Anime & Manga > Shaman King
Segui la storia  |       
Autore: yukina_chan    03/06/2006    2 recensioni
La loro vita, il loro destino, tutto era già stato scritto: A levante stella, lei, brillante e vivace, riempirà il loro io di innocente purezza, e la via della quiete s’alzerà a grandi strade; nei loro occhi, allora, il riflesso, unico e solo il calore dell’amore. Ma a ponente stella, lei, dolce e mortuaria regina della notte, quello stesso riflesso di azzurro cielo tramuterà in riflesso di ramato rosso; spietato, crudele; e l’innocenza diverrà muta solitudine di mille corpi che si schiantano nella cruenta carneficina del male. §Ecco a voi la mia seconda fanfic su Shaman King. Una struggente storia d’amore e di morte, cupa e complessa… Non aspettatevi un lieto fine, perché non c’è…§ **Starring§TrioHana&Hao**
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Chocolove, Elisa, Faust VIII, Hao Asakura, Jun Tao, Lyserg Diethel, Manta Oyamada, Pirica, Redseb e Seyram, Ren Tao, Ryu, Tamao Tamamura, Tokagero, Trio Hanagumi, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
§§**… I’m Searching The Way Of Home… But I Can’t See It… I Was Blind…**§§

§§**… I’m Searching The Way Of Home… But I Can’t See It… Because I’m Blind…**§§

Il cuore di Hao, per un breve istante che durò una vita intera, smise di battere. Il fiato inesistente, lo sguardo vacuo, le iridi posate sulla scena che si parava di fronte a lui. Il sudore gli percosse la fronte e le guance, e sentì un’improvvisa, orribile fitta al cuore. Il sangue pulsava dolorosamente lungo tutto il suo corpo. Dopo il breve istante in cui l’emozione a pervaderlo fu la sorpresa, subentrò nel suo cuore un’angoscia opprimente, e in quell’unico, infinito istante già capì che era finita. Qualcosa era andato storto. Tutto era andato storto, fin dall’inizio. E lui non aveva capito nulla… Che razza di stupido… Come aveva potuto pensare di poter cambiare le cose? Presuntuoso, sciocco ragazzino senza speranze… Aveva fallito, se lo sentiva. Non sapendo nemmeno lui come, era riuscito a comprendere tutte quelle orrende verità in quell’unico istante.

L’istante in cui quelle tre lame comparse da chissà dove colpirono i tre splendidi, angelici petti delle dame… Trafiggendoli.

Uno schizzo di sangue sporcò l’aria…

“Cos…?” Riuscì a mormorare il piccolo Manta alle spalle del giovane, rimanendo ammutolito a quella vista. Chocolove emise un gemito di visibile sorpresa, e perfino Pilica e HoroHoro rimasero a bocca aperta non credendo a ciò che vedevano. Le ragazze barcollarono appena, colte del tutto alla sprovvista… “Cosa… Cosa è… successo? Io… Io non capisco…” mormorò Mathild tenendosi una mano nel punto dal quale fuoriusciva un rivolo di sangue rosso vivo. Hao corse verso di loro tentando di sorreggerle, aiutato dagli altri presenti. Il ragazzo era troppo sorpreso per parlare, forse troppo impaurito… “io… Non lo so… Io… Io non…” Non riuscendo a struttrare una frase a senso compiuto, il giovane si accovacciò di fianco a loro, dopo averle distese, cercando di rassicurarle con piccoli gesti… “Hao… Perché sentiamo così tanto freddo?” mormorò a fatica Marion, osservando con occhi inespressivi il giovane disperato. Hao si sentì raggelare le vene. “Ma no… E’ solo una cosa momentanea… Adesso passa tutto, siete solo molto stanche…” Kanna sorrise appena, e disse in sua direzione “Appena staremo meglio… Torneremo da tutti quegli uomini così valorosi e pieni di bontà che sono venuti a perdonarci… Vogiamo parlare con loro… Ci porterai da loro, vero Hao? Ce lo prometti?” Hao strinse le palpebre trattenendo un gemito di pianto, per poi annuire col capo. Tutt’attorno regnava un silenzio tombale.

