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Autore: ladyElric23    25/09/2011    10 recensioni
Si, avete capito bene,Jude ha tre figli. E si, anche io ho fatto quella faccia sconvolta quando me l’ha detto, un po’ perché ho realizzato che lui e Sadie dovevano davvero amarsi molto e scopare come ricci, ma soprattutto perché TRE FIGLI! Come fai a tenere nascosti tre figli per quattro mesi?!
Ovviamente l’ha fatto per evitare che mi venisse una sincope e scappassi, anche se alla fine la sincope mi è venuta ugualmente cazzo!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ooookkk, lo so, dovrei scrivere di tutto a parte one-shot senza senso, ma che posso farci, a volte ho proprio il bisogno di scriverle.

Se vi chiedete il perché di tutto questo… delirio!... beh, è tutto da attribuire ad una sclerotica conversazione che ho avuto con harderbetterfasterstronger (a cui la dedico), in cui siamo  passate a parlare dal nuovo video di Jennifer Lopez alle peggio pornaggini (prossimamente su questi schermi), e poi a questo xD 

Anche se devo dire che l’idea di base mi è venuta vedendo “Red e Toby, nemici amici” (se non l’avete mai visto guardatelo, disgraziate! è_é io ho perfino pianto all’inizio xD) , e nello specifico da un’immagine che troverete nelle note finali xD

Poi che dire: è fluff, è sclerotica, è probabilmente OOC, e non so perché ma in qualche modo mi ricorda Convivenza Forzata, forse per il delirio. Se non siete amanti, arrivederci. xD Ovviamente poi dovete sapere chi è Mr.Tovagliolo, quindi se non lo sapete andate su You Tube e digitate "Mr Tovagliolo Jude Law", il primo link è quello giusto xD Non ho specificato l’età, immaginateveli come più vi piace xD

E oraaaa, disclaimer: Rob e Jude non mi appartengono, non hanno una relazione e bla bla bla. Non scrivo a scopo di lucro.

Buona letturaaaaa.

 

 

La strana storia di Mr. Tovagliolo e…

 

 

Sapete qual è la cosa peggiore del frequentare un uomo divorziato? Beh, potrebbe avere un figlio.

Sono quelle cose da tenere in conto, sono importanti, i figli sono sangue del proprio sangue e volente o nolente ti incatenano al passato, alle esperienze precedenti, alle storie precedenti.

La storia precedente di Jude è durata più di sei  anni, in cui è stato sposato con una certa Sadie.  Adesso sono divorziati da tre anni.

E fin qui tutto bene. Cioè, si fa per dire eh, perché trovo anche solo il pensiero di dover competere con una donna con cui ha diviso tutto per sei lunghi anni demotivante. Insomma, è impossibile, non ce la farò mai!

I problemi tra noi si sono venuti a creare quando, dopo ben quattro mesi di frequentazione, in una settimana mi ha dato buca tutte le sere.  Il mio primo pensiero, degno del mio disarmante ottimismo, è stato “Mi vuole lasciare. Mi sta tradendo con un altro/a”, e ho cominciato ad andare fuori di testa.  Perché si, sono il re delle paranoie, ok? Problemi?

Quando finalmente si è degnato di farsi rivedere gli ho fatto una scenata degna di una prima donna  una ragazzina mestruata, che indovinate un po’, non sono mai stato in vita mia! Ma Jude riesce a portare i miei comportamenti all’eccesso, non lo sopporto.

Comunque sia, mentre io già pensavo al peggio mi ha detto la verità: la sua ex moglie  era malata, e lui doveva  tenere i loro figli. Tre.

Si, avete capito bene, ha tre figli. E si, anche io ho fatto quella faccia sconvolta quando me l’ha detto, un po’ perché ho realizzato che lui e Sadie dovevano davvero amarsi molto e scopare come ricci, ma soprattutto perché TRE FIGLI! Come fai a tenere nascosti tre figli per quattro mesi?!

Ovviamente l’ha fatto per evitare che mi venisse una sincope e scappassi, anche se alla fine mi è venuta ugualmente.

