Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: Dicembre    07/06/2006    1 recensioni
Da diverso tempo ormai i Reikai Tentei conducono vite normali. Kurama, rimasto nel mondo degli umani, però, non sa trovare un giusto equilibrio fra la sua anima demoniaca e quella umana. Hiei invece, rimasto nel mondo dei demoni, cerca di sfuggire a tutto ciò che il suo amico rappresenta per lui, ancora una volta, allontanandosi da ciò che ama...In realtà, però, a riportarli l'uno vicino all'altro, è la persona che meno ci si aspetterebbe: Yukina. La piccola dama dei ghiacci, infatti, dopo aver riflettuto molto sulle parole che Hiei le aveva detto prima che quest'ultimo partisse per il Makai, s'è decisa a tornare nella sua terra d'origine per affrontare, a suo modo, il passato. Kurama decide di accompagnarla, convinto che l'unico modo per ritrovare un'armonia interiore sia quella di cercarla insieme allo Youko. Ci sono dei cacciatori di volpi, però, sulle tracce dei nostri amici, e il pelo d'argento è quello più pregiato. Hiei quindi, più d'istinto che ragionando, decide di tornare nella sua terra con Kurama e la sorella, pur vivendo nel disperato tentativo di cancellare dalla sua testa l'unico nome che per lui rappresenta tutto. [KuramaxHiei]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kiba91: grazie *^_^* Sìsì, Kourunue piace molto anche a me, tuttavia Hiei è pur sempre Hiei, quindi inevitabilmente è stato destinato a Kurama (per me è stato creato apposta XD)

Anonima Gatta: In realtà non compariranno... Può darsi che Kurunue faccia una comparsata in sogno, ma nulla di più :( Grazie per la recensione ^^

Alice: eh eh. Sìsì, Kurama è solo di Hiei, non ti preoccupare. Anche perchè, memore delle tue minacce, mi guarderei bene dal dividerli O_O

 

Aleen: grazie anche a te delle tue opinioni sempre articolate =) In realtà, ho grosse difficoltà con yukina, perchè passo da fasi di accettazione a fasi di odio. E se lascio prevalere queste ultime, la uccido, stravolgendo la trama -_- Quindi tento di limitarmi, ma ne risulta un personaggio poco riuscito. Del resto, nell'anime è un'ameba, detto francamente, quindi quest'idea "rivoluzionaria" di Yukina con carattere me la sono proprio andata a cercare -_-

Come si dice, chi è causa del suo mal...

Hiei OOC. Forse hai ragione, anche se nell'anime interagiscono 1 volta e mezza e quindi non ho esempi da seguire, soprattutto in una vita "a stretto contatto" come quella presentata in Hiruseki. Di solito yuukina sorride, Hiei dice "Nn" e qui finisce il loro dialogo ''^^ Comunque capitoli così saranno pochi, i prossimi (credo) siano decisamente più fedeli al buon vecchio caro yukai XD

 

Per tutti: io sono *molto* avanti con la storia (mancano pochi capitoli alla fine - e so che qualcuno l'ha già letta... mi auguro comunque mi lasci un commento). Quindi sarò davvero veloce nell'aggiornarli, almeno per mettermi "in pari".

 

Buona lettura a tutti ^_^

 

***

 

-Hiruseki-

 

Capitolo Undicesimo

 

  

Questa situazione è così difficile che d’istinto mi do dello stupido per essere venuto qui, ma del resto so che non vorrei essere da nessun altra parte.

Sentire Yuukina parlare di me con quella voce e quegli occhi… Non penso di poter sopportare oltre. Ogni passo, ogni momento diventa una tortura alla quale non riesco ad oppormi.

Sono uno sciocco a non volerle dire la verità? No.

Sono un bambino proibito, un frutto di un gesto che non avrebbe mai dovuto esserci, bandito dalla mia terra e dal mio mondo e odiato da tutti: non sarebbe forse presuntuoso aspettarmi che proprio lei, proprio Yuukina che è così pura, possa accettarmi?
Lo sarebbe e io lo so bene.

