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Autore: La figlia di Giotto    25/09/2011    2 recensioni
[Presenti diversi personaggi di: BLUE EXORCIST]
Due persone completamente diverse. Come possono attarsi? Beh, non possono!
...Oppure si?
Recensite in tanti per favore, per me è importante ;)
Paring inventato: [RinxSaku]
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sakura Haruno aveva appena varcato la soglia dalla scuola. La solita, monotona scuola colorata di un giallo sbiadito. Si fermò ad osservare i nuovi fenomeni della scuola: ragazzini del primo anno che già si credevano chissà chi che prendevano in giro una compagna per il colore dei suoi capelli. Le ricordava quando era piccina e veniva presa in giro per la sua fronte spaziosa. Si sentiva così impotente… Poi l’unica che l’aiutò fu Ino, quella ragazzina bionda che la fece diventare sicura di sé, o per lo meno meno introversa. E poi per cosa litigarono? Per quell’Uchiha. Mpf, che stupide.
Sbuffò e si incamminò verso il portone della scuola, in attesa che la campanella suonasse o di vedere facce conosciute. Fece prima il suono della campanella e lei entrò a passo svelto, in modo da poter arrivare fra i primi.
La classe era praticamente vuota: c’era solo l’insegnante e alcuni ragazzi che parlavano e ridevano.
Sbuffò di nuovo. La classe non era delle migliori: piccola per così tanti alunni, con una cattedra mal messa e diversi banchi scarabocchiati.
Optò per un banco in seconda fila, vicino la finestra, così da affacciarsi sul cortile della scuola. Dalla porta apparvero due testoline bionde: erano Ino e Naruto. Sakura scattò in piedi chiamando a gran voce i suoi amici. Loro si incamminarono verso di lei sorridendo. Sbucò anche una terza testa, questa volta nera.
Il sorriso sul volto di Sakura sparì e si risedette subito compostamente. Ino si girò per capire il motivo dell’improvviso cambio d’umore della rosa; si rigirò subito dopo alzando le spalle e sorridendo amaramente, come per dire Ehi, è un bastardo! Non devi più pensare a lui, tu meriti di meglio!.
Sakura ricambiò con lo spostamento dello sguardo e una smorfia, del genere E’ facile per te! Sarà la millesima volta che me lo dici, ma eccomi ancora qui, come un’idiota!. Ino si accomodò vicino Sakura e Naruto dietro la rosa. La seconda fila è troppo vicina ai professori per i miei gusti, si era giustificato. L’amichetto di sedette vicino Naruto. Sakura ghignò, volgendo lo sguardo fuori dalla finestra. Intanto la classe si riempì e il professore, non più intento a leggere un libro, cominciò a presentarsi.
-Buongiorno pesti. Sono Kakashi Hatake e sono il vostro professore di lettere, ma mi conoscete già..-  Alcuni ragazzi risposero con un “buongiorno annoiato”, altri rimasero in silenzio.
Sakura girò lo sguardo verso i banchi: erano tutti pieni tranne uno.
 
