Twins - Gemelli
Capitolo
4 -Terzo anno. 1973/1974
Il loro terzo anno iniziò
lasciando subito presagire che non sarebbe stato per nulla semplice, per
nessuno.
Durante il Banchetto d'inizio
anno, Remus aveva un'aria smunta e affaticata e non parlò molto, ignorando le occhiate
interrogative che un po' tutti gli rivolgevano.
Lily era ancora triste per il
feroce litigio avuto con la sorella il giorno prima. Si erano dette cose
orribili e Lily ne era già pentita.
Sirius aveva assistito
all'intera cerimonia dello Smistamento, ignorando James che cercava di
coinvolgerlo in una discussione sul Quidditch, attendendo il turno del fratello
Regulus con apprensione perché ne temeva l'esito. Suo fratello, ovviamente, era
finito a Serpeverde.
Beth, invece, era confusa. Il
viaggio in treno in compagnia di Lily e Severus si era rivelato una sorpresa:
Severus aveva avviato un discorso che l'aveva colta alla sprovvista.
Fu un sollievo per tutti quando
il Banchetto finì e raggiunsero il Dormitorio.
Beth si ritrovò a pensare alle
parole di Severus molto spesso nei giorni seguenti al loro arrivo a Hogwarts.
Forse aveva ragione: Severus era
un osservatore attento e un topo di biblioteca. Aveva sempre il naso ficcato in
qualche voluminoso libro, come Lily, se ovviamente non ci pensava lei a distrarla.
Si erano proprio trovati quei
due! Non che ci fosse qualcosa di romantico tra loro, erano solo molto simili.
Beth rifletté un istante.
Doveva ammettere che non potevano essere tutte coincidenze.
Tutti i mesi con la luna piena
Remus Lupin passava alcuni giorni in Infermeria, nella zona destinata alle
malattie più gravi, contagiose o pericolose, e ricompariva stanco, pallido e
più magro di prima.
Nei giorni precedenti alla luna
piena, invece, era irritabile e mangiava molte bistecche al sangue, con una voracità
che non gli era abituale e che si riconduceva più a Sirius o James, e s'isolava
perfino dai suoi amici. Fatto strano, molto strano.
Anche James ne aveva parlato
con lei in passato, preoccupato per il suo amico, ma non erano giunti a niente,
almeno finché Severus non aveva espresso il suo parere al riguardo.
Accidenti a Severus che si era
confidato con lei e Lily! Il Serpeverde aveva collegato i fatti e aveva
ipotizzato che Remus fosse un lupo mannaro, non nascondendo il disgusto e il
timore che provava.
Beth non la pensava allo stesso
modo. Se davvero Remus era un lupo mannaro ed era stato ammesso lo stesso a
Hogwarts, significava che non era pericoloso. Silente non avrebbe mai messo in
pericolo i suoi studenti.
Sapeva che era un segreto da non
rivelare mai, altrimenti Remus avrebbe cominciato a essere evitato e a
soffrire, perciò Beth fece promettere al Serpeverde di non parlarne con
nessuno. Beth non voleva che ciò accadesse perché Remus era sempre un suo
amico.
Non sapeva più che fare, ma era
consapevole del fatto che parlarne con qualcuno era fuori discussione. Se Remus
non lo aveva detto a nessuno, doveva aver avuto i suoi buoni motivi, quindi lei
avrebbe rispettato la sua decisione.
A mandare in crisi Beth non era
l’ipotetica doppia natura di Remus, gli voleva troppo bene per lasciarsi
fermare da stupidi pregiudizi, ma era il motivo per il quale lui aveva taciuto.
Probabilmente Remus aveva paura
che loro, una volta conosciuta la verità, lo avrebbero abbandonato, ma per
quanto questo motivo fosse giustificabile dalla paura del ragazzo, Beth si
chiedeva se davvero era così incapace di mostrare i suoi sentimenti, il suo
affetto e perché non era stata in grado di accorgersi del dolore di un amico.
Era davvero così insensibile e arida? Aveva permesso a qualcun altro, oltre a
James, di vedere la vera Beth?
Certo, la sua famiglia era così
unita, e quindi non era necessario confermare il proprio affetto ogni secondo,
ma con gli altri? Aveva mai detto a Lily, o a Tara, o a Severus la fatidica
frase “Ti voglio bene”?
