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Autore: Herm735    20/09/2011    4 recensioni
“Credo che sia il momento opportuno per parlare della profezia.” [...] "Il suo cuore è puro, incontaminato. Dovrà affrontare un lungo viaggio, e alla fine la metà del suo cuore sarà con lei per sempre.” Aveva scoperto che avevano due possibili ipotesi su cosa significasse quella frase.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Ginny Weasley, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Come è intuibile dal titolo, qui mi addentro nella pura astrazione, quindi scusate se in alcuni punti non sarò chiarissima, ma avevo in mente questa idea e questo è il modo in cui sono riuscita a esprimerla...spero che si capisca cosa intendevo...

Enjoy! =)




A Lights e Roxy.



L'andamento del tempo


Hermione entrò all'interno della tenda, dirigendosi immediatamente verso Silente ed Harry, mentre il secondo raccontava al primo quello che era successo in quei giorni.
Quando fu accanto ai due, Harry terminò il racconto degli avvenimenti intercorsi tra il loro rapimento e il ritorno al campo.
“Così avete salvato voi stessi. Affascinante” commentò strabiliato il saggio mago davanti a loro.
“Già, meglio non cercare di capirci troppo. Fidatevi, io ci ho provato e ne ho ricavato solo un mal di testa” affermò Harry, guardando anche in direzione di Piton e della McGranitt.
“Cosa intendi?” chiese quest'ultima, avvicinando le sopracciglia in un'espressione di confusione.
“Come hanno fatto i primi due a fuggire? Insomma, noi siamo stati salvati da Harry ed Hermione del passato, ed abbiamo salvato quelli del futuro. Ma devono esserci stati due Harry ed Hermione che hanno iniziato questa cosa, che per primi sono fuggiti dalla prigione senza che esistesse un passato da cui sarebbero potuti arrivare altri due di noi a salvarli, capite? Deve esserci stato un inizio.”
Hermione scosse la testa.
“No, Harry. Vedi, tu stai considerando il tempo come un qualcosa di lineare, come se avesse avuto un inizio e come se un giorno avrà una fine. Come un segmento.”
“Non proprio” rispose Harry. “Più come una semiretta. Come un qualcosa che ha avuto inizio e non avrà mai fine.”
Hermione annuì.
“Benissimo. Una semiretta. Beh, vedi, il tempo non è una semiretta” spiegò come se fosse la cosa più naturale del mondo. “Il tempo è più facilmente rappresentabile come un cerchio. Qualcosa di cui è impossibile determinare l'inizio e la fine, e che si ripete all'infinito” tentò di spiegare, tracciando linee circolari nell'aria con il proprio indice, come a voler tracciare i contorni di un immaginario cerchio per infinite volte.
Harry parve rifletterci su per qualche istante.
“Sì, così avrebbe molto più senso” ammise, ancora non del tutto convinto del fatto che un andamento del tempo circolare, come quello che gli aveva descritto Hermione, potesse realmente esistere.
Silente sorrise, compiaciuto del fatto che anche dopo una decina di anni Hermione ricordasse il modo in cui lui stesso aveva provato a spiegargli l'andamento del tempo quando la professoressa McGranitt le aveva consegnato quella stessa Giratempo che ancora portava al collo per la prima volta.
“Lascia stare Harry. Nessuno riesce a capirlo fino in fondo, il tempo. Io ci ho rinunciato da quando avevo tredici anni” disse Hermione, quando notò l'espressione di Harry, ancora perso nei suoi pensieri.
Lui annuì, ancora molto dubbioso.
“Avete fatto qualcosa riguardo le persone che hanno rivelato la nostra posizione all'esercito inglese?” chiese Hermione a Silente.