“Ma che significa? Solo un’arma con un potere fuori del normale sarebbe in grado di uccidere le Tre Streghe, pensavamo di essere gli unici a essere in grado di detenere tale energia… “ mormorò HoroHoro, mentre Manta impallidiva tremando come una foglia. “Stanno… Morendo?” Chocolove sbottò d’improvviso “No!! Non puoi dire una cosa del genere, sai bene che le Streghe possono essere uccise soltanto da colui che ha ricordato loro come amare, o dagli Eredi Maledetti scelti tra tutti per vendicarsi sulle Streghe, e questi sono solo e unicamente Hao, HoroHoro e Pilica! Quindi non stanno morendo, piantatela tutti di dire cose assurde!” Aveva gli occhi rossi e il viso storto in una smorfia di dolore. Solo in quel momento Hao si alzò in piedi, lentamente e in silenzio. Nessuno osò fiatare. Il volto giovane era coperto dalle brune ciocche, e si voltò in direzione degli uomini e le donne presenti di fronte al bianco balcone. Con voce carica d’odio mormorò “Chi è stato?”

Nessuno fiatò. Stavolta Hao non si limitò a domandarlo semplicemente, lo urlò con quanta forza aveva in corpo “CHI E’ STATO???”

Ren, Faust, Yoh e gli altri si lanciarono occhiate interrogative, probabilmente nemmeno loro si aspettavano di assistere a una scena simile. L’Oste cercò d’istinto la mano pallida e minuta dell’amata Elisa, ma di fianco a sé, la fanciulla, non c’era più…

Una risatina cattiva si levò, sovrastando il silenzio che fino a un attimo prima era calato. Una risata di donna, una risata di Strega, che con un crescendo di goduria e soddisfazione maligna riempì l’aria immobile. Il suono malvagio proveniva da un punto ben preciso nell’aria, ove una sagoma femminile lievitava luccicando di energia Oscura…

“Ahahahahahah… Ahahah! AHAHAHAH!! Povero piccolo ingenuo ragazzino… Era tanto che aspettavo questo storico momento, il momento in cui avrei potuto finalmente distruggere tutte le tue assurde e infondate speranze! Quanta soddisfazione… Quale gioia!” Hao rimase immobile a osservare quella dannata figura, e ancora una volta, con una dolorosa fitta al cuore, capì che era finita… Era finita da sempre…

“Elisa…?” Faust aveva mormorato con occhi inespressivi il nome di quella fanciulla che tanto aveva amato. Quella fanciulla che ora si librava in aria come un nero angelo maledetto, a ridacchiare con tono cattivo; tutta lei infondeva un senso di pura cattiveria.

“Sei stata tu, maledetta. Perché? Perché lo hai fatto, ora che eravamo riusciti nella nostra tanto sperata vittoria?!”La donna ridacchiò ancora, con sempre più gusto. La sua voce era tagliente e sinistra come il suono di una lama arrugginita sul marmo. “Proprio non ci arrivi, vero?! Tu non sei riuscito proprio in niente Hao… Davvero credevi di aver convinto tutte le persone del mondo che le tue povere piccole principesse fossero brave persone, anime pure schiavizzate dal male?! Ah! Quanto mi fai ridere, piccolo Hao…”

Il ragazzo si sentì mancare. Yoh e gli altri compagni osservarono la scena che si parava di fronte a loro, sorpresi nel vedere che tutti i presenti avevano assunto un’aria piena di odio e furia. Lo sguardo fisso sul balcone ove stavano le Tre Sorelle della Rosa.

“Noi non abbiamo mai dimenticato tutto il dolore che ci hanno provocato quelle sgualdrine da quattro soldi!” urlò una donna anziana tra la folla di persone. “Noi vogliamo solo che paghino per il male che hanno fatto all’intera umanità!” “Vogliamo che muoiano!” “A morte le Streghe!” “Uccidetele!!” “A morte! A morte! A morte!”

Ora le voci erano diventate un coro d’ira e radicato odio. Ripetevano ossessivamente l’incitazione a uccidere quelle tre innocenti creature…

“A morte! A MORTE! A MORTE!!” Il giovane si coprì le orecchie con le mani, desiderando di morire, nient’altro.

Non aveva… capito… nulla…

*

Ren, Yoh e gli altri erano senza parole. “Che state dicendo?! Non potete fare sul serio!” esclamò Yoh incredulo. Nessuno gli rispose, continuarono soltanto a urlare insulti e imprecazioni. Si stavano mobilitando in massa verso il grande castello.