Sono in ritardo, merda! Pensò Rin Okumura correndo come un pazzo verso la scuola, accortosi che la campanella era suonata già da 10 minuti.
Finalmente vide il cancello della tanto famigerata scuola avvicinarsi e tirò un sospiro di sollievo. Si ricredette, però, quando vide il cortile vuoto. Corse su per le scale rischiando anche di inciampare diverse volte. Eccola lì la sua classe: la 3 C.
Entrò senza bussare causando lo spavento di alcuni ragazzi in prima fila.
-Sono in ritardo! Mi scusi!- Disse inchinandosi.
-Questo lo vedo. E tu saresti?- Disse con calma il professore, appoggiato alla cattedra. Rin alzo il busto, guardandosi intorno: le aule della mia vecchia scuola erano migliori, pensò.
-Rin Okumura.- Rispose con un sorriso appena accennato.
-Bene. Ragazzi, questo è il vostro nuovo compagno. Fatelo sentire come se fosse a casa.- Concluse poi. Ci fu un attimo di silenzio in cui Rin scrutava i suoi compagni, e loro scrutavano lui. Poi Kakashi alzò l’indice verso un banco e Rin si diresse lì.
Era un banco posizionato in terza fila, il terzo partendo da sinistra. Il suo compagno era Sakuke Uchiha.
Buttò la cartella sul banco, poi si sedette scompostamente e mise le mani incrociate sulla cartella, su cui poi avrebbe poggiato la testa.
Mpf, maleducato… Pensò Sakura incrociando le braccia.
Rin scrutò meglio quella stanza: i banchi erano scarabocchiati, cosa inammissibile nella sua vecchia scuola, cattedra anch’essa scarabocchiata e senza cassetti e le pareti bianche, con qualche scritta qua e là. Ma a lui non importava questo. Lui in quel momento pensava ai suoi amici, aveva nostalgia di loro, di lei. Era finalmente riuscito a creare un legame, nonostante il suo segreto.
Ma questa era un’occasione per farsi nuovi amici, e perché non cominciare da subito? Guardò i suoi compagni, cercando di capire chi fossero i più socievoli. Poi guardò il bruno che aveva come compagno di banco a sinistra.
Proverò con lui, pensò sorridendo.
-Ehi ciao!- Disse sottovoce, porgendo la mano, attento che il professore non li avesse visti.
Sasuke non reagì affatto: spostò solo lo sguardo verso di lui, poi verso la mano, poi di nuovo verso il professore che stava scrivendo alla lavagna.
-Scusa, non mi hai sentito?- Disse avvicinandosi, ritraendo la mano.
-Ehi!- Disse alzando di poco la voce, adirato.
-Sei davvero noioso.- Rispose con una freddezza unica Sasuke , senza neanche scomporsi a guardarlo in viso. Rin spalancò la bocca per l’insolenza del suo compagno. Poi strinse i denti, assottigliando lo sguardo. Stava per ribattere, quando una testa bionda spuntò dietro quella del moro, porgendogli la mano.
-Scusa i modi del teme, è fatto così! Comunque sia io sono Naruto Uzumaki! E il pezzo di ghiaccio qui è Sasuke Uchiha.- Disse portando la mano libera dietro la testa. Rin sorrise, felice di vedere qualcuno disponibile. Strinse la mano.
-Molto piacere! Mi sono trasferito qui da poco.- Disse sorridendo. Il suo sguardo poi finì su una chioma rosa che era poco distante da lui. Naruto sciolse la presa e cominciò ad indicare Sakura.
-La rosa è Sakura Haruno, una brava ragazza, ma ti consiglio di non farla arrabbiare! La sua compagna è…-
-Ino Yamanaka, la più bella ragazza della scuola! Molto piacere!- Disse l’interpellata voltandosi. Quel biondo così opaco gli ricordava molto quello di Shiemi.
-Piacere mio.- Sibilò piano, immerso nel ricordo della sua amica. Ino intanto si era girata per paura che il professore la vedesse.
-Ehi Sakura, perché non provi a conoscere il nuovo arrivato?- Sibilò piano, avvicinandosi alla rosa.
-Mpf.- Disse lei, dirigendo gli occhi verso un luogo impreciso.
-Oh andiamo, secondo me è un bravo ragazzo, dovresti conoscerlo.-
-Già da come ha posato la cartella sembra un maleducato! Non ho intenzione di conoscerlo.- Disse con la sua solita aria da so tutto io.
-Sembra tanto gentile, invece…- Si discolpò lei.
-Sarà ma non mi ispira fiducia…- Disse, guardando il nuovo arrivato senza farsi scoprire.
 
-Come ho già detto mi chiamo Kakashi Hatake. Non vado a preferenze, quindi, se me la prendo con voi è perché ve la siete cercata.- Disse con la sua solita calma il professore. Era un ottimo insegnante, un uomo attento e preciso, che non faceva distinzioni tra gli alunni.
Un uomo strano, agli occhi di Rin. Un professore fantastico, agli occhi di tutti.
-Okumura, visto che non conosci la scuola, se hai bisogno d‘aiuto dillo subito.- Rin, sicuro di sé com’era, stava per aprire la bocca per rifiutare l’aiuto. Poi ci ripensò, convinto che anche quello era un modo per fare conoscenza.
-Beh, in realtà un aiuto mi servirebbe.- Disse sorridente.
-Bene allora… - Disse portandosi una mano al mento e cominciando a fissare i suoi alunni. – Vediamo… Haruno.-
-Si, professore?- Disse lei, distolta dai suoi pensieri.
-Per alcuni giorni sarai la guida di Okumura.- Sakura all’inizio fu sconcertata: per lei quell’Okomura aveva qualcosa che non andava. Ma non voleva deludere uno dei suoi professori preferiti, perciò annuì.
- Certo..- Terminò la rosa. Rin non era soddisfatto della scelta del professore: secondo lui non andava giù a quell’Haruno. Non sapeva perché, ma se lo sentiva.
-A ricreazione portalo a fare un giro della scuola, intesi?- Concluse il professore prima di iniziare la lezione. Lei annui.  
 
