Film > Il Mistero Di Sleepy Hollow
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Autore: euryale_    26/09/2011    1 recensioni
[Il mistero di Sleepy Hollow; Ichabod Crane - Katrina Van Tassel - Un po' tutti - Nuovi personaggi.]
ATTENZIONE! Fan fiction a quattro mani, scritta e condivisa con 155MoreMcGregor.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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2. Coming home.
 
L'agente Crane varcò l'imponente ingresso del tribunale e si ritrovò in un atrio oscuro e affollato.
Appena saputo che lo aspettava un altro caso, Ichabod era uscito di casa in tutta fretta, ed era arrivato a piedi fino al tribunale, ora sostava in un corridoio angusto, in attesa di essere ricevuto dal giudice; si scostò i capelli neri dal viso in un gesto nervoso.
Non appena vide un uomo uscire dall'aula nella quale sarebbe dovuto entrare a breve, si sporse curioso per vedere chi vi era all'interno; purtroppo non riuscì a scorgere nulla se non il giudice Collins seduto al suo alto scranno di legno scuro.
Dopo pochi minuti sentì una voce imperiosa ordinargli ‹‹Venga avanti signor Crane››. L’uomo non se lo fece ripetere due volte ed entrò nell’aula.
Ichabod si fermò sotto allo scranno del giudice Collins e accennò un saluto con la testa seguito da un nervoso ‹‹Buongiorno››.
L’altro uomo non diede segno di averlo sentito e continuò a parlare ‹‹Per prima cosa vorrei presentarle una persona››. Fece un cenno verso l’oscurità dietro di sé e dal buio emerse una ragazza dai capelli biondi e profondi occhi neri.
‹‹Questa è la signorina Annabeth Jones›› la presentò il giudice mentre Ichabod avanzava verso di lei. ‹‹Incantato›› disse prendendole la mano destra tra le sue e sfiorandola con le labbra. La ragazza arrossì mentre Ichabod tornava davanti allo scranno del giudice.
‹‹La signorina Jones è qui per accompagnarla e aiutarla nel suo prossimo caso. E’ un’apprendista e stare con un agente che ha risolto tanti casi come voi la aiuterà a capire in modo più approfondito ciò che il vostro lavoro comporta.›› disse Collins sogghignando, poi continuò ‹‹Il che mi porta al nostro prossimo argomento: il vostro caso››. Si sporse verso Ichabod e sempre con lo stesso ghigno sulla faccia domandò ‹‹Suppongo che vi ricordate di Sleepy Hollow, esatto?››
L’uomo fissando negli occhi il giudice, degluttì e sussurrò un vago ‹‹Si››. In cuor suo pregava che dovesse solo fare un paragone, quel villaggio gli aveva creato fin troppi guai, al limite della sua sopportazione.
Notando lo sguardo spaventato di Ichabod, Collins andò dritto al punto ‹‹Ci sono state ben quattro sparizioni, nei pressi del torrente. Degli uomini scomparsi non si è più trovata nessuna traccia ed è qui che entrate in campo voi. Partirete esattamente domani per Sleepy Hollow accompagnato dalla signorina Jones per indagare sul caso.››
Il detective sentiva la gola secca e aprì la bocca più volte tentando di dire qualcosa ma il giudice lo interruppe nuovamente ‹‹Cosa succede signor Crane? Non credete più nei vostri metodi scientifici e garantiti dopo il caso a Sleepy Hollow?››
Ichabod ancora una volta non rispose, al di sotto della sua carnagione bianca, se possibile, divenne ancora più pallido, poi si volse verso Annabeth, la salutò chinando leggermente la testa e lo stesso fece rivolgendosi al giudice poi si volse verso l’uscita, gli occhi neri pieni di incredulità.
L’uomo scese i gradini dell’ingresso immerso nei suoi pensieri. Come avrebbe detto a Katrina che sarebbe tornato a Sleepy Hollow? Degluttì più volte all’idea del viso di lei quando glielo avrebbe reso noto. Ma nell’istante in cui si fermò sul marciapiede cercando con lo sguardo una carrozza, giunse alle sue spalle una voce sconosciuta.
‹‹Signor Crane! La prego, mi aspetti!››
Ichabod si girò e notò la giovane apprendista che scendeva i gradini tenendo sollevata la gonna blu del grazioso vestito, cercando di non inciampare. Si voltò completamente e la attese.
Arrivò davanti a lui e sorrise ‹‹Vi ringrazio! Siete un vero gentiluomo!››
Perplesso dalla velocità con cui la ragazza aveva parlato, il detective annuì ‹‹Cosa dovete dirmi?››