Tamao portò le mani alla bocca, quasi piangendo, Ren la strinse a sé con gli occhi sbarrati; Tokageroh era rimasto a bocca aperta, Faust non muoveva un solo muscolo, le iridi perse di fronte a sé. “La mia Elisa… Cosa ti è successo? Perché lo fai?” mormorava soltanto. La giovane e pallida donna si voltò verso di lui con un’espressione quasi di indifferenza. “Ah, tu… Perdonami, amore, ma dopo tutti questi anni passati a fingere di provare qualcosa per te mi hanno sfiancata indicibilmente!” Faust rimase immobile a fissarla, inespressivo.

“Essere stata maledetta dalle Tre Streghe non so dire se mi abbia facilitato il compito o meno… Certo, ero pazza, ma perlomeno potevo mascherare la mia vera identità senza dover compiere quelle assurde smancerie…” fece un’aria schifata, mentre Yoh si faceva avanti esclamando adirato “Sei un mostro, Elisa”Ren e Tamao si tenevano stretti, ascoltando quelle parole con occhi sbarrati. E loro che credevano il loro amore fosse sbagliato… Si guardarono, e perdendosi nelle iridi dell’uno e dell’altro si strinsero ancora di più…

Elisa squadrò Yoh con aria di sfida “Io mostro? E secondo chi lo sarei? Io ho combattuto per millenni per recuperare la mia libertà, ho usato mezzi spregevoli? Può darsi… Non mi interessa. Voi non avete la minima idea di che cosa voglia dire trovarsi nei miei panni…”

“Che motivo avevi di odiare così profondamente le Tre Streghe? Al punto di ingannare tutti noi?” sibilò Tokageroh con occhi sottili. Elisa lo squadrò, ridacchiando “Tze… Questo non vi riguarda…. Non vi riguarda minimamente. Invece di perdere tempo a farmi la seduta di psicanalisi, perché non vi occupate della strage che presto metteranno in atto tutti i vostri preziosi ‘alleati’?”

Effettivamente la massa di persone era prossima a raggiungere le porte del Castello, e in risposta Manta, Chocolove e i due fratelli stavano usando i loro poteri per bloccare ogni entrata. Se tutte quelle persone inferocite fossero riuscite ad entrare, sarebbe sicuramente stata la fine per le tre dame, sfiancate, a terra, ormai quasi prive di sensi… Come aveva potuto una comune arma ferirle mortalmente? Rimaneva un mistero… Ma per Hao quello fu l’ultimo dei problemi, in quel momento.

Cercava disperatamente una pozione, un qualche elemento curativo per bloccare la fuoriuscita di sangue, e non sapeva nemmeno se questo avrebbe cambiato le cose… Si avvicinò alle fanciulle, domandando loro con voce alterata dalla preoccupazione. “Ascoltatemi… Qui nel vostro castello… Deve esserci una stanza per le lozioni curative… Dovete dirmi dove, è importante!” Le ragazze sembrarono non averlo sentito; gli occhi persi di fronte a sé. La pelle pallida e fredda. Sembrava che fossero tornate allo stato di sonno perenne di quegli ultimi mesi… Il ragazzo le scrollò un po’, esclamando con voce rotta “Vi prego, rispondete!” Kanna mosse le labbra, sembrava voler dire qualcosa. Il ragazzo non ne era sicuro, ma sembrò che lo guardasse intensamente per poche frazioni di secondo, e con un impercettibile gesto della mano indicasse qualcosa… Forse era il suo avambraccio…

*

“All’assalto del Castello!” “Uccidiamo le Streghe!” “Liberiamocene, una volta per tutte!!” Inutile dire che, per quanti sforzi potessero fare i compagni di Hao per far tornare in sé le persone presenti, la folla continuasse imperterrita nel suo intento. Allora Yoh iniziò a sentire una rabbia intensa riempirgli il cuore, l’anima, l’intero corpo. Osservò la donna sospesa in aria, che lo fissava con aria di scherno, divertita dai suoi tentativi vani.

“Poverino… Il bravo fratellino vuole salvare la situazione! Peccato che ormai sia troppo tardi” “Non è mai troppo tardi per punire chi ha commesso azioni imperdonabili…” sibilò il ragazzo, con le iridi scintillanti di energia. Elisa sogghignò “Mi stai sfidando?”

