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Autore: DebbyDarkness    20/09/2011    1 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction. La sto scrivendo insieme ad una mia amica. Spero che possa piacervi.
Londra, Ottocento.
"Non aveva mai visto quell'uomo sorridere...quindi anche lui aveva un cuore. Non sapeva che cosa pensare di lui ora..."
Il filo del destino unirà due cuori...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: L'Ottocento
Capitoli:
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II Capitolo
 

Danika bussò nuovamente alla porta della residenza di Rainford, era primo pomeriggio e quel mattino Michael non si era presentato al loro appuntamento, lasciandola ad aspettarlo per poi andare da sola all’orfanotrofio. La porta fu aperta da un anziano maggiordomo che sorrise e la lasciò entrare.
      “ Buongiorno e benvenuta Miss Knight. Se desiderate unirvi alla Marchesa, si trova nel salottino.”
      “ No, grazie. Dove è Michael, Connor?”
      “ Non può ricevervi, signorina.”
      “ Dove è?”
      “ Ancora a letto, se volete aspettare…”
      “ Grazie Connor, porgete i miei saluti alla Marchesa.”
Connor  la guardò salire lo scalone. Miss Danika Knight era di casa ormai; l’aveva vista crescere insieme al suo padrone, ma le rigide regole dell’etichetta non permettevano  che si comportasse in quel modo, eppure lui non la fermò. Forse lei avrebbe potuto aiutare il suo padrone più di quanto credesse.
Danika, che era arrivata al piano superiore, entrò nella stanza di Michael spalancando la porta. Riuscì a scorgere lui che dormiva immerso tra le coltri, nonostante le tende tirate rendessero molto buia la stanza, che era anche impregnata dall’odore dell’alcol.
Danika andò verso le finestre per aprirle e più di una volta inciampò nei vestiti sparsi sul pavimento.
Cosa diavolo aveva combinato Michael?
Trovò l’enorme finestra, tirò le tende e la spalancò. La luce le diede fastidio agli occhi, che si erano abituati al buio, mentre il freddo di Londra nel mese di dicembre entrava nella camera facendola rabbrividire. Poi si avvicinò al letto dove Michael si era appena svegliato.
      “ Ma che diavolo…”
Michael stava dormendo tranquillo quando era stato svegliato da una luce e dal freddo improvviso. Aprì gli occhi infastidito mentre iniziava a sentire un forte mal di testa per poi notare la causa di tutto quel trambusto. Danika era in piedi di fronte al letto con le mani sui fianchi e sembrava alquanto alterata.
      “ Danika?”
      “ Michael Woods, mi devi una spiegazione!” gli disse fredda.
      “ Oh, lasciami in pace! Dopo…ora vattene, è troppo presto” le rispose lui con voce assonnata, girandosi per riaddormentarsi.
Danika, ora, era veramente arrabbiata. Non solo lui aveva saltato il loro appuntamento, ma aveva anche bevuto fino ad ubriacarsi ed ora voleva mandarla via. Non era accettabile questo!
      “Ah no!” esclamò lei e tirò con forza le coperte.
Michael che era avvolto fra di esse ed aveva l’abitudine di dormire nudo, rotolò giù dal letto, si alzò di scatto cercando di coprirsi con un cuscino almeno le parti intime. Proprio in quel momento Connor bussò alla porta e Danika gli diede il permesso di entrare. Era evidente la rabbia che aveva verso di lui in quel momento, ma non aveva idea del motivo di tanta collera.
      “ Mio signore, avete visite.”
      “ Chi è?”
      “ Lady Harrington e sua figlia, mio signore.”
      “ Non sono in casa, mandatela via.”
      “ Ci ho già provato signore, ma sostengono che rimarranno ad aspettare il vostro ritorno.”
      “ Non possono. Mia madre?”
      “ E’ uscita poco prima del loro arrivo.”
      “ Maledizione! Tra poco scendo. Prima le ricevo, prima se ne andranno.”
