Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: miss volturi    26/09/2011    0 recensioni
salve ragazzi, questa storia parla di Leah Clearwater, il personaggio che più mi piace (esclusi i protagonisti ovviamente).Parla di una vita diversa, molto diversa rispetto all'originale. ovviamente ci saranno comunque licantropi e vampiri. buona lettura!!!
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Seth Clearwater, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La mattina dopo Seth mi svegliò dicendo che dovevo sbrigarmi o altrimenti avremmo perso l’aereo. Io scesi dal letto con estrema lentezza. Andai in bagno e dopo aver fatto una doccia calda mi vestii. Scelsi dei vestiti semplici: una canottiera bianca, un paio di Jeans chiari e un a felpa nera. Dovevamo fare parecchie ore di viaggio. Un taxi ci aspettava fuori. Lanciato un ultimo sguardo alla mia vecchia casa, alla mia vecchia vita pensai” Addio papà”.
Salimmo sul taxi che ci portò via.
L’aeroporto non era molto lontano, ci volle solo mezz’ora. Prendemmo le valigie e dopo aver fatto il checkin salimmo sull’aereo. Io rimasi abbracciata a mio fratello per parecchio tempo, finché mi addormentai nuovamente. Una nuova inquietudine si impossessò di me. Come avrei reagito rivedendo mia madre? Nemmeno io comprendevo pienamente me stessa, ma la rabbia che provavo nei suoi confronti di certo non si poteva cancellare con una gomma in pochi attimi. Come poco tempo prima Seth mi svegliò dicendo < Siamo arrivati> io mi alzai sorridendogli. Scendemmo dall’aereo. Prendemmo le valigie e le moto. Di certo le nostre moto non potevano rimanere in Italia, piuttosto sarei rimasta io con loro. Chiedemmo a un taxi di seguirci mentre andavamo a casa di nostra madre. Meno male che Seth aveva il navigatore sulla moto, altrimenti sarebbe stato un problema. Seth prima che partissimo mi rivolse uno sguardo comprensivo. Sapeva quanto mi costava andare da lei.
Lui era sempre stato un cuore d’oro e perdonava tutti in un niente. In un certo senso lo invidiavo, perché io invece rimuginavo sulle cose fino a rodermi il fegato, sentendomi alla fine uno schifo. Una volta mi ero sfogata ed era stato davanti al preside,a causa di una rissa che avevo fatto con una ragazza che non mi lasciava in pace e senza accorgermene gli gridai in faccia procurandomi una sospensione.
Dopo quella sfuriata mi sentii immediatamente meglio e non mi importò molto delle conseguenze. Forse il perché dello sguardo di Seth era proprio quello. In cuor mio speravo che qualcosa mi facesse scattare, anche perché avevo tante cose da dire che nessuno poteva immaginare. Nemmeno Seth. Di certo non potevo gridarle in faccia sena che mi avesse provocato, e poi anche se glielo dicessi non mi capirebbe anche perché l’inglese era la materia che odiavo di più, e capivo quando parlavano ma a parlare … speriamo che lo parli. Poi pensai “ Ma certo che lo conosce vivevano in Italia prima”. Se voleva una figlia buona  e gentile aveva sbagliato ovulo. E il fatto che non fossi una persona molto espansiva non mi aiutava molto. Notai che dopo un paio di kilometri la strada si immergeva nel verde. Girammo per una stradina che portava a dei rari caseggiati tutti dello stesso colore rosso scolorito. Capimmo qual’era la nostra casa a causa di uno striscione che copriva l’intera facciata. “ benveuti a casa” e la N dove l’avevano lasciata. Io e Seth ci guardammo attraverso il casco. Ma dov’erano tutti? Non ci avevano neanche aspettato? Sentivo un brusio da dentro la casa. evidentemente non si erano accorti del nostro arrivo. Pensai di farli accorgere della nostra presenza sgommando un po’ e dando gas. Finalmente si girarono e ci videro. Quando uscirono la prima cosa che pensai fu “ Ma cosa mangiano questi?” dei ragazzoni palestrati e a petto nudo uscirono di casa sorridenti. Mio fratello si tolse il casco e sceso dalla moto andò a presentarsi < Ciao io sono Seth Clearwater> disse stringendo la mano a tutti. Loro si presentarono e uno di loro dissero < Sapevo che avevi una sorella non un fratello> chiese dubbioso. Mi avevano scambiato per un ragazzo. Mio fratello nascose una risata con un colpo di tosse. Molto discreto. hA si? io un ragazzo. Mi tolsi il giubbotto facendo vedere le mie forme che non si addicevano proprio a un ragazzo, e poi mi tolsi il casco. Loro tossirono imbarazzati. Guardai Seth e dissi in italiano < Di ai tuoi nuovi amici che se mi scambiano un'altra volta per un ragazzo gli stacco la testa. Chiaro?