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Autore: jewelish    23/09/2011    7 recensioni
Piccolo slice of life dei neo coniugi Potter, in un momento particolare: il primo anniversario di matrimonio, visto in una chiave completamente atipica e antiromantica.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Trecentosessantacinque giorni di matrimonio

 

Di Cicci92

 

 

 

 

 

Da quando la guerra è finita, nessuno è più lo stesso.

Chi più, chi meno, tutti abbiamo subito radicali cambiamenti, che hanno portato a svolte decisive nelle nostre vite.

Nella mia, ad esempio.

Mi sono sposata a vent’anni perché ero troppo giovane quando hanno tentato di portarmi via l’unico uomo che avrei mai potuto amare.

Come lo sai?, mi chiedono in tanti. Come sai che vent’anni non sono troppo pochi, che non incontrerai nessun altro.

Ed io sorridendo, do’ sempre la stessa risposta.

Lo so.

 

Oggi, io e Harry festeggiamo il nostro primo anniversario di matrimonio, e abbiamo allegramente evitato di dirlo a chicchessia.

Mamma avrebbe cercato di organizzare una cena di famiglia; Hermione avrebbe cercato di organizzare una festa perché vuole festeggiare per tutto il tempo che non ha potuto farlo; Ron avrebbe cercato di far ubriacare Harry.

 

Per cui abbiamo deciso di glissare sull’argomento e di starcene in casa, accoccolati sul divano di velluto rosso – sa di Sala Comune, avevo detto per convincerlo a comprarlo – a coccolarci e a strafogarci di pizza d’avanti alla televisione.

 

“Credo sia l’anniversario meno romantico del mondo”, borbotta Harry, mentre mi carezza i capelli. “Forse avrei dovuto impegnarmi un po’ di più.”

“Forse dovresti smetterla con tutte queste paranoie”, rispondo, mentre mi allungo verso il pavimento per prendere un trancio di pizza dalla scatola. “Avresti preferito mia madre?

“Godric e Merlino, no”, risponde lui, rabbrividendo. “Ho ancora lo stomaco pieno per le due cose arrangiate all’ultimo minuto di ieri sera.”

“La colpa è tua che ancora ti fai fregare da questi trucchetti”, lo prendo in giro, stendendomi sul divano, con i piedi fuori dai braccioli, e la testa sulle gambe di Harry. “Mia madre non cucina mai poco, con sette, vogliodiresei, figli.”

 

Ogni tanto ho ancora questi lapsus.

Dire sei figli mi suona strano, perché è ancora difficile pensare che Fred non ci sia più. George scherza e dice che siamo fortunati. In fondo sono gemelli e fisicamente Fred è ancora tra noi e se noi volessimo lui potrebbe fare sia da George che da Fred.

 

Harry non mi corregge in questi casi, si limita, come sta facendo ora, a stringermi la mano e portarsela alle labbra, con un sorriso dolce, rivolto tutto a me.

 

“Posso farti una domanda?”

 

Lui annuisce, mentre lentamente fa scivolare le dita sulla pelle nuda della mia pancia.

 

“Davvero tra te e Hermione non c’è mai stato niente?”

 

La sua mano si blocca immediatamente e mi guarda stupito. “Non stavi pensando a Fred?”, mi chiede.

“Sì”, rispondo sorridendo. “Ma è una cosa che mi incuriosisce...”

“Non c’è niente da cui farsi incuriosire”, dice, alzando le spalle. “Anche perché suonerebbe un po’ incestuoso, per quello che mi riguarda.”

“Beh, ma siete stati soli in una tenda in mezzo al nulla per non so quanto tempo”, commento tranquilla. “Avevate diciassette anni e gli ormoni in subbuglio. Sarebbe anche normale se fosse successo qualcosa...”

Ostento una calma che non mi appartiene, lo ammetto, però il rapporto di quei due è sempre stato un taboo per me.