Yoh, per tutta risposta, si mise in posizione di battaglia, sprizzando energia da tutti i pori. Ren gli andò incontro “Fermo, Yoh! Da solo potrebbe essere pericoloso!” “Non preoccupatevi per me… Questa strega non mi fa affatto paura… E poi mi sentirò meno in colpa se la prenderò a calci senza dover mettere in mezzo anche voi…” Elisa ridacchiò estremamente divertita, mentre sibilava con voce inquietante “Sappi che le mie simili non posseggono nemmeno un terzo dei poteri che detengo io…”

Yoh per tutta risposta mormorò “E io quando mi arrabbio sul serio posseggo più potere di tutte voi messe assieme… Vogliamo verificare?” La donna rise ancora, stavolta la risata non prometteva davvero nulla di buono. Le sue pupille sparirono completamente, gli cchi erano bianchi e vacui. Si poteva percepire a distanza che il suo potere stava aumentando…

Il cielo che poco prima era pitturato di un azzurro candido si macchiò di grigie nuvole nere, e tuoni lontani annunciarono l’arrivo di una tempesta furiosa… E forse non solo nei cieli…

*

Ren, Tamao, Tokageroh e Faust rimasero immobili a osservare i due sfidanti squadrarsi minacciosamente, con i poteri che stavano accrescendo a dismisura da entrambe le parti. Il Cacciatore fece una lieve smorfia, e mormorò “La vedo molto brutta; ho un terribile presentimento” La sua fanciulla amata disse flebilmente e con voce spenta “Hai ragione. Lo sento anch’io. E’ come uno spettro silenzioso e vorace che si muove nell’aria ingrandendo la propria stazza di minuto in minuto, di secondo in secondo… Ho freddo… Perché la temperatura è calata così di colpo?” Tokageroh le mise una viscida mano sulla spalla, mentre affermava con voce profonda “Ho paura che i guai veri non siano nemmeno cominciati, piccola Tamao”Faust non disse una sola parola, era pallido in viso, tremava e non dava segno di coscenza. Ren esclamò di colpo “Oh, adesso basta! Dobbiamo fare qualcosa, presto! Qualcuno fermi le masse impazzite, io aiuterò Yoh a sbarazzarci di questo demonio” fece per avvicinarsi al compagno, ma lui con un rapido gesto della mano gli fece cenno di rimanere immobile. Il Cacciatore esclamò sul punto dell’esasperazione “Yoh!! Cosa pensi di fare?! Sai bene che potrebbe avere dei poteri a te sconosciuti, non puoi essere così sciocco da affrontarla da solo!” Yoh non si voltò verso di lui, ma continuò solamente a fargli segno di stare lontano. Strana espressione sul suo giovane, concentrato volto. La donna schierata di fronte a lui stava sogghignando. Ancora quel sorriso malefico e ricco di presagio mortale… Finalmente le sue pallide labbra si schiusero, e con voce tagliente e inumana sibilò “Che la Battaglia delle Rose abbia inizio…”

Un fulmine spaccò il cielo percorrendolo in tutta la sua ampiezza. Nero ritratto della Guerra. E’ sulla terra sottostante, però, che si stava iniziando a consumare, proprio in quegli attimi, una delle più feroci battaglie mai viste da occhi umani.

La folla infuriata aveva acceso macabre torce di guerra, armi taglienti e luccicanti ai riflessi dei lampi si ergevano sulle loro teste minacciose, in procinto di assaltare l’Invisibile Castello. Lamenti e imprecazioni, urla e furiose incitazioni riempivano l’aria intorpidendola. Pochi individui riparavano le porte del Castello, tenendole ben chiuse, ma non per molto avrebbero resistito. Manta, Chocolove, HoroHoro e Pilica avevano dovuto ricorrere a tutti i loro poteri per fermare dietro al pregiato legno tante migliaia di cuori ricchi d’odio.

