Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: LexiPopUp    23/09/2011    2 recensioni
Mika negli anni della sua adolescenza, come sarà stata la scuola? I bulli lo importunavano davvero in modo così insopportabile? Non aveva nessuno al quale potersi aggrappare? [rating giallo per il linguaggio che potrebbe sfuggirmi di mano]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Joe

 

 

 

È stato orribile. Apparte... bhe...

Alle 11 mi sono calata giù dalla finestra con le lenzuola attaccate ad un piede del letto e ho scavalcato la recinzione del giardino. Vorrei aggiungere con un bel salto atletico, ma visto che la suddetta è alta a malapena un metro, non credo sia giusto.

Vestita tutta di nero, nel caso a mamma venisse una matta voglia di respirare un pò d'aria fresca dalla finestra dello sgabuzzino, mi avviai per la strada quasi correndo e arrivai al bar con il viso chiazzato di rosso.

 

-Heilà! Riccia!

-Ciao Mike

 

Aveva il viso scarlatto come il mio smalto, in viso le occhiaie viola erano più profonde che mai, gli occhi caldi accesi da uno strano luccichio.

Ora che ci ripenso forse era ubriaco. Anzi no, all'inizio era pienamente cosciente di quello che faceva.

Comunque, si avvicinò e mi diede una pacca sulla spalla sorridendo ma nei suoi occhi leggevo qualcosa che somigliava molto a terrore, gli lanciai un'occhiata interrogativa e lui mi fece cenno con la testa di seguirlo.

Arrivati al lato destro del bancone toccò la spalla ad un tipo più basso di lui ma egualmente magro e questo si spostò un attimo facendo entrare a far parte me e Michael del cerchio.

-Ren, questi sono: Tape, Skinn, Yankee e – sospiro e sorriso impercettibile – Joe.

Joe? Che razza di nome era? Mha, mi sarei aspettata per lo meno un bel William. Vabbè, il tipo non era male, occhiali scuri in testa, biondino, alto quanto Michael ma più robusto e un'anello al lato del labbro inferiore. Saremmo potuti anche andare d'accordo se non fosse stato il presunto innamorato del ragazzo dei miei sogni.

Mike mi guardò come un imputato guarda un giudice al processo finale di una lunga causa, intenerita gli sorrisi rassicurante e cominciai ad osservarlo.

 

L'avevo visto allegro, freddo, triste, trasognato, l'avevo visto anche piangere, ma come quella sera mai;

rosso in viso rideva per un nonnulla e dopo due lattine di birra già faceva finta di essere ubriaco.

Sapevo che non lo era perchè eravamo insieme la prima volta che si ubriacò e faceva paura, non era per niente carino e flirtoso come in quel momento.

O almeno io lo vedevo flirtoso, Joe non so.

Inutile dire che penso non sia fatto per lui.

Ad un certo punto la conversazione si è fatta più seria, almeno per me e Michael:

-Mike, che hai? Sembri una tredicenne in calore stasera!

Giù tutti a ridere, anche Michael, ma in modo isterico.

Poi attacca a parlare Joe:

-Sapete cosa c'è di peggiore ad una tredicenne in calore che ti fa la corte?

Lo guardammo interrogativi – Un frocio che ti si struscia addosso in una discoteca! Vi è mai capitata 'na cosa del genere? È ripugnante!

Risero tutti, tranne me e ovviamente Michael che si rifugiò in un boccale ma non abbastanza velocemente da non permettermi di notare il rossore che era arrivato fino all'attaccatura dei capelli.

Dopo un coro di “No! No! Per carità che schifo!” solo io e Michael non avevamo parlato e visto che io ero ignorata amorevolmente da tutto il gruppo chiesero al quasi-strozzato al mio fianco:

-Huh Mike? Mai successo di dover respingere una patetica checchetta?

Mi ha guardato un attimo e gli si leggeva il panico totale negli occhi arrossati dal fumo del bar.

Poi però fu come se avessi visto una lamapdina accendersi al lato della testa ricciuta ,voltandosi verso

Tape, disse:

-A me? Oh non penso proprio, l'unica con la quale mi struscio e la piccola Ren qua!

Detto questo ha affondato le sue dita nella carne della mia zona culo-fianco e voltandomi verso di lui ha avvicinato pericolosamente il suo viso al mio, tanto che potevo sentire la puzza di alcool del suo fiato.

In quel momento credo, o almeno spero, che non fosse proprio sobrio.

Dopo un: - Ti supplico non odiarmi per questo-

Ha afferrato la mia nuca con la delicatezza di un giocatore di baseball che afferra una mazza e ha premuto le sue labbra contro le mie.

Per un momento tutte le sinapsi si sono messe in fila a ballare la conga ma ovviamente , essendo un'adorabile autolesionista, ho cominciato subito a pensare che mi stava togliendo tutta la poesia del primo bacio, che stavo sì slinguando con il ragazzo del quale ero innamorata, ma era purtroppo quello il termine giusto.

Non ci stavamo baciando, stavamo limonando senza sentimenti da parte di uno dei due e per di più credo fosse stata la prima volta di entrambi, sicuramente anche l'ultima.

Nonostante la mia morale mi imponeva di staccarmi mollargli un ceffone, mandarlo a quel paese e andare via con una sventagliata di capelli I miei ormoni letteralmente imbizzarriti constrinsero il mio corpo ad inarcarsi aderendo al suo, e, nonostante la delusione provocata dal fatto che non avevo sentito nessuna allegria in particolare (capitemi) non potei fare a meno di approfittarne e sfruttare al meglio le mie scarse capacità da gattona, tutte derivanti dal fatto che leggo non poco e ultimamente non mi ero proprio lanciata sul casto e puro, anzi.

Per cui non lo abbandonai lì tra gli sghignazzi dei buzzurri ma continuai a baciarlo per poi andarmene senza guardare in faccia e salutando con un gesto della mia mano alle mie spalle.

 

Piansi tutta la notte.

 

**NOTE DELLA TONTA DIETRO LO SCHERMO**

Ugh. Il capitolo ha una storia figa che nella mia mente era ben raffigurata . Ma non mi piace per nulla come ho scritto.

Sigh.

Peace out.
Lexi x

  
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