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Autore: madnesscake    24/09/2011    3 recensioni
salve gente! questa è la mia prima fanfiction... sarà una sasunaru... siate clementi =)...
Questa storia parla di un amore complicato, che non nascerà facilmente. Tra litigi e sorprendenti storie d'amore, la vita di tutti i giorni sarà sconvolta da un efferato omicidio... tutto per un ritrovato scientifico dagli effetti stupefacenti... Riusciranno i nostri eroi a svelare il mistero che permea le loro stesse vite e a scoprire e ad accettare i loro desideri più reconditi?
tratto dal prologo:In mano teneva un pugnale dal quale stillavano delle gocce di uno strano liquido rosso.
Sangue.
« Non ti aspettavo così preso »
Quella voce…
Il tono era minaccioso, ma quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille.
« Tu… » mormorò il ragazzo.
« Io? » disse la figura incappucciata, girandosi con un movimento lento e misurato, carico di presagi funesti e del pericoloso potere della verità.
« Non può essere… » fu un sussurro, ma l’altro lo percepì perfettamente e dispettoso abbassò il cappuccio....
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo II
 
 
Bip bip bip
 
......... Ti prego, ancora 5 minuti...
 
Bip Bip Bip
 
Gnnnnn, va bene ho capito!!!!! Che palle...
 
Naruto si girò e a tentoni cercò, vanamente, di spegnere quella dannata sveglia con una manata.
Innervosito si mise a sedere e.... "Cavolo!!!!! Sono in ritardo!!!"
Questa volta Kakashi mi ammazza seriamente.
Capitombolò giù dal letto e neanche il tempo di toccare terra che era già sotto la doccia e pensava a come avrebbe fatto a prendere l'ultimo maledetto treno per arrivare in quella dannata scuola!
Uscii di casa senza neanche asciugarsi i capelli, cosa di cui si sarebbe sicuramente pentito visto che mancavano solo tre giorni a Natale.
Prese al volo lo zaino e con una fetta di toast tra i denti si catapultò fuori.
Arrivò alla stazione dei treni senza fiato e con orrore vide le porte del treno chiudersi; con un ultimo slancio si fiondò nella fessura tra i due sportelli. O la va o la spacca…
Fortunatamente andò, sebbene lo slancio lo portò a cadere malamente nel corridoio del treno, tra le occhiate sbigottite della gente. Aveva imparato da tempo a fregarsene di cosa pensassero le persone, a meno che non fossero sue amiche.
Si sentiva stanco ancora prima di iniziare.
Quel giorno si prospettava veramente massacrante, in quanto si sarebbe tenuto il tradizionale festival che precedeva le vacanze natalizie e lui avrebbe dovuto fare del suo meglio. Non che gli importasse granché delle tradizioni, ma i soldi… oh, i soldi che avrebbero raccolto erano fondamentali: sarebbero serviti per la gita e chi avesse raccolto più denaro avrebbe avuto l’onore di decidere la meta.
Ricordava ancora con rassegnazione le discussioni che c'erano state tra i suoi compagni per decidere che progetto di classe presentare…
 
Inizio flashback
 
« Non se ne parla nemmeno!» urlò qualcuno dal fondo dell’aula.
« Suvvia Kiba! Sarà divertente! E poi in questo modo riusciremo a fare molti più soldi! » urlò una Sakura super eccitata.
« Non mi vestirò mai da pinguino! »
« Certo, al massimo tu puoi vestirti da cane… » disse una Ino sarcastica.  
« Sta zitta, gallina! » ululò Kiba.
« Calmati Kiba! È inutile che ti scaldi tanto, sarebbe solamente una seccatura. » disse uno Shikamaru annoiato.
« Sai perfettamente che loro vogliono fare questo cavolo di Maid caffè per vedere quei due stronzi  in tiro!»
Tutta la classe si girò a guardare i due ragazzi che parlavano con il professor Kakashi poco fuori dalla classe. La loro bellezza era quella di due angeli dannati: il primo dai capelli corvini e gli occhi d’onice, che calamitavano lo sguardo; il secondo dai lunghi capelli castani e dagli occhi così chiari da sembrare trasparenti, velati solo da una leggera sfumatura lilla.
 