In tre anni di conoscenza non
ricordava niente del genere, non aveva mai scritto una cosa del genere nemmeno
in fondo alle lettere che scambiava con loro durante l’estate. Che razza di
persona era?
A Novembre, nel giorno più
piovoso della storia, probabilmente, fu giocata la partita Grifondoro contro
Serpeverde.
Approfittando della nebbia e
della difficile visibilità, i Serpeverde atterrarono James e Sirius, che si
ritrovarono a condividere l’Infermeria con un Remus ricoperto di ferite.
Dato che i due amici
pretendevano di sapere chi l’avesse conciato così, Remus dopo varie scuse poco
credibili e una serie di tentennamenti, fu costretto a raccontare loro la
verità. Lui era un lupo mannaro.
Era stato molto stupido da
parte sua credere di poter avere degli amici. Sapeva che avrebbe dovuto
lasciarli perdere ma loro erano fantastici e lui non aveva saputo resistere.
Non aveva voluto stare da solo e ora aveva rovinato tutto! I suoi amici
avrebbero smesso di parlargli, avrebbero avuto paura di lui. E se la notizia
della sua licantropia fosse trapelata, lui avrebbe dovuto lasciare Hogwarts perché
di certo i genitori degli altri studenti l'avrebbero considerato un pericolo.
Nemmeno Silente avrebbe potuto fare niente.
«Okay, ora sapete tutto. Se
vorrete evitarmi, lo capirò, state tranquilli» mormorò, mogio. Sapeva che
sarebbe finita così. La gente aveva paura di quelli come lui.
«Ma sei impazzito?! Tu sei
nostro amico Remus! E poi hai solo… un piccolo problema peloso!» esclamò
James, indignato, mentre Sirius, accanto a lui, annuiva con decisione.
«Saremo gli unici, qua, ad
avere un lupo mannaro come amico, è fantastico!». Lui e Sirius si scambiarono
un’occhiata complice «La prossima luna piena ci saremo noi con te!».
«Ma cosa vi salta in testa?! E’
pericoloso! Potrei uccidervi!» urlò Remus, arrabbiato, dimenticandosi subito
del sollievo e della commozione provata alle parole degli amici «Non ve lo
permetterò! Siete i miei migliori amici!».
«Perché allora non c’è l’hai
detto prima?» mormorò Sirius fattosi improvvisamente serio «Non ti fidavi di
noi?». Aveva un'espressione così delusa!
Remus sentì le lacrime che fino
ad allora si era sforzato di trattenere premere per uscire. I suoi amici
avevano scoperto il suo segreto, ma non avevano avuto paura, né erano
disgustati. Erano feriti dal suo silenzio.
Una mano gli si posò sulla
spalla, in un gesto amichevole. «Avevi paura che non volessimo più essere tuoi
amici, vero?» mormorò James.
Remus annuì, incapace di
proferire parola.
«Beh temo che non ti libererai
di noi così facilmente, palla di pelo!» esclamò allegro James.
«Già!» confermò Sirius con un
sorriso, dandogli una pacca sulla schiena.
«Volete dire che sarete ancora miei amici?» chiese Remus incredulo.
James e Sirius lo fissarono, allibiti.
«Ma certo! Sei nostro amico Remus e noi non
abbandoniamo gli amici, vero Sir?» esclamò James, convinto.
Sirius annuì, altrettanto convinto. «Raccontaci com'è andata» chiese, serio.
Si avvicinarono lentamente al
letto di Remus. Erano ammaccati anche loro, per colpa di quegli stupidi
Serpeverde!
Non gli diedero tempo di
spiegare. Volevano sapere tutta la storia, se rimaneva nei pressi di Hogwarts
le notti di luna piena, cosa faceva, come si sentiva, cosa si ricordava.
Poi la porta dell’Infermeria si
spalancò e Beth entrò di corsa, seguita lentamente da Peter Minus.
«Jamie!» strillò buttandosi sul
gemello «Mi hai fatto prendere un colpo, disgraziato!» lo sgridò mentre si
staccava.
«Oh anch’io sto bene, grazie
dell’interessamento, davvero» esclamò sarcastico Sirius.
