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Autore: Joy    04/06/2006    10 recensioni
"Non esiste la paura per chi non ha nulla da perdere, ma questo non è vero coraggio."
"E tu hai paura, Regulus?"
"Sì."
"Cos'hai da perdere?"
"Non avevo mai amato... e nessuno aveva mai amato me..."[]
Erano simili.
Entrambe abbandonate per amore quando avrebbero preferito morire piuttosto che restare indietro.
Erano simili...
E hanno avuto destini diversi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regulus Black | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Da VII libro alternativo
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DI MANI ABBANDONATE



Diagon Alley completamente deserta faceva impressione.

Ginny distanziò gli amici di qualche passo e osservò mesta le vetrine tristemente oscurate, le strade grigie e i negozi che aveva amato da bambina, sprangati con chiodi e assi di legno, come in un’agghiacciante rappresentazione del terrore.

A cosa serviva il sole luminoso quella mattina… le finestre erano chiuse… e la troppa luce più desolante della notte stessa.

Osservò gli edifici, rinchiusi nel loro angosciante silenzio e desiderò che piovesse.

Il sollievo di sapere che anche il mondo può piangere…

Immaginò i rivoli gocciolanti che scendevano dalle finestre e le porte finalmente spalancate… e pensò che se avessero potuto parlare, avrebbero gridato di dolore e paura.

Desolante…

< Una fine misera per quella che è stata il centro delle attività della Gran Bretagna magica > pensò sfiorando con la mano la pietra grigia e corrosa di una fontana ormai del tutto prosciugata.

Un terreno di lotte e di scontri… di polvere, di costante attesa e di aria pregna di paura.

Un’epoca di addii e di lacrimosi ultimi saluti.

Quante persone aveva già visto scomparire…

Harry portava una ferita per ciascuna di loro.

Si appoggiò con entrambe le mani alla pietra della fontana e pensò a Ron e al veleno che lo avrebbe ucciso; pensò a Bill e alle maledizioni che mancavano lei e Hermione per un soffio… e pensò alla Camera dei Segreti e al freddo gelido che non avrebbe mai scordato.

Rabbrividì e abbassò la testa, una cascata di capelli le piovve sul viso.

Requiem per i morti… dolore per chi vive.

Una mano le afferrò il braccio. Sussultò e nel voltarsi per poco non si scontrò con Harry.

“Non allontanarti da sola.” le disse. “Non siamo al sicuro.”

La stretta sul suo braccio era decisa, ma non prepotente come lo era stata più di una volta quella di Dean e lei riconobbe la dimensione sicura e consolante che si generava ogni qual volta lui la toccava.

Come quella notte… pochi giorni prima…

Lo spazio caldo e protetto dei loro respiri…

Mille millenni…

“Ginny?”

Si riscosse e lo guardò con dolcezza.

“Ci sono, Harry.”

Il ragazzo parve rilassarsi e fece per posarle un braccio sulle spalle con fare protettivo, ma all’ultimo secondo si ritrasse e lo lasciò scivolare lungo il fianco.

Ginny aggrottò la fronte con aria di rimprovero, ma sapeva perfettamente quali erano le regole.

Mai insieme di fronte alle altre persone… nessuno deve sapere.”

Ron e Hermione sapevano naturalmente, ma questo non rendeva Harry meno cauto in loro presenza.

In realtà pareva costantemente sull’attenti, sempre in attesa e in allerta come se il mondo potesse crollare con il solo preavviso di un istante, e probabilmente era stato così per lui fino a quel momento.

Una condanna che aveva deciso di non condividere con nessuno…

Lo vide scostarsi leggermente e non si ribellò, lasciò che si avvolgesse nel velo della solitudine… e lei, in quel velo, immancabilmente vedeva un sudario…

Nella notte trascorsa insieme era stato diverso… allora l’aveva cercata.

Per amore o per debolezza… o per qualsiasi altra ragione… ma l’aveva cercata.

