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Autore: Kate_88    22/09/2011    9 recensioni
Questa sarà una raccolta dove verranno rivisitati alcuni episodi o verrà lasciato spazio ad alcuni pensieri e momenti che a noi non sono stati fatti vedere.
Non hanno un ordine cronologico, semplicemente seguono diversi momenti senza un filo logico, una raccolta di Missimg Moments e What If da relegare in un'unica storia senza creare One Shot sparse.
Seguiranno ovviamente il filo base della storia, andando dalla 1° alle 5° serie mischiando Anime e Manga.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
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Buongiorno. 
Da ieri mi frullavano in testa questi pensieri per Naru, la Naru dell'Anime che ha visto morire l'uomo di cui era innamorata: Nevius.
Probabilmente non molte amano questa coppia, io sinceramente l'adoro. Nel momento in cui nell'anime era stato concepito questo amore, ho trovato crudele far morire Nevius e sinceramente dubito che Naru si sia ripresa in fretta come si vede.
La morte di una persona cara resta nel cuore, anche dopo molto tempo.
Questa shot è quindi una Missing Moments, con i pensieri di Naru e le sue illusioni sul rapporto con Nevius. Non ha vera e propria collocazione temporale, non mi andava di inserirla in un vero e proprio periodo perchè questi pensieri si possono immaginare dopo una settimana o anche dopo anni.
La verità è nel mezzo.
Spero che vi piaccia. Forse non è bellissima, non è scritta molto bene però spero comunque che le emozioni vi raggiungano, anche se un pò tristi.

Se vi va poi, fatemi sapere cosa ne pensate. È sempre bello ricevere commenti e sapere cosa ne pensa il letto di quel che legge.


Un bacio a tutte.


Kate



Alcune parti in corsivo sono tratte dall'Episodio di Sailor Moon - Addio Nevius. 


 


 

 

Torta al Cioccolato

 

 

 

 

 

Ti ho cercata in mezzo ai volti che vedevo intorno a me
più credevo di trovarti più eri inafferrabile
ogni tanto m'illudevo fossi veramente tu
e sentivo la tua voce anche se già non c'eri più

 

 

(Ritornerò – Max Pezzali)

 

 

 

Ciao Nevius! Scusa se ti ho fatto aspettare, non sapevo cosa mettermi.

Finalmente il nostro primo appuntamento ed immaginandolo tante volte, dopo aver provato svariati discorsi davanti allo specchio, avrei detto proprio così.

Indossando un abito arancione, con le cuciture chiare e le scarpe aperte, avrei camminato al tuo fianco, entrambi con i capelli al vento in un pomeriggio d'estate, pronti per mangiare un pezzo di Torta al Cioccolato.

Avresti finalmente assaggiato quel dolce, quel pezzo di torta che ci eravamo promessi nel bosco mentre medicavo le tue ferite.

Un fazzoletto è tutto quel che resta delle nostre promesse, dei sorrisi fatti e di quelli che dovevamo scambiarci sotto un sole estivo o nella notte di Natale, scambiandoci piccoli regali e baci.

Avremo solcato i sette mari con la nostra fantasia, ci saremo detti frasi d'affetto il pomeriggio quando sorprendendomi ti saresti fatto trovare davanti scuola.

A me non resta nulla di quelle promesse, neanche una tomba da visitare al quale portare fiori freschi.

Forse dovrei ricordarmi com'è iniziato tutto o com'è iniziata quella strana sera, quando sei apparso alla finestra e mi hai rivelato tante cose; mentivi ancora e non avresti mai smesso, vero?

Io avrei voluto dirti che ti amavo, non volevo lasciarti con la supposizione di questo sentimento, solo con l'incertezza di una verità fin troppo evidente; ti amavo da tempo, dalla tua prima apparizione, dal tuo primo nome falso e la torta al cioccolato io la volevo mangiare solo con te.

Non con Usagi, non con Umino, non con la mamma. Con te.

Sarebbe stato un pezzo di torta particolare: la tua prima torta al cioccolato e ti saresti stupito della bontà di quel mix di ingredienti, con il pan di spagna soffice e la crema così morbida da avvolgere e coprire il palato.

Ti sei sporcato. Proprio lì. Si all'angolo. Un po' più su. Ecco si, lì!

Questa scena l'ho sempre immaginata nella mia testa, nel mio cuore, come un momento di pura felicità sotto lo sguardo incredulo degli altri clienti, che sicuramente avrebbero guardato stupiti la nostra strana coppia.

Eri così grande rispetto a me? Quanti anni avevi?

Forse te l'avrei chiesto mentre con la punta della lingua cercavi la crema intorno alla tua bocca, creando facce buffe e rifiutandoti di usare il fazzoletto.

Come potevo ridere di quelle tue espressioni così tenere?

Io so cosa sarebbe successo in quel momento: sarei stata assalita dalla voglia di essere stretta dalle tue braccia, di baciare le tue labbra e sfogare i miei sentimenti di ragazzina, così diversi dai tuoi che probabilmente erano quelli di un adulto.

Ti avrei chiesto se c'era tanta differenza tra il mio sguardo ed il tuo, se i sentimenti li vedevamo insieme o se tu volavi sopra di me, lontano dalle mie fantasie infantili.

Tutti vogliamo volare ed a differenza della massa, tu potevi farlo eppure il momento più bello che ho vissuto al tuo fianco è stato tra le tue braccia, mentre avevi i piedi a terra e mi portavi in salvo; avresti ripreso il volo a breve, per sempre.