« Sasuke e Neji non c’entrano nulla! E se anche fosse, che ci sarebbe di male? Attirerebbero solo più gente» intervenne Tenten
« Belli come sono… » sospirarono Sakura e Ino in coro con la bava alla bocca.
« E comunque, mio caro Kiba, sei solo invidioso! »
« Invidioso io? Di quei due palloni gonfiati? Ah, ma non farmi ridere! »
« Sono d’accordo con Kiba! La vostra è solo una patetica scusa per sbavare e pavoneggiarvi » si intromise Naruto stizzito.
« Ma da che pulpito viene la predica! » intervenne Ino.
« Il bue che dice cornuto all’asino… » disse Sakura.
« Voi siete stati i primi a proporre un ‘’Miss maglietta bagnata’’. »
« Siete solo dei porci maniaci! » urlarono alcune ragazze.
« Ma siete completamente rincoglionite? Era un modo come un altro per scherzare! Mi sembra ovvio che non avremmo mai fatto una cosa del genere » replicò Naruto « Vero, ragazzi? »
Un silenzio tombale cadde nella classe. I maschi facevano finta di non aver sentito, qualcuno fischiettava, qualcuno si guardava le unghie.
« Vedi? Sono solo dei maiali! »
« Ragazzi, avete deciso? » domandò Kakashi sensei dopo essere entrato in classe.
« Non ancora sensei, le ragazze hanno proposto uno stupidissimo Maid cafè » disse Shikamaru scocciato.
« … e i ragazzi una ‘’gara di bellezza’’ » disse Tenten mimando delle virgolette con le dita.
« Gara di bellezza? Di’ le cose come stanno: hanno proposto un emozionantissimo Miss maglietta bagnata » disse indignata Ino.
« Ma avete così poca fantasia? Comunque penso che la proposta delle ragazze sia più accettabile…»
« Sensei! » urlarono in coro i ragazzi.
« Suvvia, non dico che la cosa mi dispiacerebbe, anzi…- occhio sognante- ma cosa direbbe la preside se sapesse di questa vostra proposta? »
Tutti i ragazzi si immobilizzarono al pensiero dei lampi e fulmini che la preside avrebbe emanato.
« Vada per il Maid cafè… non voglio rischiare la vita per una stupida attività che si concluderà nel giro di qualche ora. » borbottò Kiba sconsolato.
« Dai non essere così abbattuto, non potrà essere così male vestirsi eleganti per una volta! » cercò di consolarlo Naruto dandogli piccoli colpetti sulla spalla.
« Ma Naru! Io sembro un pagliaccio! » piagnucolò.
« Niente di diverso dal solito, quindi » replicò Ino.
« Ok adesso ti ammazzo, brutta strega! » urlò Kiba cercando di avventarsi su Ino.
« Come mi hai chiamata cane? »
Ino era più infuriata che mai! Se non fossero intervenuti i compagni e Kakashi sensei, entrambi si sarebbero ritrovati in infermeria.
« Datevi una calmata voi due! » urlò infine Kakashi « Ormai è deciso. Se sento un’altra parola a riguardo ne risponderete direttamente a me! Ora decidete il menù e i ruoli di ognuno. »
« Sì, sensei! » dissero in coro.
 
 
Fine del flashback
 
Mentre ancora ricordava, fu riportato alla realtà dalla frenata improvvisa del treno: era la sua fermata. Corse il più velocemente possibile nell’ultimo tratto di strada. Arrivato difronte alla porta della sua classe la spalancò senza neanche bussare e rimase a bocca aperta: c’era la confusione più totale!
« Naruto! Per fortuna sei arrivato! » urlò Sakura correndogli incontro e squadrandolo da capo a piedi. Mmm si direi che lui è perfetto.
« Eh? » Naruto era sconcertato. Non riusciva a capire perché regnava quel caos: in teoria era tutto pronto, dovevano solo vestirsi. Ma che cavolo sta succedendo?
« Erika è malata! E deve esserci necessariamente lo stesso numero di ragazze e ragazzi! » spiegò Sakura torturandosi le mani.
« E allora? Perché lo vieni a dire proprio a me? »
Sakura cominciò a mordersi il labbro. Naruto stava diventando nervoso: aveva una brutta, bruttissima sensazione.
« Beh.. ecco vedi.. sì insomma… noi… » balbettò.
« Poche storie! » si intromise Ino « Ci servi! Tutti i ragazzi sono impegnati in altre attività e tu sei l’unico che assomiglia più ad una ragazza che ad un ragazzo!»
« … e hai anche la stessa corporatura di Erika. »
La mente di Naruto si svuotò.
« Naruto? » chiamò Sakura « Ti senti bene?»
« No» disse serio Naruto quando si riprese leggermente « non se ne parla nemmeno! Non mi vestirò mai da ragazza, per di più da maid, solo per fare divertire di più le persone! Sono un ragazzo per l’amor di Dio!» strillò.
Sakura e Ino lo guardarono con occhio critico: capelli biondi scompigliati, occhi brillanti e di un blu così intenso da far invidia ai cieli più limpidi, labbra carnose e rosse, guance leggermente imporporate dalla fatica, neanche un filo di barba, in poche parole, con un po’ di trucco e i vestiti giusti sarebbe passato per una bellissima ragazza!
Naruto non ebbe il tempo di dire ‘’pio’’ che Ino, Tenten, Sakura e altre ragazze cominciarono a spogliarlo, lasciandolo nei suoi striminziti boxer. Improvvisamente quella baraonda si bloccò a fissare Naruto a bocca aperta.
« E chi se lo sarebbe mai aspettato! » esclamò Ino fissando Naruto che arrossì come un peperone.
« Cazzo Naruto, perché continui a vestirti con quei cosi sformati? » commentò Sakura.
Naruto cominciò a farfugliare per l’imbarazzo.
In mezzo al gruppo si levò un gridolino; tutte le ragazze si voltarono per vedere una Hinata rossa in volto e con del sangue al naso.
« Scu-scusate, to-to-torno subito » balbettò scappando.
« Basta ragazze, non perdiamo altro tempo! Mettiamoci a lavoro! » ghignò, con sguardo assatanato, Tenten.
 
