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Autore: Shizuru117    07/03/2004    5 recensioni
E se mai Orlando Bloom incontrasse un giovane ragazza che non ha idea di chi sia? Cosa verrà fuori? Fuoco e fiamme! E non nel senso malizioso della parola
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve belle bimbe

Ragazzi, quanto mi sono divertita ieri sera!!! Ci credereste che la copia sputata di Dominic Monaghan ha cercato di abbordarci (me e kaori28)? Beh, ma visto che erano già le tre e un quarto…DOVEVA PENSARCI PRIMA!! Ma lasciamo stare le mie cazz… e parliamo di cose serie (?!). Come avevo promesso, ringrazio Eldariel e Lili per aver recensito! (non faccio mai promesse che non posso mantenere! Vi ricorda qualcosa?^^). Ma ora è meglio lasciarvi alla lettura!! Alla prossima! Bacini Shi*

 

Capitolo 22.

Vecchi incontri e nuove gelosie…

 

Orlando, nonostante tutti i suoi buoni propositi, non era ancora andato da Amina a chiederle spiegazioni, un po’ perché era confuso e un po’ perché, come tutti gli uomini, era orgoglioso. La ragazza, invece, si era trovata molto bene con Dom e, con sua sorpresa, si era divertita molto ad uscire con lui domenica. Era in casa quando qualcuno suonò al campanello. In un primo momento pensò che era uno dei suoi amici ma, quando aprì la porta fu, stranamente, contenta.

 

“Ciao Amina!” Disse una voce familiare.

 

“Christy! Che bello rivederti! Come stai?” La ragazza era molto felice di rivedere la sua amica. Dopotutto, era fuggita di corsa da casa sua non appena seppe del ricovero della madre di Elijah.

 

“Io sto veramente bene ed è proprio per questo che sono venuta qui!”

 

“Allora accomodati, ti offro qualcosa da bere.” Amina, da brava padrona di casa, fece accomodare Christy e le offrì una spremuta d’arancia che aveva preparato per sé. “Su, dimmi perché sei qui, sono curiosa!”

 

“Diciamo che in questi ultimi giorni mi sono data molto da fare. Da quel giorno che sei venuta a casa mia mi sono messa sotto e, dopo aver fatto un paio di telefonate, ho rintracciato il mio vecchio manager. Era molto soddisfatto di risentirmi dopo quasi due anni e, contro ogni mia aspettativa, mi ha offerto un lavoretto. Mi ha detto che stavano organizzando una sfilata di Calvin Klein e, visto che ho lavorato molto per lui, ha detto che sarebbe stato contento di avermi come modella. Io gli avevo spiegato che volevo rientrare nel giro e lui, intanto, mi ha assicurato un posto per quella sfilata. In seguito, mi dirà se è disposto a ridiventare il mio manager.” Aveva sorseggiato un po’ di spremuta e, dopo aver finito di parlare, guardò Amina con curiosità, per vedere come avrebbe reagito.

 

“Ma è assolutamente fantastico! Sono strafelicissima per te! Quand’è che farai questa sfilata?” Disse lei, entusiasta come non mai.

 

“La prossima settimana, più precisamente martedì.”

 

“Come sei fortunata! Beata te che sei così bella! Io, prima di diventare una modella, dovrei alzarmi di 10 cm, tingermi i capelli di un colore meno assurdo e soprattutto, imparare a cucirmi questa boccaccia che mi ritrovo!”

 

“Il rosso non è il tuo colore naturale?” Disse Christy piuttosto stranita. Da quando l’aveva conosciuta aveva sempre avuto i capelli di un bel rosso fuoco e non le sembravano tinti, considerando che le stavano molto bene.

 

“Magari! E’ da quando sono piccola che vorrei avere i capelli rossi! I miei sono neri come la pece, visto che sono mediterranea. L’estate, se mi abbronzo un po’, mi scambiano per una marocchina!” Rispose Amina ridendo. Era la classica ragazza italiana: capelli scuri, occhi scuri e pelle olivastra, il massimo dell’originalità.

 

“Accidenti ai tuoi capelli, per poco mi scordavo il motivo della mia visita” Disse lei sorridendo. “Se vuoi, tu puoi venire…”

 

“?? Di cosa stai parlando?!”

 

“Se ti fa piacere, puoi venire a vedere la sfilata, magari con Orlando ed Elijah.”

 

“Davvero possiamo?”