Adesso era distante…

“Non capisco cosa abbia spinto Hermione a insistere così tanto per venire qui tutti insieme…” considerò il ragazzo con aria meditabonda e Ginny tentò di mantenere la mente in equilibrio sul filo della coerenza.

“Mi ha spinto l’esigenza di ritirare un pacco dall’ufficio postale.” dichiarò decisa l’interpellata, giungendo alle sue spalle “E’ una cosa piuttosto importante!”

“Se mia madre lo venisse a sapere ci spellerebbe vivi.” asserì Ron con aria lugubre.

“Può darsi…” rispose Hermione. “Ma il rischio verrebbe ampiamente ripagato in seguito, te lo assicuro.”

“Se non ci vedrà rientrare per l’ora di pranzo, manderà una squadra di Auror a cercarci, vedrai.” continuò il ragazzo senza prestarle attenzione.

“Voglio sperare” intervenne Harry “che tutti i gruppi di Auror siano impegnati in qualcosa di più produttivo di cercare quattro ragazzi dispersi.”

“Probabilmente farebbero un’eccezione, dal momento che il gruppo di ragazzi in questione comprende anche l’Unico Sopravvissuto.” considerò Hermione con un sorriso e Ron annuì più per la consapevolezza che sua madre sarebbe riuscita ad ottenere quello ed altro, che per il suo assenso alle parole della ragazza.

“Devo forse ricordarvi che non ho collaborato con il Ministero?”

Non era una vera e propria domanda. Harry si voltò per guardarli brevemente continuando a camminare spedito.

“Beh… rimani il Prescelto anche se non hai accettato la proposta di Scrimgeour.” dichiarò Ron, risvegliandosi dal pensiero “mamma Weasley” e alzando la voce per farsi sentire dall’amico che l’aveva superato di qualche passo.

La gomitata di Hermione gli arrivò dritta nelle costole e lui si lasciò sfuggire un gemito strozzato corredato da una mezza imprecazione.

“Cosa c’è che non va, adesso?” sibilò con gli occhi lucidi.

C’è che se la tua voce fosse stata anche solo un po’ più alta, ti avrebbero sentito anche nella Londra babbana! Vuoi far sapere a tutti che Harry è qui?”

“Oh… andiamo! Le strade sono completamente deserte!”

Hermione si guardò attorno con aria esasperata.

“Non direi proprio!” disse dopo un istante, accennando col mento ad una donna immobile davanti al banco di un venditore ambulante.

Ron si cucì la bocca.

Harry s’irrigidì e cercò Ginny con lo sguardo, lei se ne accorse e si portò al suo fianco.

La donna era poco distante da loro, sul lato della strada e stava parlando al sudicio ometto dietro ad un banco ricolmo d’inutili amuleti.

Harry la vide annuire con la testa e porgere all’uomo diverse monete. Lui le contò prima di nasconderle nella logora tunica, ma sembrava che non riuscisse a staccare gli occhi dal suo viso, alla fine porse all’acquirente un pacchetto dall’aria gualcita.

Hermione tossicchiò come per incitare gli altri a proseguire per la propria strada senza dare nell’occhio.

< Cosa piuttosto difficile… > considerò Ginny < visto che ci troviamo nel bel mezzo di una strada deserta! >

Poi la donna si voltò e Ginny smise di pensare.

Non vi era qualcosa di particolarmente inquietante o strano in lei –a parte il fatto che era estate e portava un mantello- ma quando Ginny la vide, i pensieri le sfuggirono via e non riuscì a impedirlo.

La mente vuota…

Incrociò le braccia sul petto istintivamente e si afferrò le spalle.

La vergogna di chi si trova davanti a qualcuno che vede più del dovuto e ne è consapevole.

Aveva il cappuccio abbassato, ma il suo viso era talmente pallido che Ginny pensò non si fosse mai mostrata alla luce del sole.

Non era vecchia né sciupata, era bella.