La ragazza lo guardò come se la risposta fosse più che ovvia ‹‹Nulla! Semplicemente vengo con voi!›› e fece un altro dei suoi sorrisi a trentadue denti.
Leggermente a disagio lui continuò a fare cenno di si, distogliendo poi lo sguardo che andò a posare sulla carrozza ferma davanti a loro in quel momento. Vi salì e così fece anche Annabeth.
‹‹Oh che bello! Una berlina chiusa!›› esclamò lei appoggiando le mani sui sedili.
Sempre più inquietato, Ichabod si premette contro allo schienale e voltò lo sguardo al finestrino. Ma la voce della giovane apprendista, gli giunse alle orecchie prima che potesse di nuovo concentrarsi sul modo in cui avrebbe detto del ritorno a Sleepy Hollow a Katrina.
‹‹Io preferisco il calesse…peccato si usi solo nella bella stagione. Invece trovo che sia più raffinato il Landau, con la capote…avete presente?››
Nonostante non avesse la più pallida idea di che stesse parlando la ragazza, lui annuì allontanandosi maggiormente e spingendosi contro lo sportello. Quella ragazza iniziava a renderlo nervoso…e doveva portarsela dietro a Sleepy Hollow? Nemmeno per sogno!
L’idea di abbandonarla lì a elencare i componenti della carrozza si fece prepotentemente spazio nella sua mente e così appena il cocchiere fermò la carrozza per aspettare il passaggio di numerosi pedoni, lui aspettò che Annabeth spostasse lo sguardo e si precipitò a spalancare lo sportello, balzando giù e iniziando a correre disinvolto fino alla fine della via.
Per fortuna la strada in cui era capitato, era piuttosto vicina alla sua casa e con un ultimo sforzo corse fino a lì, sperando che il giudice gli avesse solo fatto uno scherzo.
Katrina era in giardino che raccoglieva rose, bellissima come sempre nella luce della nascente sera. I lunghi capelli biondi le ricadevano davanti al viso.
Ichabod si fece coraggio e varcò il cancello, avvicinandosi alla ragazza, che appena lo vide  gli gettò le braccia al collo stampandogli un bacio sulle labbra.
‹‹Allora? Qual è il nuovo caso del detective Ichabod Crane?›› gli chiese lei raggiante.
Lui immaginava già come quel sorriso si sarebbe spento quando le avrebbe detto tutto ‹‹Tesoro, senti…›› tentò di dire lui, ma la voce non voleva uscire.
Lei lo guardò incoraggiante ‹‹Non sarà mica qualcosa di così terribile da non riuscire a dirmelo!››. Ma Ichabod non rispose e lei, proprio come aveva immaginato, si rabbuiò ‹‹Non dirmi che…››
L’uomo annuì con lo sguardo basso ‹‹Non ho potuto non accettare Katrina! Ne va una questione di orgoglio. E non posso lasciare che gli abitanti di Sleepy Hollow rimangano in balia di ciò che accade! Dovresti esserne consapevole anche tu, è il tuo villaggio…››
Katrina non rispose, ma continuò a guardare il roseto, giocherellando con i gambi delle rose recise che teneva in mano.
‹‹Devo Katrina…anzi, dobbiamo. Ti prego…››
Dopo un altro istante di silenzio, la ragazza annuì e si voltò per tornare in casa. Ichabod tra i capelli biondi di lei, scorse una lacrima scendere lenta sulla sua guancia.
 
 
 
Due cervi posti all’ingresso di una stradina erano il benvenuto che Scarlet Harvey ricevette dallo sperduto villaggio. Il vestito color sangue era completamente sudicio di fango e le valigie che la ragazza teneva tra le mani erano trascinate lungo il sentiero.
Lanciò uno sguardo torvo tra i capelli spettinati e sbuffò, domandandosi dove diavolo fosse finita. Avrebbe sicuramente fatto licenziare quel cocchiere!
Era partita da Londra alcuni giorni prima, diretta a New York, e tutto era stato perfetto finché non era salita su quella maledetta carrozza. Non conoscendo la strada perché in un posto nuovo, non si era resa conto che il cocchiere l’aveva portata da tutt’altra parte, inoltrandosi nell’entroterra. E aveva addirittura avuto il coraggio di abbandonare lei e la carrozza a qualche chilometro dallo sperduto villaggio! Si era inoltrato in una chioma di alberi spinto dalla sete e seguendo un torrente non aveva più fatto ritorno. Appena lo avrebbe ritrovato, era sicura che gliel’avrebbe fatta pagare.
Un cartello su un paletto in legno che prima non aveva notato, recava la scritta “Sleepy Hollow”.
Riprese le valige in mano e si avviò lungo la strada.

   
 
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