 

“Certo, posso prenotarvi tre posti in prima fila, come dei veri vip!”

 

“Te l’ho mai detto che sei la mia amica preferita?” Disse lei, cercando di fare la ruffiana.

 

“Anche perché sono l’unica, vero?” Christy cercò di sembrare accigliata ma, come unico risultato, ottenne una faccia buffissima.

 

“Esattamente!” Amina le puntò un indice alla fronte e le sorrise.

 

“Con questa sviolinata potevi farci addirittura un concerto! Piuttosto, tu che hai fatto in questi ultimi giorni?”

 

“Beh, vediamo…innanzitutto, io ed Ob, siamo andati a trovare la madre di Elijah e siamo stati molto sollevati nel vedere che l’operazione era andata per il meglio. Quella sera stessa abbiamo organizzato una festa a sorpresa per El e lì ho conosciuto un ragazzo veramente molto simpatico. Si chiama Dominic e mi ha detto che, nel signore degli anelli, aveva lavorato con quei due scatenati. Ci sono uscita pure domenica scorsa…”

 

“Oh…e fino a dove siete arrivati?” Disse Christy maliziosamente.

 

“Cry! Ma ti paiono queste le domande da fare ad una signorina?” Disse lei scherzosamente, fingendosi scandalizzata. “A parte gli scherzi, c’è scappato sono un bacio sulla guancia, molto casto ed innocente, ci tengo a precisarlo! Sono uscita con lui perché, adesso, deve fare una cosina per me…”

 

“Cosa, di grazia?”

 

“Segreto!” Dicendo questo si mise un dito davanti alla bocca.

 

“Mmh…la cosa mi puzza!”

 

“C’hai il naso bacato!”

 

Le due continuarono a parlare ancora per molto tempo e, all’ora di cena, Christy fu letteralmente costretta ad andarsene perché Amina aveva fame. Lei le chiese se poteva prestarle un vestito per andare alla sfilata e la ragazza le rispose che doveva andare a casa sua martedì pomeriggio, per vedere se aveva qualcosa di adatto. Amina, inoltre, telefonò anche ad Orlando ed Elijah e i due furono molto contenti della notizia, specialmente quest’ultimo perché aveva la possibilità di passare un po’ di tempo con la ragazza che gli piaceva. Infine, il fatidico giorno arrivò. La ragazza uscì di corsa da casa sua e, in un lampo, fu da Christy. La vide particolarmente agitata ma preferì non dire niente, per non peggiorare ulteriormente la situazione. Alla fine, di comune accordo, optarono per un bel vestito sul tono del celeste. Era in chiffon imprimè, con scollo tondo, della Blumarine, accompagnato da una bella collana d’argento, con un brillantino a mò di solitario e delle belle decolleté blu elettrico. Orlando andò a prenderla a casa di Christy e, non appena fu lì davanti, suonò il clacson.

 

“Grazie mille, un giorno saprò sdebitarmi!” Disse Amina, fuggendo via e chiudendo la porta dietro di sé, non voleva far aspettare il ragazzo.

 

“Ehi, questa volta sei stranamente in anticipo!” Disse lui cercando di fare ironia, notando che era abbastanza sbattuta.

 

“Senti, in questo momento non sono propriamente in me quindi, se non vuoi essere ucciso all’istante, stai zitto!”

 

“Secondo me non lo faresti mai…”

 

“Non sfidarmi Ob…stai giocando con il fuoco!”

 

“Ok, ho capito. Carino il vestito, dove l’hai preso?” Le domandò lui, notando che l’abito abbracciava dolcemente le forme di Amina, facendola assomigliare ad una ninfa. Non appena si accorse di quello che aveva pensato, distolse lo sguardo e cominciò a battere nervosamente le dita sul volante.

 

“Me l’ha prestato Christy, mister Simpatia!”

 

“Sì, vabbè, andiamo a prendere Elijah che è meglio!” Orlando cercava di cambiare discorso, stava cominciando ad innervosirsi del fatto che, nella sua macchina, erano solo loro due. Amina lo guardò curiosamente e poi fece finta di niente. El era già uscito di casa quando passarono a prenderlo. Indossava un bel completo nero, una camicia bianca e una cravatta anch’essa nera. Non c’è che dire, rispetto ai jeans e alla camicia a righe rosse e bianche di Orlando, lui sembrava proprio un gentiluomo.

 

“Ciao Ob, ciao Amy….uao! Complimenti per il vestito!” Cercò di adularla un po’.

