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Autore: _BlueLady_    20/09/2011    4 recensioni
[ Dal Prologo]
Tutti lo chiamavano Eclipse, perché proprio come un’eclissi era in grado di nascondersi alla luce del sole, per poi fare la sua ricomparsa di notte, nelle vie buie delle città più conosciute, alla ricerca di non si sa quali preziosi tesori.
Le prime pagine dei giornali erano piene delle sue immagini, i gendarmi di ogni città gli davano la caccia, nella speranza di catturarlo e finalmente infliggergli la punizione che meritava per tutti i furti commessi in passato.
Non c’era traccia di scovarlo, tuttavia.
Così come appariva, altrettanto misteriosamente scompariva, lasciando dietro di sé solo un cumulo di mormorii perplessi ed impauriti.
Attenzione: leggermente OOC, la lettura potrebbe risultare un pò pesante.
Genere: Mistero, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3 ~
 
- Duca, posso parlarvi un attimo… in privato?- domandò Shade tirando a sé l’amico e interrompendolo dal conversare con la leggiadra fanciulla che gli stava dinnanzi. Il duca lo osservò per un istante:- Shade, amico mio, finalmente ti vedo gettarti nella mischia! Vuoi prendere parte alle danze anche tu?- domandò, inarcando la bocca in un sorriso.
La ragazza che chiacchierava con lui lo osservò incuriosita – Veramente no- rispose freddo il visconte – Lo sapete che non amo questo genere di cose. Ma vorrei parlarvi di una questione importante, mi duole interrompere il vostro divertimento così all’improvviso.-
Il Cavaliere sorrise:- Non possiamo rimandare a più tardi, magari a dopo la festa? Ora come vedi sono impegnato – e accennò con uno sguardo a Fine che ascoltava sempre più incuriosita il discorso tra i due.
- Temo proprio di no - ribatté Shade in risposta – E’ una questione importante - ripeté, fissandolo negli occhi.
Il duca stette per un momento a fissarlo – D’accordo, arrivo subito- disse in un sospiro, recependo il messaggio – Mi duole moltissimo lasciarvi, signorina Fine. Sono stato proprio bene in vostra compagnia-
- Non preoccupatevi, capisco benissimo il motivo- gli disse la rossa timidamente.
- Spero di rivedervi presto e avere un’altra occasione per conversare con voi-
- Anch’io spero vivamente ci rincontreremo, duca. Ho passato proprio una bella serata.- rispose Fine, le gote che si imporporavano un poco.
Il duca le sorrise, baciandole delicatamente la mano – A presto - le sussurrò, lasciandola per seguire il compagno.
Fine lo osservò andarsene sospirando, lo sguardo perso nel vuoto a fantasticare su un loro possibile incontro futuro.
- Devo raccontare tutto a Rein!- esclamò poi eccitata, correndo in cerca della sorella.
La trovò in disparte in un angolo della grande sala, lo sguardo fisso sulla folla, assente.
Non immaginava certo la delusione che la turchina aveva ricevuto pochi istanti prima che il visconte venisse ad interrompere lei e il duca nelle loro danze!
Troppo occupata a tenere a bada la sua emozione, non si rese minimamente conto della nube di sconforto che affliggeva la sorella in quello stesso istante.
La bocca della rossa si inarcò in un sorriso:- Rein!- la chiamò, correndole in contro. La sorella si voltò nella sua direzione – Fine…- mormorò, nascondendo il suo malumore dietro a un sorriso forzato.
Fine le si gettò al collo:- Rein, non indovinerai mai con chi ho avuto il piacere e l’onore di ballare questa sera!- diceva tutta eccitata.
Rein ridacchiò:- C’entra per caso il bel Cavaliere dallo sguardo seducente?-
- Come fai a saperlo?- domandò la sorella sbigottita.
La turchina rise:- Diciamo che non sei passata tanto inosservata. Non è da tutte ballare per due volte di fila con l’uomo più ricco e prestigioso di tutto il salone…-
Fine arrossì lievemente:- Davvero ho suscitato così tanti pettegolezzi? Oh, che vergogna, adesso penseranno che sono una che ama lasciar parlare di sé - si lamentò.
- Suvvia, non farne un dramma, la gente spettegola solo per invidia. L’importante è che tu ti sia divertita. Perché ti sei divertita, vero?- le disse Rein, con uno sguardo indagatore in volto.
Fine si ammutolì per qualche minuto prima di esplodere in un urlo euforico e raccontare tutti i dettagli della serata alla sorella.
Rein la ascoltava attentamente, felice di constatare che il bel duca avesse fatto breccia nel cuore della gemella.
Se non altro, almeno ad una delle due la serata era stata di grande auspicio. 
Bastava vedere come le si illuminassero gli occhi nel pronunciare il suo nome per capire che Fine nutriva qualcosa di più di una semplice ammirazione per il Cavaliere.
- Sono tanto felice per te, Fine!- esclamò la turchina abbracciandola e lasciando completamente da parte il suo orgoglio ferito.
- E così, vi siete infatuata del duca Tinselpearl, eh?-
Una voce alle loro spalle le interruppe improvvisamente. Le due trasalirono spaventate.
Non appena si voltarono per vedere chi fosse il maleducato che si permetteva di introdursi così in malo modo nella conversazione – Oh, perdonatemi - esclamò una donna dai capelli morbidi e riccioluti di un verde acqua brillante - non intendevo certo essere indiscreta. Non pensate che io mi diverta ad origliare le conversazioni altrui, non è nel mio stile - dischiuse le labbra in un sorriso - E' solo che tutta quanta la sala sta parlando di voi e del duca Bright – disse rivolta a Fine - siete piuttosto famosa, sapete?-
Fine la osservò piuttosto perplessa:- E voi chi siete?- domandò, con una nota di acidità nella voce.
La giovane donna indossava uno sfarzoso abito a pois pieno di pizzi ovunque, e presso la scollatura portava un enorme gioiello a goccia d’acqua incastonato in una cornice dorata. All’indice portava un pesante anello di diamante, che si accoppiava perfettamente agli orecchini di perla. I capelli erano tenuti legati da una catenina dalla quale pendevano piccole file di perle brillanti.
Sorrise alle parole di Fine:- Che maleducata, non mi sono neanche presentata. Sono Sophie Windsworth - disse facendo un lieve cenno col capo - e quest’uomo che vedete qui alla mia destra è Auler Windsworth, mio fratello maggiore - continuò, scostandosi leggermente di modo che un giovane alto, elegante, coi capelli verde scuro che gli sfioravano a malapena le spalle si facesse avanti per baciare la mano delle due fanciulle, che erano rimaste allibite a guardarlo.
- Molto piacere - sussurrò quello con un sorriso, inchinandosi un poco.
Rein notò che portava al polso un bracciale dorato dotato di un prezioso smeraldo al centro, appesi all’abito due gemelli del medesimo materiale.
Dal taschino della giacca poteva intravedere la catenella di un orologio in oro.
Non c’era dubbio: quel tipo di abbigliamento che non ammetteva eguali poteva appartenere solamente a due persone di alto rango come loro.
- Siete Sophie e Auler Windsworth, i marchesi?- domandò loro.
I due annuirono compiaciuti – Ora vi prego di scusarci - esclamò a un tratto la marchesa - ma non abbiamo ancora fatto la conoscenza degli ospiti d’onore. Sarebbe un vero peccato non cogliere quest’unica occasione. Con permesso -
Detto questo, dopo aver fatto un lieve inchino alle due fanciulle e aver aspettato che il fratello baciasse nuovamente loro la mano in segno di saluto, i due si avviarono verso l’angolo della sala dove sedeva la Dea in solitudine.
Fine e Rein si osservarono allibite per un istante - Li conosci?- domandò infine la rossa alla turchina con stupore.
Quella scosse la testa:- Solo di nome. Me ne parlò una volta Lione, lei sa sempre tutto riguardo i pettegolezzi dell’alta società-
- Credi che potrebbe dirci qualcosa in più su questi strani individui? Mi hanno lasciata una strana curiosità addosso…- disse Fine osservando i due fratelli da lontano.
Rein annuì:- Andiamo da Lione, allora - rispose.
 