Bene, tutta questa premessa per arrivare ad adesso; a me  che sto congelando fuori da casa di Jude, di fronte alla porta d’ingresso, perché non ho il coraggio di suonare.

Tre figli.

Già l’idea di un bambino di età inferiore ai dieci anni mi terrorizza perché insomma, avrà paura che gli porti via il papà e mi tratterà malissimo, ma… cazzo, tre figli!

Rafferty, prossimo ai nove anni. Iris,cinque anni. Rudy, tre  anni e mezzo.

Almeno i nomi me li ricordo, è già un passo avanti.

Sto ancora vagliando tutti i pro ed i contro di quel gesto avventato che sarebbe suonare il campanello quando il mio cellulare inizia a squillare.

È Jude. E questo vuol dire solo una cosa: sono in ritardo e lui è un precisino.

“Rob, dove sei?”

“Jude, ehm… senti, io… io non so se è una buona idea, sai?” tento.

“Cosa? Perché?” mi chiede, chiaramente dispiaciuto.

Perché se mi presenti i tuoi figli vuol dire che è una storia seria, e io ho una fottuta paura delle storie serie.

“Perché…” esito, e intanto la porta di casa si apre, rivelando un Jude dall’espressione indecifrabile, una mano che ancora regge il telefono vicino all’orecchio.

Ci guardiamo qualche secondo negli occhi, poi io distolgo lo sguardo, mentre terminiamo quella strana telefonata.

“Perché ci hai ripensato?” mi chiede, stringendosi nella camicia a causa del freddo.

“Così ti ammalerai…” gli dico, seriamente preoccupato, ma lui mi interrompe.

“Robert, dimmelo!”

Mi mordo il labbro inferiore,incerto, poi rispondo.

“Perché se non dovessi piacere ai tuoi figli poi anche tu cambieresti idea su di me” e questo pensiero mi terrorizza.

Addolcisce lo sguardo, muovendo un passo verso di me.

“Rob, ti adoreranno”

“E se invece…”

“Niente se o ma! Ti adoreranno. E in ogni caso non potrei cambiare idea su di te” mi posa un bacio sull’angolo della bocca, poggiandomi una mano sull’altra guancia. È così dolce…

Faccio appena in tempo a pensarlo che mi trascina dentro casa a tradimento. Che bastardo!

 

*****

 

Occhi.

Tre paia di occhi che mi scrutano con fare falsamente angelico mentre sono seduto –o per meglio dire impietrito, vista la mia posa molto da scopa in culo- sul divano.

Mi sento come in una vasca piena di piranha, ho paura che mi attacchino da un momento all’altro, nonostante adesso solo la bambina mi stia degnando di uno sguardo;  fortunatamente gli altri due  sembrano aver trovato qualcosa di meglio da fare che squadrarmi – e con questo sia chiaro che non escludo l’ipotesi che stiano tramando alle mie spalle.

“Tu sei l’amico di papà?” mi chiede, con una vocina talmente tenera che mi fa dubitare delle sue palesi cattive intenzioni.

Oh no, non so resistere agli occhi dolci!

“Si, sono io. Piacere di conoscerti, Iris” azzardo un sorriso, e spero tanto che Jude torni presto dalla cucina.

“Perché sai il mio nome?” mi chiede, inclinando la testolina bionda.

“Perché me lo ha detto il tuo papà”

“E perché ti ha detto come mi chiamo?”

Questa bambina fa troppe domande.

E io non so come rispondere.

Vedi, in realtà non sono solo amico di tuo padre, abbiamo una certa confidenza, ci frequentiamo da mesi, andiamo a letto insieme e tuo padre è davvero un dio del sesso.

No, non posso dirglielo.

Per fortuna Jude torna proprio in questo istante, togliendomi da ogni problema; si china a darle un bacio e inizia a farle il solletico, con un “Perché gli ho detto che sei una piccola peste!”.

La risata cristallina di Iris, insieme a tutto questo quadretto familiare, mi fa sentire tremendamente di troppo, e mi spegne il sorriso sulle labbra.

È una situazione così complicata…

Sono talmente perso nei miei pensieri che non sento  Jude che manda i bambini a lavarsi le mani, invitandoli poi a sedersi a tavola.