Ritornerò Naru, Ritornerò.

Bugie. Quante me ne hai raccontate, quante me ne avresti raccontate ancora?

Chissà se realmente ero innamorata di te o delle tue bugie perché per un attimo mi sono sentita come un'ancella al servizio del re, piena di complimenti per gli ottimi servigi, illusa da quelle parole fatte apposta per compiacermi e spingermi a svolgere al meglio il mio lavoro.

Sono stata un'ancella dei giorni moderni, una piccola orfanella nel tuo cuore, più o meno.

Mi sono spaventata, ho cercato risposte.

Nevius ma tu mi ami? Perché proprio io? Non credi che Sailor Moon sia più bella?

Avresti riso delle mie paranoie, saresti scoppiato in una sonora risata poi avresti carezzato il mio capo e smosso i capelli; carezzandomi le guance mi avresti guardato con il tuo sguardo carico di magia e non avresti detto nulla, convincendomi con quei pochi gesti.

Sono stata una stupida a credere che davvero saremo rimasti insieme per tanto tempo, avrei dovuto gustare i momenti che il destino ci concedeva, non dovevo essere egoista e chiedere di più; chi si accontenta gode ma alla fine cosa mi resta? Io non ho goduto di questo amore, è morto in partenza prima che potesse nascere sulle nostre labbra, lasciandomi solo insoddisfatta di questo piacere che in breve s'è tramutato in dolore.

Sciocco, vero? Sciocco pensare che un essere come te, in grado di volare e scomparire con uno schiocco delle dita, potesse rimanere con me, con una comune mortale che la mattina si alza e va a scuola, che studia il minimo per rimanere nella media.

Non ero speciale, non tanto da farti sopravvivere e far cambiare idea a chi ha provocato la tua morte.

Cosa mi resta di te? Me lo puoi dire tu? Mi resta un fazzoletto sporco del tuo sangue dal colore insolito, un pigiama strappato che ormai non mi entra più ed i segni sulle mani che non sono mai spariti, bruciature causate da quelle strane piante che si erano conficcate nel tuo petto, bruciature di fulmini e lacrime.

Posso crescere, crescere ancora, innamorarmi di qualcun altro ed invecchiare; posso correre il rischio di dire Sì all'altare e mettere al mondo nuovi figli pronti ad amare e gioire, eppure pensi davvero che io possa dimenticare quello che sei stato per me?

Sei stato così importante, così vivo e strano che non posso dimenticarti anzi, non voglio. Non voglio perdere il tuo ricordo o l'immagine del tuo viso perché solo questo mi resta: la mente e gli occhi.

Mi sono accorta di una stranezza fuori dal normale, qualcosa che non mi sarei aspettata, un affronto da parte del mondo e dell'intero sistema: il giorno dopo la tua morte il Sole sorse comunque, la Luna brillò di notte circondata da miliardi di Stelle; tutti corsero per entrare puntuali a scuola, la gente andava comunque a lavorare, le coppie ridevano felici.

Non è giusto, non credi? Tu sei morto e nessuno ti ha portato un fiore o dedicato una preghiera, forse però hanno ragione: la tua tomba non esiste così come non esiste più il tuo corpo.

Ho paura che un giorno io arrivi a credere di averti sognato ed aver sofferto tanto tempo in nome di un sogno; un bel sogno.

Ho paura di rispondere a domande sull'amore, alle amiche che un giorno mi chiederanno se mi sono mai innamorata, se sono mai stata corrisposta: cosa risponderò?

Voglio chiudere gli occhi, guardare fuori dalla finestra e ricordarmi di te.

Avresti i capelli sciolti al vento, gli occhi fissi sul mio volto, la divisa del tuo mondo ed un sorriso lieve, appena accennato sulla pelle più scura della mia; parleresti la lingua comune, mi racconteresti bugie per farmi sorridere ed arriveresti a promettermi un pezzo di torta al cioccolato. Sfioreresti il mio viso con le tue mani grandi, calde ed accoglienti; m'inviteresti a qualche ballo usandomi come copertura per i tuoi loschi piani, poi mi chiederesti scusa consapevole del mio perdono.

Sei stato il miglior doppiogiochista che io abbia mai conosciuto, così bravo da vivere nel mio cuore anche senza un corpo, in grado di farmi cedere alle lacrime al tuo semplice ricordo, capace di donarmi sogni ed incubi in una notte.

La torta al cioccolato?

Si esatto! A te piace?

Oh si, mi piace molto.

Forse ti sarebbe piaciuta davvero la torta al cioccolato di quel bar, io ne sono certa, adesso però non mi resta che mangiarla da sola, immaginandoti seduto di fronte a me.

È amaro il gusto del cioccolato senza di te.

Credo che per tutti il primo amore venga concepito come una sorta di sperimentazione del rapporto di coppia; io avrei voluto sperimentare con te ogni mio giorno, amandoti fino alla fine, litigando per le sciocchezze come capita alle mie amiche.

L'amore è denso d'illusioni come il cioccolato che viene lavorato per essere dolce; in realtà è amaro l'amore, amaro come un seme di cacao.

 

 

 

Ed il tempo se ne andò con te
tra i rimpianti e le lacrime
e i ricordi e la felicità
a l'Amore che non tornerà

che quando si perde è perso ormai
chissà un giorno se mi rivedrai
ti batterà il cuore per un po'
solamente per un attimo

 

(Ritornerò – Max Pezzali) 


 


 

   
 
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