-Maledizione!-
pensai quando senza accorgermene entrai con il
piede in una pozzanghera. Fantastico. Ci mancava solo questa. Prima la
mia
valigia dispersa all'aeroporto, poi un'ora di attesa interminabile del
pullman
che mi avrebbe dovuto portare in albergo e infine scoprire che
dall'albergo non
c'era nessun mezzo di locomozione che mi avrebbe potuto portare agli
scavi e
che avrei dovuto fare a piedi almeno due chilometri portandomi tutti
gli
attrezzi sulle spalle. Mentre meditavo sulle mie disgrazie,
sentì una voce che
mi chiamava. -Virginia!- Mi voltai e non riuscì a trattenere
un sorriso quando
vidi il bel ragazzo biondo con il quale avevo condiviso gioie e dolori
della
vita universitaria.-Damian- esclamai, cercando di sembrare infastidita-
sapevi
che oggi sarei arrivata ma non ti sei nemmeno preso la briga di venire
a
prendermi all'aeroporto, bell'amico che sei- Mi spiace Virgi, ma
stamattina ho
ricevuto una telefonata che ha fatto scoppiare il caos nello scavo-
esclamò
Damian prendendo il borsone con i miei attrezzi e mettendoselo in
spalla- Che è
successo- domandai incuriosita- Mi ha telefonato il direttore dello
scavo,
dicendomi che sarebbe venuto oggi pomeriggio a controllare la
situazione e noi
non siamo assolutamente preparati ad accoglierlo: abbiamo dovuto
interrompere i
lavori per via del mal tempo e coprire tutto con i teloni per evitare
di
ritrovarci con una bella piscina di fango. I ragazzi sono
già a lavoro per
rimuovere i teloni e ricominciare a scavare, ma abbiamo perso molto
tempo e non
so se riusciremo a completare i lavori per fine mese-. Notai una vena
di
stanchezza nella sua voce e pensai che non avrebbe retto un altro
mese.-Damian-gli dissi- ormai sono quasi sei mesi che sei qui e hai
lavorato
molto, ma adesso devi prendere in considerazione l'idea di riposarti.
Prenderò
io in mano la situazione e tu dovrai solo rilassarti- e finendo la
frase
ripresi il borsone per dare maggior enfasi alle mie parole.
-Virgi...-cominciò
lui, ma lo interruppi prima che potesse controbattere Non
accetterò un no come
risposta- e dicendo questo mi avviai allo scavo poco distante.
Sospirando,
Damian mi seguì camminando dietro di me e in poco tempo
arrivammo al sito.
Rutupiae
era un
insediamento romano che corrispondeva all'odierna Richborourgh , poco
distante dalla
città di Sandwich, nel Kent. Questa città venne
fondata nel 43, dopo l'invasione romana della Britannia e divenne uno
dei porti
principali della Britannia romana, diventando sempre più
civile man mano che
l'invasione si spingeva a nord. Lo scavo era cominciato circa sei mesi
fa,
quando il crollo di una parete di una villa patrizia aveva rivelato
ambienti
fino a quel momento sconosciuti. Damian venne chiamato dal direttore
degli
scavi perchè era il miglior esperto di età romana
presente in zona, ma circa una
settimana fa mi aveva telefonato, ufficialmente perchè aveva
bisogno
"della mia bravura" come mi disse a telefono, ma sono sicura che in
fin dei conti aveva solo voglia di rivedermi. Quindi fui costretta a
prendere
un aereo dall'Italia dove mi trovavo per concludere la ricerca per un
dottorato
e dirigermi in Inghilterra.
- Eccoci
arrivati- disse Damian costringendomi ad
abbandonare i mie pensieri e ad alzare lo sguardo davanti a me.
L'immensa
villa, rimasta quasi illesa nonostante gli evidenti segni del tempo, si
trovava
non lontano dal centro del sito. Era un edificio maestoso, appartenuto
sicuramente a qualche membro molto ricco e influente del luogo, ma
mentre
cercavo di osservare i dettagli scultorei sui basamenti delle colonne
del
portico di accesso, Damon mi tirò lievemente per la manica
dicendomi-Per di
qua-. Sbuffando, lo seguii all'interno della villa. Attraversando il
grande
atrio notai la presenza di attrezzi tra cui diverse pale e picconi
nella grande
vasca dell'impluvium, deducendone che probabilmente non c'era
una stanza
che poteva essere adibita a magazzino. Superammo ancora due ambienti
per poi
ritrovarci in una stanza più piccola dove una grossa
apertura nella parete
lasciava intravedere la presenza di ragazzi al lavoro. Quando entrammo
in
quell'ambiente, rimasi sbalordita. Avevo condotto molti scavi nelle
ville
romane di diverse zone dell'Europa, ma non avevo mai visto nulla del
genere.
