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Autore: _Nems    23/09/2011    2 recensioni
A quanto pare le storie d'amore impossibili, o quasi impossibili sono le più belle. Lei è una semplice ragazza,trasferitasi in America per cambiare totalmente modo di vivere. Lui è un ragazzo che ha un modo di vivere speciale. Lei è Nems(Noemi), lui è Justin Drew Bieber.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Arrivò il mio compleanno; e mi dispiace anche saltare i cinque giorni di scuola precedenti a questo. Chris che mi guardava e mi seguiva per ogni lezione che facevo; aveva una fascia intorno al naso sai? Si, perchè Justin con quel pugno gli aveva sconquassato la faccia. Povero Chris, un po' mi dispiaceva davvero; anche perchè la sua persona mancava nella mia vita, cioè sparire così di punto in bianco, non è bello. Uno si immagina chissà che cosa il giorno del proprio compleanno, invece non fu nulla di che. Cioè fu normale, come sempre. I miei genitori mi avevano comprato un palloncino con scritto "sweet 16" e l'avevano attaccato alla porta della mia stanza; poi avevano comprato una torta. Mi dissero che avremmo festeggiato tutti insieme quella sera, e a me bastava. Non volevo super feste o altro; magari in futuro ci avrei fatto un pensierino, ma ora no; non ne avevo voglia, stavo apposto così. Quando presi il cellulare, mentre mi sedevo sulla sedia del tavolo della cucina, mi arrivarono parecchi messaggi; la maggior parte erano della sera prima ovvero, della mezzanotte. Erano tutti molto dolci e carini. Un sorriso si stampò sul mio viso candido; che bella giornata quella, è il mio compleanno.
Uscii di casa appena in tempo; Mi trovai Caitlin accanto alla macchina con un cartone in mano chiuso. Una scatola fumante e profumata.
- Augurii! -
Mi disse quando mi vide, ma non mi si gettò addosso; no. Aveva la scatola, poteva rovesciarsi. Io aprii la mia macchina premendo il pulsante delle chiavi: amo tutta questa tecnologia. Cait entrò e mi aspettò li. Mi voltai per un secondo e poi entrai anche io in macchina.
- Grazie Cait! -
Le diedi un bacio in guancia e lei mi abbracciò fortissimo.
- Ciambelle! Ti piacciono le ciambelle vero, Nems? -
Io annuii e curiosa tirai su il cartone che copriva la scatola. Presi una ciambella ricoperta di cioccolato; bene, altro grasso che andrà a finire sui miei fianchi, il mio sogno.
- Certo che si.. -
Ne addentai una poi porsi la scatola a Caitlin elei ne prese una con dei canditi. Strano, non ho mai assaggiato una ciambella con i canditi.
- Andiamo a scuola su, anche se controvoglia.. -
Accesi la macchina e premetti l'acceleratore. Arrivamo in meno di cinque minuti a scuola; però a dir la verità non avevo fretta. Scesi dalla macchina ed incominciai ad incamminarmi verso l'ingresso, verso il muretto dove all'inizio dell'anno avevo incontrato tutti i membri della crew. Aspettai che Caitlin mi affiancasse e poi raggiunsi Scarlett al muretto che mi venne incontro, con entusiasmo.
- Buon compleanno! -
MI abbracciò e fecero così anche Daisy e Jake. Non vidi Violet e un po' mi preoccupai; poi era una delle mie migliori amiche, volevo i suoi auguri.
- Ehm- ci fu un colpo di tosse dietro di me e mi voltai - Auguri tesoro! - Violet teneva in mano un pacchetto regalo molto grande, con un fiocchettino rosso. Era adorabile come l'aveva impacchettato, si vedeva che lo aveva fatto lei. Sopra poi, vi era un lettera ben ripiegata in una busta elegante; era spessa. Chissà cosa aveva scritto. MI brillarono gli occhi e andai ad abbracciarla forte. Violet guardò i ragazzi, si capiva che l'avevano fatto tutti insieme quel regalo; tutti andarono intorno a V.
- Ragazzi.. non dovevate! -
Dissi io più emozionata che mai, sorridevo a 32 denti e non riuscivo a rilassare il viso.