Danika lo fulminò con lo sguardo e Connor, dopo aver dato un ultima occhiata all’aspetto poco vestito del suo padrone e a Miss Knight, uscì sorridendo.
Michael andò a prepararsi, lasciando l’amica al centro della stanza che seguiva i suoi movimenti con lo sguardo, come per accertarsi che lui non scappasse. Quando uscì dallo spogliatoio vestito in modo impeccabile, la sua stanza era di nuovo in ordine e pulita. Danika lo aspettava sulla soglia, decisa a seguirlo fino al salottino. Stavano per entrare quando lei gli ricordò
      “ Con te non ho finito, dopo mi dovrai fornire delle spiegazioni plausibili” e lo superò, precedendolo nella stanza.
Appena entrarono, Lady Harrington e sua figlia si alzarono. Miss Harrington era una ragazza carina, aveva un bel corpo, al contrario della madre, in carne, che con i suoi capelli grigi si comportava come una giovane debuttante nonostante la sua età, facendo di tutto per metter in mostra la propria figlia.
Michael si inchinò baciando lamano che gli porgevano entrambe, con la solita galanteria, poi si spostò di lato per presentare Danika, che si era stampata sul volto un’espressione tranquilla, ma i suoi occhi erano duri e freddi.
      “ Lady Harrington, Miss Harrington. Posso presentarvi Miss Knight?”
      “ Oh, molto piacere!” esclamò Lady Harrington inchinandosi con uno svolazzamento di pizzi e merletti. La figlia rimase in disparte.
Danika ricambiò l’inchino, ma rimase impassibile.
Appena si accomodarono e arrivò il thè, Lady Harrington si tuffò sulle tartine e monopolizzò la conversazione, senza lasciare spazio a lo ro di intervenire. Michael, scambiando un’occhiata con Danika, capì che nemmeno lei la stava ascoltando e le sorrise.
Quando non fu rimasta nemmeno una briciola di cibo sul piattino, Lady Harrington spostò la conversazione sulle sue figlie e le loro doti alettanti.
Nel frattempo altre due persone erano arrivate alla residenza dei Rainford. Nicholas e Duncan furono fatti entrare da Connor.
      “ Buongiorno Connor. Michael?” chiese Nicholas.
      “ E’ nel salottino in compagnia di Miss Knight e Lady Harrington con sua figlia. Desiderate raggiungerli?”
      “ No!” esclamarono contemporaneamente i due amici, che conoscevano le mire di Lady Harrington su qualunque uomo scapolo e con un titolo.
      “ Aspetteremo nella biblioteca a fianco” comunicò Duncan.
      “ Conosciamo la strada” concluse Nicholas ed insieme si avviarono alla biblioteca, lasciando libero il povero Connor che cominciava a pensare che ci fosse troppo via e vai in quella casa.
Duncan entrò nella biblioteca sorridendo e si voltò verso l’amico, che stava chiudendo la porta mentre domandava
      “ Per quale motivo hai scelto questa stanza?”
      “ Perché si può sentire tutto quello che dicono di là e voglio proprio vedere come se la cava il nostro Michael. Inoltre, Miss Knight non è quell’adorabile dama che ci ha presentato l’anno scorso al ballo dei Rainbourn?”
      “ Si, e con questo?”
      “ Abbiate pazienza amico mio, presto lo capirete.”


* * * * * * *
 

Danika si era spostata fino a sedersi di fianco a Michael e lui le aveva preso la mano, nascosta fra le pieghe dell’ampia gonna, con riconoscenza. Lei si sentiva sempre più nervosa. Voleva parlare da sola con lui e quelle due donne erano irritanti.
      “ Avete qualche programma nei prossimi giorni, milord?”
      “ Si, è occupato” intervenne Danika “ deve venire con me. E’ stato invitato dai miei genitori a passare qualche giorno nella nostra residenza.”
     “ Davvero?” chiese Lady Harrington.