Della bellezza polverosa ed eterna delle statue di pietra… immobile come se fosse stata solo spettatrice della vita, ma quando catturò il suo sguardo percepì anni di ricordi e di dolcezza straziante, di rimpianti che non possono essere dimenticati perché strettamente legati a quel che resta della felicità, di solitudine rassegnata… e prepotente su tutto, l’oscurità…

Aveva occhi e capelli neri e dimostrava poco più di trent’anni.

Camminava nella loro direzione con passo tranquillo, ma deciso e non sembrava avere cattive intenzioni.

Ginny sentì un lieve sospiro vicino al suo orecchio e capì che anche Harry si stava rilassando, lo vide spostare la mano che fino a quel momento era rimasta in attesa sull’impugnatura della bacchetta, segno che neanche lui la riteneva pericolosa.

Quando riportò lo sguardo sulla donna, vide che era quasi di fronte a lei e la fissava con uno sguardo malinconico… vagamente assente; sentì il rimpianto in quello sguardo e inconsciamente cercò la mano di Harry stringendola.

Lui ricambiò la stretta, ma subito dopo l’abbandonò e lei si sentì persa.

Rialzò gli occhi e vide che era a meno di un metro da lei e sorrideva.

La guardava e sorrideva.

Un sorriso remoto e antico… un sorriso ghiacciato… come se fosse rimasto intatto nel trascorrere del tempo.

Un sorriso -e Ginny rabbrividì nonostante la giornata calda– che nasceva dalla conoscenza e che sapeva di inevitabile.

Era amaro come il rimpianto.

La donna gettò indietro la testa come a volersi riscuotere dai pensieri e tra i lembi scostati del mantello, brillò orgoglioso e spavaldo un antico ciondolo a forma di croce.

Li oltrepassò camminando spedita per la sua strada.

“Secondo voi chi era?” domandò Ron con voce talmente bassa, che persino Hermione avrebbe approvato.

“Probabilmente solo la discendente di qualche nobile famiglia decaduta.” rispose Hermione decisamente più rilassata. “Avete notato il ciondolo che indossava?”

“Sembrava piuttosto antico.” considerò Harry continuando a guardare dritto davanti a sé, e la ragazza annuì. “Come lo stemma di una nobile casata.”

“E cosa ti fa pensare che sia una nobile casata decaduta?” chiese Ron indicando con un dito l’ufficio postale che si affacciava sul lato della via.

“Beh… deve essere o molto ingenua o incredibilmente disperata, se si è ritrovata a dover comprare uno di quegl’inutili amuleti.” rispose Harry togliendo le parole di bocca all’amica.

< Incredibilmente disperata… > pensò Ginny varcando per ultima la soglia dell’edificio.

Non c’era niente d’ingenuo in quella donna, se non il suo voler annegare nei ricordi del passato.



***

I corridoi erano deserti.

Gli studenti si erano riuniti nella Sala Grande come ogni sera…

Il rumore dei suoi passi risuonava lugubre sulle pareti fredde dei sotterranei… le dava la sensazione di essere seguita da sinistre presenze.

Non le importava. Aveva sempre amato l’oscurità e le sue ombre, le vedeva danzare attorno a lei come se volessero farle strada… come se le appartenessero…

Amava il buio lei… come la sposa della notte nelle fiabe di quando era bambina, lo amava e non lo temeva.

Ma non aveva mai amato un ragazzo prima d’allora, e quel sentimento… sì, decisamente l’atterriva.

L’aria era gelida. Rabbrividì e scoprì di sentirsi più viva… amava anche il freddo.

Da un corridoio laterale sentì giungere una voce nitida e decisa. Si fermò dietro l’angolo.

Aveva trovato ciò che cercava.

Lui… che aveva ingannato persino la notte con il suo fasullo mantello scuro…

Lui… che aveva ostentato un’anima di ghiaccio, ma lei sapeva… conosceva bene il gelo e lui viveva di passione… e di attesa.