- Ma sta' un po' zitta! Vieni qui ad aprirlo su! -
Mi chiamò Scarlett e me lo porse.
- Le lettere leggile dopo, magari a casa; sono lunghissime. Una per ognuno di noi.. -
Caitlin parlò; lei sapeva e non mi aveva detto nulla. Guardò mano a mano tutti i ragazzi e poi mi sorrise e mi venne a dare un bacio sulla guancia. Quasi sconfitta aprii quel regalo; mi ritrovai davanti un libro ben rilegato colorato e pieno di puff e ritagli. L'avevano fatto a mano; probabilmente con colla e forbici. Sulla parte davanti c'era scritto, con ritagli di giornale : "Alla nostra Nems" e poi c'era un angolo pieno di firme. Lo aprii curiosa. Non era un semplice libro; era un album di foto. Foto complete di didascalie e parti di diari. Sfogliai le prime pagine, quelle foto risalivano al settembre passato; erano passati più di cinque mesi ormai.
- Allora, son foto, parti di Diari di ognuno e didascalie.. - Parlò Daisy e mi sorrise. - E poi ci sono anche tante dediche.. - Battè le mani, fremeva.
- Poi alla fine c'è un video; lo devi vedere.. - Jake mi si avvicinò scompigliandomi il ciuffo di capelli.
- Ci abbiamo messo più di un pomeriggio a far quel video.. devi per forza vederlo! -
Caitlin che era rimasta accanto a me mi diede una pacca sul sedere. Io risi e lo fece anche lei. MI vennero gli occhi lucidi, non riuscivo a controllarmi. Mi morsi il labbro, per frenare le mie emozioni.
- Ragazzi, siete fantastici.. - Chiusi gli occhi, tentando di non far cadere lacrime; ma una mi rigò il viso pallido. - Giuro, non so che dire.. grazie! - Avevo la testa china sull'album e i capelli mi venivano davanti agli occhi, con una mano li spostai.
Mi poggiai con la schiena al muretto, indietreggiando mano a mano. Le foto erano stupende, ed ogni foto era una nuova emozione. MI colpivano tutte come un flash e non riuscivo a trattenermi dal sorridere e piangere allo stesso tempo. Chi sono io per esser stata così fortunata? Chi sono io per aver avuto l'occasione di incontrare persone così speciali? Me lo continuai a chiedere per tutto il giorno.
Le lezioni passarono spedite, anche i professori mi fecero gli auguri e per graziarmi, non mi interrogarono. A questo punto è un vantaggio fare gli anni, invecchi ma.. non vieni interrogata a scuola o.. tutti sono costretti ad essere gentili con te, per lo meno, quella giornata.
All'uscita del corso di Storia Mondiale, mi aspettava Jasmine, poggiata al muretto fuori la classe.
- Nemi.. -
Mi disse, quasi sussurrando e mi prese per il polso. Mi voltai, stavo per infilarmi le cuffie dell'ipod nelle orecchie e raggiungere il mio armadietto.
- Si? -
Chiesi svogliatamente; quasi indifferente per la verità. Mi pianse il cuore al ricordo di quello che facevo prima con Jasmine.
- Buon compleanno.. - Teneva tra le dita una scatolina quadrata  ed una lettera.
- Grazie.. - dissi appena accennando un sorriso. Feci per voltarmi ed andare via; che stavo li a fare?
- Aspetta Nems, non te ne andare subito.. - Disse Jasmine come un lamento; il viso era pietoso.
- Che dovrei fare? Rimanere qui.. con te?! - Alzai il sopracciglio; mai più.
- Senti non voglio litigare.. tieni questo.. - mi porse il pacchetto - e anche questa.. - ora fu il turno della lettera.
Li afferrai per niente convinta.
- Leggila appena puoi, e apri il pacchetto. Se possibile magari, quando sei sola.. - La Villegas fece un cenno con la mano e poi si staccò dal muretto, questo significò che era pronta per andare via.
- Okay.. - Dissi, volevo essere più velenosa, ma non ce la feci. - Ciao. - conclusi prima che Jasmine potesse dire altro.
- Ciao.. -
Un ciao distante mi giunse alle spalle, forse perchè avevo già fatto qualche metro e avevo le cuffie nelle orecchie.
