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Autore: Guruchan96    22/09/2011    1 recensioni
Tonks, un'imbranata e vivace auror ventenne, si ritrova quasi per caso a far parte dell'Ordine della Fenice, e, per quanto si possa trattare di un'esperienza alquanto rischiosa, la ragazza ne è più che entusiasta, anche se lei non sa ancora che questo porterà grandi cambiamenti nella sua vita.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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7. Harry Potter Ok questo capitolo è un po' piccoletto... o forse è solo una mia impressione xD comunque spero che vi piaccia, ho cercato di attenermi più al libro, giusto per rendere le cose più verosimili. Ditemi che ne pensate :D Grazie a tutti quelli che recensiscono, vi adoro <3


Verso le 18:30 eravamo tutti e nove davanti al numero 4 di Privet Drive. Smontai entusiasmata dalla mia Comet 260: era da così tanto che non volavo che quasi avevo dimenticato quanto fosse bello!
Malocchio era davanti a tutti: aprì la porta chiusa a chiave con un colpo di bacchetta ed entrammo tutti di soppiatto. Non capivo il perchè di tante precauzioni, ma mi adeguai a ciò che facevano gli altri. All'interno era tutto immerso nella semioscurità, così avanzammo con cautela. Ad un tratto però urtai qualcosa con il piede: doveva essere un tavolo, e, qualsiasi cosa ci fosse sopra, cadde a terra rompendosi in mille pezzi. Perchè sempre a me! Sentii gli sguardi di tutti puntati su di me, in particolare quello di Malocchio: benchè con quel buio non riuscissi a vedere bene la sua espressione, doveva essere infuriato! Dopo qualche secondo di silenzio, i miei sospetti furono confermati, perchè Malocchio cominciò a borbottare qualcosa circa la mia irrimediabile goffaggine in tono decisamente poco gentile. Kinglsey cercò di farlo calmare, e in breve nessuno si curò più di mantenere il silenzio. Ad un tratto ci accorgemmo che qualcuno stava scendendo le scale a passi incerti: era certamente Harry.
"P-professor Moody?" domandò piano.
"Non credo sia il caso di chiamarmi così, Potter. Non sono mai stato un gran professore, lo sappiamo entrambi" replicò Malocchio
"Non preoccuparti Harry, siamo venuti per portarti via da qui" intervenne Remus con dolcezza.
"Professor Lupin?" esclamò Harry stupito e tranquillizzato allo stesso tempo.
Visto che la situazione si era calmata, decisi di rendermi utile facendo un po' di luce.
"Lumos" bisbigliai alla mia bacchetta, la cui punta si illuminò emettendo una luce sufficiente a vedere ciò che stava accadendo: Harry, ancora fermo sulle scale, aveva gli occhi di tutti puntati addosso, meno Malocchio, che come sempre si guardava intorno circospetto. Harry Potter, il quindicenne più famoso di tutto il mondo magico, sembrava in terribile imbarazzo; aveva i capelli neri e scompigliati, con dei ciuffetti che gli ricadevano scomposti sulla fronte, grandi occhiali rotondi dietro ai quali rilucevano gli occhi di un verde intenso. Incrociai un attimo il suo sguardo, e cercai di rivolgergli un sorriso incoraggiante, che lui ricambiò un po' incerto. Non doveva essere una bella sensazione essere sempre circondati da persone che ti conoscono, anche se tu non hai la minima idea di chi siano.
Remus dovette intuire il disagio di Harry, perchè si prese la briga di fare le presentazioni. Io, dal canto mio, ero intenta a riparare i piatti che avevo mandato in pezzi e a chiedermi come fosse possibile tenere una casa così perfettamente pulita e ordinata, quando sentii Remus che diceva:
"E lei, Harry, è Ninfadora"
E no! Era la seconda volta in un solo giorno, proprio no!
"Non chiamarmi Ninfadora, Remus!" dissi cercando di controllare la mia irritazione, mentre il colore dei miei capelli vorticava rapidamente dal rosa al rosso fuoco.
Harry mi guardò per un attimo con un misto di stupore e ammirazione.
"Ninfadora Tonks, che preferisce essere nota col solo cognome!" proseguì Remus con aria profondamente divertita.
Cominciavo a pensare che lo facesse apposta!
"Lo preferiresti anche tu se quella sciocca di tua madre ti avesse chiamato Ninfadora!" mi lamentai mentre i miei capelli riprendevano il loro solito colore rosa.
Finite le presentazioni, io accompagnai Harry al piano di sopra, per aiutarlo a preparare il suo baule (o meglio a riempirlo alla rinfusa con il necessario).
Era un ragazzo davvero modesto. Non che mi aspettassi un damerino pomposo, ma ciò che mi stupì fu il fatto che l'essere costantemente al centro dell'attenzione sembrava non aver mai avuto alcun effetto su di lui, anzi, al massimo lo infastidiva. L'unica cosa di cui si mostrò apertamente orgoglioso fu la sua Firebolt, quando gli chiesi di vederla con occhi luccicanti:
"Cavoli! E io che cavalco ancora una vecchia Comet!"
"Me l'ha regalata Sirius, il mio padrino!" disse Harry in tono fiero, con un gran sorriso sulle labbra.
"Sì, lo conosco bene il tuo padrino! Sai, è mio procugino da parte di madre."
"Davvero?" esclamò lui sinceramente sopreso.
"Sì. Il mondo è piccolo, Harry!" dissi sorridendo. Ricambiò il sorriso, stavolta con più convinzione, e insieme scendemmo al piano di sotto.
"Cominciavamo a pensare che vi foste persi!" esclamò Remus appena ci vide scendere le scale.
Appena si fu girato di spalle gli feci quasi involontariamente una linguaccia, Harry si morse le labbra per cercare cercava di non ridere.
"Malocchio, possiamo andare!"
Uscimmo tutti in giardino, e, al secondo segnale, montammo tutti sulle scope; io ero in testa alla formazione, Harry subito dietro di me.
"Se qualcuno di noi dovesse morire" disse Malocchio con aria truce "verrà lasciato indietro. Se dovessimo morire tutti, Harry, dovrai volare sempre verso est e la retroguardia ti raggiungerà in un attimo!"
Non potei fare a meno di ridere all'espressione atterrita del povero Harry:
"Non essere così positivo, Malocchio, altrimenti Harry penserà che non prendiamo la cosa sul serio!" dissi ironica.
Malocchio stava per replicare, ma Kingsley lo interruppe, assicurando ad Harry che al 99% nessuno sarebbe morto in quella missione.
Senza rompere le righe per nessun motivo, con Malocchio che continuava ad impartire ordini a destra e a manca, arrivammo in poco tempo in vista di Grimmauld Place.
  
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