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Autore: morgana92    23/09/2011    2 recensioni
La vecchia generazione mi ha sempre affascinato e non sono mai riuscita ad apprezzare il destino che gli ha riservato la Rowling.
Mi sono chiesta che cosa sarebbe successo se James avesse avuto una gemella. E se questa gemella fosse una strega un pò particolare?
Ripercorrerò gli anni di scuola dei Malandrini in una mia personalissima interpretazione dei fatti.
Dalla storia:
Primo settembre. Primo giorno della nuova vita di Elizabeth Morgan Potter.
Insieme al suo gemello, James, avrebbe iniziato a frequentare la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts.
Era molto eccitata da quando, due settimane prima, aveva ricevuto la lettera che le annunciava la sua iscrizione. E quella di James, ovvio.
Aveva finalmente compiuto undici anni ed era molto determinata su come sarebbe stata la sua vita a Hogwarts: sarebbe stata una Grifondoro come il padre, avrebbe trovato molti amici e non avrebbe permesso a James di cacciarsi troppo nei guai. In fondo erano gemelli e Beth adorava trasgredire le regole quanto lui!
Genere: Commedia, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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cap 4 nuova versione Twins

Twins - Gemelli

 

Capitolo 4 -Terzo anno. 1973/1974

Il loro terzo anno iniziò lasciando subito presagire che non sarebbe stato per nulla semplice, per nessuno.

Durante il Banchetto d'inizio anno, Remus aveva un'aria smunta e affaticata e non parlò molto, ignorando le occhiate interrogative che un po' tutti gli rivolgevano.

Lily era ancora triste per il feroce litigio avuto con la sorella il giorno prima. Si erano dette cose orribili e Lily ne era già pentita.

Sirius aveva assistito all'intera cerimonia dello Smistamento, ignorando James che cercava di coinvolgerlo in una discussione sul Quidditch, attendendo il turno del fratello Regulus con apprensione perché ne temeva l'esito. Suo fratello, ovviamente, era finito a Serpeverde.

Beth, invece, era confusa. Il viaggio in treno in compagnia di Lily e Severus si era rivelato una sorpresa: Severus aveva avviato un discorso che l'aveva colta alla sprovvista.

Fu un sollievo per tutti quando il Banchetto finì e raggiunsero il Dormitorio.

 

Beth si ritrovò a pensare alle parole di Severus molto spesso nei giorni seguenti al loro arrivo a Hogwarts.

Forse aveva ragione: Severus era un osservatore attento e un topo di biblioteca. Aveva sempre il naso ficcato in qualche voluminoso libro, come Lily, se ovviamente non ci pensava lei a distrarla.

Si erano proprio trovati quei due! Non che ci fosse qualcosa di romantico tra loro, erano solo molto simili.

Beth rifletté un istante. Doveva ammettere che non potevano essere tutte coincidenze.

Tutti i mesi con la luna piena Remus Lupin passava alcuni giorni in Infermeria, nella zona destinata alle malattie più gravi, contagiose o pericolose, e ricompariva stanco, pallido e più magro di prima.

Nei giorni precedenti alla luna piena, invece, era irritabile e mangiava molte bistecche al sangue, con una voracità che non gli era abituale e che si riconduceva più a Sirius o James, e s'isolava perfino dai suoi amici. Fatto strano, molto strano.

Anche James ne aveva parlato con lei in passato, preoccupato per il suo amico, ma non erano giunti a niente, almeno finché Severus non aveva espresso il suo parere al riguardo.

Accidenti a Severus che si era confidato con lei e Lily! Il Serpeverde aveva collegato i fatti e aveva ipotizzato che Remus fosse un lupo mannaro, non nascondendo il disgusto e il timore che provava.

Beth non la pensava allo stesso modo. Se davvero Remus era un lupo mannaro ed era stato ammesso lo stesso a Hogwarts, significava che non era pericoloso. Silente non avrebbe mai messo in pericolo i suoi studenti.

Sapeva che era un segreto da non rivelare mai, altrimenti Remus avrebbe cominciato a essere evitato e a soffrire, perciò Beth fece promettere al Serpeverde di non parlarne con nessuno. Beth non voleva che ciò accadesse perché Remus era sempre un suo amico.

