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Autore: Eleanor _ Jude _ Michelle    20/09/2011    2 recensioni
Marilena, stanca dei maltrattamenti del padre, scappa di casa e da una solare Buenos Aires arriva in una piovosa e umida Liverpool dove l'incontro con una persona speciale le sconvolgerà la vita.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La verità

LA VERITÀ


Ne era certa: sarebbe morta. E se non fosse morta di fame o freddo, si sarebbe uccisa da sola, tanto ormai non aveva più senso vivere, se quella si poteva chiamare vita.
Erano tre giorni che non mangiava e che per dormire si doveva accontentare di una panchina alla fermata della metro, non aveva più forze, stava male, sicuramente aveva la febbre e come se non bastasse la sua autostima l’aveva abbandonata già da tempo. Una cosa sola riusciva a farla stare meglio: il pensiero di quel ragazzo che aveva conosciuto il giorno del suo licenziamento. Doveva ricordare quel giorno come il più brutto della sua vita dato che da quel giorno aveva cominciato a vivere per strada, ma invece lei lo ricordava volentieri... I suoi occhi verdi e profondi, le sue lunghissime ciglia che facevano da contorno, le sue labbra che ricordavano vagamente un cuore...


Ma è possibile che non riesci a staccarti da quella foto?!”
“Johnnie, stai zitto, sto cercando di pensare a come rintracciarla!”
“Rinuncia, tanto non è per te.. non la capisci nemmeno quando parla! Non avrete mai una storia.”
“Tanto per la cronaca, io non voglio nessouna storia, tantomeno con Marilena..!
Non era molto convinto di questo, non faceva altro che pensare a lei e vedere la sua foto lo metteva di buon umore, ma allo stesso tempo era triste perchè non la poteva vedere di persona.
“Cacchio, ti piace parecchio se sbagli pure il suo nome!”
“Non ho sbagliato nome!” , e con occhi sognanti disse: “Si chiama Marilena...”
Fu interrotto dall’ amico che si avvicinò e gli strappo via di mano la carta d’identità della ragazza.
Guarda che qui c’è scritto Maria Soledad Martinez.” Disse indicando il nome sotto la foto.
E’ impossibile, lei mi ha detto di chiamarsi Marilena, me lo ricordo bene!”
“Le cose sono due: o non hai capito un tubo di quello che ti ha detto o ti ha mentito per un qualche strano motivo”.
I due si sedettero sul tappeto contemplando la foto e cercando di pensare a non si sa cosa poi, dopo nemmeno un minuto, Paul si alzò e senza dire niente prese la giacca e uscì di casa fumando una sigaretta.


Le porte della metro si aprirono e quello che vide bastò a farle tornare il sorriso. Era lui, l’immagine che persisteva nella sua mente era reale, l’unico che avrebbe potuto farla stare meglio.
Nonostante il suo forte desiderio di perdersi nei suoi occhi, cercava di fare finta di nulla e di non farsi notare, ma a suo malgrado, la vide:
“Hey! Marilena!!!”
Sentì la sua voce in lontananza nonostante fosse abbastanza vicino, lo vide cominciare a correre verso di lei con un espressione preoccupata. Era sempre più vicino, contava i secondi che li separavano ma ad un certo punto la vista le si annebbiò e da lì in poi fu tutto buio.