Il mio armadietto non è molto distante da li, dalla classe di storia mondiale. Arrivata, lo aprì e poggiai la mia roba. Una voce squillante venne alle mie spalle.
- Justin mi ha detto che si scusa per non essere venuto a scuola ma che si farà perdonare.. -
La voce di Violet era inconfondibile. La rossa mi sorrise cordiale. Io la imitai.
- Mm.. speriamo -
Si, non l'avevo detto a nessuno, ma c'ero rimasta malissimo che Justin non fosse venuto a scuola. MI aspettavo un qualcosa, un abbraccio un "buon compleanno shawty" insomma.. qualcosa. Ma lui non c'era; giurai a me stessa che se non avesse fatto nulla per rimediare, l'avrebbe strigliato. Eh si, quando ci vuole, ci vuole.
- Dai! Scommetto di si.. -
Mi diede un lieve pugno sul braccio e poi mi prese dai fianchi.
- Andiamo fuori, che siamo libere! -
Si è vero; quella era l'ultima lezione e quasi non ci avevo fatto caso. Così messa la borsa in spalla e chiuso l'armadietto, mi diressi con la mia amica rossa verso il parcheggio quando qualcosa in lontananza attirò la mia attenzione. Proprio nel parcheggio, vicino al cancello d'ingresso dove di solito ci sono moto e motorini; c'era una Ferrari rossa. Un sussulto mi prese. Incominciai a camminare sempre più velocemente e finalmente raggiunsi il cancello. Poggiato alla macchina, c'era Justin. Vestito in total black, solamente le sue supra rosse staccavano e la sua cinta rossa. Sorrideva, gli occhi erano coperti da un paio di Rayban Wayfarer neri; stavo per svenire per quanto era bello. Trattenni il fiato, e mi sporsi dal cancello avvicinandomi a passo lento alla Ferrari. Quando Justin mi vide mi sorrise, fece un Hair-Flick e con la mano si sistemò i capelli. Chinò la testa, mi guardava dagli occhiali che aveva abbassato sul naso. Io gli sorrisi e mi venne di correre ad abbracciarlo; ma non lo feci. Non so cosa mi trattenne.
- Signorina, fa qualcosa questo pomeriggio? -
Iniziai allora ad avvicinarmi sempre di più, finchè non arrivai davanti a lui che continuava a guardarmi dagli occhiali abbassati sul naso.
- Avrei da fare ma.. mi dica, ha qualcosa di più interessante da propormi? - Alzai un sopracciglio e risi. Lui con un dito si tirò su gli occhiali.
- Vedo un po' quello che posso fare.. -
Gli occhiali si abbassarono di nuovo, e lui mi fece l'occhiolino. Oddio, muoio. Muoio muoio muoio per davvero, questa volta. Mi diede le spalle, si avvicinò allo sportello del passeggero, e lo aprì. Mi fece un gesto verso di esso.
- Prego.. -
MI voltai verso Violet, che era rimasta al cancello a guardarci. Mi fece segno di "ok" con la mano e la salutai con un cenno di quest'ultima. Passai accanto e mi sedetti al posto del passeggero, con Justin che mi reggeva la portiera. Dopo poco questa sbattè, l'aveva anche richiusa il mio principe. Salì sul posto del conducente poi, il ragazzo Canadese, e infilò la chiave. Prima che lui potesse fare marcia indietro, per uscire dal parcheggio gli feci una domanda, sciocca, la solita che si fa sempre.
- Dove mi porti? -
Poggiai il gomito alla portiera ed aprii poco il finestrino.
- E' una sorpresa.. -
Mi sorrise e mi lasciò senza fiato, questa volta sul serio. Avevo bisogno di zuccheri, mi persi nel suo sorriso e pensai a tutto, quasi non mi resi conto infatti, della strada che intraprendemmo. La facemmo solo una volta per la verità, ma se fossi stata attenta, avrei ricordato. La giornata cominciava a piacermi sempre di più, auguri Nems.



Ciao ragazze! ho dovuto dividere il capitolo perchè troppo lungo, ma giuro che la prossima parte la pubblicherò il prima possibile :D
E siamo arrivate al compleanno di Nems, spero vi piaccia!
<3 Un bacio!
Recensite se volete babeeesss <3
   
 
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