Le Tre Dame erano ancora a terra, ormai quasi prive di sensi, con gli occhi vacui e sognanti, i coloriti pallidi. Tremavano e dalle loro labbra trasparivano dense nuvolette di vapore, come era successo dentro al Baratro per tutti quei mesi. Accanto a loro, un giovane disperato, distrutto, avvilito, sconfitto: unico appiglio a cui esse potevano aggrapparsi. Hao le fissava con intensità mentre sembravano dir lui che ogni pozione era inutile ormai per loro. Il ragazzo aveva osservato ben da vicino le ferite: le punte erano bagnate di una sostanza velenosa a dir poco letale. Ma questo non sarebbe dovuto comunque bastare. Perché le Streghe si sentivano così male? Come aveva potuto un’arma mortale scalfirle, al punto di farle quasi morire? Il ragazzo non si dava pace, mentre con crescente nervosismo osservava dal balcone la folla sottostante avanzare verso il Castello, cercare ogni minima possibile entrata. Erano lì per loro. Non avrebbero avuto pietà…

Poi, il suo sguardo cadde su due figure luccicanti di energia, che stavano lottando senza tregua in mezzo al resto della gente. Una emanava straziante energia negativa, l’altro produceva l’inconfondibile energia di suo fratello…

“Yoh?” mormorò dapprima, nell’osservarlo scagliarsi sulla donna sospesa, colpirla con la sua immensa energia, prendere in pieno rapidi colpi assestati da lei. “Yoh!! Fermati, fratello!” urlò stavolta, la voce strozzata. L’aura di Yoh era senz’altro molto potente e intimidatoria, ma l’essenza della creatura contro cui stava battendosi in qull’istante era a dir poco agghiacciante. Sapeva che se la lotta fosse continuata sarebbe avvenuto il peggio…

“YOH!!” Il ragazzo a quella distanza non poteva sentirlo. Si voltò verso le tre Streghe. Erano ancora a terra, pallide e prive di forze. Come poteva lasciarle lì? Ma poi si voltò verso la battaglia che si consumava aldisotto di lui. No, doveva intervenire. Più osservava quel nero angelo del diavolo e più se ne convinceva. Yoh non poteva vincere, e per un semplice motivo:

lui era incredibilmente potente; Elisa era invincibile.

*

Ren e Tokageroh avevano utilizzato le loro energie per aprire un varco tra la folla inferocita, scaraventandoli lontani dall’entrata. In questo modo riuscirono a giungere di fronte alla porta. Ren si voltò ancora una volta verso l’amico in battaglia con la Custode. Tamao lo prese per mano “Te l’ha chiesto lui. Non sentirti in colpa. Ce la farà…” Il ragazzo annuì.

“Presto, aprite!! Siamo noi, lasciateci entrare!” urlò Tokageroh, mentre Manta apriva loro una piccola porta facendo segno di correre dentro. Il gruppetto corse per quell’entrata, Faust quasi trascinato dalla giovane Tamao. Ella lo spinse dentro rimanendo l’ultima a dover oltrepassare la porta, ma mentre metteva piede nella sala del Castello un intenso dolore le trafisse il polpaccio. “Aaah!!” urlò, e chinandosi potè scorgere un bambino dallo sguardo omicida e il volto disumano nell’atto di azzannarle la gamba. Lanciò un altro urlo, stavolta di terrore a quella vista spaventosa. Ren con un calcio respinse la vorace creatura, e trascinò la ragazza all’interno del palazzo. La porticina si chiuse con un tonfo.

“HoroHoro, Pilica! Che fine avevate fatto?” domandò Tokageroh alla vista degli amici. “Ora non c’è più tempo per le domande, dobbiamo trovare il modo di frenare tutto questo!” esclamò il Drow incredibilmente sudato per gli sforzi. “Solo le Tre Streghe potrebbero avere la forza di risolvere le cose” affermò Chocolove. “Le nostre Padrone hanno il potere di fare qualunque cosa” aggiunse manta fiero. Ren osservò “Sì ma nello stato in cui sono ora potranno fare ben poco…” “Hao! E’ lui la chiave!”suggerì Tamao, mentre Pilica interveniva “Non ho mai visto nulla che avesse sulle Tre Streghe della Rosa più potere di controllo di quel ragazzo. Lui può fare qualcosa” “Dobbiamo raggiungerlo, prima che accadda l’irreparabile!” “Solo così potremo sconfiggere Elisa e quindi portar fuori pericolo Yoh” Manta e Chocolove affermarono “Noi resteremo qui a tener viva la parete protettiva che impedisce alle persone di entrare” Anche Tokageroh, Ren e HoroHoro si offrirono. “Presto, vai, Tamao, tu e Pilica dovete trovare al più presto il modo di risolvere l’intera faccenda!” disse Ren osservando la ragazza negli occhi. Lei annuì, e insieme all'amica cominciò a salire le scale che le avrebbero portate ai piani superiori, verso la camera delle Streghe e quindi al loro balcone…

