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Autore: _Lethe    24/09/2011    3 recensioni
"Perché?
Perché ti nascondi dietro sbuffi di fumo?
Perché cerchi di fuggire, scappando con i tuoi stivali di piombo e bronzo?"
Un grido, l'ultimo, di una donna martoriata, straziata e sibilante.
Spoon River docet..
Genere: Drammatico, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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piombo

SOTTO STIVALI DI PIOMBO E BRONZO

Se avessi rispettato il mio amore,
forse sarebbe diventato un bel dolore
- chissà? - riempiendomi la vita di profumo.
Ma io lo torturai, lo avvelenai,
lo accecai, ed esso si mutò in odio
- edera mortale invece che clematide.
E l’anima cadde dal suo sostegno,
i suoi viticci s’intricarono in rovina.
Non lasciate la volontà farvi da giardiniere nell’anima,
a meno che siate sicuri
ch’essa è più saggia dell’anima vostra.
("Louise Smith", Antologia di Spoon River- Edgar Lee Master)


Perché?

Perché ti nascondi dietro sbuffi di fumo?
Perché cerchi di fuggire, scappando con i tuoi stivali di piombo e bronzo?
Il suono dei tuoi passi mi rimbomba nel torace come i battiti di quel cuore che mi hai lasciato – divelto, martoriato- tra le ossa, incassato in un buco nero.
Non riesco più a distruggere nulla, il mio cuore mi impedisce di inglobare – uccidere- tutto il dolore che mi provochi.
Solo guardandomi.
Solo smettendo di guardarmi.
Non riesco più a combattere, ho perduto tutte le mie armi – una per una- cercando di raggiungerti, correndo verso di te – che non ti voltavi-

Sei stato mangiato dal buio, sputato dalla Luna, lontano, da me.

Non ci sono stelle nel mio cielo, non c'è luce. Una coltre spessa di nuvole ha offuscato l'azzurro, il blu, il nero.
Una coltre spessa ha offuscato i miei occhi.
Non ho sentito nulla – eppure hai gridato- non ho visto nulla – eppure ricordo il tuo viso- non ho provato nulla – eppure le tue dita mi hanno sfiorata-.

Strappami la pelle irrimediabilmente bruciata, non farmi più provare dolore.

Cavami gli occhi, non farmi più provare dolore.

Tagliami le orecchie, non farmi più provare dolore.

Abbandonami nuda e inerme tra i rifiuti, non più tra le tue braccia calde. Lasciami scivolare nell'acqua sporca, cercando di lavar via il mio lerciume.
Ora ho capito perché ti allontani da me.

No, tu non hai capito un bel niente. La paura ha mosso i miei passi, la paura di rivederti straziata e sibilante, la paura di rivederti, senza riconoscerti”

E ora mi riconosci?
Avvolta in un sacco per cadaveri, riesci a scorgere il mio viso, la tua luce?

Mi vedi, finalmente?


* * *

Vi ho spaventato? Sì, no, forse? Devo cambiare mestiere e nascondere la penna sotto la sabbia (assieme alla testa)?

Fatemelo sapere che mi mancano tanto le vostre recensioni ;)

Lethe

  
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