Lui scosse la testa.
“Le persone?” chiese Harry, sottolineando il plurale usato da Hermione.
Lei lo ignorò.
“Ma sapete chi è stato, non è vero? Avete impedito che fuggissero?”
Silente questa volta annuì. “Non abbiamo permesso che scappassero, ovviamente. Non credo addirittura che sappiano di essere state scoperte. Ma volevo che fossi tu a decidere la punizione più appropriata.”
Hermione fece segno di no con la testa.
“Non ho alcuna intenzione di intromettermi. Saranno i rispettivi comandanti del gruppo a cui appartengono a scegliere quale sarà il loro destino. Cho Chang fa parte dell'esercito di Amanda. Romilda Vane appartiene qui, al campo, ed è quindi sotto la giurisdizione di Harry. Saranno loro a prendere la decisione ultima.”
“Lo trovo molto saggio da parte tua, Hermione” si complimentò Silente.
“Oh, non è affatto saggio, maestro” replicò Hermione. “Chiedo a loro di prendere una decisione al mio posto perché la mia non sarebbe affatto obbiettiva.”
Silente sorrise, con quel suo solito sorriso che lasciava intendere che in realtà sapeva molto più di quanto ci teneva a dimostrare.
“Proprio per questo, Hermione. Sai quando non riusciresti ad essere obbiettiva e deleghi ad altri decisioni che potresti, ahimè, sbagliare.”
Harry si sentì quasi colpevole, sapendo che lui, a suo tempo, non era stato in grado di farlo.
Si schiarì la voce, sperando di riuscire a far cadere il discorso.
“Credo che dovremmo chiamare Amanda e sentire la sua opinione” disse rivolgendosi ad Hermione e Silente.
In quell'istante entrarono dentro la tenda Draco, Luna e Ron.
Il rosso fu il primo a raggiungerli, abbracciandoli contemporaneamente, stringendoli in una morsa ferrea.
“Sono così felice di rivedervi, non sapete quanto mi dispiace per quello che ho detto, non dicevo sul serio, non avrei davvero ucciso quello dei due che sarebbe tornato, ma per fortuna siete tornati entrambi, vi voglio bene ragazzi” i due lasciarono che continuasse a blaterare, ricambiando l'abbraccio.
La seconda fu Luna, che abbracciò Hermione, mentre Draco abbracciava Harry.
“Sono felice che stiate bene.”
“Bentornato amico” fu tutto ciò che disse Draco.
Poi Luna si allontanò da Hermione con gli occhi lucidi. Era davvero felice che stessero bene entrambi. Abbracciò Harry stretto per un secondo soltanto, prima di tornare al fianco di Ron.
Draco guardò Hermione non sapendo bene come comportarsi.
Lei capì che quello era il momento di fare una prima mossa.
“Malfoy.”
“Granger” le tese la mano.
Hermione la strinse.
“Felice di vedere che ti reggi ancora sulle gambe” constatò il biondo.v “Felice di vedere che sei ancora il solito idiota, Malfoy.”
“Bentornata Hermione” rispose lui con un po' più di sincerità nella voce e un po' meno sarcasmo, mentre Hermione ritirava la mano con cui aveva stretto la sua.
Harry sospirò.
Almeno era un inizio.
Raccontarono anche agli altri tre cosa era successo durante i loro giorni di assenza.
Hermione, nel frattempo, era riuscita a raggiungere Amanda con la lettura del pensiero. In quel momento era insieme a Blaise e Pansy.
Le inviò immagini mentali di tutti gli avvenimenti di quei giorni, sapendo che lei avrebbe provveduto ad aggiornare anche le sue due guardie del corpo sull'accaduto.
Dopo aver spiegato a Draco e Luna come fosse stato possibile che fossero stati salvati da sé stessi, sempre usando la metafora del tempo come un cerchio, e dopo innumerevoli tentativi di farlo capire anche a Ron, ci rinunciarono.
“Adesso basta, ci rinuncio. Andiamo da Amanda e sistemiamo tutta questa faccenda dei traditori” suggerì Harry.