*

“Perché ho l’impressione che continui a contenerti con me?” domandò Yoh bloccando la sua lotta furiosa per pochi istanti. Aveva nelle mani un’arma astratta creata con la forza della sua energia. Elisa fece un mezzo sorriso “Non vorrei che la partita finisse tropo in fretta…. E’ divertente giocare con te!” “Non sto giocando” il ragazzo fece un’abile e studiata mossa di agilità, giungendo in pochi attimi alle spalle della ragazza, colpendola violentemente sulla schiena. Elisa fu presa in pieno, ma mentre veniva scaraventata verso il basso fece qualcosa che Yoh non si sarebbe mai aspettato: riprese l’equilibrio e in un millesimo di secondo si trovò nuovamente col viso rivolto in sua direzione, scagliando dalle mani un’intenso potere malefico. Yoh schivò l’attacco, ma era rimasto turbato dall’impressionante velocità e pronteza di riflessi della Custode. Ogni colpo che sferrava era un colpo a sorpresa, ogni colpo a sorpresa suo si trasformava a sua volta in una risposta a sorpresa di Elisa. Sembrava davvero che stesse giocando. Aspettava le sue mosse facendole quasi andare a segno, poi all’ultimo istante reagiva, come se per lei fosse tutto calcolato. E mentre il giovane rimaneva ogni minuto che passava sempre più esasuto, la ragazza non consumava quasi alcuna energia, rimanendo impassibile con quel suo sorrisetto malefico stampato sulle labbra. Più il tempo passava più la preoccupazione di Yoh aumentava. Si appoggiò al ginocchio destro per qualche secondo, recuperando fiato, mentre la donna lievitava sopra di lui osservandolo divertita. Yoh cominciava a stancarsi. “Ma come fai?” “A cosa ti riferisci?” “Le tue mosse, i tuoi contrattacchi. Non fai una mossa falsa, è tutto perfetto. Nulla può stupirti, è quasi come se riuscissi a vedere in anticipo e quindi prevedere ogni mia mossa” Elisa ridacchiò divertita, affermando “Beh, ci sei quasi arrivato… Vedi, una Custode come me ha il senso della vista molto ben sviluppato fin dalla nascita… Nel mio caso, la vista non è sviluppata solo nello spazio, ma anche nel tempo. E questo mio immenso potere l’ho appreso a causa della maledizione infertami dalle Tre Streghe” Yoh scrutò quelle cristaline iridi prive di sentimento, rimanendo in silenzio “I miei occhi, così segnati dal dolore e dalle più inumane visioni aldilà del tempo, aldilà dello spazio, si sono abituati a vedere cose che a occhio umano non sembrano rilevanti perché ignorate. Il futuro, la conoscenza di ciò che ci attende, non può essere compreso se non conosciamo, prima di tuto, il nostro passato. Io il mio passato e quello di altri l’ho visto, è rimasto impresso in queste piccole pupille di donna come un marchio irrevocabile, e in eterno vi rimarranno. E con poco sforzo riesco anche a intravedere ciò che mi serba il futuro alcuni secondi prima che accada…” Sorrise soddisfatta, mentre Yoh non aveva cessato nemmeno per un attimo di fissarla. “Beh, credo che ora il nostro gioco però sia durato abbastanza. Ho cose più importanti a cui badare, vecchie nemiche da ammazzare…” Mosse alcuni passi in direzione del Castello, ma Yoh si parò di fronte a lei con decisione, noonstante le numerose ferite e il fiatone, ancora circondato di visibile energia. Il sorriso scomparve dal volto della Custode “Ma ho come l’impressione che tu non mi lascerai passare, dico bene?” Yoh non rispose, rimase immobile a fissarla. Elisa, visibilmente infastidita, cercò nuovamente di avanzare, stavolta librandosi in aria, ma Yoh utilizzò la spada astratta per bloccarle la strada. La Custode lo osservò adirata. Digrignò i denti, sibilando “Bene. Mi dispiace per te, anche perché non sei male come avversario, ma… Questa faccenda è per me troppo importante per essere lasciata in sospeso. Per cui, mi dispiace per te ma se non ti sposterai di qui sarò costretta ad ucciderti…” Yoh la schernì “Perché non provi a captare con la mente cosa deciderò di fare?” “Cos…?””O forse prima dovresti conoscere il mio passato? Leggimi nel pensiero, c’è da divertirsi, credimi” Elisa si illuminò di furia, con le pupille che sparivano nuovamente per lasciare posto a un pallido biancore d’energia. “Non prendermi in giro, Asakura…””Fai progressi, hai già imparato il mio cognome?” La donna si avventò su di lui prendendolo per la maglia, gli occhi fissi sui suoi. Da vicino incutevano ancora più terrore. Nonostante tutto, Yoh rimase impassibile a guardarla. La Custode, dopo alcuni attimi, riprese a respirare regolarmente, e con una risatina mormorò “Sei scaltro, oltre che carino… Vuoi farmi perdere tempo per permettere ai tuoi amichetti di trovare una soluzione, non è così? Mi spiace, ma te l’ho detto che posso prevedere ogni tua mossa…” Yoh udì i rumori delle persone che riuscivano a sfondare il portone d’entrata. D’istinto si voltò per osservare l’immensa folla di uomini, donne e bambini che si addentrava come uno sciame impazzito nell’imponente dimora.