Lui… l’unico essere umano capace di affascinarla.

Il vociare si alzò di tono, segno evidente che la discussione era arrivata al punto cruciale.

Rimase in silenzio, gli orecchi tesi…

Non è necessario che tu faccia esattamente ciò che si aspettano da te!” diceva una voce a lei sconosciuta.

Sono io che decido, anche se tu non lo credi.”

Se non lo credessi non sarei qui stasera… e ti assicuro che non è stato facile.”

Saresti potuto venire a casa questo Natale…”

Andiamo Regulus! Sono un Auror! Te lo immagini nostro padre che si siede composto a capotavola, con tutta la famiglia riunita, e che si rivolge al figlio redento chiedendogli: ‘Allora Sirius, come va al lavoro? Sono tempi duri, ma ricordati di chiudere un occhio se ti ritrovi davanti ai Lestrange… sono nostri parenti d’acquisto!’”

E’ vero, Bellatrix-”

Merlino! Regulus! Hanno massacrato tre ragazzi babbani per puro divertimento! Non me ne sbatte niente delle parentele!” dichiarò la voce, ora decisamente alterata. “Non avevano neanche tredici anni! Ricordi te stesso a tredici anni?”

Silenzio.

Vuoi davvero far parte di questa ignobile follia?”

Silenzio.

Non tornerò dopo stasera… sei libero di fare la tua scelta.”

Sentì i passi che si allontanavano e trattenne il respiro.

Sì, ricordo la mia vita a tredici anni. Avrei preferito la morte…”

Un sussurro rivolto al buio, al gelo… al niente…

Niente…

Si adagiò contro la parete e chiuse gli occhi leggermente confusa.

Un secondo… un’eternità.

Sono lusingato.” sussurrò una voce vicino al suo orecchio e lei sussultò. “La regina della notte si abbassa a venirmi a cercare…” continuò prendendole maliziosamente tra le dita una ciocca di capelli. “Se tu mi avessi avvertito, avrei creato un po’ d’atmosfera.”

Era sarcastico, probabilmente irritato dalla discussione appena conclusa.

Non atteggiarti a seduttore onnipotente, Black! Sai bene che non è necessario.”

Lei… il suo rifugio…

Gli occhi sfavillarono rivelando l’irrequietezza e la maschera cadde in un solo istante.

Cos’ hai sentito?” chiese il ragazzo distogliendo lo sguardo per la prima volta.

Lei si strinse nelle spalle.

Non m’importa delle tue decisioni.” disse con sincerità. “Io sono sempre stata libera.”

Scrutò il suo viso e vi ritrovò, confuse, migliaia di emozioni…

Lui desiderava e temeva.

Invocava il buio e teneva la bacchetta serrata nella mano, pronta a far luce.

Scandagliava i segreti più reconditi per poi tenerli sotto chiave.

Seduceva la passione e ne veniva consumato per primo.

Lusingava la morte, ma anelava alla vita.

Poi si mostrava a lei senza pudore o ritegno, in tutto quel suo meraviglioso intreccio di contraddizioni… e pretendeva di essere compreso.

La cosa curiosa era che lei lo comprendeva davvero… e la cosa più terrificante era che lei amava tutto questo.

Le si avvicinò quel tanto che bastava perché il suo respiro le sfiorasse il viso.

Questa notte verrò da te.” le disse e nel pronunciare quelle parole la sfiorò con le labbra.

Le afferrò la mano stringendola appena e subito dopo l’abbandonò.



Rinnegherai tutto questo?”

Non rinnegherò mai te.”



Fine 4° capitolo.

X Aleberyl 90: Wow! Quanto entusiasmo! Sì, sì… che bello! E’ proprio quello che mi serve!^_^! Ma oltre a questo… Grazie mille, carissima Alessandra! Come sei tenera… *_* (Joy con occhioni sbrilluccicanti). Sono lieta che la fedeltà di Ron e Hermione ti abbia commossa, perché significa che non sono l’unica a sciogliermi come gelato al sole quando il trio si mostra unito… (Certi lacrimosi alla fine di HP6…). E Ginny, vedrai di cosa sarà capace, in nome dei suoi sentimenti… Un bacione enorme, Joy.