15 minuti dopo…
Le ragazze esaminarono da capo a piedi un Naruto ancora stordito e dopo qualche attimo si batterono il cinque in segno di vittoria.
« Ben fatto ragazze! »
« Complimenti a tutte, ottimo lavoro » annuì una Sakura soddisfatta.
« Non ci posso credere… lo avete fatto veramente!!! » Naruto era l’imbarazzo fatto persona: con quale coraggio si sarebbe presentato davanti ai suoi compagni? Questo scherzetto gli sarebbe costato infinite prese per il culo.
« Avanti, non fare il bambino! Non ti è andata così male »
« Non mi è andata così male? » la guardò sarcastico « Guardami! Sono vestito da ragazza! »
« Una ragazza altamente scopabile, aggiungerei  » disse seria Tenten.
« A Kiba è andata peggio » mormorò una Hinata ancora rossa per l’imbarazzo.
« In che senso? » chiese cauto Naruto.
« Lo vedrai » sghignazzò Ino.
Naruto attese che le altre ragazze finissero di sistemarsi. Da una parte era curioso di vedere come lo avevano conciato, dall’altro ne era terrorizzato. Si avvicinò circospetto allo specchio che avevano sistemato in fondo all’aula. Chiuse gli occhi e si ci posizionò davanti.
Prese il coraggio a due mani e aprì gli occhi.
« Wow…»
Stentava a riconoscersi.
La prima cosa che colpiva lo sguardo era il vestito che risaltava formosità inesistenti (il reggiseno imbottito fa miracoli XD) e che riprendeva, esaltando, il colore dei suoi occhi; la vita sottile era messa in evidenza da uno stretto corpetto blue, tenuto insieme da nastrini di una tonalità più scura; la gonna a sbalzo bianca con volant blue insieme alle scarpe alte facevano diventare le sue gambe femminili e seducenti. La matita e il mascara rendevano i suoi occhi perfino più luminosi e le sue labbra rosse ricoperte da un brillante strato lucido, erano pronte per essere baciate.
Doveva dare ragione a Ino: era altamente scopabile. Avrebbe fatto girare la testa perfino a quei due don Giovanni… Appena finì di formulare questo pensiero si vergognò di se stesso. Si girò sconsolato e vide Ino e Sakura che sogghignavano soddisfatte al suo indirizzo.
« Non-dite-una-parola.» ringhiò frustrato.
« E chi stava dicendo niente » ridacchiò Ino.
Leggermente seccato prese il cellulare per inviare un sms.
 
Dovresti vedere come mi hanno combinato!
Sono vestito da lolita!
Che vergogna!!! Cmq non vedo l’ora che vieni J
Ti aspetto.. kiss
 
Inviò il messaggio soddisfatto: certo un po’ si vergognava a farsi vedere in questo stato, ma era sicuro che avrebbe gradito. Poco dopo ricevette un sms.
 
Mi dispiace tesoro, ma non posso venire L
Ho un impegno che non posso rimandare…
Ci tenevo a vederti oggi…
Se vuoi ci vediamo nel pomeriggio, dopo scuola..
 
Naruto era triste... ma si sarebbero rifatti.
 
Certo! Ci vediamo alle 5 e 30 difronte alla stazione…
Guai a te se manchi! J
Ci sentiamo dopo che devo andare.. bacio
 
La risposta arrivò quasi subito.
 
Sicuro! Allora buon lavoro J
A dopo.. bacio
 
Posò il cellulare e sconfitto, tentò di raccogliere tutte le sue energia per affrontare il resto della classe…
Che Dio mi aiuti! Pensò sconsolato.
 
 
 
 






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