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Autore: midorijpg    24/09/2011    3 recensioni
Eh, già, quelli erano proprio i giorni della nostra vita.
Di questi ultimi tempi, con i Queen stiamo registrando un sacco di cose dal carattere molto malinconico, Freddie è ridotto peggio del solito per via della sua malattia, le canzoni di Innuendo sembrano prendere le nostre sembianze, rappresentandoci a chi le ascolta, e questa malinconia, non so perché, mi fa investire da vagonate di ricordi, così ho deciso di metterli per iscritto, in modo da non potermeli più dimenticare.
Un ricordo in particolare mi è rimasto vivido in testa, quello del mio primo, vero amore.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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6. I Finally Found My Way To You

I giorni che seguirono furono i più strazianti di sempre.
Mel mi ignorava, ogni volta che le chiedevo di stare con me lei aveva da fare o doveva uscire.
Tutti e due avevamo da studiare per l’esame, ma ognuno studiava per conto proprio, anche se la cosa che desideravo di più in quei momenti era stare con lei, a studiare, a parlare, a discutere di musica come una volta, a fare qualunque cosa ci permettesse di essere insieme.
A volte provavo ad avvicinarmi a lei mentre era seduta sotto il nostro albero a leggere o a studiare, ma come io mi sedevo vicino a lei, Mel se ne andava da un’altra parte.
Persino Claire aveva smesso di provocarmi perché vedeva che con Mel non stavo più e si limitava a chiedermi dov’era e se poteva farle un po’ di compagnia.
Io con grande dispiacere le rispondevo che Mel aveva da studiare come me, non volevo stare a spiegarle tutta la storia del bacio, e mia sorella ci rimaneva abbastanza male.
Un giorno Claire mi chiese:
“Roger, perché sei così triste? Ho capito che c’è qualcosa che non va con Mel, non dirmi bugie!”
“Ma no, non è successo niente, stai tranquilla.”
“Dai, Rog! Io voglio aiutarti, Mel è una delle mie migliori amiche e non voglio continuare a non vederla per colpa del mio fratellone pasticcione!” mi disse lei.
E allora le spiegai tutto, i miei sentimenti per Mel, la sera del ballo, il bacio e il fraintendimento. Per la prima volta riuscii a mettere a nudo completamente tutto ciò che albergava dentro il mio cuore.
Claire, stranamente, ascoltava in silenzio e annuiva, ogni tanto mi chiedeva spiegazioni, ma riuscì a trattenere i commenti perfidi.
Aveva anche 13 anni, era un po’ ora di finirla con le battutine offensive!
Alla fine di tutta la storia, io tirai un sospiro e Claire mi disse:
“Mmmh, di certo lei ha torto...e di sicuro anche tu! Se vuoi ci parlo io con Mel, posso spiegarle...”
“No, Claire, è meglio di no. Non servirebbe a niente...”
“Fidati, in questi casi una femmina è in grado di comprendere solamente un’altra femmina. Modestamente, mi intendo di queste cose.” mi rassicurò lei mettendomi una mano su una spalla.
“Davvero faresti questo?” chiesi speranzoso.
“Certo, anche domani stesso!”
“Grazie, Claire, sei la migliore!”
Così il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, Claire andò a far visita a Mel come se niente fosse successo (menomale che la mia amata considerava ancora mia sorella come un’amica) e le spiegò tutto con calma, sotto il mio sguardo vigile che le guardava parlare dalla finestra della mia camera.
Mel sembrava capire abbastanza, a volte la vedevo sbottare, ma Claire era pronta a sbollire la sua rabbia.
Fecero un discorso abbastanza lungo, e più si allungava la conversazione, più io stavo in ansia per il suo esito.
Alla fine vidi Mel che si gettava tra le braccia di Claire, probabilmente perché finalmente aveva capito, e mia sorella tornò da me.
Appena entrò in camera mia, le buttai le braccia al collo.
“Grazie.” le mormorai.
“Figurati. Ha detto che vuole vederti al più presto per parlarti.”