Non sapeva più che fare, ma era consapevole del fatto che parlarne con qualcuno era fuori discussione. Se Remus non lo aveva detto a nessuno, doveva aver avuto i suoi buoni motivi, quindi lei avrebbe rispettato la sua decisione.

A mandare in crisi Beth non era l’ipotetica doppia natura di Remus, gli voleva troppo bene per lasciarsi fermare da stupidi pregiudizi, ma era il motivo per il quale lui aveva taciuto.

Probabilmente Remus aveva paura che loro, una volta conosciuta la verità, lo avrebbero abbandonato, ma per quanto questo motivo fosse giustificabile dalla paura del ragazzo, Beth si chiedeva se davvero era così incapace di mostrare i suoi sentimenti, il suo affetto e perché non era stata in grado di accorgersi del dolore di un amico. Era davvero così insensibile e arida? Aveva permesso a qualcun altro, oltre a James, di vedere la vera Beth?

Certo, la sua famiglia era così unita, e quindi non era necessario confermare il proprio affetto ogni secondo, ma con gli altri? Aveva mai detto a Lily, o a Tara, o a Severus la fatidica frase “Ti voglio bene”?

In tre anni di conoscenza non ricordava niente del genere, non aveva mai scritto una cosa del genere nemmeno in fondo alle lettere che scambiava con loro durante l’estate. Che razza di persona era?

 

A Novembre, nel giorno più piovoso della storia, probabilmente, fu giocata la partita Grifondoro contro Serpeverde.

Approfittando della nebbia e della difficile visibilità, i Serpeverde atterrarono James e Sirius, che si ritrovarono a condividere l’Infermeria con un Remus ricoperto di ferite.

Dato che i due amici pretendevano di sapere chi l’avesse conciato così, Remus dopo varie scuse poco credibili e una serie di tentennamenti, fu costretto a raccontare loro la verità. Lui era un lupo mannaro.

Era stato molto stupido da parte sua credere di poter avere degli amici. Sapeva che avrebbe dovuto lasciarli perdere ma loro erano fantastici e lui non aveva saputo resistere. Non aveva voluto stare da solo e ora aveva rovinato tutto! I suoi amici avrebbero smesso di parlargli, avrebbero avuto paura di lui. E se la notizia della sua licantropia fosse trapelata, lui avrebbe dovuto lasciare Hogwarts perché di certo i genitori degli altri studenti l'avrebbero considerato un pericolo. Nemmeno Silente avrebbe potuto fare niente.

«Okay, ora sapete tutto. Se vorrete evitarmi, lo capirò, state tranquilli» mormorò, mogio. Sapeva che sarebbe finita così. La gente aveva paura di quelli come lui.

«Ma sei impazzito?! Tu sei nostro amico Remus! E poi hai solo… un piccolo problema peloso!» esclamò James, indignato, mentre Sirius, accanto a lui, annuiva con decisione.

«Saremo gli unici, qua, ad avere un lupo mannaro come amico, è fantastico!». Lui e Sirius si scambiarono un’occhiata complice «La prossima luna piena ci saremo noi con te!».

«Ma cosa vi salta in testa?! E’ pericoloso! Potrei uccidervi!» urlò Remus, arrabbiato, dimenticandosi subito del sollievo e della commozione provata alle parole degli amici «Non ve lo permetterò! Siete i miei migliori amici!».

«Perché allora non c’è l’hai detto prima?» mormorò Sirius fattosi improvvisamente serio «Non ti fidavi di noi?». Aveva un'espressione così delusa!

Remus sentì le lacrime che fino ad allora si era sforzato di trattenere premere per uscire. I suoi amici avevano scoperto il suo segreto, ma non avevano avuto paura, né erano disgustati. Erano feriti dal suo silenzio.

Una mano gli si posò sulla spalla, in un gesto amichevole. «Avevi paura che non volessimo più essere tuoi amici, vero?» mormorò James.

Remus annuì, incapace di proferire parola.

«Beh temo che non ti libererai di noi così facilmente, palla di pelo!» esclamò allegro James.

«Già!» confermò Sirius con un sorriso, dandogli una pacca sulla schiena.

«Volete dire che sarete ancora miei amici?» chiese Remus incredulo.

James e Sirius lo fissarono, allibiti.

«Ma certo! Sei nostro amico Remus e noi non abbandoniamo gli amici, vero Sir?» esclamò James, convinto.