Beth ghignò e poi, con sorpresa
di tutti, compresa la sua, lo abbracciò delicatamente «Sono contenta che anche
tu stia bene!» disse poi staccandosi.
Si staccò in fretta, perché
l'aveva fatto? Lei solitamente ignorava Sirius Black! Le dispiaceva vederlo
conciato male, ecco.
Per non incontrare lo sguardo
di Sirius, si voltò verso il letto su cui stava Remus.
«Remus!» mormorò. La notte
prima c'era stata la luna, si rese conto.
Il ragazzino s'irrigidì,
incerto se raccontare anche a Beth e Peter la verità. E se ne fossero stati
spaventati?
Incrociò lo sguardo di James,
che lo invitò con un cenno del capo. Remus sospirò; James e Sirius non
l'avevano abbandonato, forse nemmeno Beth avrebbe avuto paura di lui.
Si schiarì la gola ed esordì
dicendo le parole più difficili della sua vita «Sono un lupo mannaro».
Mentre raccontava, Remus
sentiva chiaramente gli squittii spaventati di Peter, ma non si fermò e nemmeno
guardò nella direzione di Beth.
Raccontò di come da piccolo fu
aggredito e morso da un lupo mannaro; di come i suoi genitori, una volta resosi
conto di quello che gli era accaduto, avevano tentato di tutto per aiutarlo; di
quanto dolorose fossero le sue trasformazioni, soprattutto la prima; di come lo
trattava la gente una volta scoperta la sua condizione; di come Silente aveva
scoperto tutto, dopo che i suoi genitori lo ebbero informato che Remus non
avrebbe frequentato la scuola, e di come il Preside l'aveva accolto lo stesso a
Hogwarts, organizzando tutto in modo che non potesse nuocere a nessuno.
Quando ebbe terminato, sollevò
lo sguardo e incrociò due occhi verdi lucidi e privi del disgusto e della paura
che ancora una volta si aspettava.
Beth si gettò su di lui e lo
strinse forte. «Sei sempre tu, Remus, e questo non cambia che ti vogliamo bene»
gli disse, incontrando lo sguardo di approvazione di James.
Remus si sentì sollevato, non
era solo.
James poi esclamò con uno
sguardo determinato e un sorriso furbo «Troveremo il modo per starti accanto. È
una promessa Remus. Devi solo darci un po’ di tempo».
Tornati dalle vacanze di
Natale, Beth e James Potter, con grande sorpresa di chi vedeva quest'ultimo,
trascorsero tutto il loro tempo libero nella Biblioteca. E di notte, sotto il
Mantello dell’Invisibilità, setacciavano il reparto proibito.
Seguirono questa routine
scrupolosamente per settimane, testimoni ne erano le loro occhiaie, e alla fine
riuscirono nel loro intento: sapevano come stare accanto a Remus quando era
trasformato.
Fatta quella scoperta, i due
gemelli si precipitarono fuori dalla biblioteca e entrarono di corsa nel
dormitorio. James aveva un’espressione eccita, Beth soddisfatta.
«Ci siamo riusciti Remus!» urlò
James.
«A fare che?» intervenne
Sirius, che era sdraiato sul suo letto, alzando la testa dal cuscino.
«Saremo animali! Così non ci
attaccherai!» continuò James.
«Coosa??»
«Quello che Jamie sta cercando
di dire è che, se non possiamo starti vicini come umani quando c'è la luna
piena, lo faremo come animali… I lupi mannari sono un pericolo solo per gli
uomini.» tentò di spiegare Beth, con un sorriso.
«Diventeremo Animagi!» terminò James,
raggiante.
Remus era senza parole.
Sirius e James erano intenti a
progettare le loro future scorribande notturne, pieni di aspettative per gli
innumerevoli vantaggi che la loro nuova condizione avrebbe comportato.
«Ma siete impazziti? È
pericoloso! Da te non me lo sarei mai aspettato Beth!» esclamò Remus, dopo
essersi ripreso.
«Infatti lei non si trasformerà! È pericoloso!» intervenne James, serio. «Bastiamo noi tre!» disse indicando anche Sirius e Peter.
«Cosa? Lo so benissimo che potrebbe
essere pericoloso, ma lo è anche per voi, non solo per me!» strillò Beth,
guardando male il gemello.