Non ha bisogno di sapere chi è suo fratello, perché chi si aspetta è un cavaliere senza macchia, perfetto nel corpo e nell’animo, che la salvi e  la porti via, al sicuro da ciò che è stato. E proprio perché questa persona non esiste, proprio perché è tutto frutto della sua immaginazione, ora è costretta a tornare in quel luogo di tortura dove tutto ha avuto inizio e dove tutto deve avere fine. Se solo potessi anche solo avvicinarmi ai suo ideale…

Mi guardo le mani, prima la sinistra e poi mi soffermo sulla destra, fasciata per nascondere ildrago.
Sorrido. Il padrone del fuoco del Makai non può essere buono. Tempo  fa barattai me stesso per questo fuoco, sopportai un dolore che non ha eguali per il mio terzo occhio. E in quei giorni quello che potevo offrire a Yuukina come fratello s’è dileguato, perso nelle fiamme e nel sangue. Ormai tutto è passato.

Sento il respiro di Yuukina, all’interno della grotta, farsi regolare e vedo una luce fioca danzare all’uscita. Dev’essere un fiore-sentinella che la volpe ha messo di guardia, anche se so che non prenderà sonno. Guardo quella grotta, dall’alto del mio ramo, e so che dentro c’è tutta la mia vita e tutto ciò che amo. Ma non torno, non vado da loro perché ora più che mai, so di essere un estraneo.

 

Era il terzo giorno di cammino e Hiei aveva accuratamente evitato di scendere dagli alberi e parlare coi suoi compagni di viaggio. Yuukina, dal canto suo, aveva cercato di scusarsi, ma le sue parole non erano andate a buon fine. Ormai era convinta che il suo discorso avesse infastidito Hiei: insinuare senza dire, alludere così al suo passato, forse era qualcosa che lui non le avrebbe perdonato. Era troppo gentile per gridarle in faccia che, in fondo, di suo fratello, non gli interessava nulla, però era chiaro che l’argomento aveva toccato qualche corda nel cuore di Hiei che non doveva essere pizzicata.

E questo, non poteva negarlo, la faceva soffrire; lei stessa si sentiva inadatta ad affrontare una situazione così.

Che Hiei la disprezzasse per la sua debolezza? Che non sopportasse l’idea che una persona come lei potesse sentirsi così fortemente legata a lui? Forse l’unica soluzione sarebbe stata quella di chiedere consiglio a Kurama, ma anche il demone sembrava perso nei suoi pensieri. Aveva lo sguardo lontano e non aveva ancora detto una parola dalla mattina. Dai suoi occhi traspariva una tristezza che Yuukina non capiva: questi sembravano gravati da un peso lì da sempre, appesantiti da una colpa che la piccola yukai non comprendeva.

Le iridi verdi di Kurama sembravano smerigliate, stemperate da un qualcosa di arcano che difficilmente poteva essere vinto. Ed era vero, nell’animo della volpe si agitavano forze che lui stesso non riusciva a controllare. Il Makai gli aveva aperto vecchie porte che aveva ritenuto chiuse per sempre, ma la confusione, se possibile, era aumentata. Non sapeva cosa volesse, non capiva chi fosse e i suoi compagni sembravano confusi e persi tanto quanto lui.

Il silenzio di quella giornata parlava di solitudine e di allentamento: mai come in quel giorno Kurama aveva la consapevolezza che pur allungando la mano, non avrebbe trovato nessun appiglio da afferrare. Ma era giusto così, non poteva chiedere e pretendere niente, doveva fare da solo e doveva trovare lui un’armonia perduta che nessuno gli avrebbe potuto mai dare, se non lui stesso.

 

 

Persi com’erano tutti e tre nei loro pensieri, non si accorsero delle ombre che li stavano seguendo. Le figure erano ben nascoste fra gli alberi e il loro ki ridotto al minimo. Osservavano la compagnia addentrarsi nel Makai e aspettavano solo il momento più opportuno per attaccare.

Silenziosi, sapevano che sarebbe arrivato presto.

 

Etwòk fece cenno con la mano al suo compagno di procedere. Quest’ultimo prese una boccetta dalla sua tasca e la lanciò ai piedi di Kurama.

Fu un attimo: il vapore che si sprigionò fu così intenso da non dare tempo a nessuno di correre ai ripari, s’infiltrò sotto la pelle e negli occhi dello Youko e di Yuukina, fra i capelli e nelle vesti. Ma mentre alla piccola yukai questi vapori sembravano non causare gravi conseguenze, Kurama era in completa balia di una forza a lui sconosciuta.

