuti mi rendo conto che sta pensando male.

Io sono in camicia da notte, ossia un mini abitino celestino con bretelle sottili e le ciabatte a rana ai piedi.

Lui ha la maglietta stropicciata e i capelli terribilmente arruffati.

Oh mio Dio!!!

“Buongiorno…” dico perplessa; starà mica pensando che io e Ron… che io e lui… Oh mio Dio!!!

“ Ehm… non è quello che sembra…” mi sto imbrogliando con le parole, chissà quali film si sta facendo in testa.

Ecco che arriva Ron e le porge la mano grande, la signora Snooke lo ignora e continua a squadrarci come se fossimo marziani.

“ Signorina Granger…” ecco le prime parole che sta proferendo, ho quasi paura come se avessi davanti qualcosa di mostruoso.

Sto sudando.

Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Evvai, il bollitore mi ha salvata, mi ha salvata dal dover dare spiegazioni a quella pazza.

Tiro un sospiro di sollievo, ma mentre mi accingo  a spegnere il gas il mio polso viene bloccato dalla mano di Ron “ Lascia, faccio io. Tu occupati della tua simpatica vicina.” 

E’ pazzo? Vorrei urlare.

 

Mentre il povero pazzo ci serve il tè e i pasticcini, io e il mostro ci ritroviamo seduta l’una di fronte all’altra con aria di sfida.

Mi sento come il gladiatore, e lei è il leone furioso da affrontare.

Diventerà il mio scendi letto.

“ Hermione… non sono qui per farti una predica, ma questo rapporto che hai con questo  bel giovanotto mi sembra un po’ troppo precoce secondo me.”

Riduco gli occhi  a due fessure; di cosa diavolo parla?

“ Hai appena divorziato per la seconda volta, adesso hai allacciato di nuovo relazioni con il tuo primo marito ed ogni tanto la vostra piccola viene a stare da te… la trovo una  cosa molto bella, ma non credi di doverti prendere una pausa?”

Sono perplessa e Ron lo è più di me.

“ Chi hai sposato oltre Harry?” mi guarda con circospezione.

Mi alzo e vado a prendere i tovagliolini, sono in lieve imbarazzo, ma Ron sembra non accorgersene.

“ Nessuno Ronald… ho sposato solo Harry, saresti stato inviato se fossi convolata a nozze con qualcun altro!” dico con tono tagliente e freddo.

Ron capisce che deve starmi lontano se non vuole vedersi schiantato da qualche parte, e così torna ad occuparsi della mia “simpatica” vicina.

“ Io vado a preparami… devo andare a lavorare!”

Non aspetto neanche le loro risposte di assenso che mi fiondo in bagno lasciandomi cullare dall’acqua calda della mia vasca e dal profumo del mio bagno schiuma al cocco.

 

Sono in macchina con Ron. Abbiamo mandato a quel paese la signora Snooke e adesso l’unica cosa che voglio fare è andare a lavorare e dimenticarmi di tutto e di tutti, ma un brutto presentimento mi dice che non sarà così.

Sto posteggiando e sto anche per prendere a colpi di borsetta Ron; odio la musica a palla mentre guido, mi confonde ulteriormente le idee.

Ci avviamo verso la libreria “ Quindi, lavori qui?”

Guarda il negozio “ Si!” dico evasiva “ Senti io stacco all’ora di pranzo, se vuoi…”

“ Ok, allora pranziamo insieme!” dice, gli do un bacio sulla guancia ed entro dove vengo accolta da Emma e dal solito caffè con la paradisiaca spruzzatina di panna.

 

Siamo seduti l’una di fronte all’altro in un delizioso localino in stile italiano vicino al Tamigi.

Abbiamo ordinato due porzioni di spaghetti al pomodoro, due porzioni di Tiramisù e una bottiglia di vino rosso.

Ho già l’acquolina in bocca.

“ Mi è mancata Londra!” proferisce lui.

“ Già!” dico laconicamente; se non si fosse capito sto pensando agli spaghetti.

Finalmente arrivano e iniziamo a mangiare di buona lena.

Mi sento in paradiso; come può la cucina italiana essere così divina?

Mi ha offerto il pranzo e adesso ci ritroviamo a passeggiare per le vie di Diagon Alley…

Eh già, abbiamo deciso di fare una capatina nella Londra magica.

Mi sembra di rivivere i giorni che passavo qui prima dell'’inizio della scuola in compagnia di Harry, Ron e la sua famiglia.

Quante ore trascorrevo al Ghirigoro?

Mentre mi perdo nei miei pensieri di adolescente studiosa e diligente, la voce di Ron mi arriva come una mazzata sul cranio che mi fa stramazzare al suolo.

“ Non ti voltare, ma un tizio di  nostra conoscenza sta passando di qua e non voglio che tu lo veda!”

Tolgo la sua mano da sopra i miei occhi sbuffando; ed io che pensavo parlasse di Piton. E’ solo Malfoy con Dana.

Lui mi nota “ Ciao Granger!”

“ Ciao Malfoy!” dico, mentre accolgo Dana tra le mia braccia.

Vedo il biondo e il rosso scrutarsi attentamente.

“ Wesley?” chiede Draco con titubanza portandosi una mano dietro la nuca.

Lascio scendere Dana che corre dal suo papà “ Chi è questo signore dall’aria buffa e con le carote per capelli?”

Mi viene da ridere, che descrizione fantasiosa. Devo ridere, devo… Non posso.

Vedo che anche Draco vorrebbe ridere, ma non può, Dana comincia a togliergli i pantaloni con insistenza.

Lui la guarda e la prende in braccio, so per certo che sta cercando le parole adatte per non dire a sua figlia ciò che realmente pensa di Ron.