- Si, li conosco. Mamma e papà hanno ritenuto necessaria anche la loro presenza, data l’importanza degli ospiti che sono presenti questa sera - rispose loro Lione dopo che le ebbero chiesto se sapeva con precisione chi fossero.
- Mi avevi detto che non amavano partecipare a queste feste provinciali- esclamò Rein osservandola perplessa – Oh, lo so, difatti la cosa ha stupito anche me - rispose Lione - Eravamo tutti convinti che non sarebbero venuti, data la loro particolare avversione per questo genere di cose. Ma quando la marchesa ha chiesto degli altri invitati e ha saputo della partecipazione dei fratelli Tinselpearl, ha voluto a tutti i costi accettare l’invito.-
- Ha chiesto degli altri invitati? Perché mai?- domandò Fine.
Lione scosse la testa:- Forse voleva accertarsi che gli ospiti fossero di un certo rango come le era stato detto. Del resto, chi non conosce in tutta la contea la ricchezza dei duchi Tinselpearl?-
- Sono addirittura più ricchi dei due marchesi? Non si direbbe, data la sobrietà del loro vestire…- osservò Rein.
- Mai giudicare dalle apparenze. Solo perché i Windsworth amano sfoggiare i loro gioielli a differenza dei Tinselpearl, non significa per forza che debbano essere più ricchi di loro. La marchesa odia doversi sentire subordinata a qualcuno, per questo tenta di dimostrare la sua superiorità tramite anelli e gioielli -
Le parole di Lione furono interrotte dalla fragorosa risata della marchesa, che sembrava aver avuto finalmente l’onore di conoscere la duchessa, e ora stava intrattenendo una piacevole conversazione assieme a lei.
- Chissà dove è andato a finire il mio duca, assieme a quello strano visconte…- sospirò Fine a un tratto, guardandosi intorno rassegnata - Ha lasciato sua sorella tutta sola, in balia delle stranezze della marchesa…-
 

¤¤¤¤¤¤
 

 