Hermione annuì.
“Avete scoperto chi è stato a parlare?” chiese Draco.
I due si limitarono ad annuire.
Si scambiarono uno sguardo e si diressero fuori dalla tenda, seguiti dagli altri ragazzi e da Silente, mentre Piton e la McGranitt andavano ad avvisare i membri dell'Ordine e tutti gli altri che ancora li stavano cercando, che Harry ed Hermione erano tornati al campo sani e salvi.
Hermione fu affiancata immediatamente dal suo maestro, e si diresse dove sapeva che avrebbe trovato Amanda.
Dietro di loro Harry e Draco ripresero a tentare di spiegare a Ron l'andamento del tempo, finché anche loro finirono per essere più confusi di prima a riguardo.
Dopo qualche minuto arrivarono davanti ad una tenda.
Draco si sorprese nel riconoscerla come quella sua e di Ginny.
Quando furono a pochi metri di distanza vide uscire la rossa con in mano una piccola valigia, molto simile al baule che possedeva quando andava ancora ad Hogwarts.
Hermione vide avvicinarsi, dall'altro lato della strada, anche Amanda accompagnata dalle sue due guardie del corpo.
Tutti rimasero in silenzio.
Alcuni di loro perché sapevano cosa stava per succedere e non riuscivano a trovare un modo per evitarlo, mentre altri solo perché erano confusi.
Draco fece un passo avanti, mettendosi di fronte a Ginny. Fu il primo a rompere il silenzio.
“Ginny, è il tuo baule di Hogwarts, quello che hai in mano?” chiese.
Si guardò intorno, rendendosi conto di quante persone ci fossero in quel momento davanti alla tenda sua e di Ginny.
“Cosa sta succedendo?” chiese con rabbia, non riuscendo a nasconderla.
Ginny sapeva quanto odiava essere lasciato all'oscuro.
Vide la sua fidanzata guardare uno per uno tutti i presenti, prima di guardare di nuovo lui e sospirare.
“Dobbiamo parlare” rispose semplicemente.
“D'accordo” rispose Draco, scrollando le spalle. Cosa mai poteva volergli dire Ginny, davanti a tutti?
“Oh-oh” sentì Ron sussurrare alle sue spalle.
Luna gli diede una gomitata in pieno stomaco.
Draco sapeva che il rosso era più stupido di lui, ma quando si trattava di relazioni amorose, passando così tanti anni vivendo con Luna, aveva sviluppato un sesto senso.
Iniziò ad agitarsi.
“Perché hai una valigia, Ginevra?”
Vide la strega difronte a lui chiudere gli occhi, all'udire il suo nome pronunciato per intero.
“Mi dispiace così tanto, Draco. Avrei dovuto avere la forza di fare quello che sto per fare molto tempo fa.”
Lui si sentì improvvisamente addosso gli occhi di tutti.
I presenti, d'altro canto, erano stati come paralizzati nelle loro posizioni. Nessuno era stato in grado di muoversi ed incitare il resto di loro a lasciare ai due la privacy di cui avevano evidentemente bisogno in quel momento.
“Intendi, ora? Stai per farlo ora?” chiese incredula Amanda, guadagnandosi sguardi interrogativi da tutti e uno incredulo da Hermione, che stava chiaramente incoraggiandola a tacere.
Ginny continuò.
“Quando abbiamo iniziato ad uscire insieme, dopo Hogwarts, tu sapevi che io avevo il cuore spezzato. Quello che non hai mai saputo è stato perché. Vedi, il motivo è semplice. È stata colpa mia, Draco. Ho lasciato l'unica persona che mi avesse mai reso felice, solo perché avevo paura del giudizio degli altri. Ma recentemente ho capito che non si può vivere dentro una bugia per sempre” il suo sguardo si spostò velocemente su Hermione, per poi ritornare immediatamente sul biondo davanti a lei. “E ho anche capito che non a tutti viene concessa una seconda occasione. Alcune persone non riescono mai ad averla. Ed io sono stata così fortunata da averne una anche dopo aver buttato via la prima.”
