Capitolo 12 – Ecco perché
Draco P.O.V.
- Malfoy! Che diavolo stavi facendo?? –
- Cos.. oh, cazzo, che ci fai tu qui? Sparisci dalla mia vista, Granger! –
Ma lei mi si parò davanti, impedendomi di correre dietro alla Lovegood
- Stavi tormentando Luna! Confessa! –
-
Ma no, io.. uh… beh, non sono
affari tuoi – decisi che la migliore linea di condotta fosse lasciarle credere
che stessi davvero infastidendo
- Ma come osi… -
Non rimasi ad ascoltarla, con una spallata la spostai di lato e feci per andarmene, ma…
- Stupeficium! –
Mi ritrovai Schiantato a terra. Non
svenuto, però; l’incantesimo era ben lanciato, ma intenzionalmente non troppo
forte. Però,
La sentii bisbigliare “oddio..” e in un istante fu accanto a me, per assicurarsi di non avermi ucciso troppo. Sospirò appena di sollievo quando mi tirai in piedi, guardandola in cagnesco
- Ma bene, attacchi alle spalle, Granger? –
- Dovevo farlo, Malfuretto – sibilò – Non lascerò che tu faccia del male ai miei amici –
- Uh, che coraggiosa Grifondoro! –
- Problemi?? –
Strinse più forte la presa sulla bacchetta. La situazione sarebbe presto degenerata (come segretamente speravo) se in quel momento non fosse intervenuta, con agghiacciante cattivo tempismo, proprio l’oggetto della diatriba; Luna.
- Hermione, aspetta – s’intromise – Non è.. come sembra –
-
Che cosa non è come sembra? – ringhiò
- Noi stavamo solo.. parlando. Sai, niente di che – cercò di spiegare
- Allora perché sei scappata in quel modo? – l’interrogò la ragazza, nient’affatto convinta
- Ehm… - luna cominciò a strusciare i piedi, a disagio – è che… al ritorno dalle lezioni, ho incontrato Pansy Parkinson che mi ha detto di stargli alla larga, sai, e di non farmi storielle mentali perché sicuramente Malfoy voleva solo prendermi in giro e.. – mi lanciò un’occhiata compassionevole, in cerca di aiuto
- Quella troietta è convinta di essere la mia ragazza – sbottai con astio – che ti aspettavi che ti dicesse? –
Luna abbassò lo sguardo, ferita. Forse ero stato un po’ troppo duro.
- Hei, Lovegood, sono arrabbiato con lei. Non con te –
-
Ma che cosa c’è tra voi due? – chiese
- Uhm, nulla… - accidenti, proprio l’ultima cosa che volevo: che i grifondoro si accorgessero del mio abbordaggio alla Lovegood – cose che non ti riguardano – risposi, spiccio
-
S-scusami – balbettò
- Non volevo parlare di tua madre.. è stato un caso – le feci notare “In realtà volevo informazioni su mio padre” pensai, ma mi guardai bene dal dirlo
Calò un silenzio imbarazzato, che però grazie al cielo fu interrotto da Mad Pince, venuta a sbraitare che la biblioteca stava chiudendo. In men che non si dica, ci ritrovammo tutti e tre alla porta.
In silenzio, ci separammo. Non c’era molto da dire.
Non sarebbe stato facile riavvicinare Luna.