Le faceva male la testa.. Si guardò intorno, si sentiva disorientata e non sapeva dove era, la poca luce della luna che entrava dalla finestra le fece capire che era notte e che non era più alla stazione della metro.
Si alzò a sedere sul letto, un letto morbido con una calda coperta, e accostò la testa verso la porta; sentiva delle voci sconosciute, tranne una. Non riusciva a percepire le parole, che comunque non avrebbe capito, ma era certa che si trattasse di Paul. Ad un certo punto sentì delle urla e la porta che sbatteva, poi dei passi che si dirigevano verso la stanza in cui si trovava. La porta si aprì e nel buio riconobbe la figura del ragazzo, il suo principe azzurro (così aveva cominciato a chiamarlo) che si avvicinava a lei.
“Ehm... Come ti senti?”
“ … Dònde estoy..?”
“ A Ca-sa...”
“ Casa..? Yo no tengo una casa..”
“ Casa mia.. capisci? Tu capire?”
Fece il disegno di una casa con la mano e poi si indicò così che Marilena potesse capire.
Marilena provò ad alzarsi  ma subito dopo perse l’equilibrio a causa della sua tesata che cominciava a girare e cercò un appoggio al corpo di Paul.
“ Hey! Piano..!”
Lui la prese tra le braccia e la appoggiò a se per poi rimetterla sdraiata sul letto.Le appoggiò le labbra alla fronte per sentirle la temperatura ma si soffermò più del dovuto e Marilena cominciò a tremare nonostante la febbre le fosse scesa. Quando staccò le labbra dalla sua pelle accennando a un bacio, i loro sguardi si incrociarono. Marilena sentiva il suo respiro farsi sempre più veloce e irregolare e quello del ragazzo che le stava di fronte, a pochi centimetri dal suo viso, accarezzarle dolcemente la pelle. Si perse nei suoi occhi fino a quando non senti una leggera pressione sulle labbra e realizzò che la stava baciando. Quel bacio durò pochi secondi ma quei pochi secondi le sembrarono un’infinità. Sentiva ancora il suo sapore sulle labbra, era intenta a catturarne ogni singola sfumattura mentre lui si dimenava dopo essersi alzato velocemente dal letto, non la guardava nemmeno e lei cercava di capire almeno una parte delle sue veloci e confuse parole.
“Odio che idiota, sono un perfetto idiota perchè cavolo ho fatto una cosa del genere, Paul cosa diavolo ti è preso! La conosci da solo 2 giorni! Stupido, stupido sei un emerito cretino! Ma che cavolo... ora cosa penserà di me!?”
Non capiva una parola  ma non le importava, stava lì sdraiata sul letto sfiorandosi le labbra con la lingua per ricercare il sapore del bacio di Paul. Lui se ne accorse e si fermò improvvisamente fissandola negli occhi. Lei lo guardò per un attimo senza sapere che fare, poi si alzò come ipnotizzata e si ritrovò davanti a quel viso angelico, lui le strinse le braccia calde e la baciò di nuovo con passione.


Si stavano guardando da più di un’ora, abbracciandosi, senza nemmeno parlare, fino a quando non vennero interrotti da un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi chiari.
“Hey Paul, dobbiamo andare...! Ma.. chi è la ragazza!?”
Paul si alzò e la prese per mano portandola verso il ragazzo..
Brian ti presento.... ti presento... Marilena credo..”
Poi si diresse velocemente verso una stanza e uscì con in mano il suo zaino. Vi estrasse il borsello, prese la carta d’identità, come se fosse sua, e mentre lei lo guardava stupita, si catapultò su di lui per cercare di riprendersi le sue cose.
Dònde lo has tomado? Esa es mi mochila!”
Probabilmente Paul si accorse dell’errore quando gli strappò lo zaino di mano e lo guardò arrabbiata.
Porquè estaba aquì?”
Paul la stava guardando senza capire una parola, e a quel punto intervanne il ragazzo di capelli neri che li stava guardando quasi divertito:
“Chiede perchè il suo zaino ce l’avevi tu..”
“Io l’ho trovato qui, John dice che gli l’ha dato il proprietario del bar quando l’ha licenziata”
Il ragazzo si girò verso di lei e tradusse quello che aveva appena detto l’amico. Finalmente qualcuno che parlava la sua lingua!, pensò.
Capì tutto e si voltò verso Paul per fargli vedere che non era più arrabbiata, con un’espressione così tenera e ingenua da sembrare quasi una bambina che guarda i genitori dopo aver rotto qualcosa.
Paul la guardò dolce e le accarezzò una guancia con la mano. Marilena si appoggiò delicatamente sul palmo e si rifugiò tra le sue dital, sentendo il ruvido dei calli sui polpastrelli. Poi Paul scosse la testa come per risvegliarsi e guardando verso il ragazzo, che li fissava sempre più stupito, disse:
“Brian, chiedile perchè mi ha detto di chiamersi Marilena e invece sulla carta d’identità c’è scritto un altro nome..!”
Il ragazzo tradusse e dopo aver discusso per un po’ con Marilena si rivolse di nuovo all’amico.
“Dice che quella non è sua, l’ha presa a sua sorella, per venire qui. Lei viveva a Buenos Aires ed è scappata di casa”
“Quindi!? No, spiegami: i documenti sono tutti falsi? E allora lei chi sarebbe??”
“Si chiama Marilena Martinez, ha 16 anni e ora come ora il suo punto di riferimento e la sua unica ragione di vita sembreresti essere tu..!”.
Marilena guardò Paul in attesa di una sua reazione, infatti lui passava da lei all’amico con un’espressione vuota, quasi inumana, niente a che vedere con l’espressione dolce che l’aveva fatta innamorare; ad un certo punto si fermò e con lo sguardo perso nel vuoto si lasciò cadere sul divano, confuso e incredulo.

Eleanor

Note dell'autore: come nel capitolo precedente, ringrazio Michelle per gli aiuti che mi ha dato e sottolineo il fatto che la  protagonista, Marilena, dovrebbe parlare spagnolo, ma dato che io non so lo spagnolo ho usato un semplice traduttore e probabilmente la maggior parte delle frasi non avrà senso. Mi scuso e auguro buona lettura a tutti! 
  
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