Dietro quella parete, c'era quello che a primo impatto mi
sembrò un vero e
proprio ambiente segreto. Non riuscì a vedere nulla che
somigliasse a un
entrata, un qualche tipo di accesso. Niente. Quella stanza era stata
creata con
lo scopo di essere invisibile, ma perchè? Ed era sola, o ne
esistevano altre in
quella villa? Mentre mi ponevo quelle domande, Damian mi chiese- Che ne
pensi?-
Che non ho idea del perchè esiste questa stanza- Ma va!-
ribbattè Damian
ridacchiando- Ti presento Samantah Foster, il mio braccio destro, un'
archeologa di innata bravaura- continuò presentandomi una
ragazza dall'aria
molto insicura-ma allo stesso tempo molto modesta-concluse Damian
sorridendo. Diedi
la mano alla ragazza che la strinse senza troppa forza e senza nemmeno
guardarmi, per poi tornare al suo lavoro. -Loquace- mormorai a Damian
che senza
badare troppo al mio commento continuò a presentarmi gli
altri membri della
squadra. C'erano in tutto un decina di persone tra adulti e ragazzi:
alcuni
erano studenti, altri esperti della zona.
Dopo aver osservato lo strano
posto, pensai
che sarebbe stato utile esplorare l'interno della villa, quindi chiesi
a Damian
di accompagnarmi. L'edificio era composto da svariati ambienti, alcuni
anche
molto grandi e ci mettemmo quasi due ore per vederla tutta. Era
incredibile
l'ottimo stato di conservazione della villa: avevo già visto
ville romane così
ben conservate, ma erano le ville dell'area attorno al Vesuvio che si
erano
conservate perchè sepolte da cenere e lapilli durante
l'eruzione del 79. Rare
erano le dimore conservatesi in superficie nel corso dei secoli: della
maggior
parte restavano solo rovine.
-Virginia!- Damian mi
riportò alla realtà
chiamandomi, e mi resi conto che eravamo arrivati in un cortile interno
nel
quale le colonne del portico mostravano qui e là solo
qualche crepa nei
basamenti.-é meravigliosa Damian- mormorai estasiata-Lo
credo bene- disse
Damian- é una villa unica nel suo genere, ma credo sia
meglio tornare dagli
altri, il direttore potrebbe arrivare a momenti- concluse Damian
incamminandosi
verso l'interno della villa. -Si- risposi, ma prima che potessi girarmi
qualcosa catturò la mia attenzione. Un ragazzo, moro con
degli incredibili occhi
grigi,vestito con una veste azzurra(cosa che mi sembrò
alquanto strana)era
appoggiato a una colonna e mi fissava pensieroso. -Ehi- dissi-
ma appena
provai ad avvicinarmi lui corse in un corridoio. Istintivamente lo
seguii, ma
appena arrivai all'entrata del coridoio, lui non c'era più.
Il mio cervello
riuscì a ripartire solo quando sentì la voce di
Damian. -Allora? Ti vuoi
sbrigare?- chiese scocciato-Damian- chiesi cauta- c'è
qualche altro ragazzo che
lavora agli scavi?-No- rispose lui-vogliamo andare adesso?- Mi
incamminai con
lui controvoglia, ma mentre camminavamo gli chiesi-sai se in questa
villa
tengono degli spettacoli educativi, magari per i ragazzi delle scuole
limitrofe?-La zona è sotto scavo, non fanno avvicinare
nessuno che non sia un
archeologo o uno studente- rispose lui asciutto. La risposta non mi
piacque. Se
non era uno studente o un attore, chi diavolo era quel ragazzo? I miei
pensieri
furono interrotti dallo squillo del cellulare di Damian. -Damian
Howard...che
cosa c'è Samantah?...Dannazione!- esclamò Damian
attaccando. -Che è successo?-
chiesi-é arrivato il direttore- rispose Damian.