La festa stava cominciando ad essere un po’ troppo opprimente per i suoi gusti, pertanto decise di assentarsi un attimo e andarsi a nascondere in un luogo isolato in cerca di un po’ di pace e tranquillità.
Si rifugiò in un angolo del giardino, sicura che in quel luogo nessuno la sarebbe venuta a cercare, tantomeno sua sorella.
Non appena ebbe abbandonato la festa, si voltò indietro ad osservare l’immensa villa ancora illuminata dalla quale proveniva il fragoroso vociare degli invitati, e tirò un sospiro di sollievo.
Aveva bisogno di tempo per riflettere.
Finora la serata era stata senza esclusione di colpi di scena: non uno, non due, ma ben cinque personaggi illustrissimi erano stati presenti, e lei aveva avuto l’occasione di conoscerne solamente due e neanche così bene.
La Dea non sembrava tanto capricciosa come gliel’avevano descritta, anzi, le aveva fatto subito una buona impressione.
Non si poteva però dire la stessa cosa del Principe, come si faceva chiamare.
Quando il suo pensiero si spostò su di lui, non poté fare a meno di rabbuiarsi, al pensare a come l’aveva trattata, con quanto poco riguardo le aveva parlato.
Ma per chi l’aveva presa?
Certo, lei non era di origini prestigiose quanto lui, ma quello non era un buon motivo per trattarla come una serva qualunque.
Se prima poteva sperare di interessargli almeno un poco, dopo la loro conversazione aveva perso ogni speranza.
Il visconte era stato scortese, arrogante e presuntuoso.
Un vero villano.
E lei, nonostante tutto, ci era cascata come un’ ingenua.
“ Accidenti a me e alla mia inguaribile tendenza a illudermi ” si disse.
Poi ripensò, invece, alla fortuna di sua sorella che sembrava averla assistita parecchio, quella sera.
Danzare con il Cavaliere… Rein non riusciva ad immaginare una fortuna più immensa.
Anche lei avrebbe voluto poter strappare un ballo all’affascinante Principe, se solo ne avesse avuta l’occasione…
Tralasciando il fatto che era già il promesso sposo della duchessa, un ballo non sarebbe di certo stato la fine del mondo.
…Però il visconte non sembrava avere la benché minima intenzione di danzare, era un giovane piuttosto freddo e distaccato.
Forse era proprio quella sua aria tenebrosa ad affascinarla tanto.
- Hai fatto bene ad avvisarmi del loro arrivo, Shade, per questo ti perdono di avermi interrotto così bruscamente dalla conversazione con quella splendida fanciulla - esclamò una voce poco distante da lei che la fece trasalire.
- Ho fatto solo il mio dovere, Bright, lo sai che non perdo mai di vista le cose importanti - rispose una voce più cupa e profonda.
Rein si tirò su dal posto in cui si era seduta, e sbirciò intorno per vedere chi fosse a parlare.
Distinse due sagome nell’oscurità, le sagome di due uomini che stavano conversando animatamente tra loro.
Sussultò non appena li riconobbe: Il Cavaliere e il Principe.
Silenziosamente e facendo attenzione a non farsi scoprire, si avvicinò per poter ascoltare meglio.
Non era molto educato origliare le conversazioni degli altri, lo sapeva bene… se sua madre l’avesse vista in quel momento, chissà che putiferio avrebbe scatenato…
Ma in quel momento Elsa non c’era, e Rein stava decisamente passando uno dei suoi momenti no per l’educazione aristocratica, perciò ascoltò lo stesso quello che avevano da dirsi.
- So benissimo quanto tu sia serio e rigoroso, Shade - disse il duca con un sorriso - e ti ringrazio per avermi reso partecipe dell’accaduto. Spero almeno di potermi rivelare un discreto consulente e un compagno fidato. -
- Sono certo che non mi deluderai, Bright. Sapevo di poter contare sul tuo aiuto.-
- Tuttavia, perdona la mia insolenza nel di dirti ciò, ma temo che il troppo lavoro possa nuocerti alla salute. Distraiti un po’, adesso che hai l’occasione di farlo: la sala è piena di tante fanciulle meravigliose! Danza con una di loro, offrile qualcosa da bere… sono sicuro che Altezza non se la prenderà poi più di tanto -
- Non devi preoccuparti per me, Bright, tenere compagnia a tua sorella non mi dispiace affatto. Sa essere un’ottima compagnia, quando non è presa dai suoi capricci…- rispose il visconte in tono pacato.