Non potè trattenere un gemito di terrore. Elisa sogghignò “Hai paura?” Il ragazzo l’osservò negli occhi con un’espressione disgustata. La donna rimase turbata, osservando che non si decideva a distogliere lo sguardo. Nessuno poteva fissarla negli occhi senza rimanerne turbato. Invece lui continuò a fissarla. Ora era Elisa ad aver paura.

Con un grido di furia sospinse il ragazzo fino in cima al palazzo, di fronte al balcone dove Pilica e Tamao avevano appena raggiunto Hao e le Streghe. Con un incredibile tonfo il ragazzo aterrò di fianco ai presenti, schiantandosi contro una parete che tremò e per certi punti iniziò a crollare.

“Yoh!!” Hao corse verso il fratello scuotendolo un po’. “Fratello mio, risvegliati! Sei ancora in te?” Yoh aprì gli occhi piano facendo un lieve cenno di acconsenso. Urla selvagge e furiose provenivano dai corridoi sottostanti. Esplosioni e rumori tipici di una lotta suggerirono a Hao e compagnia che le persone erano riuscite ormai a penetrare nel castello e si erano imbattute nei loro compagni.

Kanna, Mathild e Marion ebbero un sussulto. “Cos’è successo? Chi c’è qui?” Nell’udire quelle voci femminili flebili e melodiose, Elisa si drizzò in piedi facendosi incredibilmente seria. Una strana espressione le percosse il volto, mentre gli occhi si trasformavano ancora. Un ambiguo sorrisino le si poteva osservare sul viso. “Voi…” mormorò con voce metallica, ormai quasi mostruosa. Quasi da…. Anziana… Le Streghe, nell’udire quella voce, ebbero una simile reazione. Erano sorprese, sì, ma anche terrorizzate. Rabbrividirono di botto, con i labbri tremanti. Elisa mosse qualche passo verso di loro, ma Hao intervenne esclamando “Non ti avvicinare a loro, megera!!” Elisa, per tutta risposta, respinse tutti con un immenso getto di energia che li fece arrivare dall’altra parte della sala. Nei suoi occhi ora traspariva una lieve vena di follia…

“Le Tre Streghe… Le fanciulle che un tempo erano considerate le più sacre di questo pianeta…” la sua voce era ancora incredibilmente distorta, sembrava che al posto suo stesse parlando una vecchia. “Piccole principesse strappate dalle dolci braccia della vita… Povere stelline… Mi fate solo ridere” Kanna balbettò un confuso “T-tu… Non… Non puoi essere davvero…” “Perché, pensavate che non sarei tornata? Pensavate che non sarei riuscita a liberarmi della vostra maledizione della Pazzia?! Mi avete sottovalutata, carine…” Ormai la donna era a pochi passi dalle tre fanciulle. Adesso anche il suo aspetto si stava modificando, profonde rughe le segnavano il viso fino a un attimo prima giovane e bello.