«Tu no. Discorso chiuso!»
replicò deciso James.
«E per quale motivo, di grazia?»
urlò Beth «Sono più brava di tutti voi messi assieme in Incantesimi!».
«Ho detto di no! Ricordi cosa
mi ha detto papà all’inizio del primo anno? Mi ha detto di tenerti d’occhio. Io
lo sto facendo!».
«Ma è stata una mia idea! E poi
è passato un po' di tempo dal nostro primo anno e per tua informazione, sono
cresciuta da allora! Non sei la mia balia, James!». Ora l'avrebbe picchiato!
«Per favore Bes! Fallo per me!
Ne starai fuori vero? Potrai aiutarci, ma tu no!» esclamò il gemello,
implorandola con lo sguardo.
Beth uscì di corsa dal
dormitorio maschile, infuriata. Aveva sgobbato per giorni sui libri e quando
trovava la soluzione, era obbligata a starne fuori perché era pericoloso.
Obbligata, poi, da uno che aveva trentaquattro secondi di vita più di lei.
Remus era anche suo amico, per
Merlino!
Con fare arrabbiato, uscì dalla
Sala Comune, procedendo a passo di carica verso il Settimo Piano, verso la
Stanza Delle Necessità. Doveva stare sola per non commettere un fratricidio!
Sulla parete apparve una porta
di legno massiccio che Beth si affrettò a spalancare. Entrò e iniziò a
camminare avanti e indietro per la stanza, senza prestare attenzione a niente.
Quando era arrabbiata, doveva sfogarsi e il modo migliore era camminare o
sfasciare qualcosa.
Voleva stare un po’ da sola e
pensare.
Due ore dopo, era sdraiata sul
comodo letto a due piazze tempestivamente apparso nel momento in cui la
stanchezza accumulata fino a quel momento l’aveva assalita.
Poi, dopo un periodo
imprecisato di tempo, forse qualche secondo o forse qualche ora, sentì la porta
aprirsi, ma non aprì gli occhi.
Sapeva, o meglio, credeva di
sapere chi era.
«Eccoti. Sono ore che ti
cerchiamo» disse la voce di Sirius Black, molto vicina a lei.
Beth non si mosse, sperando che
se ne andasse. Non voleva parlare con lui e tornare da James. Chissà perché era
venuto lui e non James. Probabilmente il suo gemello aveva paura. E faceva
bene!
«Fa così perché ti vuole bene,
lo sai…» disse ancora la voce.
Allora Beth aprì un occhio «Non
ha il diritto di impedirmi di fare qualcosa» mormorò fredda.
«Vuole solo tenerti lontana dai
pericoli!».
«Remus non è pericoloso!»
esclamò indignata, sollevando il capo dal cuscino.
«Intendevo dire che il processo
per diventare Animagus è pericoloso ma Remus, o meglio il lupo mannaro che
diventa, non è comunque da sottovalutare, Bes…» disse Sirius in tono
ragionevole.
Beth si alzò di scatto,
andandosi a piazzare di fronte a lui «Non chiamarmi così! E lo so che è
perfettamente che è difficile ma Remus è anche un mio amico! Quindi perché voi
sì ed io no?» mormorò mentre le lacrime a lungo trattenute straripavano
dispettose.
Si allontanò da lui. «Sono già
una pessima amica! Non gli ho mai detto che gli voglio bene e ora che posso
dimostrarglielo quello stupido mi ordina di starne fuori!» cominciò a
sfogarsi mentre le lacrime scendevano copiose.
Si sorprese della facilità con
cui le parole le uscivano dalla bocca, proprio con lui, poi. Lei aveva sempre
odiato Sirius Black.
Non lo sentì avvicinarsi, ma
percepì il calore del suo abbraccio.
«Remus sa che tu gli vuoi bene.
Hai passato ogni momento libero in Biblioteca per aiutarci. Non gli serve altro
per capire. Per quanto riguarda James, sei la sua sorellina e non sopporterebbe
di vederti in pericolo, sei troppo importante per lui. Comunque credo che se
James non si fosse opposto, l’avrebbe fatto Remus stesso. Sei come una sorella
anche per lui. Tu puoi aiutarlo in altri modi. Sai che non siamo molto ferrati
in materia di sentimenti e robe simili! Puoi sostenerlo anche senza diventare
Animagus» disse dolcemente, accarezzandole i capelli.