> lui mi guardò spalancando gli occhi. Io sorrisi ai ragazzoni falsa. A proposito di falsità, dov’è mia madre? Mio fratello ovviamente non disse ai ragazzi quello che gli avevo detto e appena mia madre uscì dalla porta si fiondò tra le sue braccia. Ma come faceva? Una strana rabbia mi saliva da dentro. Incrociai le braccia al petto. Non era cambiato una virgola dalle foto che avevo visto. I capelli neri come la pece, come gli occhi, la pelle leggermente scura. Tutto sommato era una bella donna. L’unica cosa che avevo ereditato da lei erano i capelli scuri, mentre i miei occhi erano azzurro ghiaccio, e la pelle pallida. Seth invece era identico in tutto e per tutto ai ragazzi di prima, solo meno muscoloso. Magari anche lui un giorno sarebbe diventato così. Dopo un lungo abbraccio, la falsità fatta a persona sembrò accorgersi di me. Le lacrime spingevano per uscire, ma non avrei mai permesso di mostrare la mia debolezza. Perché per me lei non era altro che una debolezza.
Lei si avvicinò a me e disse in italiano < Non mi saluti?> dovetti trattenere le parole che stavano per uscire come un fiume dalla mia bocca. < Ciao Mamma> dissi con un finto sorriso. In fondo cosa si aspettava? Per un attimo gli angoli della sua bocca si curvarono all’in giù, ma subito dopo tornò a sorridere. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Inizialmente rimasi interdetta da quel gesto, ma poi mi lasciai andare rispondendo all’abbraccio. In fondo mi mancava, ma sapevo che di lei non mi potevo fidare. Qualcosa mi diceva che prima o poi non se ne sarebbe andata di nuovo.   
Ero rimasta tesa nonostante tutto. Era più forte di me, non riuscivo a rilassarmi. Mia madre però sembrò apprezzare. Mi sentivo un pesce fuor d’acqua, tutti si conoscevano. Per Seth era facile fare amicizia, era sempre tanto allegro che la trasmetteva anche agli altri. Tutto il contrario di me, che invece era difficile che esprimessi le mie emozioni. Mi sedetti su una panchina, mia madre era attaccata a un uomo che era bianco però. Si tenevano per mano. in cuor mio già sapevo che legame c’era tra loro ma l’unica ma mi continuavo a ripetere “ sono solo amici”. Questo mio sogno venne smentito da un bacio che si scambiarono. Mi si gelò il sangue nelle vene. Ma cosa ci facevo li? Io non conoscevo questa gente. Mi alzai e me ne andai nel bosco. Nessuno sembrò accorgersene. Forse era un bene, o forse una mia capacità. Scomparire senza che nessuno se ne accorgesse, oppure essere insieme a qualcuno senza che questo si accorga della mia presenza. E questo, visto la mia asocialità, era un bene. Non facevo facilmente amicizia, o non la volevo fare. Ero giunta alla conclusione che stando soli si soffra di meno. O almeno credo. Camminai tranquilla nel bosco. Io non sarei dovuta venire, era la cosa migliore per me. Ma Seth … non potevo lasciarlo da solo, o forse ero io che non riuscivo a stare senza di lui. Non riuscivo a separarmi da lui. In quel momento mi passò nella mente l’immagine di mia madre che bacia quell’uomo. Vedo che non ci ha messo molto a dimenticarlo, a meno che il motivo per cui si erano lasciati non era proprio lui. La cosa non mi avrebbe sorpreso. Chissà papà cosa avrebbe pensato? Sarebbe stato contento per la mamma? Ero così generoso e simile a Seth che probabilmente avrebbe fatto anche da testimone.
Il fatto che più mi innervosiva era che almeno avrebbe potuto presentarcelo. Io quella donna proprio non la capisco, ma non la voglio proprio capire. A un certo punto mi accorsi di essere arrivata in una vasta radura. C’erano tantissimi fiori, tutti colorati.
Mi sedetti al centro di essa. Vedevo il sole scomparire dietro le montagne. Che spettacolo. Era come se sentissi di aver trovato il mio posto nel mondo, anche se sapevo che mi bastava un passo per tornare ad essere la vecchia antipatica Leah.
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: miss volturi