“Ehi, che hai?” cerca i miei occhi, piegandosi su di me. Ormai l’ho capito, cercare di mentirgli è inutile, mi scopre sempre.

“Mi sento di troppo” sospiro. “Insomma, tu sei un padre perfetto, e io non so neanche parlare cinque minuti con i tuoi figli…”

“E’ perché non sei abituato” mi sorride, “Vedrai che quando inizi a rilassarti un po’ andrà meglio”.

Mi prende le mani e mi solleva dal divano, e ammetto che la voglia di baciare quest’uomo stupendo che ancora perde tempo con uno come me è davvero troppa, ma ci sono i bambini, quindi non posso farlo.

Dannati bambini!

“Questo discorso mi ricordo qualcosa, ho come un senso di deja vu… me lo hai detto altre volte?” ammicco, riferendomi alla sua frase fraintendibile.

Ride di gusto e sono sicuro che neanche quelli che fanno la pubblicità dei dentifrici hanno i denti così bianchi , poi mi rivolge un perentorio “Adesso fila a lavarti le mani!” cercando di rimanere serio. Il tutto dandomi una sculacciata quando gli passo davanti sfoggiando il migliore tra i miei bronci-da-faccio-finta-di-essermi-offeso.

Ok, forse quella frase fraintendibile non è stata poi così casuale.

 

*****

 

Va bene, va bene, avevo torto: forse i bambini non sono poi così malefici come credevo. Anzi, sono teneri.

In alcune situazioni il mio cervello non ha potuto trattenersi dal pensare “Oohww, che carini”, e non so se questo vuol dire che sto cominciando a togliermi la scopa dal culo, o se sono pronto per la neuro.

Comunque, la cena è andata bene, io non ho fatto stronzate e loro non hanno fatto domande scomode. Ora che ci penso, probabilmente la prima è strettamente legata alla seconda.

Beh, poi c’è da dire che Jude oltre ad assere un cuoco provetto –giuro che vi farei assaggiare questo dolce e dirvi cosa vorrei fargli con questa panna – si è anche rivelato un padre eccezionale.

Dio, ti ringrazio per la botta di culo che mi hai concesso il giorno che è entrato nella mia vita.

Certo, una in tutta la vita, non ti sei scomodato molto… però mi accontento.

“Papà, fai Mr.Tovagliolo?” chiede improvvisamente il più piccolo, tirandolo per la manica della camicia.

Jude fa vagare lo sguardo da quei suoi dolci occhietti blu a me, visibilmente in imbarazzo, poi scuote la testa.

“No…”

“Per favore”

“Per favoooreeee!” cantilenano in coro gli altri due.

Questa è una coalizione!

“No, non è il caso…”

“Ma Robert non l’ha mai visto!”

“Ti preegoo”

“Ti prego, papà, fallo!”

Cerca il mio sguardo, probabilmente in cerca di aiuto, ma io sono troppo divertito dalla scena per non sorridere.

“Papà, ti preeegoooo” piagnucola Iris, e lui non riesce a resisterle.

“Ok, lo faccio. Ma solo per un secondo!” mette bene in chiaro, prima di ricevere un bacio sulla guancia.

È in imbarazzo. Visibilmente, anche. Ha lo sguardo basso e sembra che non riesca a dire niente.

“R-Rob, mi passeresti un tovagliolo, per favore?” accenna al pacco dei tovaglioli di carta vicino a me. Alzo un sopracciglio, non capendo bene la piega che prenderà la situazione, ma alla fine glielo passo.

Si toglie gli occhiali da vista dalla taschina della camicia e li dà a Rudy, dandogli il compito di passarglieli poi.

Vengo distratto da Rafferty che mi rivolge un “Vedrai com’è divertente, Robert, ti farà cadere dalla sedia!” e non seguo tutto il procedimento, ma quando mi volto di nuovo verso Jude scoppio a ridere.

Si è messo il tovagliolo sulla faccia, con tanto di occhiali da vista sul naso. Oh mio dio.

“Salve, mi chiamo Mr. Tovagliolo” dice, mentre io mi alzo, con le lacrime agli occhi, per prendere una bottiglia d’acqua. Si, insomma, piangere dal ridere di fronte al proprio ragazzo non è proprio il massimo, no?

