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Autore: blueflaws    26/09/2011    4 recensioni
«Grazie, per avermi baciato quella volta».[...]
«Ero nei paraggi e lo sai che aiuto sempre i miei sottoposti».
Sorrise sornione.
«Stupido di un Colonnello, hai approfittato della situazione come al tuo solito!», lo accusò Ed.
«Se mi hai appena ringraziato?!», ribatté incredulo e confuso.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Fragments Of Time (Words And Facts)

Autore: Rosalie_

Fandom: FullMetal Alchemist

Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang

Raiting: Giallo

Genere: Generale, Sentimentale, Slice of Life

Avvertimenti: Yaoi

Tipologia: One Shot

Disclaimers: i personaggi non sono miei, appartengono a Hiromu Arakawa. Niente lucro, solo divertimento.

Note Autore: Eccomi qui, dopo ben quattro anni torno a pubblicare una fan fiction su FullMetal Alchemist (nuove storie, nuovo nick x3). Pensavo di farlo per il RoyEd Marriage e invece mi è uscita questa cosetta, ispirata da questa deliziosa immagine ** click, e ho deciso di portarla a termine altrimenti non sarei riuscita a concentrarla sull’altra! Un po’ sono emozionata perché mi sembra di essere tornata a casa dopo un lungo viaggio, ma alla fine non potevo stare senza scrivere su di loro x3

Un grazie a liena, la mia tata (che mi fa da sorella, amica e tutto il resto) che mi ha fatto riscoprire l’amore per questa coppia e a Setsuka per aver indetto il Pair520 Contest! Chissà che per il 10 potremmo leggere un po’ di sano RoyEd <3

Vi lascio alla storia. Buona lettura!

 

 

Fragments Of Time (Words And Facts)

 

 

 

 

 

Come se non ci fosse un domani,

parlami.

Come se non ci fosse un domani ,

toccami.

Come solo un amante sa fare,

amami.

 

 

Edward Elric sfogliò una pagina pigramente, più per passare il tempo, che per reale interesse.

Quel tomo di alchimia era stato il suo primo libro, quando da piccolo si era avvicinato alla materia. Conteneva tutte le regole basilari e ogni tanto si divertita a rileggerne qualcuna come se si fosse trattato di un libricino di frasi per tutte le occasioni.

Una buona parte steso sopra di lui, con il braccio che penzolava fuori dal letto, Roy Mustang si era sopito profondamente qualche ora prima, lasciando Edward a bearsi del suo calore.

Quel peso sopra di lui aveva un che di piacevole, come se fosse avvolto in un bozzolo di protezione.

Sentiva i capelli corvini solleticargli la spalla e il respiro regolare s’infrangeva sul suo braccio sinistro bloccato dalla mano dell’altro con fare possessivo.

Aveva ripreso a leggere quando una scia di baci umidi percorse il suo braccio fino ad arrestarsi sulla spalla, dove ricevette un piccolo morso.

«Ahi, ma che… ».

«Shh».

Seviziandolo con morsi e baci, il colonnello giunse al collo, sotto all’attaccatura dei capelli. Affondò il naso tra le ciocche sciolte e ispirò a fondo.

Un brivido corse lungo la schiena di Edward, mentre Roy continuava a vezzeggiarlo. Intrecciarono i piedi e l’uomo si schiacciò di più contro il suo fianco. Ed sentiva tutto il suo desiderio, pulsare contro di lui, ardere come fuoco.

Voltò la testa e intercettò le labbra di Roy, accarezzandole con la lingua. Mordicchiò il labbro inferiore e lo succhiò piano assaporando quella pelle così morbida.

Roy, una mano posata tra la sua schiena e il materasso lo fece rotolare a pancia in su, mentre l’altra andava a chiudere il libro lasciato aperto che scivolò sul pavimento.

Perdendosi nell’inchiostro dei suoi occhi, afferrò a palmi aperti le sue spalle larghe e lo attirò a sé. Ogni centimetro di pelle a contatto era come carta che bruciava.

 

 

Amami come se non ci fosse un domani

Amami come se il tempo non esistesse

Amami come se ogni giorno fosse il primo

 

 

«Grazie, per avermi baciato quella volta».

Roy guardò Edward appoggiato alla sua spalla e come meglio poteva da quella posizione, tirò le lenzuola e coprì entrambi. «Ero nei paraggi e lo sai che aiuto sempre i miei sottoposti».

Sorrise sornione.

«Stupido di un Colonnello, hai approfittato della situazione come al tuo solito!», lo accusò Ed.

«Se mi hai appena ringraziato?!», ribatté incredulo e confuso.

«Sta di fatto che lei ne approfitta sempre», borbottò rivolto al soffitto, ma un sorriso increspava le sue labbra.

«Se non l’avessi fatto questo non sarebbe mai cominciato».

Lo sussurrò piano, soffiandogli sull’orecchio, mentre con la mano scendeva a toccare punti che lo facevano impazzire. Un gemito si levò a conferma di quelle parole.

«Già», gli rispose Ed, voltandosi a guardarlo con occhi seri. «In questi anni, durante i viaggi con Alphonse, mi sembrava di essere una trottola, che girava su se stessa, sbatteva contro gli angoli, rimbalzava e continuava a vagare senza mai fermarsi. Poi mi sono trovato a roteare tra le tue braccia, sempre meno, fino a fermarmi. Tutto ciò che prima era solo un vorticare di eventi con te è diventato vita».

«Edward… ».

«No, ascolta».

E Roy lo ascoltò. Sapeva quando Ed fosse un tipo difficile quando entravano in gioco i sentimenti. Se lui era un abile oratore, avvezzo a conquistare le persone con le giuste parole, Acciaio sostituiva le mancate doti declamatorie con i fatti. Pugni ben assestati, combattimenti discutibilmente pericolosi, biglietti d’andata per il primo ospedale di Central nei paraggi. Lui lo sgridava e Ed lo baciava. Parole, fatti.

Con un cenno della testa lo invitò a continuare. «Ho imparato ad assaporare la quotidianità e le piccole cose, a vivere i giorni non solo in funzione di mio fratello e del nostro peccato. Sono riuscito a ritagliarmi piccoli spazi di tempo soltanto per me». Non lo disse troppo forte, perché gli sembrava di voltare le spalle alla promessa che si erano fatti lui e il fratello, ma neanche troppo piano, perché un po’ pensava di meritarselo. Semplicemente lo buttò fuori perché gli altri sapessero che aveva cominciato a vivere.

E Roy lo strinse a sé, emozionato, scombussolato.

Per la prima volta sentiva le parole abbandonarlo, loro che gli accarezzavano sempre il palato e premevano per uscire, insistenti, maliziose, canzonatorie. E subentravano i fatti.

Raccolse il viso di Edward tra le mani e indugiò sulla sua bocca con piccoli tocchi. Poi lo baciò in modo gentile, per niente frettoloso. Solo un incontro di labbra per imprimersi il suo sapore sulla pelle.

Gesti e parole che si fondevano. Un equilibrio perfetto.

Restarono lì, uniti, stretti stretti, le coperte che lambivano i loro fianchi.

Incorniciati così in quel piccolo frammento di tempo.

 

 

Come se non ci fosse un domani,

sussurrami.

Come se non ci fosse un domani,

accarezzami.

Come solo tu sai fare,

baciami.

 

 

   
 
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