La ricreazione arrivò presto: Il suono della campanella risuonò sgradevole a Sakura e Rin. Indugiarono ad alzarsi, poi presero il loro spuntino e si alzarono. Sakura fu la prima ad arrivare sull’orlo della porta. Tolse la carta trasparente dal panino e cominciò ad assaporarlo. Rin intanto stava arrivando, mentre i suoi occhi erano concentrati a scartare la torta, anch’essa avvolta in una pellicola trasparente. Anche lui cominciò ad assaporarla, arrivando sull’orlo della porta.
-Andiamo?- Chiese Sakura appena inghiottito il boccone. Rin rispose con un cenno della testa, visto che stava ancora . Quella mancanza di risposta diede fastidio alla ragazza, ma fece finta di niente.
In un primo momento camminarono senza parlare, intenti entrambi a finire i loro spuntini. La rosa finì per prima. Scesero alcune rampe di scale ed arrivarono davanti un portone.
-Qui dietro c’è la palestra.- Disse semplicemente lei fermandocisi davanti. – Bene, passiamo oltre.- Ricominciò a camminare.
-Qui, come sai, c’è il cortile. Durante la ricreazione puoi decidere se gironzolare per la scuola o startene qui, ma tutti optano per lo stare qui.-  
Rin non rispose: era impegnato ad osservare con disgusto alcuni ragazzini, probabilmente del primo anno ai suoi occhi, che prendevano il giro una loro compagna, anche lei del primo anno. I suoi occhi si assottigliarono e le sue labbra si chiusero in una smorfia. Si incamminò a passo svelto verso quel gruppetto di idioti. Si avvicinò a un ragazzo castano, probabilmente il capetto del gruppo.
-Ehi voi!- Urlò, attirando l'attenzione su di lui.
-Che vuoi?!- RIspose il castano.
-Di un po’, volete finirla tu e i tuoi amichetti?!- Disse avvicinandosi pericolosamente al viso del castano.
-Di fare cosa?!- Rispose lui con insolenza, assottigliando gli occhi e incrociando le braccia, facendo finta di non capire.
-Non scherzare con me, ragazzino! Finitela di prendervela con questa ragazza!-
-E perché?! E’ la tua fidanzatina per caso?!- Disse, provocando i risolini di alcuni suoi amici.
-Non dire sciocchezze; non so chi sia, ma non sopporto che qualcuno se la prenda con altri più deboli! E soprattutto siete anche in vantaggio numerico! Siete solo dei vigliacchi!- Disse prendendolo per la maglia e alzandolo un poco.
-Okumura basta, mettilo giù!- Disse la rosa intervenendo. Rin era veramente adirato: non sopportava quei bulletti. Da piccolo era lui che passava per un bullo, perché usata troppo le mani. Era solo un incompreso.
-E-ehi mettimi giù! Mettimi giù!- Disse il castano scalciando, ma era tutto inutile: Rin era troppo forte. Intanto quest’ultimo stava subendo un combattimento interiore: i suoi poteri stavano per rivelarsi, data la sua rabbia, ma non poteva farsi scoprire. Essere considerato di nuovo un mostro era l’ultima cosa che voleva. Figuriamoci se avessero saputo la verità su di lui. Si calmò quel tanto che basta per soffocare i suoi istinti. D’un tratto lasciò la presa e il gruppo di ragazzini scappò: la parte umana aveva vinto.
-Gr-grazie mille! Ti sono davvero grata.- Disse la ragazzina, impacciata e riconoscente, per poi andarsene via.
-Che diavolo ti è preso, eh Okomura?!- Disse Sakura mettendo le mani sui fianchi.
-Sta zitta.- Sibilò lui a testa bassa. La rosa rimase all’inizio a bocca aperta, poi parlò.
-Cosa?! Dovresti scusarti con quel ragazzino. Stava per avere un infarto!-
-Scusarmi? Scusarmi?! Ti sei bevuta il cervello, Haruno?! Quelli stavano dando fastidio a una ragazza e sarei io quello che deve scusarsi?!- Disse rivolgendo lo sguardo verso il viso di lei.
-Non dico che tu non abbia fatto bene a rimproverarlo, ma non era quello il modo!- Ribattè lei.
-Beh, così non si scorderà la lezione.- Disse mettendosi le mani in tasca.
-Cosa?! E se lo rifà che hai intenzione di fare?! Picchiarlo?!-
-Se è necessario si.- Disse andandosene. Sakura rimase a guardarlo, adirata e stranita. Ma soprattutto perplessa. Mentre Rin guardava in faccia quel ragazzo, i suoi occhi erano strani. Pieni di rabbia, questo era sicuro.. Come se fossero ripescati da un lago d’odio, e questa rabbia non derivava dagli atti di quei ragazzi. C’era sicuramente un altro motivo, forse qualche avvenimento del suo passato che lo aveva reso così. No, quegli occhi esprimevano odio allo stato puro: c’era sicuramente un altro motivo, molto più profondo. E Sakura l’avrebbe scoperto.

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Spero che vi sia piaciuto ^^
E' un pò noioso, anzi molto! Scusatemi! Ho cercato di renderlo più interessante nell'ultima parte, ma non so se ci sono riuscita. Fatemi sapere voi.
Accetto critiche, naturalmente.
Comunque, se vi è piaciuto, vi informo che aggiornerò più o meno ogni tre giorni :) ma non vi assicuro niente.
Ci sentiamo :)

  
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