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Autore: elisa85    23/09/2011    6 recensioni
Tutto ha inizio la sera del ballo...sembrerebbe una storia uguale all'originale, ma una rivelazione inaspettata innesca delle reazioni differenti.
Chissà se la nostra Oscar non capisca prima i suoi veri sentimenti?
Questa è la prima ff che scrivo in assoluto, anche se è un pò che "gironzolo" in questo sito...chiedo clemenza!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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7. L'alba di un nuovo giorno






Ha passato la notte a versare lacrime, soffocando i respiri convulsi nel cuscino.
Quando sfinita, con gli occhi gonfi e con un' emicrania che le comprime le tempie, si sente svuotata, ma comunque priva di sonno.
Così, prende la sua sedia preferita, ben imbottita e rivestita di un tessuto pregiato e molto morbido, dove di solito passa le ore a leggere, e la posiziona davanti ad una finestra che da sul giardino principale del palazzo, apre i pesanti tendaggi e nel silenzio più assoluto, si siede rannicchiando le gambe ad osservare il mondo esterno.
La penombra della notte, che sta svanendo, inghiotte quel paesaggio che conosce a memoria.
Le sembra di vedere figure strane, ombre strane, cose mai viste prima; si ferma a pensare come una cosa che si conosce benissimo possa cambiare ed assumere nuovo significato semplicemente osservandolo da una diversa prospettiva, quel giardino che conosce come le sue tasche, ora le appare avvolto dal mistero e percipisce
al di sotto della sua pelle il brivido dell'ignoto, la paura della scoperta.
Oscar respira profondamente, sente forse di ristabilire un pò di calma dentro quella testa e a quel cuore in tumulto.
Ed a quel punto, le labbra si sollevano verso i suoi occhi illuminati da una nuova luce.
Questa mattina è Oscar a sorprendere l'alba di un nuovo giorno e si meraviglia di quello spettacolo che le sembra surreale.
Il cielo assume i colori più svariati che si rincorrono e si mischiano dando vita a qualcosa di irripetibile; il blu della notte lascia spazio all'azzuro più tenue della luce, alle nuvole, di mille forme, sporcate da un delicato rosa.
Le è chiaro, in quell'istante, come la paura annebbi la mente dell'uomo, creando illusioni, perchè in realtà ciò che ha davanti è sempre lo stesso giardino; basterebbe guardare con attenzione oltre il buio della notte, per scorgere ciò che c'è sempre stato.
Sente serenità di fronte a quell'opera straordinaria che quella mattina sembra essere andata in scena solo per lei.
Ha ricevuto un regalo speciale, l'alba di un nuovo giorno che rinasce, come lei.
Nonostante tutto, capisce di dover andare avanti, di mettere ordine nella sua vita che nell'arco di pochi mesi sembra essere andata in mille frantumi difficili da riunire.
Sarà difficile intraprendere la strada corretta, ma sente in cuor suo di potercela fare.  



Si prepara, non tralasciando neanche il più piccolo particolare, come al solito e scende in sala da pranzo per la colazione, ma dato l'orario mattutino la sala è vuota, così decide di andare a spiluccare qualcosa direttamente in cucina dove è sicura di trovare Nanny al lavoro, correndo il rischio di battersi in lui, ma non ha voglia di stare
da sola e lei in fondo è la padrona di casa.
La vecchia governante rimane un pò stupita dalla presenza di Oscar, tuttavia non riesce a trattenere un sorriso nel vedere la sua ragazza li con lei e subito la riempie di dolci di ogni tipo.
La figura di Nanny è rassicurante per Oscar, la riporta immediatamente ai ricordi più belli della sua infanzia, tutti legati ad Andrè.
Tutti i pensieri positivi della sua vita sono legati a lui.
- " Oscar, cara dovresti mangiare di più, sei troppo magra!!!".
- " Nanny non ti preoccupare ormai sono grande abbastanza, non morirò di fame!".
- " Una giovane donna come te, dovrebbe prendersi più cura e..."
- " Si, si, lo so, lo so...tanto conosco come finisce il tuo discorso, alla fine è tutta colpa di mio padre e della sua assurda idea!".
- "...Certo!" - esclama la nonnina sistemandosi i piccoli occhiali sulla punta del naso, scorgendo con un occhio il sorriso mal trattenuto della ragazza.
- " ...ma Oscar... ti prendi gioco di una povera vecchina come me?!".
- " Nanny lo sai che sei un tesoro!".
Oscar si alza e si avvia verso la porta della cucina quando Nanny la ferma:
- " Oscar tutto bene?".
- " Certo..."
- " Non mi nascondi niente, vero bambina mia?".
- " Perchè cosa dovrei nascondere!".
- " Niente cara...è solo il sesto senso di una povera vecchia...ma ricordati che Nanny è qui, se avrai bisogno..."
Il silenzio di quello sguardo tra loro è qualcosa di particolare, esprime complicità come se Nanny capisse i turbamenti della ragazza, che sente per la prima volta l'esigenza di essere rassicurata.
- "...ehm..., in verità ..."
- " Avanti cosa devi chiedermi?"
- " Ma è un pò personale, quindi..."
- " Oscar sono la tua governante, chi credi ti cambiasse il pannolino, signorina?!"
- " ...beh, ecco...s-sei mai stata innamorata? innamorata davvero?".
- " Bambina mia, sono stata fortunata...ho avuto modo di vivere per amore".
- " Ma...ma come si ricosce quello vero?"
- " Ti riferisci all'affascinante quanto poco affidabile conte Fersen, cara?"
- " E tu come fai a sapere...chi te l'ha detto..."
- " Oscar, sono vecchia ma non cieca ...il conte svedese ultimamente viene a trovarti per altri motivi...e il tuo imbarazzo parla da sé, ma non preoccuparti, tuo padre non si è accorto di nulla!"
- " ...Certo mio padre...comunque non lo so, sono confusa, non so se fidarmi, non riesco a capire se è lui quello giusto, cosa si prova davanti all'amore, quello vero?"
- " Non c'è un modo di capire quando è amore vero, la risposta non la trovi scritta nei libri; puoi solo sentirne il calore nel petto perchè scalda come il sole in una mattina d'inverno, puoi sentirne l'odore incofondibile anche tra un milione, uno sguardo complice che vale più di mille parole, la sensazione di essere a casa perchè sei nelle sue braccia, perchè non potresti vivere senza, perchè lui è la tua ragione di vita, perchè quando sei con lui respiri e il resto del mondo non esiste. Bambina mia, per un amore così immenso, vale aspettare tutta una vita; per un amore così, vale la pena viverlo anche per un solo giorno.
... Oscar, non ti accontentare, ascolta il cuore e non cedere a ciò che sarebbe giusto agli occhi degli altri".
- " Nanny, ti ringrazio...forse ora, sarò in grado di capire quello che non posso definire come tale". - Si avvicina e si abbassa per darle un bacio sulla fronte.
- " Buona giornata e grazie per la colazione".
- " Buona giornata anche te, bambina..."