X Ginny06: Eccomi qua, carissima, con un capitolo pronto per essere letto! Spero che anche questo sia di tuo gradimento… Harry e Ginny hanno bisogno di tutto il supporto possibile! … Per non parlare dell’autrice! ^_^! Un bacio, Joy.

X daisy05: Oibò! @_@! Quì sussiste un legame che non posso ignorare… Anduril ha letto ciò che tu hai scritto, Joy ha letto ciò che ha scritto Anduril (e si è sciolta sulla tastiera)… Perfetta conseguenza matematica = Joy DEVE leggere ciò che ha scritto “la daisy”. Non verserai sangue innocente, non preoccuparti… posso essere molto diabolica, se m’impegno… E poi scusa, ‘mattoncino’ dipende dai punti di vista e dal gusto di chi legge, non è mica l’equivalente di ‘gabinetto’!

Ma passiamo oltre… Medaglione? Ci saranno vari medaglioni in questa storia, come avrai modo di constatare, ma quello dello scorso capitolo è a forma di croce… per cui non può-CENSURA. Regulus è il mio nuovo amore… ebbene sì, lo ammetto, ho tradito Sirius per il fratellino minore, non sono riuscita a resistere… (che donna di facili costumi!). Lasciando da parte gli skleri… Devo ammettere che Regulus esercita su di me un fascino enorme, e per la maggior parte dovuto al fatto che si è parlato talmente poco di lui, che è ancora possibile ‘plasmarlo’ a proprio piacere. Ci sono un sacco di cose che lo riguardano e molte storie da creare intorno a lui… In questo periodo sto scrivendo gli ultimi capitoli di questa storia e più vado avanti, più mi rendo conto che su di lui dovrei dire di più, è talmente complesso che quasi mi pento di non aver scritto una storia interamente su di lui, ma ormai è fatta e non si può tornare indietro… Sarà per la prossima volta. Tesoro, i tuoi complimenti sono… sono… mi fanno diventare rossa come un papavero, ecco! Grazie davvero. Un abbraccio fortissimo, Joy.

X light lily: Carissima… mi copro la faccia rosso pomodoro a causa dei tuoi complimenti! Qui mi si sta viziando alla grande! Troppo buona, troppo buona…

Sono lieta che la storia ti continui a piacere! Non mi stancherò mai di ringraziarti per i tuoi incoraggiamenti! Un bacione, Joy.

X redRon: Grazie! Grazie, grazie, grazie… il seguito arriverà senza troppi intoppi vedrai, sto scrivendo proprio in questo periodo gli ultimi capitoli della storia.

Un bacione grandissimo, Joy.

X Nenad: Oddio! Sentirti dire che questa storia è originale mi rincuora tantissimo, sai? Sono sempre stata combattuta perché mi sembrava davvero troppo banale…^_^. Ti ringrazio tantissimo, per l’incoraggiamento… e per aver trovato qualcosa di interessante in ciò che volevo trasmettere. Un bacio, Joy.

X EDVIGE: Allora posso gridare FORZA ALLE HARRY\GINNY! Qualcuno mi lincerà, temo… Bè, son contenta di condividere con te la passione per questa coppia! Mi fa piacere che ti abbia divertito il capitolo precedente, con Ron, che come al solito, capisce fischi per fiaschi, mi piace inserire qua e là momenti che hanno la presunzione di essere comici, principalmente perché mi diverto a scriverli! Allenta la tensione… e quando va bene, strappa qualche risata! Ti ringrazio tantissimo per il supporto. Un bacione, Joy.