“Ciao bambini!” altera la voce, “ Ma… ehi, chi è questo straniero?” si rivolge a me.

“E’ Robert!” risponde Iris, ma sfortunatamente lui è particolarmente malvagio e bastardo stasera.

“Oh, ma sono sicuro che Robert ha una seconda identirà…”

Oh no.

Noooo.

Lo odio.  Io non riesco a fare questi giochi, sono una frana!

“Sono…” mi guardo intorno in cucina, in cerca di un’idea, mentre tutti i bambini mi guardano a bocca aperta, sconvolti da sapere che anche io ho una doppia identità come Mr.Tovagliolo.

Mensole, lavello, rubinetto, spugnetta, e…

“Capitan Scolapasta” dico, calzandomi in testa - indovinate un po’- lo scolapasta, tra le risate generali. Compreso Jude.  E me, ovviamente.

“E’ l’aiutante di Mr.Tovagliolo!” esclama Rudy, saltando in piedi.

“Mr. Tovagliolo non ha aiutanti” puntualizza giustamente Rafferty con fare saccente.

“Allora è il suo migliore amico!”

“Siiiiiii!”

Ed è con questa risposta entusiasta di Iris, mentre Jude si toglie la temibile maschera di Mr. Tovagliolo, che capisco di averli conquistati almeno un po’.

 

 

 

 

Quando l’ora comincia a farsi tarda Jude mette i bambini a letto, ed è con orgoglio che posso dire che mi hanno salutato tutti e tre, chi facendomi “ciao ciao” con la manina, chi venendo a darmi un bacio sulla guancia.

E ammetto che questi bambini mi hanno conquistato stasera, sono davvero teneri.

Appena spariscono dietro la porta mi accascio sul tavolo, sospirando, poggiando la testa sul duro legno. Sono anche stanco, stamattina mi sono alzato presto per andare a lavoro.

 

Non so per quanto tempo sto in questa posizione, ma rialzo la testa solo quando un colpo di tosse attira la mia attenzione; Jude è appoggiato allo stipite della porta, la testa leggermente inclinata, le braccia incrociate.

“Capitan Scolapasta?” mi sorride prendendomi in giro, e subito mi ritrovo a ridacchiare, rialzandomi in piedi.

“Scusa, è che ho pensato a Capitan America, e poi ho visto lo scolapasta…” gli faccio la linguaccia, alzando le spalle. Sapete, forse i bambini mi hanno contagiato stasera.

Si avvicina, e ad ogni passo il mio respiro accelera.

Non è possibile, sono peggio di una ragazzina!

“Sai che adesso tutte le volte che verrai ti tormenteranno?”

“Perché, hai intenzione di invitarmi di nuovo?”

Prende  lo scolapasta, che era rimasto sul tavolino, e me lo poggia sulla testa, ridacchiando.

“Certo, capitano

“Non prendermi in giro!” gli tiro un ben poco convincente pugno, in imbarazzo, e subito dopo cerco di togliermi questo assurdo copricapo.

Mi ferma. Le sue mani arrivano a fermare le mie con dolcezza, le dita che si intrecciano alle mie.

Poggia la fronte sulla mia, mentre io sospiro e mi appoggio al tavolino alle mie spalle.

“Sei stato adorabile stasera, lo sai?” mi dice, facendo passare una mano sulla mia nuca, sui capelli lasciati scoperti dal colino.

“Non è vero, ho fatto la figura dell’imbranato…” mi mordo il labbro inferiore.

Che ci posso fare? Mi trovo in imbarazzo con i bambini, con i suoi bambini.

“Secondo me sei stato fantastico” mi posa un bacio a fior di labbra. “E anche loro ti hanno adorato. Domani non faranno altro che parlare di te”.

Altro bacio.

E un altro.

E un altro.

Mi lascio sfuggire un sospiro quando la sua lingua passa sul mio labbro inferiore, iniziando a leccarlo, alternandosi poi ai denti. Sento il suo corpo a contatto con il mio, e mi aggrappo alle sue spalle, a questa camicia che gli sta così dannatamente bene e che è impregnata del suo profumo.