Sirius annuì, altrettanto convinto. «Raccontaci com'è andata» chiese, serio.

Si avvicinarono lentamente al letto di Remus. Erano ammaccati anche loro, per colpa di quegli stupidi Serpeverde!

Non gli diedero tempo di spiegare. Volevano sapere tutta la storia, se rimaneva nei pressi di Hogwarts le notti di luna piena, cosa faceva, come si sentiva, cosa si ricordava.

Poi la porta dell’Infermeria si spalancò e Beth entrò di corsa, seguita lentamente da Peter Minus.

«Jamie!» strillò buttandosi sul gemello «Mi hai fatto prendere un colpo, disgraziato!» lo sgridò mentre si staccava.

«Oh anch’io sto bene, grazie dell’interessamento, davvero» esclamò sarcastico Sirius.

Beth ghignò e poi, con sorpresa di tutti, compresa la sua, lo abbracciò delicatamente «Sono contenta che anche tu stia bene!» disse poi staccandosi.

Si staccò in fretta, perché l'aveva fatto? Lei solitamente ignorava Sirius Black! Le dispiaceva vederlo conciato male, ecco.

Per non incontrare lo sguardo di Sirius, si voltò verso il letto su cui stava Remus.

«Remus!» mormorò. La notte prima c'era stata la luna, si rese conto.

Il ragazzino s'irrigidì, incerto se raccontare anche a Beth e Peter la verità. E se ne fossero stati spaventati?

Incrociò lo sguardo di James, che lo invitò con un cenno del capo. Remus sospirò; James e Sirius non l'avevano abbandonato, forse nemmeno Beth avrebbe avuto paura di lui.

Si schiarì la gola ed esordì dicendo le parole più difficili della sua vita «Sono un lupo mannaro».

 

Mentre raccontava, Remus sentiva chiaramente gli squittii spaventati di Peter, ma non si fermò e nemmeno guardò nella direzione di Beth.

Raccontò di come da piccolo fu aggredito e morso da un lupo mannaro; di come i suoi genitori, una volta resosi conto di quello che gli era accaduto, avevano tentato di tutto per aiutarlo; di quanto dolorose fossero le sue trasformazioni, soprattutto la prima; di come lo trattava la gente una volta scoperta la sua condizione; di come Silente aveva scoperto tutto, dopo che i suoi genitori lo ebbero informato che Remus non avrebbe frequentato la scuola, e di come il Preside l'aveva accolto lo stesso a Hogwarts, organizzando tutto in modo che non potesse nuocere a nessuno.

Quando ebbe terminato, sollevò lo sguardo e incrociò due occhi verdi lucidi e privi del disgusto e della paura che ancora una volta si aspettava.

Beth si gettò su di lui e lo strinse forte. «Sei sempre tu, Remus, e questo non cambia che ti vogliamo bene» gli disse, incontrando lo sguardo di approvazione di James.

Remus si sentì sollevato, non era solo.

James poi esclamò con uno sguardo determinato e un sorriso furbo «Troveremo il modo per starti accanto. È una promessa Remus. Devi solo darci un po’ di tempo».

 

Tornati dalle vacanze di Natale, Beth e James Potter, con grande sorpresa di chi vedeva quest'ultimo, trascorsero tutto il loro tempo libero nella Biblioteca. E di notte, sotto il Mantello dell’Invisibilità, setacciavano il reparto proibito.

Seguirono questa routine scrupolosamente per settimane, testimoni ne erano le loro occhiaie, e alla fine riuscirono nel loro intento: sapevano come stare accanto a Remus quando era trasformato.

Fatta quella scoperta, i due gemelli si precipitarono fuori dalla biblioteca e entrarono di corsa nel dormitorio. James aveva un’espressione eccita, Beth soddisfatta.

«Ci siamo riusciti Remus!» urlò James.

«A fare che?» intervenne Sirius, che era sdraiato sul suo letto, alzando la testa dal cuscino.

«Saremo animali! Così non ci attaccherai!» continuò James.

«Coosa??»

«Quello che Jamie sta cercando di dire è che, se non possiamo starti vicini come umani quando c'è la luna piena, lo faremo come animali… I lupi mannari sono un pericolo solo per gli uomini.» tentò di spiegare Beth, con un sorriso.

«Diventeremo Animagi!» terminò James, raggiante.