     “ Siete libera di non crederci” intervenne Michael.
     “ Oh, siete molto amici?” domandò Miss Harrington.
     “ Non dovrebbe importarvi sapete” le rispose Danika.
     “ Chiedo scusa. Non volevo sembrare…”
     “ Vostro padre è il Conte di Cheverly?” si intromise Lady Harrington, interrompendo la figlia.
     “ Si.”
     “ Ho sentito dire che ha accumulato una certa fortuna, vero?”
     “ Si.”
     “ E avete un fratello maggiore?”
     “ Si. Sposato e con una figlia.”
Lady Harrington non si lasciò scoraggiare.
     “ Ho anche sentito dire che darete un ballo fra poco.”
Danika annuì.
     “ Avete già scelto gli invitati?”
     “ No.”
     “ Possiamo sperare di essere tra questi?”
     “ Non sono io a decidere chi invitare, Lady Harrington, bensì mia madre. Quindi io non ho voce in capitolo.”
     “ Non inviterete le vostre amiche?” si informò Miss Harrington.
     “ Le amiche per l’appunto, ma in ogni caso sarà sempre mia madre a decidere se ammetterle o meno.”
     “ Oh, che peccato.”
     “ Non ne dubito.”
     “ Vieni mia cara, è ora di andare” comunicò Lady Harrington stizzita tirando in piedi la figlia
     “ Non scomodatevi Lord Rainford, troveremo sicuramente l’uscita.”
     “ Signore” le salutò lui, alzandosi mentre uscivano.
Danika non le degnò di uno sguardo.
Appena furono uscite, lei si alzò fissando Michael in attesa di una spiegazione del suo comportamento, ma lui evitò l’argomento principale.
     “ Da quando sono invitato dai Cheverly?”
     “ Da pochi minuti fa e faresti meglio con l’accettare, se non le vuoi di nuovo fra i piedi.”
     “ Mh, penso che accetterò. Come ti sono sembrate quelle due adorabili signore?”
     “ Adorabili?! Chi?! Quelle due là?! Me se due oche che starnazzano sarebbe più piacevoli di loro, anzi no, loro sono le due oche.”
Michael rise e lei continuò.
     “ E la madre peggio della figlia! Povera ragazza, non la invidio affatto!”
     “ Sei stata molto scortese con loro. Se farai così tutte le volte che avrò ospiti, me li farai scappare tutti!”
     “ Ma se ti ho fatto un favore! Un altro po’ e sarei scoppiata di fronte a loro! Ma ti rendi conto?! Hanno cercato di auto invitarsi a casa mia! Per non parlare di quando ha puntato le sue mire su mio fratello. Sono…sono…”
     “ Arrabbiata?”
     “ Infastidita. Solo infastidita.”
     “ Si, certo. Beh, non dovresti preoccuparti per Christopher. A quanto ho potuto vedere, dal momento in cui ha sposato Isabella ha solo occhi per lei.”
     “ Per non parlare di ora che hanno Tasha.”
     “ Visto? Nulla di cui preoccuparsi, anche se mi sarebbe piaciuto vederlo alle prese con Lady Harrington.”
     “ Ma neanche per scherzo! Hai idea della che vita ci farebbero passare? No, no, non ci voglio nemmeno pensare.”
     “ Suvvia, sarebbe divertente.”
     “ No.”
     “ Si.”
     “ No.”
     “ Si e si.”
     “ No, no e ancora no!”
Danika era diventata sempre più rossa man mano che alzavano la voce e Michael scoppiò a ridere. Lei lo guardò stizzita.
     “ Ridi pure, ma io sto ancora aspettando una spiegazione Michael Woods!”
     “ Non vedo che cosa ci sia da spiegare Danika” le rispose lui tornando improvvisamente serio.
     “ Dovevi venire con me all’orfanotrofio stamattina e non ti sei presentato.”
     “ Se sei arrabbiata per questo, ti chiedo sinceramente scusa e anche per non averti nemmeno informato che non sarei venuto.”