Hermione e Harry hanno un’amicizia, perché di quello si tratta, strana ed esclusiva: è diversa da quella con Ron, è come se entrambi sapessero che in qualsiasi momento dovessero chiamare l’altro, quello ci sarà indipendentemente da tutto e da tutti.

“C’era la guerra Ginny”, borbotta Harry. “Secondo te, pensavo a queste cose?”

“No, ma magari con la scusa di consolarla per la storia di Ron, hai allungato le mani...AHI!”

 

Il suo pizzicotto è arrivato improvvisamente e senza che lo vedessi. “Che c’è?”, chiedo. “Sono domande legittime...”

“Sono domande stupide, Ginny”, risponde seccato e io adoro vederlo in difficoltà. Mi ripago di tutti quegli anni di imbarazzo.

“Sai che Ron era geloso di te?”

Harry annuisce lentamente. “L’ho scoperto nel peggiore dei modi”, risponde, riferendosi all’Horcrux che, una volta sprigionata l’anima di Voldemort, aveva preso le sembianze di Harry e Hermione che si baciavano.

Rabbrividisco al solo pensiero."Baciare Hermione”, borbotta lui poi, tra sé e sé. “Che schifo!”, aggiunge con una smorfia.

“Guarda che non è una cosa carina da dire...”

“Credimi, Hermione non si offenderebbe se mi sentisse”, afferma sorridendo, mentre riprende a vagare con le sue mani sulla pelle lasciata in vista dal pigiama. “Ancora rido se penso al Natale passato in tenda...”

“Perché?”

“Non te l’ho mai raccontato?”, mi domanda confuso. “Credevo di averlo fatto...”

Io scuoto la testa e lo esorto ad andare avanti.

“Nel periodo in cui Ron era andato via”, comincia a raccontare, riferendosi al periodo passato a cercare gli Horcrux, “...cadeva anche il giorno di Natale. Alla radio c’era della musica passabile e siccome Hermione era seduta in un angolo a pensare a tuo fratello, mi sono detto che potevo anche fare qualcosa per la mia migliore amica, visto che lei stava rischiando la pelle per me.”

Ascolto avida il suo racconto, perché tutto ciò che lo riguarda mi interessa, specialmente se legato a quel brutto periodo. Mi aiuta a capirlo meglio.

“Mi sono alzato e l’ho invitata a ballare. Non so se è stato più imbarazzante far finta di saper muovere i piedi, o cercare di tirarla su. Alla fine però ha sorriso e ha ballato con me per tutta la canzone.”

 

Harry ha un’espressione serena sul viso ed è in questi istanti che capisco che non potrei mai essere gelosa di Hermione. L’affetto di Harry è proprio quello di un fratello verso una sorella da accudire e da cui farsi accudire.

 

“Ehi!”, strillo, mentre improvvisamente lui mi prende in braccio e si dirige verso le scale. “Che stai facendo?”

Lui sorride in un modo che, ricordo, una volta Sirius Black aveva definito alla James Potter, e che chiarisce perfettamente quale siano le sue intenzioni.

“E’ il nostro anniversario. E siamo qui a discutere invece di fare qualcosa di realmente produttivo.”

“Produttivo?”, dico, storcendo il naso. “Il tuo romanticismo è pari a quello di Grop.”

Lui abbassa la testa e mi posa un bacio lieve sulle labbra.

Poi sorride di nuovo furbescamente.

“Mi adori anche per questo, no?”

 

No. Ti amo per questo.

 

 

 

 

So perfettamente di essere da ricovero. Il mio orologio segna 01:29 e io sto qui a scrivere.

Il fatto è che oggi ho visto su Youtube la scena di cui sopra (Il ballo di Harry e Hermione) e freneticamente il criceto nella mia testa ha girato, fino a produrre questa.

 

Buon proseguimento di giornata/serata a tutti!

 

Francesca

 

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