“Non vogliamo te, vattene e non darci fastidio” disse un demone enorme uscendo allo scoperto insieme ai suoi compagni.

Hiei fu al suo fianco in un lampo, con la katana sguainata

“Ci si rincontra eh? Sapevo che eri amico della nostra volpe, avresti dovuto dirci subito dove si trovava”
”Per cosa” rispose sarcastico Hiei “per togliermi il piacere di uccidervi fra i vostri cari boschi?”

“Il tuo atteggiamento non è cambiato … impertinente e spocchioso”
Hiei alzò le spalle in segno di scherno “quindi già saprai che se torci un capello alla ragazza o alla volpe, raggiungerai i tuoi avi senza neanche accorgertene”

“Ma la volpe è nostra, mi spiace, ma ci appartiene di diritto”
Hiei stava per replicare, ma le parole gli morirono in bocca quando vide Kurama boccheggiare, a carponi per terra

“Che cosa gli avete fatto?”
”Vedi, mio caro amico” iniziò Etwok “Kinae sarà stato anche uno sprovveduto, ma ci ha consentito di scoprire tante cose… Per esempio come trasformare il ragazzino nella volpe che vogliamo. Del resto non possiamo certo coprirci di pelle umana, il pelo di uno Youko d’argento invece, mi sembra molto più appropriato” ghigno contento.
Hiei strinse i pugni in disgusto e puntò la katana contro il suo avversario “Tu sai a cosa vai incontro, vero?”

“Tocca me o i miei compagni e la volpe muore” sibilò in tutta risposta, Etwòk.

Hiei esitò un istante e spostò lo sguardo su Kurama che sembrava non riuscire a muoversi. Quello che stupì e preoccupò il koorime fu il vedere i capelli della volpe lentamente perdere colore e acquistare degli intensi riflessi argentati, vedere le sue fattezze mutare e i suoi artigli allungarsi, senza che Kurama sembrasse padrone di sé.

“Capisci ora perché è stato sciocco permettere a Kinae di comunicare con noi?” incalzò Etwòk sorridendo allo sguardo preoccupato di Hiei “Perché ora la volpe si sta trasformando nel nostro bellissimo esemplare. Sappiamo cosa fare …”.

Il terzo yukai che era rimasto muto fino ad allora, si avvicinò al tremante Kurama e iniziò a legargli i polsi prima e le caviglie dopo.

Hiei in un attimo fu di fianco all’amico e con due colpi secchi recise le corde appena annodate

“Forse non ci siamo capiti” e senza indugiare infilzò le mani dello yukai con la sua katana “Lui non si tocca”

“Che scocciatore! Gyolh occupati del nanerottolo”

Se non fosse stato per i suoi riflessi, Hiei si sarebbe trovato, un istante dopo, schiacciato dall’ascia scagliata dallo yukai a cui era stato appena dato l’ordine

 

E’ davvero veloce, e non me lo sarei aspettato. Mi è già vicino, quando io di nuovo mi scosto per schivarlo. La volpe è ancora a terra, attonita e non capisco che cosa sia quel vapore leggero che la circonda, ormai è tornato Youko, ma ciononostante rimane immobile. Ho poco tempo per pensare a lui perché Gyolh m’è di nuovo addosso. Che essere fastidioso, devo eliminarlo il prima possibile. Mi ricorda Bui, ma la sua aura cresce molto più velocemente. Non mi lascio certo intimorire e gli sono subito dietro, per quanto veloce, questo yukai è disordinato in battaglia e non ha strategia.

Sorrido, ma faccio quello che non dovrebbe mai fare un combattente e che io stesso disprezzo: mi distraggo. Con la coda dell’occhio vedo qualcosa che m’impone di girare lo sguardo e perdere l’attenzione necessaria al momento. Lo yukai che prima aveva legato le mani e i piedi della volpe gli è ora sopra, gli sta strappando i vestiti di dosso con una mano e con l’altra sta premendo il suo viso contro il proprio. Lo sta baciando così avidamente che mi manca in fiato. Ma è un attimo, perché sento un intenso dolore al petto e mi ritrovo scaraventato per terra col sangue che esce abbondante dalla mia ferita.

  
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