Beth tirò su il naso,
rumorosamente. Si sentiva una bambina, ma non le importava. Era da molto che si
portava dietro un peso che la stava logorando. Si sentiva inadeguata da troppo.
Da troppo indossava una maschera, mentre dentro era a pezzi. Curioso che fosse
proprio Sirius Black a rimetterla in sesto.
Non ci erano riusciti né Lily,
Tara o Severus. Ci avevano provato, sì, ma lei si era solo allontanata. Non
ricordava quando era successo, ma sentiva di aver perso la complicità che
condividevano e ne era ferita.
Sirius le porse un fazzoletto e
attese che si ricomponesse. Poi le chiese se era pronta a uscire e Beth annuì.
Spedì Sirius dal gemello con un
messaggio da riferirgli «Mi dispiace ma questa non te la perdono
facilmente. Non sono più una bambina, quindi smettila di comportarti da madre.
Sono in grado di badare a me stessa! Ascolterò le tue motivazioni, ma deciderò
io!».
Beth, invece, corse nel suo
dormitorio e trovò Tara che giocava con Blueberry, la gatta di Beth, e Lily che
leggeva uno dei suoi soliti tomi alti e antichi.
«Ragazze!» strillò entrando di
corsa «Vi voglio bene!» e si gettò su di loro, coinvolgendole in un abbraccio,
finalmente serena.
Il resto dell’anno continuò fra
esperimenti infruttuosi e liti furibonde.
Nessuno dei due gemelli si
voleva arrendere: James non voleva che Beth tentasse perché aveva sentito più
volte dire dal padre quanto fosse difficile la magia per diventare Animagus. A
scuola, infatti, non veniva insegnata.
James ritenne opportuno
ripetere questa informazione alla sorella ogni qual volta erano soli,
esasperandola.
Avevano presto scoperto che in
Inghilterra c'erano pochi Animagus, che erano obbligati a registrarsi al
Ministero della Magia, dichiarando in cosa si trasformavano.
Per ovvie ragioni, loro non
avrebbero dichiarato proprio niente.
Sempre secondo suo padre, il
processo per diventare Animagus era lungo e tortuoso: serviva una grande
capacità di concentrazione ed era necessario avere ben chiaro in mente il
proprio obiettivo.
Il libro che avevano trovato
nel Reparto Proibito, però, non era molto dettagliato riguardo all'intero
processo. Non era ovviamente destinato a essere usato come manuale d'istruzioni
poiché era solo un saggio sull'argomento.
L'autore dava spiegazioni
piuttosto superficiali al riguardo ma in mancanza di meglio si sarebbero
accontentati. Non potevano certo andare dalla McGranitt, Animagus dichiarato,
per avere consigli!
James poteva accettare i rischi
ma ne avrebbe tenuto lontano Beth. Sapeva che la gemella era caparbia, ma lo
era anche lui.
Era fuori discussione che Bes tentasse
di diventare Animagus con loro!
Beth, del canto suo, sapeva che
non avrebbe permesso al gemello di decidere per lei. Era la sua vita dopotutto.
Però doveva anche pensare alle
apparenze. Certo, lei passava molto tempo con James e i suoi amici ma non aveva
mai preso parte abitualmente alle loro scorribande.
Sarebbe stato sospetto se lei
avesse iniziato a unirsi a loro di frequente, almeno per chi la conosceva bene,
come Lily o Severus.
Inoltre, i quattro ragazzi
fortunatamente condividevano una camera del Dormitorio, quindi avrebbero potuto
sparire e ricomparire a loro piacimento, senza destare i sospetti di nessun
compagno di stanza.
Lei, invece, doveva fare i
conti con Lily.
Certo, avrebbe potuto dirle che
voleva dormire con il gemello, ma non l'aveva mai fatto da quando erano a
Hogwarts.
I ragazzi avrebbero potuto
anche curarsi tra loro le eventuali ferite dovute a un'allegra nottata passata
con un lupo mannaro, senza dover nascondere le ferite.
