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Autore: Marti_PenguinOwl    22/09/2011    2 recensioni
Mi prende una mano e mi porta dentro. Si fa dare la chiave dalla reception e mi porta in ascensore.
Comincia a baciarmi il collo, passando le mani sotto la maglietta. Puzza terribilmente d'alcool.
Una parte di me mi urla di fermarmi, l'altra lo desidera. L'ascensore si apre e afferra una mano, frettoloso, apre la porta e mi getta sul letto.
(sequel di "Don't jump" =D=D)
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze! Sì, non sono morta! ‘-‘ … Scusate il ritardo! (: Enjoy!

 

…Capitolo 30…

 

Devo stare tranquilla, è ancora il venti settembre. Sono le ventitrè e cinquantanove. Quindi è ancora il venti settembre.
Sono seduta con Tom, Bill e Gustav sul divano e stiamo guardando un film. L’orologio appeso alla parete, con uno scatto, segna la mezzanotte in punto.
-Aaaaah!- urlo.
-Tutto bene?- chiedono all’unisono Tom e Gustav. Annuisco.
-E dai, fifona! E’ solo uno stupidissimo film horror!- Horror?! Stiamo guardando un film horror? Ah beh, nemmeno me n’ero resa conto. Ridacchio come una scema e sventolo una mano.
-Già! E’ solo un film horror!- torno a guardare lo schermo, senza concentrarmi davvero sul film.
E’ il ventuno settembre e sono poco paranoica. Ho detto poco, eh! Ok, adesso mi addormento. Chiudo gli occhi e comincio a contare le pecore.


-Piccola? Ehi? Devo portarti di sopra io?-
-Eh?- borbotto aprendo un occhio. –Tom…- sbadiglio.
-Il film è finito, che ne dici di andare di sopra?- annuisco e lentamente mi alzo dal divano. Saliamo le scale e mi butto sul letto.
Ok, non è stata una buona idea svegliarmi, non riesco più a prendere sonno. Mi giro dalla parte di Tom e lo abbraccio, sperando di addormentarmi, quando sento un rumore al piano di sotto. Spalanco gli occhi e aguzzo le orecchie. Stavolta il rumore è più nitido.
Merda.
Merda.
Merda.
Mi alzo piano dal letto e prendo la prima cosa che mi capita tra le mani.
Il telecomando.
Bell’arma di difesa!
Scendo piano gli scalini e giunta in fondo alle scale, vedo qualcuno muoversi in cucina. Trattengo il respiro e mi muovo furtiva verso la stanza. Impugno meglio il telecomando e me lo porto sopra la testa, pronta a colpire. Entro nella cucina buia con un balzo e urlo, per spaventarlo.
Lui si volta e si mette a urlare insieme a me, quando realizzo che non è altri che Georg.
-Aaaaaaaaaah! Ma sei scema?!?!- esclama dopo essersi ripreso, con una mano sul petto.
-Ehi! Ho sentito rumore e mi sono spaventata!- abbasso la mia “arma” e vedo spuntare dalle scale Bill, Tom e Gustav.
-Ma che diavolo…?- comincia Bill.
-Quella scema della tua ragazza,- e punta un dito verso Tom, -mi ha fatto prendere un colpo! E’ entrata urlando in cucina e brandendo un telecomando!- Tom scoppia a ridere seguito da Gustav.
-E’ colpa tua! Se non avessi fatto tutto quel rumore, io non mi sarei spaventata!- ribatto.
-Ah adesso è colpa mia?! Ma chi credevi che fosse? Qualcuno che voleva ucciderti?- arrossisco.
-No! Però… potevano essere dei ladri!- mi giustifico.


