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Autore: F13    24/09/2011    3 recensioni
“Il principe traditore si trova a Boiling rock”
Il messaggio le era arrivato poche ore prima, con un falco messaggero e, da qual momento, Mai non era più stata capace di dirsi e fingersi disinteressata e fredda al pensiero dell’abbandono di Zuko.
Da quando aveva letto quelle parole Mai pretendeva risposte da lui.

Missing Moments del secondo episodio "la roccia bollente" dal punto di vista di Mai
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai, Zuko | Coppie: Mai/Zuko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Personaggi:Mai, Zuko Incolpevoli militari assortiti a macedonia (stanno diventando fissi nelle mie storie) e Azula e Ty lee in apparizione fulminea.
Prompt: Vento bollente  Gentilmente fornito da Kuruccha XD
Beta: Hem, me ne vergogno ma non l'ha betata nessuno... Mea culpa.
Parole:1874
Rating: Giallo
Time line: Episodio 15 della terza serie.
Disclaimer: Tutto di proprietà di nickelodeon e degli autori
Note: Scritta per OTPmeme su un prompt di Kuruccha. E doveva essre una semplice Drabble... io una drabble l'ho anche scritta, poi invece ho preso in mano questa cosa abominevole che, oltretutto, è diventata eterna °_°  questa è una sorte che capita un po' troppo spesso alle mie storie T__T



La Paura di Perderti




Il vento sopra boiling rock è caldo, caldissimo e odora di zolfo, un ulteriore fastidio che, assieme all’isolamento e all’afa, detenuti e secondini dovevano condividere in quella struttura d’acciaio.

Quel vento era caldo e asfissiante anche quel giorno, mentre Mai scendeva dalla teleferica e veniva scortata presso l’ufficio di suo zio da due guardie. La frangia le si stava appiccicando alla fronte, aggiungendo il fastidio come ultimo punto di una lista di sentimenti contrastanti e prevalentemente negativi, che la stavano accompagnando.

“Il principe traditore si trova a Boiling rock”

Il messaggio le era arrivato poche ore prima, con un falco messaggero e, da qual momento, Mai non era più stata capace di dirsi e fingersi disinteressata e fredda al pensiero dell’abbandono di Zuko. Da quando aveva letto quelle parole Mai pretendeva risposte da lui.

Era calda e appiccicosa anche l’aria presente nella cella in cui Mai aspettava che qualche guardia, o forse suo zio in persona, le portasse il traditore della nazione, quello che l’aveva lasciata con solo una lettera come spiegazione.

Mai ha poca memoria degli istanti che seguono l’arrivo di Zuko nella cella. Ricorda che il ragazzo è stato quasi lanciato oltre la porta e un suo fuggevole pensiero su quanto fosse strano Zuko con indosso i vestiti dimessi dei carcerati. Ricorda lo sguardo di lui e il suo sgomento nel vederla lì, ma poi tutto è confuso.

Lei non era mai stata una persona emotiva, ma di quel momento ha pochi ricordi, sublimati in troppe emozioni, troppe e troppo contrastanti; Zuko era vivo e sembrava stare bene, constatarlo con i suoi occhi la sollevava di un peso di cui lei stessa non aveva avuto piena coscienza, ma era lo stesso ragazzo che l’aveva abbandonata a se stessa, nella nazione del fuoco, senza averle dato alcuna spiegazione plausibile.

Zuko era lì davanti a lei e Mai ha ricordi confusi di cosa lei gli abbia detto o di come lui abbia risposto.
Ricorda di avergli dato del idiota,  di essere stata arrabbiata, come non era mai stata in vita sua  e che ogni  frase pronunciata da Zuko non faceva che fomentare quella rabbia per lei così inusuale.
Sì, lui meritava di essere chiamato idiota.

Ricorda che Zuko, dopo che lei aveva smesso di parlare, si era mosso per la cella attento a non incrociare il suo sguardo, senza cercare di spiegarsi ulteriormente.
in quei momenti, fra quelle quattro mura, l’aria era diventata irrespirabile, ma era solo il caldo, non è vero Mai?

Dopo quella conversazione e quell’attesa i  suoi ricordi però si fanno un po’ più nitidi.
L’allarme che suonava; le persone che stavano correndo frenetiche nel corridoio oltre la cella,  Zuko che fissava quello che accadeva fuori e l’irritazione per il suo riuscire a interessarsene. A suo parere invece sarebbe potuta affondare tutta Boiling Rock in quell’istante e ci sarebbe comunque stato solo lui in quella stanza. Lui che non le aveva ancora dato una ragione sufficiente per averla abbandonata.

L’allarme continuava a suonare e la guardia appena arrivata le diceva assurdità sul doverla proteggere, ma la gente in quella prigione sapeva chi lei fosse e che cosa era in grado di fare? Zuko che invece rideva delle intenzioni del militare, lui invece ne era e ne era perfettamente consapevole, lui sa benissimo chi sei e quali siano le tue capacità.