Remus era senza parole.

Sirius e James erano intenti a progettare le loro future scorribande notturne, pieni di aspettative per gli innumerevoli vantaggi che la loro nuova condizione avrebbe comportato.

«Ma siete impazziti? È pericoloso! Da te non me lo sarei mai aspettato Beth!» esclamò Remus, dopo essersi ripreso.

«Infatti lei non si trasformerà! È pericoloso!» intervenne James, serio. «Bastiamo noi tre!» disse indicando anche Sirius e Peter.

«Cosa? Lo so benissimo che potrebbe essere pericoloso, ma lo è anche per voi, non solo per me!» strillò Beth, guardando male il gemello.

«Tu no. Discorso chiuso!» replicò deciso James.

«E per quale motivo, di grazia?» urlò Beth «Sono più brava di tutti voi messi assieme in Incantesimi!».

«Ho detto di no! Ricordi cosa mi ha detto papà all’inizio del primo anno? Mi ha detto di tenerti d’occhio. Io lo sto facendo!».

«Ma è stata una mia idea! E poi è passato un po' di tempo dal nostro primo anno e per tua informazione, sono cresciuta da allora! Non sei la mia balia, James!». Ora l'avrebbe picchiato!

«Per favore Bes! Fallo per me! Ne starai fuori vero? Potrai aiutarci, ma tu no!» esclamò il gemello, implorandola con lo sguardo.

Beth uscì di corsa dal dormitorio maschile, infuriata. Aveva sgobbato per giorni sui libri e quando trovava la soluzione, era obbligata a starne fuori perché era pericoloso. Obbligata, poi, da uno che aveva trentaquattro secondi di vita più di lei.

Remus era anche suo amico, per Merlino!

Con fare arrabbiato, uscì dalla Sala Comune, procedendo a passo di carica verso il Settimo Piano, verso la Stanza Delle Necessità. Doveva stare sola per non commettere un fratricidio!

 

Sulla parete apparve una porta di legno massiccio che Beth si affrettò a spalancare. Entrò e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, senza prestare attenzione a niente. Quando era arrabbiata, doveva sfogarsi e il modo migliore era camminare o sfasciare qualcosa.

Voleva stare un po’ da sola e pensare.

 

Due ore dopo, era sdraiata sul comodo letto a due piazze tempestivamente apparso nel momento in cui la stanchezza accumulata fino a quel momento l’aveva assalita.

Poi, dopo un periodo imprecisato di tempo, forse qualche secondo o forse qualche ora, sentì la porta aprirsi, ma non aprì gli occhi.

Sapeva, o meglio, credeva di sapere chi era.

«Eccoti. Sono ore che ti cerchiamo» disse la voce di Sirius Black, molto vicina a lei.

Beth non si mosse, sperando che se ne andasse. Non voleva parlare con lui e tornare da James. Chissà perché era venuto lui e non James. Probabilmente il suo gemello aveva paura. E faceva bene!

«Fa così perché ti vuole bene, lo sai…» disse ancora la voce.

Allora Beth aprì un occhio «Non ha il diritto di impedirmi di fare qualcosa» mormorò fredda.

«Vuole solo tenerti lontana dai pericoli!».

«Remus non è pericoloso!» esclamò indignata, sollevando il capo dal cuscino.

«Intendevo dire che il processo per diventare Animagus è pericoloso ma Remus, o meglio il lupo mannaro che diventa, non è comunque da sottovalutare, Bes…» disse Sirius in tono ragionevole.

Beth si alzò di scatto, andandosi a piazzare di fronte a lui «Non chiamarmi così! E lo so che è perfettamente che è difficile ma Remus è anche un mio amico! Quindi perché voi sì ed io no?» mormorò mentre le lacrime a lungo trattenute straripavano dispettose.

Si allontanò da lui. «Sono già una pessima amica! Non gli ho mai detto che gli voglio bene e ora che posso dimostrarglielo quello stupido mi ordina di starne fuori!» cominciò a sfogarsi mentre le lacrime scendevano copiose.

Si sorprese della facilità con cui le parole le uscivano dalla bocca, proprio con lui, poi. Lei aveva sempre odiato Sirius Black.

Non lo sentì avvicinarsi, ma percepì il calore del suo abbraccio.