-Esattamente, dov’è che vi siete dati appuntamento?- mi chiede Tom mentre mi prende la mano.
-Al parco.- forzo un sorriso.
-Andrà tutto bene, ci sono io con te!- mi bacia la guancia e continuiamo a camminare fino al cancello grigio del parco. Entriamo e ci sediamo su una delle tante panchine.
Accavallo le gambe e comincio a mordicchiarmi le dita. E se si presenta armato?
Da lontano lo vedo avvicinarsi con un sorriso appena accennato, mi sforzo anch’io di sorridere e mi alzo dalla panchina, seguita da Tom.
-Ciao.- dico.
-Ciao.- saluta lui, porge la mano a Tom e dice:- Piacere, io sono Daniel. Tu devi essere il suo ragazzo.- mi indica col mento. Tom gli stringe la mano con una smorfia.
-Tom. Sì, sono io.-
-Beh, veramente io preferirei parlare in privato…- dice Daniel guardando Tom negli occhi.
Mi volto verso il mio ragazzo e gli prendo una mano.
-Mi… Mi sembra giusto…- mi mordicchio le labbra e Tom annuisce.
-D’accordo.- dice. –Ma ti do solo cinque minuti.- guarda Daniel con aria di sfida e si allontana di qualche metro.
-Bene. E così è lui.-
-Già.- metto le mani in testa e mi dondolo sui talloni.
-Ora capisco tutto.- afferma, alzo lo sguardo su di lui e punto gli occhi nei suoi.
-Cosa?- chiedo.
-Oh, andiamo! Anche uno stupido c’arriverebbe! Stai con lui per i suoi soldi. E’ banale!- esclama con una risata.
-Che cosa?! Non permetterti di giudicarmi! Tu non sai cosa provo per lui!- quasi urlo.
-Sì, certo. E’ Tom Kaulitz dei Tokio Hotel, no? A meno che non sia un sosia!-
-No, ti sbagli. Per me è solo Tom! E lo amo!- stavolta urlo e tutte le persone che ci stanno intorno si voltano a guardarci. Volto lo sguardo verso di Tom e lo vedo avvicinarsi.
-Ti piace così tanto prendere in giro le persone?! Non ti è bastato prendere per il culo me per tutto questo tempo? Tom mi fa solo pena. Farà la mia stessa fine.- sputa con acidità.
-La tua stessa fine? Sentiamo, che fine avresti fatto tu?!- gli do una spinta. Nello stesso istante Tom ci raggiunge.
-Adesso vattene.- Mi prende per un fianco e mi avvicina a lui. Ho le lacrime agli occhi, ma non abbasso lo sguardo. Continuo a tenerlo fisso su Daniel.
-Vattene?! Vattene un cazzo!- in un istante vedo la mano di Daniel andare dritta contro il viso di Tom. Un attimo dopo la sua mano scivola via dal mio fianco ed emette un gemito di dolore. Spalanco gli occhi. –E’ solo una troia, non capisci?!- urla Daniel. –Sta con te solo perché sei famoso! Solo perché sei ricco!-
-Sta’ zitto!- urla Tom con ira, e gli molla un pugno sul naso. Poi lo colpisce sullo stomaco. Daniel si accascia sulla ghiaia con un lamento, e Tom ne approfitta per colpirlo un’altra volta.
Con un colpo di reni, Daniel si rialza e colpisce Tom.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e la vista mi si offusca. Chiudo gli occhi e urlo:- Smettetela! Tom, Tom!- Mi porto le mano sul viso e scoppio a piangere. Sento solo il rumore delle ossa che si scontrano e i gemiti di dolore.
Sento uno dei due cadere sulla ghiaia e spalanco gli occhi. Devo fare qualcosa.
Scopro che quello a terra è Daniel. Corro verso di Tom e mi getto tra le sue braccia. –Basta! Basta ti prego!- Singhiozzo sulla sua felpa e lo stringo a me.
-Vattene, stronzo!- urla. Sento Daniel alzarsi e correre via. Alzo lo sguardo sul viso di Tom e reprimo un urlo.
Ha un occhio viola, il sopracciglio tagliato e gli cola sangue dal naso e dal labbro. –Andiamo a casa.- Mi prende per mano e mi trascina fino a casa. Non appena varchiamo la soglia corro al piano di sopra a prendere del disinfettante e del cotone, Tom va in camera nostra e si siede sul letto. Vado da lui e mi inginocchio a terra. Bagno il batuffolo di cotone e glielo passo sul sopracciglio e sul labbro.
-Mi dispiace così tanto! Ho avuto così tanta paura..- sento le lacrime inondarmi gli occhi e li chiudo.
-Sta’ tranquilla.- Mi accarezza una guancia e riapro gli occhi.
-Lo sai che ti amo, vero?- sussurro a un centimetro dalle sue labbra. Lui annuisce e poi mi bacia.
Il mio cellulare ci interrompe, lo sfilo dalla tasca e rispondo senza leggere il nome sul display.
-Pronto?-
-Piccola! E’ successa una cosa tremenda! Non so che fare, vieni qui. Presto!- è la zia, e da come parla sembra sull’orlo di una crisi isterica. Senza rispondere metto giù la chiamata e corro giù per le scale.
-Ma che succede?!- mi urla dietro Tom, inseguendomi. Afferro le chiavi di casa e correndo mi precipito dalla zia, comincio a suonare all’impazzata fino a quando non mi apre.
-Io non lo so! Non so perché! Ho chiamato l’ambulanza, sta arrivando.- si asciuga le lacrime ed indica le scale.
-Ma che…?- salgo le scale e la scena che mi si presenta davanti mi paralizza. Rimango immobile sulla soglia, mentre le urla di Erich mi perforano i timpani. Sul letto, accanto al bambino, Chante si dimena e cerca aria disperatamente. La vista si offusca e senza rendermene conto comincio a piangere. Sento una sirena in lontananza e subito dopo due uomini entrano nella stanza con una barella e portano via la mora.
Io assisto alla scena come se non fossi materialmente presente nella stanza. Tom mi strattona un braccio e mi dice qualcosa gettando un’occhiata ad Erich che piange disperato sul letto. Lo prendo in braccio e seguo Tom in macchina.
I suoni mi giungono attutiti, non sento nemmeno gli strilli del bambino seduto sulle mie ginocchia. Lo stringo forte a me cercando di tranquillizzarlo, ma io non sono affatto calma.

 

…Continua…

 

Eccomi qui! (: Scusate il ritardo ragazze, ma con l’inizio della scuola la voglia, l’ispirazione e il tempo per scrivere hanno deciso di andare a fare una vacanza…v.v Prendetevela con loro!
Che succederà? …Bo, bo! Lo scoprirete nella prossima puntata! *Musichetta di Cento vetrine*
Poi..? Bo. Grazie mille a tutte e bla, bla, bla! Alla prossima!:D

  
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