“Davvero?”
“Anche subito!”
Diventai rossissimo e dissi in fretta:
“Oh, cazzo, allora devo mettermi qualcosa di decente, devo mettermi a posto, devo...”
“Tu devi solo sembrare te stesso.” mi fermò Claire. “Non stai mica andando ad un ballo di gala, stai solo andando a parlare con un’amica!”
“Ma per me è importante, voglio apparire al meglio!” protestai io frugando nell’armadio alla ricerca di qualcosa di decente da vestire.
“Fidati, basta che ti metti un paio di jeans e una T-shirt.” disse lei prendendo gli indumenti che mi servivano. “A Mel non importa come sei vestito, a lei importa cos’hai dentro.”
“E che cosa le dico?” chiesi mettendomi i jeans.
“Tu spiegale quello che senti dentro e quello che provi veramente per lei. Mel capirà, ne sono sicura. Ma sentimi, mi sembra di essere quella che sborsa consigli e che ricongiunge le coppie nei film romantici!” esclamò.
Risi, poi mi diedi un’ultima sistemata ai capelli e mi avviai deciso verso di lei, verso la mia meta, verso il mio amore.
Mel mi aspettava in camera sua.
Quando entrai, la vidi.
Era seduta sul letto e leggeva, con la solita e involontaria abitudine di attorcigliarsi un boccolo intorno alle dita.
Aveva addosso una T-shirt arancione, dei jeans a gamba stretta e ai piedi portava dei delicati calzini bianchi di spugna.
Il sole che entrava dalla finestra le illuminava un lato del viso e le provocava dei riflessi bronzei sui capelli.
Era bella, bellissima, incantevole, sembravano anni che non ci vedevamo, mentre invece erano passati solo pochi giorni.
Mel, ad un certo punto, alzò i suoi grandi occhi marroni dal libro e mi notò.
Io la guardai, restando immobile sulla soglia della sua camera.
“Ehi, ciao!” disse alzandosi e venendo verso di me.
Poi mi abbracciò.
Io restai felicemente sorpreso da quel contatto fisico così improvviso, così inaspettato, il cuore mi batteva all’impazzata e sentivo che un po’ mi aveva già perdonato.
“Vieni pure.” disse prendendomi per mano e facendomi sedere sul letto con lei.
Restammo per qualche secondo a guardarci negli occhi, io non riuscivo a spiccicare parola, poi lei disse:
“Volevi parlarmi, giusto? Non credo che tu sia venuto qui solo per stare a guardarmi per tutta la giornata...”
“Ehm...è che...non so cosa dire.” mormorai agitato.
“Tu prova ad aprire la bocca, qualcosa verrà fuori.” sorrise lei.
Risi.
“Mel, ecco...quello che è successo la sera del ballo...io non intendevo ferirti...i miei sentimenti per te sono verissimi, lo sono sempre stati, fin da quando ne ho memoria e, in poche parole...mi dispiace.”
Lei rimase in silenzio per qualche secondo, poi abbassò lo sguardo e sussurrò:
“Scusa se mi sono arrabbiata tanto con te. Non riuscivo a controllarmi, non riuscivo a capire...”
“Sssh, non preoccuparti, adesso basta. Amici come prima?”
“No, Roger...” disse lei prendendomi il viso tra le mani. “Più di prima!”
In seguito mi baciò.
Il nostro secondo bacio, un bacio di perdono reciproco, un bacio vero, che aspettavo da troppo tempo.
Il primo che ci eravamo dati aveva costruito un muro tra di noi, un muro di incomprensione e rabbia, che però si era distrutto con quel secondo bacio.
Quel che accadde dopo fu inevitabile.
Incominciai a baciarla sul collo e Mel mi permise di sdraiarmi sopra di lei. Intanto le mie dita sotto la sua maglietta le accarezzavano il ventre e i fianchi.
Mentre le lambivo forsennatamente il collo e il petto, lei gemette:
“Oh, Roger, amore mio, dove sei stato fin’adesso?”
“Io c’ero sempre per te.” risposi io alzando la testa. “Solo che tu non facevi mai caso a me.”
La guardai con il fuoco negli occhi.
Lei emise un sospiro di eccitazione e mi cinse il bacino con le gambe.
“Oh, Rog!” disse.
In seguito, si lasciò togliere i vestiti e si concesse finalmente a me, per la prima, meravigliosa volta.

