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Autore: nowtellmeastory    25/09/2011    1 recensioni
E' proprio quando le cose ci sembrano perfettamente normali che invece sono più speciali di ciò che potremmo mai immaginare..
"Una stella cadente! Guarda!"
"No, è un aereo, mi dispiace deluderti" disse con un sorriso.
"Tu sogni troppo, non trovi?"
"Senza sogni non si vive, se non hai un sogno per cosa vivi? Io preferisco essere troppo viva che troppo morta.."
"Ragazza, non ti capisco, proprio no.."
"Non serve capirle per forza, le persone, sai? Basta apprezzarle!"
"Già.. apprezzarle.." disse sospirando..
E restammo lì sull'erba fresca a guardare su in cielo, quel cielo che aveva mandato via tutte le nuvole per far posto a noi.. stranieri in un Mondo strano..
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Una dichiarazione del genere. Quante ragazze vorrebbero una dichiarazione così?' pensavo mentre mi avvinghiavo al suo collo e lo facevo mio con quel bacio.m
"Ti vorrei con me stanotte.." mi disse.
"Lo so Jared.."
 "Laura non può coprirti?"
"Non penso, è troppo rischioso.."
"Capisco.. sono contento che ti è piaciuta la sorpresa, davvero!"
"Sei. l'uomo. della. mia. vita." gli dissi alternando le parole con dei baci.
"Ti riporto a casa?" mi chiese stringendomi.
"Se proprio vuoi.." gli dissi mordendomi il labbro.
"Andiamo a fare prima un giro dai!"
"Ci sto!"
Iniziammo a camminare, e andammo in giro per la città, facendo attenzione a non dare troppo nell'occhio.
Ci ritrovammo in un luogo abbastanza isolato, ne approfittamo per stare da soli, e quindi ci sedemmo su una delle tante panchine vuote, iniziando a parlare:
"Cosa farai quando me ne andrò?" gli chiesi così, di getto.
"Molto probabilmente me ne andrò anche io, Sonia. Questa città diventerebbe un luogo pieni di ricordi, un luogo pieno di te. E ricordare felicità porta tristezza, ragazza."
"Ricordare felicità porta tristezza.." ridissi quelle parole inclinando la testa, guardandolo con ammirazione.
"Hai dei bei lineamenti, potrei riportarli su carta!"
Scossi la testa: "Cosa hai detto scusa?" mi misi a ridere.
"Sai disegnare te?" mi disse sorridendo.
"Oh no.. sono negata!!" risposi sinceramente.
"Io me la cavo! Voglio farti un ritratto Sonia, lo avrai prima della partenza, prometto."
"Ma dai.. non devi mica scomodarti per farmi un disegno.."
"Non si chiama disegno! Si chiama ritratto! E poi lo faccio con piacere!"
"Bene! Poi ti dirò cosa ne penso!" mi pentii subito di ciò che avevo detto visto che non ci sarebbe stato un 'poi' se il ritratto me lo avesse consegnato prima della partenza, così presi un lungo respiro e abbassai lo sguardo.
Mi prese il mento delicatamente con la mano e facendomi alzare il viso, mi guardò negli occhi: "Cosa c'è?" mi chiese sottovoce.
"Niente, niente Jared. Non ti preoccupare" sforzai un sorriso.
"Abbracciami, forza.." mi prese le mani e mi fece avvicinare a lui, fino a che non l'abbracciai più forte che potevo, come se fosse un sogno da cui non volevo svegliarmi.
Respirai più profondamente che potevo.
"Stai calma Sonia.. non lasciare che la paura.. o la preoccupazione, rovini questa sera.. amo il tuo sorriso, voglio ricordarti così.. mentre alzi il pugno e inciti il pubblico a cantare.. questa è la Sonia che amo, va bene?"
"Hai ragione.. dobbiamo goderci questi ultimi giorni, non lascerò che niente e nessuno ce li rovini."
Restammo lì abbracciati per interi minuti, mi sarei addormentata volentieri tra le sue braccia, lo ammetto.
"Sonia, sei stanca.. forza.. ti riporto a casa.."
"D'accordo.."
Quando arrivammo a casa, prima di scendere, lo ringraziai affettuosamente per lo splendido regalo e gli dissi che se le cose andvano bene, ci saremmo rivisti il giorno dopo.
"Ci conto eh!" Mi disse.
"Fidati! Al massimo scapperò di casa!" e mi misi a ridere.
Le cose stavano andando bene, benissimo.
Riuscivamo a vederci tutti i giorni, se non di sera, nel pomeriggio, quando gli zii di Laura non c'erano.

23 Luglio.
Ero sola in casa. Laura era andata con Shannon a prendere le sigarette, e Jared era stato trattenuto per un'intervista.
Decisi di suonare un po' il piano, visto che non avrei potuto dare disturbo a nessuno.
"What if I wanted to break, laugh it all off in your face
What would you do? What if I fell to the floor
Couldn't take all this anymore, what would you do, do, do?
Come.. break me down
Bury me, bury me!
I am finished with you..
What if I wanted to fight, beg for the rest of my life
What would you do? You say you wanted more
What are you waiting for? I'm not running from you
..from you
.."

Una voce esterna mi interruppe e continuò la canzone al posto mio:
"Come, break me down
Bury me, bury me! I am finished with you..
Look in my eyes, you're killing me, killing me!
All I wanted was you
!!"
Era lui.
"Jared!! Ma non avevi un'intervista?? No aspetta, come hai fatto ad entrare?!?!"
"Sei ancora imbarazzata se ti ascolto mentre canti eh?"
"Io?? N.. non è vero!!"
"Invece si!" ridacchiò.
"E poi dimentichi sempre che ho il doppione delle chiavi! Lintervista è finita prima, e così, puff! Sono venuto a fare un salto dalla mia ragazza! Ma quest'ultima non vuole cantare con me! A quanto vedo!" mise il finto broncio.
"Ma che scemo! Dai.. siediti qui, proviamo a canticchiare qualcosa insieme.." gli feci posto e lui fece un salto per sedersi accanto a me.
"Cosa vuoi cantare?" gli chiesi.
"Ho sentito una canzone italiana alla radio qualche tempo fa.. e mi è piaciuta tanto.. la cantano i Negramaro, con Elisa, se non sbaglio.."
"Aspetta.. forse ho capito.."

Attaccai con le note al pianoforte, e lui, riconoscendo la canzone, iniziò a cantare:
"Liberi.. ci sembrerà di essere più liberi..
se dalle nostre mani non cadranno più, parole per, noi due
.."
       "E sarà più semplice, sorridere alla gente senza chiedere..
        se sia per sempre o duri un solo istante e poi.. che ce ne importa a noi
.."
"Tanto basta così.. così.. scendiamo qui, qui.. che senza di noi c'è, la libertà.."
Iniziammo a cantare insieme, le nostre voci si unirono:
"Si ma basta così.. così.. fermiamoci, qui.."
Cantammo insieme tutta la canzone, ma ci fu quel pezzo finale in particolare, dove ci guardammo negli occhi e facemmo l'amore con lo sguardo:
"Liberi.. ci sembrerà di essere più liberi..
e intanto farò a pugni contro il muro per averti ancora qui..
Portami altrove! Portami dove.. non c'è nessuno che sappia noi..
Fammi vedere come si muore senza nessuno che viva di noi
!"

Eravamo diventati un'unica cosa, la mia voce dipendeva dalla sua, la sua dalla mia.
Il respiro era unico, e unica era l'anima da cui provenivano le emozioni, i battiti, la voglia di aversi.
  
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