Lei invece avrebbe dovuto
continuamente giustificarsi con tutto su tutto. Non sarebbe stato più sensato
fare loro da infermiera e coprirgli le spalle in caso di necessità, senza
prendere effettivamente parte al tutto?
Doveva rifletterci sopra.
Remus non aveva affrontato
l'argomento direttamente con lei ma sospettava che lui e James ne avessero
discusso ampiamente.
Le aveva però chiesto di non
rivelare il suo segreto a nessuno, anche se non era necessario, e Beth stava
facendo di tutto per mantenere il segreto, anche se era difficile mentire a
Lily.
Da quando Severus aveva
raccontato loro i suoi sospetti, Lily aveva iniziato a osservare Remus e a
documentarsi in Biblioteca.
Ne aveva anche parlato con Beth
che aveva iniziato a sudare freddo e allora aveva mentito a Lily. Le aveva
detto che era improbabile che il loro acuto e onnipresente Preside Albus
Silente, colui che aveva sconfitto il pericoloso mago oscuro Grindelwald, non
si fosse accorto dell'ipotetica doppia natura di Remus e lo avesse accolto tra
loro come se nulla fosse.
Le aveva anche detto che
probabilmente si era fatta contagiare da Severus, che sembrava essere
ossessionato da James e i suoi amici e che probabilmente cercava solo un motivo
per dargli addosso, dato che li detestava.
Lily si era risentita ma non aveva
ribattuto. Non ne aveva più parlato ma Beth sapeva che non l'aveva convinta,
anzi l'aveva solo insospettita maggiormente.
Dopo una nottata praticamente
insonne per entrambe, però, la situazione tornò alla normalità.
Lily smise di osservare Remus e
pregò Severus di fare altrettanto.
Probabilmente, Lily aveva
capito che certe cose era meglio non saperle.
Durante il loro terzo anno,
James e Lily si erano ignorati reciprocamente e Beth non aveva dovuto vivere
una replica dell'anno precedente. Avevano tutti altro cui pensare.
James era concentrato
sull'intento di diventare Animagus, sul Quidditch e sulle sue attività malandrine
con Sirius quindi non aveva più tormentato Lily, che aveva accolto la sua
indifferenza con un'iniziale sorpresa che poi era quasi diventata incredula irritazione.
Potter
la ignorava? James-tormento-Potter?
Si adeguò però al suo
atteggiamento e quando lui si avvicinava, lo ignorava o lo salutava con un
atteggiamento più freddo di un iceberg, cosa che sorprendeva James ogni volta.
Beth rideva tra se, ma non
aveva mai commentato.
James non se la prendeva; aveva
fatto solo ciò che lei gli aveva chiesto, l'aveva lasciata in pace.
Le femmine erano un mistero ma
lui non aveva tempo per capirle, doveva diventare Animagus, impedire a Beth di
fare lo stesso, vincere la Coppa di Quidditch perché la sua Casa e la sua squadra
contavano su di lui e far pentire i Serpeverde di aver deciso di frequentare
Hogwarts nei medesimi anni di James Potter e Sirius Black.
Fu un anno scolastico pieno,
per tutti. Alla fine, i Grifondoro vinsero sia la Coppa delle Case sia quella
di Quidditch, com'era avvenuto anche l'anno precedente.
I ragazzi, però, non ottennero
alcun risultato sull'altro fronte. Cercarono di recuperare il buon umore
sfogandosi sulle loro prede preferite, gli ignari Serpeverde, anche durante il
viaggio di ritorno verso Londra, riuscendo così a ritrovare l'allegria che li
caratterizzava.
Questo capitolo è molto importante per Beth e i
Malandrini. Dato che al terzo anno Harry ha conosciuto Lupin e ha scoperto che
è un lupo mannaro mi è sembrato giusto che la verità venisse fuori al terzo
anno di James e Beth.
Beth, in questo capitolo, è in crisi con James, Lily,
perfino con se stessa, ma per fortuna c'è un minimo miglioramento nel suo
rapporto con Sirius.. Sorpresi?
E chi la spunterà tra i gemelli Potter? Beth sarà un
Animagus?
Ringrazio chi legge e chi recensisce.
Me lo lasciate un commentino? Mi farebbe molto piacere!
Alla prossima!
Morgana92