 

“Guarda, ti ringrazio per le belle parole ma, in questo momento, SIAMO MOSTRUOSAMENTE IN RITARDO!” Disse la ragazza un po’ spazientita.

 

Orlando aveva osservato la scena piuttosto divertito. Sapeva bene che Elijah, quando si trattava di ragazze che gli piacevano, diventava insolitamente impacciato. Tuttavia, era un attore e questo giocava nettamente a suo favore. Quando arrivarono davanti al Clayton Hotel, il luogo dove si teneva la sfilata, notarono che c’erano molte personalità famose. Il primo che riconobbero fu David Wenham. Orlando andò subito a salutarlo.

 

“Faramir! Ehi, Faramir! Come mai oggi sei sceso tra i comuni mortali?” Disse lui sorridendo.

 

“Eh? Oh, ciao Orlando. Per un momento ho pensato all’ennesimo fan che non ha nemmeno idea di come mi chiamo.” Vide arrivare anche gli altri due “Elijah, ci sei anche tu! Mentre tu sei…un momento, la tua faccia non mi è completamente nuova…”

 

“Mi chiamo Amina, sono la ragazza che hai visto quel giorno sull’aereo.” Disse lei, cortesemente.

 

“Oh, bene, piacere Amina. Il mio nome è David.” Lui le porse la mano.

 

“Piacere mio, David.” Lei rispose al suo gesto.

 

“Piuttosto, come mai hai deciso di venire alla sfilata? Credevo che non ti piacessero gli eventi mondani.” Disse Elijah.

 

“A dir la verità, non mi piacciono proprio per niente. Solamente che stasera sfilerà una mia vecchia amica e mi sembrava giusto e doveroso venirla a vedere.”

 

“Se si chiama Christy, il mondo è davvero piccolo!”

 

“Esattamente. La conoscete anche voi?” Disse David piuttosto sorpreso.

 

“Sì, e noi siamo venuti qui per il tuo stesso motivo.” Amina si intromise nel discorso.

 

“In tal caso, vediamo di entrare prima che arrivino troppi fotografi.”

 

I quattro ragazzi entrarono subito dopo, anche se furono costretti, loro malgrado, a fare alcune foto per i giornali. Amina non era particolarmente contenta ma Orlando le spiegò che si trattava di una cosa da niente, nessuno sarebbe venuto a cercarla. Come Christy aveva promesso, ebbero tutti dei posti in prima fila e guardarono assorti l’intera sfilata, come se il mondo accanto a loro scomparisse. Alla fine, furono tutti invitati al buffet che si teneva nella hall dell’albergo. La donna arrivò poco dopo, vestita solamente con dei jeans e una maglietta, a causa del continuo cambio di abiti. Il primo che salutò fu David.

 

“Dave! Quant’è che non ci vediamo!”

 

“Saranno almeno due o tre anni, da quando te ne sei andata! Ti vedo in forma, sono molto felice per te!”

 

“Grazie, come vanno le cose giù in Australia?”

 

“Abbastanza bene, da quando te ne sei andata non è più la stessa cosa!” Disse lui, tristemente.

 

“Scusate se mi intrometto” Era Orlando. “Voi due come fate a conoscervi? Voglio dire, abitate ai due poli opposti della terra!”

 

“Vedi Orlando, un paio di anni fa ero andata in Australia a causa di alcune sfilate che si svolgevano proprio lì. Ci siamo fermati per un anno e mezzo, il tempo di presentare la collezione primavera – estate ed autunno – inverno. Io ho partecipato a molte feste ed è stata in una di quelle occasione che ho conosciuto Dave. Mi aveva detto che aveva molto da fare con un film ma, siccome avevamo fatto molta amicizia, ci siamo tenuti costantemente in contatto. Ogni tanto, quando mi capitava, andavo persino a trovarlo nel set. Due giorni fa gli ho detto che ero ritornata a sfilare e lui, da bravo ragazzo, è venuto a vedermi.” Christy, mentre parlava, guardava in continuazione David e, ogni tanto, quando lui rispondeva al suo sguardo, lei si metteva a ridere.

 

“Ho bel che capito, lascio stare la coppiettina felice!”

 

“Ma guarda che…” Cercò di giustificarsi la ragazza.

 

“…non è affatto come pensi…” intervenne David.

 

“Sì, sì…io intanto vi lascio da soli!”