“Ma noi… Siamo riuscite a convincere il mondo della verità… Loro adesso… Sono pronti a ricominciare ad amarci…” mormorò Mathild. Le voci della massa era però ormai molto vicina. Le Sorelle ebbero un fremito. “Loro… Loro ci amano ora… Hao ci ha liberate… Tutto si sistemerà” Elisa iniziò a ridere di gusto, una risata gracchiante e allo stesso tempo agghiacciante. “Poveri piccoli gambi spezzati… Povere piccole radici storte!! Ingenue ragazzine senza speranze! Avete creduto nella speranza e questa è stata la vostra rovina! Credevate che il mondo fosse riuscito a perdonarvi? Credevate che quello sciocco, inutile, stupido ragazzino avesse trovato davvero il modo di liberarvi??! Avete perso molti colpi, credevo che dopo secoli di torture aveste finalmente capito che la speranza per voi è morta da tempo!!” Le dame erano rimaste ammutolite. Leggere lacrime rigarono i loro volti bianchi e sofferenti. Uno strano vento penetrò da fuori. L’aria stava cambiando… Era l’aria del tramonto…

*

Gli uomini e le donne armati e pronti alla vendetta erano ormai alle porte. Hao si alzò a fatica, mormorando “No… Io… non devo permetterlo… Non posso” Si mosse verso l’entrata della stanza, aldifuori della quale erano giunti tutti. Con un tonfo sordo entrarono nella camera inondandola, i compagni di Hao privi di sensi, trasportati dalla massa come trofei di guerra. “Noo!” urlò il ragazzo sentendo quasi le lacrime agli occhi. Elisa ricominciò a ridere. “Eccolo qui, Streghe. Eccolo qui l’amore da voi tanto sognato, ecco a cosa vi hanno portato tutte le vostre speranze, questo è e vuole essere per sempre il vostro destino: dolore, dolore e ANCORA DOLORE!!”

Un attimo. Un breve istante. L’istante in cui la lacrima che solcava le guance delle Tre Streghe si trasformò in goccia di sangue. L’istante in cui il sole svanì dal cielo per lasciar posto all’oscurità. L’istante in cui l’intero palazzo tacque, per la prima volta, da alcune ore. L’istante in cui, Hao lo sentiva, era il vero inizio della fine. L’istante in cui il cuore delle Streghe cessò di battere.

*

Erano ferme, statiche, immobili sul freddo marmo del pavimento. Il sangue aveva creato intorno a loro una vasta pozza ancora fresca. Gli occhi inespressivi. Le lacrime sanguigne come immobilizzate nel tempo. Hao le fissò in silenzio. Piangendo in silenzio.

Dunque è così che dei bellissimi fiori appassiscono…

*

Ma l’istante che ne seguì, fu l’istante in cui cominciava il vero dolore. Il battito riprese, stavolta molto più veloce del normale, quasi come un ronzio. Le vene degli occhi pulsarono, il cielo si colorò di rosso, l‘intero palazzo si trasformò con un immenso rombo. Il terreno stava tremando. Hao e gli altri si guardarono perplessi, impauriti, confusi. Ma allo stesso tempo sapevano bene cosa stava accadendo.

Le Streghe che Hao aveva imparato a conoscere erano morte. Morte per sempre. Delle nuove Streghe della Rosa stavano nascendo. E avrebbero fatto una strage…

I corpi di Kanna, Mathild e Marion iniziarono a contorcersi pericolosamente, illuminandosi, sfigurandosi, trasformandosi. Tutti indietreggiarono terrorizzati, tutti tranne Elisa che aveva ripreso a ridere di gusto, le mani alzate al cielo in sengo di trionfo. Le tre figure vennero circondate da un'intensa luce rossa, turbinìo di energia repressa per secoli e che in un attimo si stavano sprigionando. Le ombre che ne uscirono erano completamente diverse da quelle che Hao conosceva. Nell’osservarle udì una profonda fitta al cuore. Era finita.

Delle risate maligne provenirono dall’energia che ora andava diradandosi. Delle voci, che erano inconfondibilmente quelle delle Tre Streghe, ma completamente diverse da sempre, parlarono: “Finalmente ci rincontriamo, comuni mortali…” “E’ stata dura reprimere i nostri istinti omicidi per tutti questi secoli, autoconvincerci di non far alcun male ai giovani che rapivamo…” “Ma ora che le parti buone di noi sono morte e sepolte per sempre, potremo dar voce a ogni nostro desiderio mortale… “

L’energia si diradò, tre fanculle si ergevano al loro posto. Gli sguardi carichi di malignità, i sorrisi cattivi. Perfino gli abiti erano cambiati, ora maestosi e ricoperti di piante oscure. Di rose Nere…
Hao cessò di respirare.

Le Streghe Della Rosa sono tornate…”

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: yukina_chan