“ Malfoy, ti sei messo a rapire i bambini?” chiede Ron; alle volte mi chiedo se non apra bocca solo per farle prendere aria.

Vedo che Dana è stizzita “ Lui è il mio papà e non ha rapito proprio nessuno!” dice incrociando le braccia al petto.

Ron ha spalancato la bocca, credo non riesca a credere che quello sia il Draco Malfoy che avemmo l’onore di conoscere a scuola.

 “ Che ne dite di andare ai Tre Manici di Scopa?” dico, e senza che possano dire nulla li trascino da Madama Rosmerta.

 

Ora siamo seduti;  Dana è intenta a bere il suo succo di zucca, io a sorseggiare la mia acquaviola e quei due a mandarsi maledizioni mentalmente. Almeno credo.

“ Potremmo parlare civilmente?” chiedo annoiata, mentre giro e rigiro la cannuccia nel bicchiere.

“ Prima mi dici come fai ad essere in buoni rapporti con questo e poi, forse potremmo parlare civilmente!”

Odio Ron quando fa così.

“ Papà ancora non mi hai detto chi è questo qui!”

“ E’ un altro compagno di scuola, nulla d’importante!” le dice Draco semplicemente portandosi il boccale di Burrobirra alla bocca.

“ Sicuro che questa bimba sia tua figlia e tu non l’abbia rapita?” chiede Ron fissando prima Draco e poi Dana; sembra un orco.

“ Ronald… guardali attentamente, non noti una certa somiglianza portata da capelli biondissimi, occhi grigio-blu e carnagione chiara?”

Draco scuote la testa evidentemente spazientito.

Ron li guarda attentamente, ma non mi sembra molto convinto; mozzarelle sugli occhi???

Dopo 5 minuti di scrutamento attento ecco che arriva il suo verdetto “ Beh si… effettivamente c’è una certa somiglianza!”

Sorrido anche se vorrei scoppiare a ridergli in faccia.

“ Harry sa che vi frequentate?” mi chiede.

“ Ronald ci sono dei punti che dovremmo chiarire” mi accingo a dire “ Uno…” gli alzo il pollice e glielo sventolo davanti agli occhi blu “ io e Draco non ci frequentiamo, ci incontriamo quasi sempre per caso!” prendo un bel respiro “ Due…” ecco che le dita da sventolare sotto ai suoi occhi aumentano “ Harry non è più mio marito e quindi credo non gliene freghi nulla di che frequento, e tre…” le dita aumentano sempre di più “ Non è poi così male passare un pomeriggio in compagnia di Draco Malfoy!”

Cos’ho detto? Uff… sarò arrossita violentemente.

Mi volto verso Draco e lo vedo sorridere.

Voglio sotterrarmi.

 

Il pomeriggio prosegue e mi sento male ogni volta che pronunciano il mio nome; per l’occasione anche Malfoy ha preso a chiamarmi Hermione ed io da brava ragazza ho cominciato a chiamarlo Draco.

Hanno iniziato a parlare di Quidditch ( credo sia l’unico argomento che possono intraprendere due uomini) mentre io e Dana ci divertiamo a prendere in giro i passanti.

“ Io devo andare… ho un volo per Berlino tra un’ora.” Draco si alza e con lui Dana. Dà la mano a Ron e poi la dà a me “ come sempre è un piacere vederti, Hermione…”

Non so perché, ma quando sento pronunciare il mio nome di battesimo da quella voce calda e sensuale tremo.

Il mio nome assume un altro tono pronunciato da lui.

Dana dà un bacetto a Ron anche se riluttante e poi viene a ricoprirmi di baci.

“ Spero di rivederti presto!” mi dice; Dio quanto la adoro!!!

Li vediamo andare via e mentre torniamo nella Londra babbana verso la mia macchina la tensione si può tagliare a fette.

Per tutto il tragitto stiamo in silenzio e la consistenza della tensione si fa ancora più dura e più spessa.

 

Adesso siamo in cucina, lui sta guardano la TV mentre io preparo un’insalata.

“ Come fai ad essere così naturale quando sei con Malfoy?”

Ma quanto conosco bene il mio piccolo Ronald?

Mi volto come se fossi sorpresa da quella domanda, mentre in realtà per tutto il tragitto mi sono chiesta quando avrebbe avuto il coraggio di pormi la fatidica domanda.

“ Non ci crederai, ma dai tempi del furetto rimbalzante è  molto cambiato!” dico e torno a dedicarmi all’insalata.

Credo che la mia risposta lo abbia zittito.

Sorrido soddisfatta…

Poveri maschietti ingenui.

Credo che la sua prossima mossa sarà dirlo ad Harry.

 

Passiamo la cena a ridere come se niente fosse successo, poi ci buttiamo sul divano a guardare un film.

Credo di essermi appisolata ed essermi persa la fine.

Uff… sono stata due ore a seguire questo giallo e dopo essermi sorbita tutte le indagini mi perdo quando scoprono chi è l’assassino. Merda!!!

Vedo Ron chinarsi su di me e darmi un bacio sulla guancia “ Buonanotte… io vado si è fatto tardi!”

Annuisco e lo vedo smaterializzarsi nel mio soggiorno.

Stanca mi trascino nel mio letto e lì mi addormento immediatamente, anche se l’idea di scrivere un libro di 1653 pagine sull’intelligenza rara sita nei maschietti mi alletta da morire.

 

 

 

 

 

Salve, se qualcuno avesse aspettato il seguito di questa ff, mi scuso di cuore per il ritardo.

Ma sono stata piuttosto occupata dai mille impegni.

Spero che questo capitolo non faccia schifo e che sia sempre di vostro gradimento!!!

Ringrazio chi ha commentato e Buona lettura.

Kisses

 

  
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