X Elanor: Eccola! Ecco la mia dolcissima Elanor! Che bello! Ma non ti vengo mai a noia? Sei davvero incredibile, sai? Adesso mi sgranchisco allegramente i ditini sulla tastiera… pronta, pronta… Allora, il titolo è un anticipazione, sìsìsìsì, riuscirò mai a farla franca con te? Infatti ‘questa’ donna è ‘Colei che NON infranse le promesse’ a differenza di-CENSURA, ma tanto te lo immagini, vero? Abbastanza scontato direi… Questa donna veste di viola… mi ricordo perfettamente il giorno in cui mi è venuto in mente questo particolare, sarà stato gennaio e non mi sentivo molto bene, ma mi piace com’è venuto fuori, da l’impressione di una persona talmente piena di rimorsi che inconsciamente sente il desiderio di esternare il suo stato d’animo attraverso un colore… E’ un accenno di malattia… lei non sta affatto bene. Regulus-Petrarca? @_@ ! Non ho parole… solo tu potevi trovare un parallelo tra di loro. In realtà io dovrei andarmi a ristudiare Petrarca, dal momento che non mi ricordo un piffero niente. Regulus è fragile, a mio parere. Non ha la sfrontatezza di Sirius e il suo coraggio deriva quasi sempre dalla disperazione, come avrai modo di vedere in seguito, ma in fondo, anche lui trova la forza per combattere, è una forza sbagliata e indirizzata male, ma nasconde un buon proposito. Mi piace Regulus perché incarna perfettamente il ‘male buono’ e il ‘bene sbagliato’. Non saprei come riuscire a spiegarlo meglio. Non è totalmente buono e non è totalmente cattivo, vive la sua vita come meglio può. Ah… lo ammetto! Vernon e Petunia sono stati davvero molto facili e anche Hermione e Ron lo sono… la mia vera sfida sono Harry e Ginny, perché mentre tento di non cadere nel banale cercando le giuste ambientazioni e le giuste parole, mi rendo conto che hanno carattere talmente diversi, che diventa sempre più difficile trovare un punto d’incontro… finirà che si lasceranno… ma naturalmente io mi opporrò con tutte le forze! Film dalle mie storie?! Doppio @_@! Sarebbe un disastro… ‘Le Illeggibili’ incarnerebbe la fiera del patetico, ‘Tra due lune’ sarebbe noioso con tutti quei ragionamenti interiori… e ‘O.R.Crux’ risulterebbe incomprensibile… aspetta e vedrai… (da notare il tono lugubre). Ok, ne hai sgamata un’altra… esatto Crux-croce. Altresì, la croce è proprio il simbolo del suo casato. Ti viene in mente altro? Neanche come assonanza al suo nome? Per quanto riguarda l’attacco durante l’evacuazione, direi che sì, lo scoprirai nei prossimi capitoli, ma non è una parte essenziale e tu sei già sulla buona strada…^_^! Comunque puoi farmi tutte le domande che vuoi dal momento che d’ora in poi la storia non farà che complicarsi! Mi cara, sei… sei davvero insostituibile, ecco! Te lo dico tutte le volte, ma ribadire il concetto non guasta mai! Un abbraccio fortissimo e un bacione enorme, Joy.

X Anduril: Mia cara, carissima… Che bello ritrovarti! Non preoccuparti per quando mi scrivi, mi basta sapere che leggi volentieri! T’incuriosisce il mistero? Allora ti consiglio di rimanere sintonizzata, perché a poco a poco rivelerò tutto! –messaggio pubblicitario- A parte gli scherzi, quello che mi preoccupava di più mentre buttavo giù le basi di questa storia, era che risultasse davvero troppo complicata. Di misteri ce ne saranno, come avrai modo di constatare, ma la paura di contraddirmi mi perseguita! C’è un tale incasinamento di flash back che alla fine sbaglierò qualcosa di davvero eclatante! Brrrrrr… rabbrividisco al sol pensiero…

Ti ringrazio tantissimo per l’incoraggiamento e ti faccio i migliori auguri per il tuo esame. Un bacio, Joy.

  
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