Mi svegliai che era sera.
I boccoli di Mel mi facevano il solletico al collo e lei era sdraiata accanto a me, nuda e profondamente assopita.
La guardai: stavo benissimo, sentivo di amarla infinitamente, ma dentro mi era sorto un timore.
E se a Mel non fosse piaciuta la sua prima volta?
Avevo cercato di essere più dolce e delicato possibile, non volevo obbligarla se non si sentiva pronta, ma la amavo troppo, non potevo resistere.
Mi ero tenuto dentro così tanto quella bramosia nei suoi confronti, ed era venuta l’ora di dimostrargliela.
Mel, ad un certo punto, si girò e appoggiò la testa sul mio petto, poi aprì piano piano gli occhi e alzò la testa.
“Ciao, bellissima.” le mormorai.
“Ciao, Rog.” mi rispose stropicciandosi gli occhi.
“Tutto bene?”
“Sì, certo, se ci sei tu va tutto bene.”
“Senti, dimmi la verità...è stato così terribile?”
“Mah, adesso che mi ci fai pensare...no, per niente.” sorrise lei.
Io tirai un sospiro di sollievo.
“Anzi, mi è piaciuto talmente tanto che lo farei ancora...” sussurrò in un modo deliziosamente provocante.
“E allora diamoci da fare, no?” risi io abbracciandola e girandomi su un lato.
Lei allora sorrise, mi baciò e mi accarezzò i capelli.
Ad un certo punto, però, sentimmo una voce:
“Mel? Sei sveglia, tesoro?”
“Cazzo, è mia madre!” esclamò Mel.
“E allora?” risposi io per niente preoccupato mentre lei si metteva il pigiama in fretta e furia.
“E allora se scopre che ho fatto sesso con qualcuno mi uccide!”
“Ma io non sono qualcuno, sono Roger Meddows-Taylor, nonché il tuo migliore amico! E poi, cosa ti possono fare di tanto cruento? Per loro devi essere per forza la brava signorina casa-scuola-chiesa-casa?”
“Melanie?” chiamò sua madre salendo le scale.
“Appunto!” sibilò lei. “Adesso fila sotto il letto e non fiatare!”
Io obbedii e riuscii ad acchiappare i miei vestiti sotto il letto con me proprio mentre la porta della camera di Mel si apriva.
Il mio nascondiglio era buio e polveroso e riuscivo a vedere quello che succedeva tramite lo spiraglio tra il materasso e il pavimento.
Vidi le scarpe raffinate della mamma di Mel avvicinarsi al letto.
“Mel, tesoro, tutto bene?” chiese.
“Mmmh, ciao, mamma. Siete tornati adesso?”
“Già, sono stanca morta. E pensa che domani mattina dobbiamo ripartire!” disse la madre sedendosi sul letto.
“Davvero? Ancora?”
“Purtroppo sì, Mel. Come mai sei sveglia?”
“Beh, vi aspettavo.” mentì Mel.
“Oh, tesoro! Non dovevi, quanto sei dolce!”
Rimasero in silenzio per qualche secondo, forse si stavano abbracciando.
“E con Roger? Avete fatto pace?” chiese la mamma.
“Oh, certo, con Rog va tutto a meraviglia. Siamo di nuovo amici per la pelle.” la rassicurò Mel.
E non solo...” avrei voluto dire io, ma me ne restai zitto.
“Bene, sono contenta.” sbadigliò l’altra. “Beh, vado a dormire, ho un sonno mostruoso.”
“Buonanotte, mamma.”
“Sogni d’oro, tesoro.”
Poi vidi le scarpe della mamma di Mel muoversi verso la porta e uscire dalla stanza.
Appena fu sicura che sua madre non fosse tornata più, Mel si inginocchiò sotto il letto e chiese:
“Ehi, Rog, tutto bene?”
“Certo, solo un po’ di polvere e molte probabilità di uno starnuto che avrebbe potuto farmi scoprire da un momento all’altro.” la rassicurai.
Lei ridacchiò.
Era così solare, così bella, così fantastica che avrei voluto trascinarla sotto il letto e fare di nuovo l’amore con lei tra i batuffoli di polvere.
Ma mi trattenni e scivolai fuori da sotto il letto facendo il meno rumore possibile.
Poi mi degnai di mettere almeno le mutande e mi misi a letto insieme a Mel.
Le cinsi i fianchi con un braccio e lei si raggomitolò accanto a me.
Il pensiero di Mel che faceva l’amore con me mi galleggiava in testa e passai tutta la notte a sognarla.
Fu la più bella notte della mia vita.


Guten Abend, meine Freunde (buonasera, amici miei)!!!
Rieccomi all'attacco con un nuovo capitolo (che posto per la mia adorata Cath, ti voglio bene, cara <3) xDDD

Di questi tempi sto avendo un sacco di difficoltà a venire su EFP, quei fottuti compiti me lo impediscono -.-" quindi scusatemi per gli eventuali ritardi che avrò ad aggiornare :D
Stavolta il titolo è di una canzone dei Kiss.
Beh, io vado...enjoy reading, aggiornerò appena il latino e la matematica me lo permetteranno! xDDDD
See you,
Midori

   
 
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