     “ Non sono arrabbiata con te per questo motivo Michael, ma perché ti sei ubriacato fino a star male.”
In effetti la sera prima aveva cercato di annegare i suoi pensieri su Emily Darcy. Non sarebbe mai stata sua. I suoi pensieri furono interrotti dall’amica.
     “ Va tutto bene? Ti è successo qualcosa per spingerti a bere così tanto?”
     “ Ti sei mai innamorata di qualcuno?”
     “ No. Ti sei innamorato Michael?”
Ma lui non rispose, distolse lo sguardo, sembrava perso in pensieri tristi e lontani. Lei non ebbe bisogno di una risposta per capire che era così.
In quel momento arrivarono Duncan e Nicholas, ma si fermarono sulla soglia della porta quando sentirono l’ultimo scambio di battute. Da quando il loro amico era innamorato?
Non ebbero molto tempo per rifletterci, perché la loro curiosità si spostò su ciò che stava succedendo.
     “ Michael?” lo chiamò Danika, preoccupata dal suo silenzio.
Lui si riscosse rivolgendole uno sguardo triste.
     “ Vieni qui piccola” e l’abbracciò.
Dopo un attimo ti sorpresa, lei ricambiò l’abbraccio. Michael sentiva i suoi morbidi capelli sulla guancia e mormorò
     “ Scusami” poi alzò lo sguardo e li vide.
Duncan e Nicholas li stavano fissando. Da quanto tempo erano lì?
Michael si staccò appena dall’amica.
     “ Ho altre visite, ti conviene andare” le disse baciandole una guancia.
Danika si voltò verso la porta scorgendo i due amici di Michael, poi annuì a quest’ultimo e uscì battendo in ritirata, lanciando un’occhiataccia ai due arrivati.
Appena lei fu uscita, i due amici si girarono verso il padrone di casa.
     “ Come mai siete qui?”
     “ Ti abbiamo mandato un biglietto per avvertirti. Non l’hai letto?” disse Nicholas.
     “ A quanto pare oggi mi dimentico di tutti gli appuntamenti. Almeno voi non sembrate sul punto di farmi la predica. “
     “ Miss Knight ti ha fatto una bella ramanzina?” chiese Nicholas divertito.
     “ A modo suo si. Beh, di certo voi non avete avuto la sua stessa reazione.”
     “ Vuoi che ti abbracciamo anche noi?” chiese Duncan sorridendo.
     “ Per carità! Rimanete dove siete!” disse lui arretrando velocemente “ anzi no, accomodatevi. Posso offrirvi qualcosa?”
I suoi amici scossero la testa accomodandosi.
     “ Giovane, bella , attraente, di buona famiglia, curve nel punto giusto” commentò Duncan.
Michael lo fulminò con un occhiata.
     “ Siete amanti?” continuò l’amico stupito per quella reazione.
     “ No, Danika è una persona per bene.”
     “ Quindi non c’è nulla fra voi? No, perché sembra promettere cose fantastiche con quelle labbra.”
     “ Duncan..” lo ammonì Michael versandosi una dose abbondante di brandy.
     “ Ha delle gambe lunghe stupende. Chissà come sarebbe senza quel vestito.”
     “ Duncan, stai oltrepassando il limite.” lo avvertì lui, con voce fredda e minacciosa.
     “ Oh, andiamo. Non dirmi che non hai mai pensato a come sarebbe quella donna in un letto con…”
Nicholas riuscì ad afferrare Michael prima che si avventasse su Duncan. In effetti anche lui l’aveva immaginata in quelle vesti, ma non lo avrebbe mai ammesso. Inoltre era chiaro che l’amico non apprezzava quel tipo di commenti su Danika Knight. Così, per distrarlo, chiese.
     “ Cose è questa storia che tu sei innamorato?” parlò lanciando un occhiata di avvertimento a Duncan.