 

Orlando si guardò un po’ intorno, la sala del buffet era veramente gremita di gente. Erano più che altro grossi industriali, ricconi, attori famosi, modelle e anche accompagnatrici. Si potevano riconoscere dai loro atteggiamenti a un chilometro di distanza. In un angolo, notò Amina ed un attempato signore.

 

“Senti, tu sei veramente una bella ragazza…perché non vieni a lavorare da me?” Le disse l’uomo.

 

“Guardi, in questo momento ho già un lavoro, grazie mille!” Lei fece per andarsene quando la riprese per un braccio.

 

“Ehi, guarda che io ti pago, che ti credi! Magari con i soldi che ti do potresti farmi anche un servizietto aggiuntivo…”

 

“Mi lasci andare!”

 

“Su, non fare la ritrosa, poi dopo mi ecciti di più!”

 

“Senta, se questa sera non vuole finire all’ospedale, MI LASCI IMMEDIATAMENTE IL BRACCIO!”

 

“Senti, tanto lo so che sei una puttana che è venuta ad accompagnare qualcuno, disdici l’appuntamento e io ti pago il doppio di quello che ti paga lui!”

 

“La signorina non mi sembra d’accordo, non le pare?” Orlando non ce l’aveva fatta più, vedere l’amica in quella situazione gli aveva fatto venire il prurito alle mani.

 

“Smamma ragazzino, lei questa sera viene con me!” Gli rispose l’uomo.

 

“Per sua informazione lei è con me quindi, se non vuole che chiami la sorveglianza, la lascia andare.”

 

“Ehi, non c’è bisogno che ti scaldi tanto, me ne vado da solo.” Detto questo, l’uomo lasciò andare Amina, che si avvicinò istintivamente ad Ob.

 

“Tutto bene?” le chiese, notando che stava tremando.

 

“Ci crederesti se ti dico che non ho mai avuto così tanta paura in vita mia?”

 

“Non ti preoccupare, era ubriaco, ma adesso non ritornerà qui di sicuro.”

 

“Ti ringrazio!” Lei lo guardò negli occhi e, per un momento, vide dipinta sul suo volto un’espressione dolcissima. Si trovò un po’ in imbarazzo e così decise di andare da Christy. In quel momento arrivò Elijah.

 

“Ciao eroe.”

 

“El, hai visto tutto?”

 

“No, anche perché, se mi fossi accorto prima di quello che stava succedendo, avrei ucciso a suon di botte quella sottospecie di essere umano. Però, non rifarlo mai più…”

 

“Cosa?” Orlando non aveva afferrato il senso dell’ultima frase.

 

“Non voglio che Amina ti guardi con quegli occhi.”

 

“Non mi dirai che sei geloso di me?” disse lui piuttosto incredulo.

 

“Sì, sono geloso a tal punto che ucciderei ogni uomo che le si avvicina. Quindi, se non vuoi morire prima del previsto, trattala normalmente.”

 

Orlando fu preso un po’ in contropiede ma, per fortuna, dopo quella piccola parentesi, non successe più niente di grave o preoccupante. La serata continuò abbastanza tranquillamente e, prima di andare via, Amina andò a salutare Christy.

 

“Beh, Cry…io e gli altri dobbiamo andare, si è fatto molto tardi. Ti ringraziamo tanto per quello che hai fatto.”

 

“Io non ho fatto proprio niente di speciale. Piuttosto, stai bene?” Disse lei, un po’ preoccupata.

 

“Sì, perché?”

 

“Ho visto che ti hanno importunata e volevo sapere se l’episodio ha avuto un seguito.”

 

“No, per fortuna non è successo nient’altro.”

 

“Piuttosto, lo sai che Elijah, dopo quella cosa, non ti ha staccato più gli occhi di dosso?”

 

“E con questo?”

 

“Secondo me gli piaci!”

 

“Andiamo, è la più grande stronzata che ho sentito!”

 

“Sarà…”

 

“Vabbè, io adesso devo andare quindi ci rivediamo ok? Ciao!”

 

“Ciao!”

 

Amina venne riaccompagnata a casa da Orlando ed Elijah ma, in macchina, ci fu un silenzio di tomba. Erano molto stanchi e soprattutto non volevano ricordarsi di quello che era successo alla ragazza. Si salutarono piuttosto semplicemente e poi, ognuno di loro andò per la sua strada. Soltanto che, tra un paio di giorni sarebbe stato il 17 aprile e, i due ragazzi, avevano avuto un’idea fenomenale.

 

CONTINUA...

  
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