E Mai rammenta sorprendentemente bene gli istanti successivi alle parole della guardia, Zuko che rideva alle parole del soldato e che sfruttava la sua presenza inutile per scappare chiudendola in quella cella e impedendole di seguirlo.
Se lei fosse stata capace di uccidere con lo sguardo la storia del principe traditore sarebbe finita in quel momento, mentre il rumore della porta che sbatteva le rimbombava ancora nelle orecchie.

Ricorda anche di aver minacciato l’uomo chiuso in cella con lei. Doveva farti uscire dalla cella quell’idiota, ma la porta era bloccata dall’esterno ed era stato inutile battere i pugni sul metallo e urlare oltre le sbarre della feritoia, la confusione all’esterno copriva ogni suono, innervosirsi e urlare era servito solo ad aumentare il caldo che sentiva.

Da quel momento i suoi ricordi sono di nuovo confusi ovattati tra irritazione e impotenza.
Minuti, secondi, forse ore, Mai anche oggi non saprebbe dirlo, in cui l’impossibilità all’azione le opprimeva i pensieri.
Zuko era scappato, lasciandola di nuovo, di nuovo senza spiegarsi, di nuovo alla ricerca di qualcosa per cui lei non bastava o per realizzare se stesso lontano da lei.
E di quei momenti Mai riesce solo a ricordare un turbinio continuo di immagini frenetiche nella sua testa e suoni confusi oltre la porta, mentre lei era costretta all’inerzia e il caldo umido copriva ogni cosa mozzandole anche il respiro.


Non lo ammetterai mai con nessuno, ma la vera emozione che ti annichiliva e ti impediva ogni azione e ragionamento, quel giorno, in quella cella rovente, non era odio o rancore verso Zuko che stava scappando di nuovo, ma la paura disarmante che morisse in quel tentativo di fuga o in un qualunque altro luogo sconosciuto nell’intento di fare qualche altra cosa impossibile.


E quello che ti ha riscosso da quello stato di intorpidimento non era stato lo scattare della porta che si apriva, né la guardia che aprendola farfugliava ordini sulla tua protezione al commilitone, ma la voce di un soldato, nel corridoio oltre la porta, che urlava ordini sovrastando il caos, superando anche il suono della tua confusione e della tua rabbia.


“La principessa Azula sta fermando i fuggitivi! Correte tutti al piazzale della  teleferica!”


Da quel momento, ogni ricordo, ogni emozione e pensiero, ogni immagine o sprazzo di colore e inciso a fuoco nella tua memoria.
Sei scattata fuori dalla porta, la guardia dietro di te ha urlato qualcosa sul fermarti  e su qualche pericolo alla tua schiena ormai lontana. Zuko stava fuggendo e tu non puoi che inseguirlo.

Qualcuno, una ragazza con l’elmo e la voce fin troppo acuta, ti ha urlato di fermarti e ti ha sbarrato il passaggio, bloccarla al muro con i tuoi coltelli è stata questione di un istante.

Il tragitto da quelle celle, nella zona interna in cui eri stata bloccata, al piazzale superiore è lungo.
Superi corridoi, file di porte aperte e stanze vuote correndo attraverso la folla, il vento ustionante di Boiling rock ti sferza il viso, o forse non è vento, non è il caldo immobile di prima a essere cambiato ma sei tu che ora stai correndo attraverso quell’aria bollente.

Non dimenticherai mai quella corsa, nessun passo di essa, la paura lancinante di essere in ritardo.
In quella cella il tempo era stato immobile e infinito, minuti, secondi, ore, non avevi idea di quanti passi avanti a te fosse Zuko e di quanto vicino a lui fosse Azula.


E, sebbene la ferita che lui ti ha inferto scappando bruci forte sul tuo orgoglio, lo scegli mettendolo davanti a tutto.
Durante quella corsa sfrenata Zuko diventa più importante rispetto a ogni altra cosa, alla tua famiglia, al legame con le tue amiche, al tuo stesso futuro. Perché, senza l’idiota che ti ha appena lasciata di nuovo sola, il futuro ti sembra opaco e inutile.
E corri perché sai che se ancora non conosci a fondo Zuko e le immense idiozie a cui può aspirare, tu Azula la conosci bene, fin troppo e no, non vuoi pensare di arrivare troppo tardi per fermarla.

Non dimenticherai nemmeno uno dei pensieri che ti hanno affollato la mente mentre, correndo, cercavi di non pensare a quanto, più che salvarlo in quel momento, avresti strozzato Zuko per la sua assurda stupidità.


Zuko maledetto idiota, perché sei venuto fin  qui? Per quale stupida ragione? Se dovevi  tradire, se dovevi abbandonarmi, almeno non dovevi farti catturare cretino.
Adesso hai pure Azula alle costole, speravo non desse peso alla mia assenza, che non mi seguisse mentre venivo fin qui, ma Azula è perfetta. Dovevo immaginare che avrebbe capito.
Ti ammazzerà lo sai? E ti giuro, so che lo farà.
Forse io non ti conosco abbastanza Zuko, ma Azula, Tua sorella la conosco bene ed è troppo forte sia per te che per chiunque altro.