Michael non rispose, ma da quel momento la conversazione tornò ad essere come sempre quando si incontravano. Miss Knight sembrava dimenticata. Nicholas, però, continuava a vederla nella sua mente, fasciata in un bel…
Lui cercò di scacciare quel pensiero, concentrandosi su ciò che stavano dicendo i suoi amici.


* * * * * * *

Nicholas montò su Stargazer lasciando la residenza di Rainford per tornare alla propria, ma il suo pensiero rimaneva rivolto all’ospite del suo amico. Danika Knight cominciava ad essere una persecuzione per lui.
Miss Knight gli era stata presentata un anno prima da Michael ed era bella come la ricordava. Il suo corpo era aggraziato e armonioso, le sue curve attiravano l’attenzione e gli facevano venire fantasie poco appropriate. Non era più un ragazzino incapace di contenere i propri desideri, ma Danika lo provocava ogni volta che si muoveva e questo lo infastidiva. Non gli piaceva che una donna avesse un tale effetto su di lui, men che meno se la donna in questione aveva un carattere come quello di Miss Knight.
Secondo Nicholas, una donna sposata doveva sottostare al marito, ubbidendogli e onorandolo, occupandosi della casa e dei figli. Se invece non era sposata, doveva seguire rigide regole, non essere mai persa di vista, educata. Inoltre le donne si dovevano occupare solo di questioni domestiche e per nessun motivo doveva interessarsi di attualità o politica. Dovevano essere istruite, ma non pensare di poter partecipare a dibattiti intellettuali.
Nicholas sospirò. Miss Knight andava contro tutti questi principi e lui non poteva accettarlo. Lei si dimostrava fredda e scostante al punto di riuscire a far innervosire un santo. Eppure, oggi, aveva visto che non era poi così calma e controllata come appariva a prima vista. Si appassionava per quello che le stava a cuore e da quello che aveva potuto vedere, con Michael si lasciava andare. Anche troppo pensò rivivendo nella sua mente il loro abbraccio. Non sapeva se pensare a lei come ad una cortigiana o se pensare che in fondo erano solo amici. In ogni caso, gli dava molto fastidio. Avrebbe voluto strozzare Michael per averla solo sfiorata. Voleva essere al suo posto, abbracciarla, stringerla a sé e baciarla. Forse non si sarebbe fermato ad un bacio, ma l’avrebbe portata nel suo letto e…
I pensieri di Nicholas furono improvvisamente interrotti da un ramo troppo basso di un albero che lo colpì in pieno viso, per poco non cadde da cavallo. Bravo! Continua a fantasticare su quella donna. Magari la prossima volta ti fai anche ammazzare, no!Lui arrivò alla propria residenza, affidò Stargazer allo stalliere ed entrò in casa. Vide Fitzwilliam venirgli incontro, ma lui passò oltre facendo finta di nulla. Non era dell’umore adatto per sentire le sue prediche. Nonostante questo, il fedele maggiordomo lo seguì su per le scale fino agli appartamenti padronali. Una volta entrato nella sua stanza, Nicholas si tolse la giacca e la lasciò sullo schienale della poltrona più vicina, poi notò il vecchio maggiordomo che lo fisava.
     “ Invece di startene lì impalato, renditi utile e versami da bere!”
Fitzwilliam eseguì gli ordini.
     “ Cose è successo al vostro viso, mio signore?” gli chiese quest’ultimo porgendogli il bicchiere.
     “ Oh, nulla. E’ stato un incidente a cavallo.”
     “ Contro un ramo, mio signore?”
     “ Cosa ti fa pensare che io sia così stupido da finire contro un ramo mentre vado a cavallo?!” disse indignato Nicholas.
     “ Avete delle foglie fra i capelli, mio signore” rispose il maggiordomo pratico, per poi uscire alla svelta dopo avergli augurato la buonanotte.
Appena Fitzwilliam fu uscito, lui si stese sul letto imprecando.
     “ Accidenti a lei! Maledizione!”


 


 
    


  
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