«Remus sa che tu gli vuoi bene. Hai passato ogni momento libero in Biblioteca per aiutarci. Non gli serve altro per capire. Per quanto riguarda James, sei la sua sorellina e non sopporterebbe di vederti in pericolo, sei troppo importante per lui. Comunque credo che se James non si fosse opposto, l’avrebbe fatto Remus stesso. Sei come una sorella anche per lui. Tu puoi aiutarlo in altri modi. Sai che non siamo molto ferrati in materia di sentimenti e robe simili! Puoi sostenerlo anche senza diventare Animagus» disse dolcemente, accarezzandole i capelli.

Beth tirò su il naso, rumorosamente. Si sentiva una bambina, ma non le importava. Era da molto che si portava dietro un peso che la stava logorando. Si sentiva inadeguata da troppo. Da troppo indossava una maschera, mentre dentro era a pezzi. Curioso che fosse proprio Sirius Black a rimetterla in sesto.

Non ci erano riusciti né Lily, Tara o Severus. Ci avevano provato, sì, ma lei si era solo allontanata. Non ricordava quando era successo, ma sentiva di aver perso la complicità che condividevano e ne era ferita.

Sirius le porse un fazzoletto e attese che si ricomponesse. Poi le chiese se era pronta a uscire e Beth annuì.

 

Spedì Sirius dal gemello con un messaggio da riferirgli «Mi dispiace ma questa non te la perdono facilmente. Non sono più una bambina, quindi smettila di comportarti da madre. Sono in grado di badare a me stessa! Ascolterò le tue motivazioni, ma deciderò io!».

 

Beth, invece, corse nel suo dormitorio e trovò Tara che giocava con Blueberry, la gatta di Beth, e Lily che leggeva uno dei suoi soliti tomi alti e antichi.

«Ragazze!» strillò entrando di corsa «Vi voglio bene!» e si gettò su di loro, coinvolgendole in un abbraccio, finalmente serena.

 

Il resto dell’anno continuò fra esperimenti infruttuosi e liti furibonde.

Nessuno dei due gemelli si voleva arrendere: James non voleva che Beth tentasse perché aveva sentito più volte dire dal padre quanto fosse difficile la magia per diventare Animagus. A scuola, infatti, non veniva insegnata.

James ritenne opportuno ripetere questa informazione alla sorella ogni qual volta erano soli, esasperandola.

Avevano presto scoperto che in Inghilterra c'erano pochi Animagus, che erano obbligati a registrarsi al Ministero della Magia, dichiarando in cosa si trasformavano.

Per ovvie ragioni, loro non avrebbero dichiarato proprio niente.

Sempre secondo suo padre, il processo per diventare Animagus era lungo e tortuoso: serviva una grande capacità di concentrazione ed era necessario avere ben chiaro in mente il proprio obiettivo.

Il libro che avevano trovato nel Reparto Proibito, però, non era molto dettagliato riguardo all'intero processo. Non era ovviamente destinato a essere usato come manuale d'istruzioni poiché era solo un saggio sull'argomento.

L'autore dava spiegazioni piuttosto superficiali al riguardo ma in mancanza di meglio si sarebbero accontentati. Non potevano certo andare dalla McGranitt, Animagus dichiarato, per avere consigli!

James poteva accettare i rischi ma ne avrebbe tenuto lontano Beth. Sapeva che la gemella era caparbia, ma lo era anche lui.

Era fuori discussione che Bes tentasse di diventare Animagus con loro!

 

Beth, del canto suo, sapeva che non avrebbe permesso al gemello di decidere per lei. Era la sua vita dopotutto.

Però doveva anche pensare alle apparenze. Certo, lei passava molto tempo con James e i suoi amici ma non aveva mai preso parte abitualmente alle loro scorribande.

Sarebbe stato sospetto se lei avesse iniziato a unirsi a loro di frequente, almeno per chi la conosceva bene, come Lily o Severus.

Inoltre, i quattro ragazzi fortunatamente condividevano una camera del Dormitorio, quindi avrebbero potuto sparire e ricomparire a loro piacimento, senza destare i sospetti di nessun compagno di stanza.

Lei, invece, doveva fare i conti con Lily.

Certo, avrebbe potuto dirle che voleva dormire con il gemello, ma non l'aveva mai fatto da quando erano a Hogwarts.

