Il manuale del sesso secondo Shion

Ingenuo, innocente: erano questi gli aggettivi a cui aveva sempre collegato Shion fino a qualche tempo prima, ma evidentemente si era sbagliato – e di grosso, anche. Sì, perché quel ragazzo dall'apparenza così innocua, sapeva essere davvero perspicace. Pensò che l'amico soffrisse del cosiddetto “sdoppiamento della personalità”. E, probabilmente, nemmeno Shion conosceva quella parte di sé, che in quei giorni si era risvegliata allegramente.
Si trovava di fronte al ragazzo che lo fissava con una delle sue espressioni più serie. «Continuiamo la lezione dell'altro ieri», Nezumi lo guardò assorto, «Ci eravamo fermati alla teoria: l'ho imparata benissimo. Oggi passiamo alla pratica», concluse deciso. Il ragazzo è davvero molto convinto, si disse l'altro.
«Bene, allora ci serve qualcuno per mettere in pratica quello che ti ho insegnato», si alzò quindi dal divano, ma l'amico lo trattenne per un polso, lui lo guardò interrogativo.
«Scusa, ma non dovevi essere tu ad insegnarmi anche la pratica?» Nezumi, preso alla sprovvista, sbatté le palpebre, rimanendo a bocca aperta per qualche secondo; poi rise, «Stai scherzando, vero?!»
«No no, sono serissimo, invece», ribatté convinto l'amico. Dopo un po' rispose: «O-ok». Tentennando e rimanendo in piedi.
Shion proseguì: «Per prima cosa si deve creare l'atmosfera giusta», puntualizzò. Nezumi annuì automaticamente. «Poi ci si avvicina», disse mentre si sdraiava sul divano tirandoselo dietro, riducendo le distanze tra i loro corpi, fino a farlo sdraiare su di sé, tra le sue gambe. In pratica stava ripetendo ogni concetto per poi metterlo in pratica. L'altro si fece guidare semplicemente, continuando a guardarlo negli occhi, senza riuscire a distogliere lo sguardo. Shion era davvero veloce ad imparare, soprattutto in quel campo.
«Si inizia con i preliminari», continuò, iniziando a baciargli le guance, stringendo le gambe intorno al suo bacino.
Era davvero quello lo Shion che conosceva? Si chiese, nuovamente; tendendosi come una corda di violino, mentre un brivido corse lungo la sua schiena.
«Sh-Shion», lo guardò stralunato, quasi impaurito.
L'amico si fermò, «Ho sbagliato qualcosa?», gli domandò insicuro, lasciando andare il suo polso.
«N-no», balbettò, distogliendo lo sguardo. Anzi, stai andando fin troppo bene!
«Allora cosa?», lui rimase in silenzio. Quindi Shion riprese a parlare: «Ah! Ho capito. Vuoi che passi a mettere in pratica la posizione della pagina successiva del libro!» Esclamò felice. Qual era la posizione successiva a quella del missionario? Non la ricordava.
Non ebbe il tempo per pensarci perché l'altro se lo tolse di dosso, facendolo rimettere in piedi. Quindi lo guardò con un sorriso sghembo.
«Shion?», pronunciò il suo nome spontaneamente.
L'altro lo ignorò guardandolo sempre più malizioso – faceva quasi paura.
«Sai, ho sempre avuto un debole per la matematica!» Cinguettò felice.
No, non dirmi che sta pensando proprio a quello?! Si chiese spaventato Nezumi, sbarrando gli occhi. L'amico sorrise sghembo, guardandolo come se volesse penetrarlo... - forse in tutti i sensi.
«No», sussurrò flebilmente.
«Bene, Nezumi, inizia a metterti a novanta, così ti mostrerò la mia bravura!» gli ordinò, imperterrito.
Vi prego, pregò nella sua mente Nezumi, fate ritornare Shion quello di un tempo!



 

Angolo dell'autrice: ok, questa one-shot è altamente demenziale e stupida, priva di senso. Ormai, ho paura di deludere voi lettrici scrivendo solo queste cazzate, infestando il fandom.
A parte questo. È nata da una conversazione avuta ieri con una mia amica *La saluta affettuosamente: pecora questa è per te!*, che sostiene la perversione di Shion. Il suo lato maniaco. E non nascondo che questo fatto piace anche a me. XD Comunque ho preferito mettere l'avvertimento OOC. Mh, ok, questo è tutto.
Adieu! <3