Zuko , idiota, mi spezzerai di nuovo il cuore per mano di tua sorella lo sai questo?



Quando sei arrivata sullo spiazzo delle teleferiche per un istante non hai affatto capito cosa stesse succedendo, i soldati sono agitati e in fermento, ma né Zuko, né Azula, né nessun altro sta combattendo in quel piazzale e per un attimo, nonostante il caldo e l’affanno della corsa, sei percorsa da un brivido freddo di paura; è troppo tardi, è già successo tutto.
Poi alzi lo sguardo e, appesi sopra la massa di acqua bollente del lago, vedi gli sbuffi di fuoco di un combattimento e delle figure confuse battersi sul tetto di quella cabina.

Ed è questione di una frazione di secondo il comprendere tutto, o almeno quella parte del tutto che ti fa capire cose devi fare.
Vedi le due guardie che stanno tagliando la fune d’acciaio che regge la teleferica e oltre quel dettaglio null’altro ti riguarda, i primi pugnali lasciano le tue mani quasi prima che tu abbia pensato a come agire e da quel primo attacco non hai più avuto bisogno di pensare a cosa fare.

Lo scontro è stato una questioni di movimenti automatici più che di ragionamento. Non importava chi fossero quei soldati né quali fossero gli ordini che stavano eseguendo. Importava invece che stavano tagliando i cavi che reggevano la teleferica e con lei Zuko e un gruppo di persone che né ti interessavano né ti riguardavano, tutti sospesi nel nulla, sopra quel lago che trasudava vapore e caldo.
Non ti importava il come o il perché l’idiota che ami stava facendo qualcosa, l’unico pensiero nella tua testa era salvarlo.
Poco importava cosa sarebbe successo dopo.







Il vento caldo e irrespirabile di boiling rock soffia impietosamente sul piazzale dove la teleferica ha appena riportato indietro Azula e Ty lee.
Un vento bollente che non risparmia nessuno, ma Mai non ne è più infastidita, il distacco e l’imperturbabilità sono tornati sui suoi lineamenti.
Poco importa che stia attendendo la reazione di Azula, la sua punizione per averla tradita.
Aver salvato Zuko era stata l’unica scelta possibile, indipendentemente da cosa stia per succedere e dalle risposte che non ha avuto da lui, era la cosa giusta da fare, l’unica possibile per lei.
E l’averlo capito ha sciolto un peso che le gravava sul respiro ormai da troppo.

Mai conosce bene Azula, abbastanza bene da saper prevedere le sue reazioni e riesce a immaginare con precisione cosa accadrà da lì a poco.
Azula è spesso imprevedibile, ma metodica e quasi scontata nel punire chi la delude.


"Lasciateci sole”
“Non me  lo sarei mai aspettato da te. Il fatto che non capisco è perché, perché l’hai fatto? Conoscevi bene le conseguenze”


“Immagino che tu non conosca davvero le persone come credi. Hai calcolato male azula; il mio amore per zuko è più forte del timore nei tuoi confronti”

“No, tu hai calcolato male ora saprei che cos’è la paura”


Nell’istante in cui il corpo di Azula cade sul lastricato della piazza e tutto, anche il vento impietoso del vulcano, sembra essere immobile, Mai si chiede con rimorso se, oltre Zuko, conoscesse troppo poco anche Ty lee.
E se in realtà anche il suo giudizio sulla forza incorruttibile di Azula fosse in realtà tremendamente sbagliato.




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Mentre un satellite passa sulla lombardia col rischio di perdere parti di sè sopra l'ingaro smog milanese
Note dell'autrice

Che, non avendo troppo da dire infroma solo che:

La storia è, mi pare ovvio XD dedicata a Kuruccha che ha fornito prompt e indovinato questi due nell'otp meme (arriveranno anche Haku e Chihiro giuro ç_ç)

Ogni errore, magagna, abominio che trovate segnalatelo senza pietà così non mi azzardo più a postare senza betaggio >_<

Ci sono degli sfasamenti mortali di tempi verbali e persona, sì, lo so che è brutto e scorretto, ma è fatto apposta, siate comprensivi e soprassedete sulle mie turbe mentali.

Ringrazio da adesso chiunque commenterà questa storia

Sia maledetto l'html di questa storia per tutti i secoli a venire...
che mi ha portato via un'ora solo per essere rifatto da capo=__=

pod ... scrive (00:47)
 sono in impasse da titolo
  perché non ho già perso un ora solo con l'html=__=
Dantah scrive (00:47)
ç__ç povera
pod ... scrive (00:47)
dici che "la paura di perderti" è eccessivamente mieloso?
Dantah scrive (00:48)
No, ma diciamo che esprime la perdita di un'ora di lavoro





   
 
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