I ragazzi avrebbero potuto anche curarsi tra loro le eventuali ferite dovute a un'allegra nottata passata con un lupo mannaro, senza dover nascondere le ferite.

Lei invece avrebbe dovuto continuamente giustificarsi con tutto su tutto. Non sarebbe stato più sensato fare loro da infermiera e coprirgli le spalle in caso di necessità, senza prendere effettivamente parte al tutto?

Doveva rifletterci sopra.

 

Remus non aveva affrontato l'argomento direttamente con lei ma sospettava che lui e James ne avessero discusso ampiamente.

Le aveva però chiesto di non rivelare il suo segreto a nessuno, anche se non era necessario, e Beth stava facendo di tutto per mantenere il segreto, anche se era difficile mentire a Lily.

Da quando Severus aveva raccontato loro i suoi sospetti, Lily aveva iniziato a osservare Remus e a documentarsi in Biblioteca.

Ne aveva anche parlato con Beth che aveva iniziato a sudare freddo e allora aveva mentito a Lily. Le aveva detto che era improbabile che il loro acuto e onnipresente Preside Albus Silente, colui che aveva sconfitto il pericoloso mago oscuro Grindelwald, non si fosse accorto dell'ipotetica doppia natura di Remus e lo avesse accolto tra loro come se nulla fosse.

Le aveva anche detto che probabilmente si era fatta contagiare da Severus, che sembrava essere ossessionato da James e i suoi amici e che probabilmente cercava solo un motivo per dargli addosso, dato che li detestava.

Lily si era risentita ma non aveva ribattuto. Non ne aveva più parlato ma Beth sapeva che non l'aveva convinta, anzi l'aveva solo insospettita maggiormente.

Dopo una nottata praticamente insonne per entrambe, però, la situazione tornò alla normalità.

Lily smise di osservare Remus e pregò Severus di fare altrettanto.

Probabilmente, Lily aveva capito che certe cose era meglio non saperle.

 

Durante il loro terzo anno, James e Lily si erano ignorati reciprocamente e Beth non aveva dovuto vivere una replica dell'anno precedente. Avevano tutti altro cui pensare.

James era concentrato sull'intento di diventare Animagus, sul Quidditch e sulle sue attività malandrine con Sirius quindi non aveva più tormentato Lily, che aveva accolto la sua indifferenza con un'iniziale sorpresa che poi era quasi diventata incredula irritazione.

Potter la ignorava? James-tormento-Potter?

Si adeguò però al suo atteggiamento e quando lui si avvicinava, lo ignorava o lo salutava con un atteggiamento più freddo di un iceberg, cosa che sorprendeva James ogni volta.

Beth rideva tra se, ma non aveva mai commentato.

James non se la prendeva; aveva fatto solo ciò che lei gli aveva chiesto, l'aveva lasciata in pace.

Le femmine erano un mistero ma lui non aveva tempo per capirle, doveva diventare Animagus, impedire a Beth di fare lo stesso, vincere la Coppa di Quidditch perché la sua Casa e la sua squadra contavano su di lui e far pentire i Serpeverde di aver deciso di frequentare Hogwarts nei medesimi anni di James Potter e Sirius Black.

 

Fu un anno scolastico pieno, per tutti. Alla fine, i Grifondoro vinsero sia la Coppa delle Case sia quella di Quidditch, com'era avvenuto anche l'anno precedente.

I ragazzi, però, non ottennero alcun risultato sull'altro fronte. Cercarono di recuperare il buon umore sfogandosi sulle loro prede preferite, gli ignari Serpeverde, anche durante il viaggio di ritorno verso Londra, riuscendo così a ritrovare l'allegria che li caratterizzava.

 

 

Questo capitolo è molto importante per Beth e i Malandrini. Dato che al terzo anno Harry ha conosciuto Lupin e ha scoperto che è un lupo mannaro mi è sembrato giusto che la verità venisse fuori al terzo anno di James e Beth.

Beth, in questo capitolo, è in crisi con James, Lily, perfino con se stessa, ma per fortuna c'è un minimo miglioramento nel suo rapporto con Sirius.. Sorpresi?
E chi la spunterà tra i gemelli Potter? Beth sarà un Animagus?

Ringrazio chi legge e chi recensisce.

Me lo lasciate un commentino? Mi farebbe molto piacere!

 

Alla prossima!

                               Morgana92

  
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