Mi sento sollevare appena e subito mi ritrovo seduto sul tavolo, le mie gambe che gli cingono la vita per sentirlo più vicino.

Finalmente mi levo lo scolapasta dalla testa, con un suo “Non riuscirò più a guardarlo nello stesso modo, lo sai?” che mi fa sorridere, poi cerco nuovamente la sua bocca.

La mia lingua cerca la sua, ancora e ancora, arrivando a carezzargli il palato, a farlo rabbrividire e sospirare, e cavolo, sentire il suo respiro sulla mia pelle è la cosa più eccitante che esista.

Scendo con le mani sulla sua camicia, piano, ma…

“Rob, ci sono i bambini al piano di sopra…” mi ferma, perché sa bene che le cose sarebbe precipitate nel giro di davvero poco tempo.

Cazzo! Mi ero dimenticato dei bambini, troppo preso da lui, dalla sua sexy camicia, dal suo profumo, dalla sua bocca… mhm…

“M-mi dispiace, i-io…” balbetto, in imbarazzo ancora una volta. Signore e signori, sono un idiota! “Io non sono abituato, non c’ho pensato, e…”

“Ehi, ehi!” mi posa un dito sulle labbra, mettendo un freno  ai miei discorsi. “Lo so che per te è una situazione strana e tutta nuova, e ti ringrazio davvero per quello che hai fatto stasera, ma non possiamo andare avanti” mi sorride, cercando di farsi perdonare. Come se non lo perdonassi in ogni caso, poi.

Poi però si avvicina al mio orecchio, e mi sussurra un suadente “Ma credimi se ti dico che sto morendo dalla voglia di fare l’amore con te”.

Mi lascio sfuggire un sospiro, il cuore che batte all’impazzata.

Avvampo.

No, dico, già la situazione è precaria, poi se ne esce con questi discorsi così… sexy! Se non ci fossero i bambini non sapete che gli farei, proprio qui, su questo tavolo…

No. Nooooo. Questi sono pensieri inappropriati. Si.

Riprende a baciarmi piano, dolcemente, ma questa volta sono io a schiacciare il pedale del freno.

“Devo andare a casa” lo interrompo, con voce bassa e incerta.

“Credevo che dormissi qui…”

“Jude, sai come andrebbe a finire se rimanessi…” alzo un sopracciglio, e lui ride, abbassando la testa. Si, lo sa.

“Hai ragione, ma almeno rimani ancora un po’” cerca di intenerirmi. E ci sta pure riuscendo.

“Jude”

“Ma è solo mezzanotte. E domani è sabato, non lavori”

“Ma io sono come Cenerentola, lo sai?” ironizzo, scendendo dal tavolo dopo un ultimo bacio. “Allo scoccare della mezzanotte devo tornare a casa”.

Rimane un attimo a bocca aperta, poi inclina la testa di lato con aria confusa.

“…ma non eri Capitan Scolapasta?”

“Oh, fanculo!” gli do un pugno sulla spalla mentre scoppiamo a ridere entrambi, mentre io capisco che con quel nomignolo ho firmato la mia condanna.

 

 

 

The End

 

 

Siete sopravvissuti? Davvero?! WOW. xD

Dunque, adesso per non passare eccessivamente per matta, devo mostrarvi l’immagine che mi ha fatto venire in mente tutto questo, e poi spiegarvi alcune cose.

L’immagine è questa *W*  imagebam.com Io la trovo adorabilissima *____*

E devo ammettere che mentre guardavo questo film (guardatelo e piangete!) pensavo “Eppure Red mi ricorda qualcuno… le sue espressioni…” poi ho capito xDDD Vi sfido a trovare le differenze xD

 

imagebam.com imagebam.com imagebam.com imagebam.com imagebam.com imagebam.com imagebam.com imagebam.com

 

Basta, adesso mi eclisso e finisco di essere molesta. xD Ringrazio tutte le persone che leggeranno/recensiranno/preferiranno/seguiranno/ricorderanno questa storia pazzoide. Grazie a tutti in anticipo.

Baciiiii

ladyElric

   
 
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