Trecentosessantacinque
giorni di matrimonio
Di
Cicci92
Da quando la
guerra è finita, nessuno è più lo stesso.
Chi più, chi
meno, tutti abbiamo subito radicali cambiamenti, che hanno portato a svolte
decisive nelle nostre vite.
Nella mia, ad
esempio.
Mi sono sposata
a vent’anni perché ero troppo giovane quando hanno tentato di portarmi via
l’unico uomo che avrei mai potuto amare.
Come lo
sai?, mi chiedono in
tanti. Come sai che vent’anni non sono troppo pochi, che non incontrerai nessun
altro.
Ed io
sorridendo, do’ sempre la stessa risposta.
Lo
so.
Oggi, io e Harry
festeggiamo il nostro primo anniversario di matrimonio, e abbiamo allegramente
evitato di dirlo a chicchessia.
Mamma avrebbe
cercato di organizzare una cena di famiglia; Hermione avrebbe cercato di
organizzare una festa perché vuole
festeggiare per tutto il tempo che non ha potuto farlo; Ron avrebbe cercato
di far ubriacare Harry.
Per cui abbiamo
deciso di glissare sull’argomento e di starcene in casa, accoccolati sul
divano di velluto rosso – sa di Sala
Comune, avevo detto per convincerlo a comprarlo – a coccolarci e a
strafogarci di pizza d’avanti alla televisione.
“Credo sia
l’anniversario meno romantico del mondo”, borbotta Harry, mentre mi carezza i
capelli. “Forse avrei dovuto impegnarmi un po’ di più.”
“Forse dovresti
smetterla con tutte queste paranoie”, rispondo, mentre mi allungo verso il
pavimento per prendere un trancio di pizza dalla scatola. “Avresti preferito mia madre?”
“Godric e
Merlino, no”, risponde lui,
rabbrividendo. “Ho ancora lo stomaco pieno per le due cose arrangiate all’ultimo minuto di
ieri sera.”
“La colpa è tua
che ancora ti fai fregare da questi trucchetti”, lo prendo in giro, stendendomi
sul divano, con i piedi fuori dai braccioli, e la testa sulle gambe di Harry.
“Mia madre non cucina mai poco, con sette, vogliodiresei,
figli.”
Ogni tanto ho
ancora questi lapsus.
Dire sei figli mi suona strano, perché è
ancora difficile pensare che Fred non ci sia più. George scherza e dice che
siamo fortunati. In fondo sono gemelli e fisicamente Fred è ancora tra noi e se
noi volessimo lui potrebbe fare sia da George che da Fred.
Harry non mi
corregge in questi casi, si limita, come sta facendo ora, a stringermi la mano e
portarsela alle labbra, con un sorriso dolce, rivolto tutto a
me.
“Posso farti una
domanda?”
Lui annuisce,
mentre lentamente fa scivolare le dita sulla pelle nuda della mia
pancia.
“Davvero tra te
e Hermione non c’è mai stato niente?”
La sua mano si
blocca immediatamente e mi guarda stupito. “Non stavi pensando a Fred?”, mi
chiede.
“Sì”, rispondo
sorridendo. “Ma è una cosa che mi incuriosisce...”
“Non c’è niente
da cui farsi incuriosire”, dice, alzando le spalle. “Anche perché suonerebbe un
po’ incestuoso, per quello che mi riguarda.”
“Beh, ma siete
stati soli in una tenda in mezzo al nulla per non so quanto tempo”, commento
tranquilla. “Avevate diciassette anni e gli ormoni in subbuglio. Sarebbe anche
normale se fosse successo qualcosa...”
Ostento una
calma che non mi appartiene, lo ammetto, però il rapporto di quei due è sempre
stato un taboo per me.
Hermione e Harry
hanno un’amicizia, perché di quello si tratta, strana ed esclusiva: è diversa da
quella con Ron, è come se entrambi sapessero che in qualsiasi momento dovessero
chiamare l’altro, quello ci sarà indipendentemente da tutto e da tutti.
“C’era la guerra
Ginny”, borbotta Harry. “Secondo te, pensavo a queste
cose?”
“No, ma magari
con la scusa di consolarla per la storia di Ron, hai allungato le
mani...AHI!”
Il suo
pizzicotto è arrivato improvvisamente e senza che lo vedessi. “Che c’è?”,
chiedo. “Sono domande legittime...”
“Sono domande
stupide, Ginny”, risponde seccato e io adoro vederlo in difficoltà. Mi ripago di
tutti quegli anni di imbarazzo.
“Sai che Ron era
geloso di te?”
Harry annuisce
lentamente. “L’ho scoperto nel peggiore dei modi”, risponde, riferendosi
all’Horcrux che, una volta sprigionata l’anima di Voldemort, aveva preso le
sembianze di Harry e Hermione che si baciavano.
Rabbrividisco al
solo pensiero."Baciare Hermione”, borbotta lui poi, tra sé e sé. “Che schifo!”,
aggiunge con una smorfia.
“Guarda che non
è una cosa carina da dire...”
“Credimi,
Hermione non si offenderebbe se mi sentisse”, afferma sorridendo, mentre
riprende a vagare con le sue mani sulla pelle lasciata in vista dal pigiama.
“Ancora rido se penso al Natale passato in tenda...”
“Perché?”
“Non te l’ho mai
raccontato?”, mi domanda confuso. “Credevo di averlo
fatto...”
Io scuoto la
testa e lo esorto ad andare avanti.
“Nel periodo in
cui Ron era andato via”, comincia a raccontare, riferendosi al periodo passato a
cercare gli Horcrux, “...cadeva anche il giorno di Natale. Alla radio c’era
della musica passabile e siccome Hermione era seduta in un angolo a pensare a
tuo fratello, mi sono detto che potevo anche fare qualcosa per la mia migliore
amica, visto che lei stava rischiando la pelle per me.”
Ascolto avida il
suo racconto, perché tutto ciò che lo riguarda mi interessa, specialmente se
legato a quel brutto periodo. Mi aiuta a capirlo meglio.
“Mi sono alzato
e l’ho invitata a ballare. Non so se è stato più imbarazzante far finta di saper
muovere i piedi, o cercare di tirarla su. Alla fine però ha sorriso e ha ballato
con me per tutta la canzone.”
Harry ha
un’espressione serena sul viso ed è in questi istanti che capisco che non potrei
mai essere gelosa di Hermione. L’affetto di Harry è proprio quello di un
fratello verso una sorella da accudire e da cui farsi accudire.
“Ehi!”, strillo,
mentre improvvisamente lui mi prende in braccio e si dirige verso le scale. “Che
stai facendo?”
Lui sorride in
un modo che, ricordo, una volta Sirius Black aveva definito alla James Potter, e che chiarisce
perfettamente quale siano le sue intenzioni.
“E’ il nostro
anniversario. E siamo qui a discutere invece di fare qualcosa di realmente
produttivo.”
“Produttivo?”,
dico, storcendo il naso. “Il tuo romanticismo è pari a quello di
Grop.”
Lui abbassa la
testa e mi posa un bacio lieve sulle labbra.
Poi sorride di
nuovo furbescamente.
“Mi adori anche
per questo, no?”
No. Ti amo per
questo.
So perfettamente
di essere da ricovero. Il mio orologio segna 01:29 e io sto qui a scrivere.
Il fatto è che
oggi ho visto su Youtube la scena di cui sopra (Il ballo di Harry e Hermione) e
freneticamente il criceto nella mia testa ha girato, fino a produrre
questa.
Buon
proseguimento di giornata/serata a tutti!
Francesca
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