Draco non riusciva a parlare.
Per la prima volta da anni, era senza parole. La sua bocca leggermente aperta in puro shock.
Quel discorso era qualcosa che non aveva davvero visto arrivare.
Insomma, era consapevole che le cose non andassero bene ultimamente, ma non immaginava che fossero già arrivati al punto in cui lei era costretta a preparare le valigie di nascosto.
“Tutto quello che ho sempre voluto è che tu fossi felice” le disse. Semplicemente perché non sapeva cos'altro dire.
“Ed è quello che io ho sempre voluto per te, Draco” rispose lei sinceramente. “E sono rimasta perché credevo che io potessi renderti felice, ma ogni giorno non facciamo altro che andare un po' più a fondo e nessuno di noi due è più felice da molto tempo, ormai.”
Draco deglutì a vuoto.
“Mi dispiace non esserci riuscito.”
“Non è stata colpa tua. È colpa mia. Ho provato con tutte le mie forze ad amare qualcuno che potesse rendere le persone che mi vogliono bene felici ed orgogliose di me. Ma non ci riesco” il biondo vide un paio di gocce sfuggire agli occhi di Ginny.
“Perché pensi che non sarebbero più orgogliosi di te?” chiese cercando di capire cosa l'aveva spinta a mentire.
Lei scosse la testa.
“Perché alcune persone credono che si tratti di una scelta. Ma nessuno di voi” guardò Harry, Hermione, Luna, Ron. “Nessuno di voi ha scelto chi amare. Come avrei potuto farlo io?”
Le lacrime scorrevano ormai libere sul suo desolato viso.
“Ho nascosto chi sono davvero a tutti per così tanto tempo che le cose sono peggiorate sempre di più. E adesso non posso più aggiustarle.”
Si sfilò lentamente l'anello che aveva portato all'anulare sinistro nell'ultimo periodo della sua vita.
Si avvicinò a Draco e lo appoggiò sul suo palmo aperto, facendo poi in modo che le sue dita vi si chiudessero attorno.
“Ma anche se da adesso in poi non sarete più fieri di me, anche se mi odierete, non posso più vivere in una bugia, non posso essere qualcuno che non sono.”
Si riferiva anche agli altri presenti adesso.
“Me ne sto andando” dichiarò, mentre l'ennesima lacrima cadeva dai suoi occhi e scendeva fino al suo collo. “E non tornerò indietro.”
Harry si rese conto che quello che era successo a lui stava accadendo anche a Draco, solo che lui era sveglio, mentre Harry era incosciente a suo tempo.
Non avrebbe saputo dire chi dei due era stato più fortunato.
Harry non avrebbe sopportato di sentire parole del genere uscire dalla bocca di Hermione.
Non avrebbe retto la verità.
Però in quel momento capì cosa intendesse Hermione quando diceva che l'andamento del tempo è simile ad un cerchio.
Non si capisce mai quando qualcosa inizia e non si saprà mai esattamente quando è finita.
Non aveva mai capito quando Ginny e Draco avevano iniziato ad amarsi, e non avrebbe saputo dire quando qualcosa era andato storto tra loro.
Così come tra lui ed Hermione. Non riusciva a ricordare un momento nel passato più lontano che riuscisse a ricordare, in cui non l'avesse amata. E non avrebbe mai saputo dire da quando le cose erano iniziate ad andare male.
Però quella immaginaria circonferenza è intera, e anche se non si vede ad occhio nudo c'è un inizio ed una fine per tutto.
Era quello, che intendeva Hermione, quando parlava dell'andamento del tempo.





Thanks for reading


Ci siamo quasi...countdown: -2...Nel prossimo capitolo verranno svelati tutti i segreti di Ginny, quindi preparatevi. Finalmente ci siamo xD

A presto! =)


  
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