- Che mia sorella è un’ottima intrattenitrice lo so anche io. Solo, mi piacerebbe vederti conversare anche con qualcun’altra ragazza della sala. Dimmi, non c’è proprio nessuna che abbia attirato la tua attenzione? Qualcuna che sia degna di un invito a ballare?- gli chiese il duca con sguardo indagatore.
Nel sentire quelle ultime parole, l’udito di Rein si fece improvvisamente più attento.
Chissà se la fortuna cominciava a girare un po’ dalla sua parte…
- Davvero, posso dirti che l’unica ragazza con cui valga la pena di ballare te la sei già presa tu- rispose il visconte con estrema serietà.
Il duca sospirò:- Ah, Fine è la fanciulla più leggiadra e delicata che abbia mai avuto l’occasione di conoscere, un autentico fiore in boccio - disse, mentre il suo sguardo assumeva un tono languido e sognante - Ma non mi dirai che non hai notato nessun’altra ragazza in tutta la sala! Ci dev’essere qualcuna che abbia catturato la tua attenzione, almeno una! Ho sentito che hai avuto il piacere di conoscere la gemella di Fine… com’è? Dicono sia bella quanto la sorella, se non di più. Dimmi: è vero? Come ti è sembrata?-
Il cuore di Rein prese a martellarle nel petto, tanto che la fanciulla temeva potessero udirlo ed essere così scoperta.
- Hai ragione - disse a un tratto il visconte, dopo una breve pausa di riflessione - Rein Sunrise è senza dubbio, assieme a sua sorella, una delle fanciulle più belle che abbia mai avuto l’occasione di incontrare.- disse all’amico.
Rein non poté fare a meno di sorridere, tentando in ogni modo di trattenere l’entusiasmo.
Forse c’era ancora qualche speranza, dopotutto…
- Tuttavia - riprese quello dopo un’altra breve pausa - la bellezza è poca cosa, se si tiene conto della sua fugacità. Non ho il tempo per permettermi delle distrazioni, Bright, e, anche se avessi tutto il tempo del mondo, sono certo che in ogni caso la fanciulla non sarebbe cosìtanto bella da potermi tentare. Lo sai in che posizione sociale sono. Ora come ora, date le mie condizioni, quella fanciulla non potrà mai trovarsi a proprio agio in un mondo che non le appartiene. Rischierei solo di farla sentire fuori luogo e di esporla ai rischi che questa vita implica di affrontare.-
Nel sentirgli pronunciare quelle parole, il suo cuore mancò di un battito.
La ferita d’orgoglio che l’atteggiamento del visconte le aveva inflitto in precedenza, e che era stata rimarginata dalle sue stesse parole, tornò a bruciarle in petto.
Deglutì a fatica, cercando di ricacciare dentro gli occhi lacrime capricciose che tentavano di sfuggire al suo controllo.
Si indignò profondamente.
Cosa voleva dire che non si sarebbe mai sentita a proprio agio in una condizione sociale come la sua? Non la credeva capace di affrontare la vita aristocratica come invece faceva la sua promessa sposa, forse?
- Sei troppo severo con te stesso, Shade - gli rispose il duca, posandogli amichevolmente una mano sulla spalla - a volte esigi troppo dalle tue capacità -
- Cerco solo di fare in modo che la mia vita sentimentale non interferisca con i miei doveri. Se quella ragazza dovesse scoprire chi sono in realtà, dubito che riuscirei a non farmi coinvolgere più di quanto non sia necessario. Meglio lasciare le cose come stanno. Come ti ho già detto, non voglio distrazioni che intralcino il mio lavoro.-
Distrazione…l’aveva definita una distrazione.
Basta, aveva sentito anche troppo.
Offesa nell’orgoglio e profondamente in collera con sé stessa per la sua dannata curiosità, si alzò cautamente da terra, facendo attenzione a non essere scoperta, e si avviò impetuosamente verso la festa, gli occhi pungenti di rabbia e di rammarico.
I due uomini non si accorsero della sua presenza, sebbene fosse da quando avevano cominciato quella conversazione che al visconte pareva di essere costantemente osservato.
Ma quando si avvicinò al cespuglio in cui poco prima la turchina si era nascosta, non trovandovi nessuno, diede la colpa di quell’allucinazione ai suoi nervi troppo tesi.  