Nanny sa sempre quali siano le parole giuste e sa metterla sempre di buon umore e così sovrapensiero, svoltando l'angolo del piccolo corridoio che conduce alle cucine, si scontra con Andrè:
- " Andrè..."
- " Madamigella".
Non l'hai mai chiamata così, se non per prenderla in giro o magari per necessità davanti ad altri nobili.
- " Madamigella...." - ripete con un filo di voce tra il deluso e l'infastidito - " Andrè non è necessario, hai di fronte la stessa bambina che è cresciuta con te".
- " Posso esserti di aiuto Oscar?... Così va meglio?!"
- " No, ma...",
- " Allora, buona giornata Oscar...".- e dopo un breve inchino di congedo prosegue verso le cucine.
Come può essere ancora così arrabbiato con lei, rimane come paralizzata da tutta quella fredezza e rancore da parte di Andrè; ma non ha nessuna intenzione di concludere quello scontro-incontro in quella maniera; deve assolutamente fargli capire che lui è importante per lei e glielo avrebbe detto nonostante le sue scarse
intenzioni di darle retta, così senza voltarsi verso di lui, dice:
- " Fermati! Ho cambiato idea...effettivamente avrei bisogno di una cosa..."
- "...a tua disposizione..."
- " Perfetto, allora...ascoltami!".
Andrè rimane impalato a fissare la sua chioma dorata e un pò allibito dall'astuzia con cui Oscar lo ha "intrappolato"...ma in fondo non c'è da stupirsene, lei sa sempre come affrontare il nemico...
- " Senti...vorrei soltanto scusarmi con te per la mia reazione di questa notte, Andrè. Hai ragione, dovevo essere più chiara, avrei voluto dirti semplicemente che per quanto io possa essere distante, non potrò mai dimenticarmi di te...voglio che tu lo sappia. Buona giornata Andrè". - E senza lasciare all'altro il tempo di rispondere, s'incammina verso l'uscita.



Cosa avrà voluto dirgli con quell'ultima frase...è il suo modo per dirgli addio, per fargli capire che ha scelto di accettare l'amore a metà di Fersen?
Si, era senz'altro una frase dovuta per concludere ciò che rimane della loro amicizia durata una vita, ma che ora non è più possibile portare avanti.
No, no la verità è che la fine di questa amicizia ha avuto inizio nel momento in cui ha capito di amarla.
Non riuscirà mai ad accontetarsi delle briciole che ogni tanto lei potrà concedergli in visita di cortesia alla casa paterna, dopo che sarà diventata la moglie del conte Fersen.
Il solo pensiero di Oscar moglie di quell'inebetito svedese, gli fa gelare il sangue nelle vene.
Come potrà continuare a vivere in quel posto, se ogni angolo gli parla di lei... sarebbe chiedere troppo al suo cuore malato d'amore, una punizione troppo grande da sopportare, avendogli già proibito la possibilità di amarla liberamente.
C'è solo una soluzione, allontanarsi definitivamente da lei, da quella casa, dai ricordi, da loro, gli servirà solo poco tempo per organizzarsi.
La rabbia gli appanna la vista, la gelosia lo soffoca e il pensiero di lei lo rende matto, così decide di uscire a cavallo verso la prima bettola di Parigi pronto per stordirsi fino a stramazzare al suolo, incurante delle urle di sua nonna che lo cerca per tutta la casa.





Forse in  questo capitolo Oscar potrebbe sembrare un tantino OOC durante la conversazione con Nanny.
Ma credo che la nostra soldatessa abbia sentito la necessità di un consiglio "materno", Nanny del resto è sempre stata presente nella sua vita e la ragazza è poco ferrata in materia sentimentale!:)
  
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