Angolo Autrice:

Chiedo umilmente perdono per aver aggiornato con un giorno di ritardo.
Gli impegni scolastici iniziano a farsi sentire... D:
Comunque, ritornando alla fic, ecco che compaiono altri due personaggi a noi noti: Auler e Sophie, i marchesi di Windsworth.
All'inizio appaiono come personaggi piuttosto misteriosi, e vi avverto subito: il caratere di Sophie sarà moooolto OOC, ma spero lo gradiate lo stesso.
Per quanto riguarda la conversazione tra Bright e Shade, non credo che Rein ne sia rimasta molto soddisfatta... il nostro visconte è stato molto duro con lei ma, capiamolo, ognuno ha i suoi piccoli problemi da risolvere...
Ora che la turchina sa che cosa pensa realmente Shade di lei, come credete che reagirà?
Lascerà perdere, giudicando il suo un amore senza speranza?
Come al solito, ringrazio tutti coloro che seguono la fic.
Vedere quanti di voi recensiscono e quante visite riceve ogni capitolo mi rende davvero felice.
Spero solo di non perdere i miei lettori nel corso della storia...
Detto questo, vi lascio in balia dei vostri dubbi che, in parte, vi verranno risolti la prossima settimana.
Un saluto a tutti!

_BlueLady_

  
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