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Autore: Care Sofy Forbes    26/09/2011    0 recensioni
Salve a tutti :) Questa è la prima ff che scrivo ed è stata scritta a due mani. Nasce da un gdr dove sono Caroline e Tyler mi ha aiutato a scriverla :) Alcune cose potrebbero essere simili ad altre ff perchè le ho lette tutte e memorizzo ogni cosa quindi scusatemi se ci sono fatti simili ad altre ff, non era mia intenzione >.< Spero vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il primo giorno da non-morta era passato ed era ormai notte fonda. Durante il giorno Damon aveva spiegato alla neo-vampira bionda tutto quello che c’era da sapere sul suo nuovo essere. Le aveva detto della luce del sole, del bisogno di sangue, del fatto che non poteva avere contatti con i semplici umani, per ora. Le aveva quindi quasi intimato di avere una relazione con lui, se così poteva definirsi, per non destare troppi sospetti sulla sua presenza nella pensione dei Salvatore. Le aveva detto che non avrebbe più potuto vedere Tyler, aveva messo fine alla loro storia nascente lui stesso, inviandogli un messaggio, che sarebbe dovuto sembrare da parte di Caroline. La notte precedente non aveva dormito, non ci era riuscita. Continuava a guardare quel messaggio e a scriverne uno per scusarsi, che puntualmente non inviava. Non poteva farlo. Eppure aveva questo disperato bisogno di sentirlo, di avere un qualsiasi contatto con lui. Ora Damon era uscito, e aveva portato con sé il cellulare di Caroline. Era rimasta al pensionato da sola, con il suo disperato bisogno di sangue. Aveva quindi bevuto abbastanza da porter quasi star male, ed era uscita dalla casa. Si diresse all’enorme tenuta dei Lockwood, passando dai tetti, lasciando che il vento impavido le sfreggiasse il volto e scompigliasse i suoi boccoli d’oro. Giunta sul tetto della tenuta si fermò bruscamente. Alzò per u attimo lo sguardo al cielo, avvertendo un tuono in lontananza. Si preparava un brutto temporale. Respirò a fondo prima di spiccare un salto per atterrare elegantemente vicino alla porta della tenuta, sulle punte dei piedi. Bussò quindi, aspettando impaziente e dondolandosi sulle ginocchia, per l’attesa quasi esasperante.
Tyler, dal canto suo, non era più riuscito a dormire nemmeno per un istante da quando aveva ricevuto l’sms di Caroline. Era sconvolto, deluso, ferito. Si sentiva usato. Non gli andava giù il fatto che forse per Caroline era stato solo una distrazione. Aveva pensato che tra lui e Caroline ci fosse una certa alchimia, che sarebbe potuto nascere qualcosa di più di una semplice amicizia. In poco tempo Caroline era riuscita a infiltrarsi in quel suo cuoricino che pareva di pietra e a prendere posto lì, lasciandoci un vuoto terribile quando improvvisamente aveva cambiato idea. Ora era lì, che si aggirava come un fantasma per la grande cucina, senza riuscire a chiudere occhio, nonostante la stanchezza. Ogni volta che ci provava, si ritrovava di fronte a due grandi occhi azzurri come il mare che lo facevano sussultare: gli occhi di Caroline. Sospirò riempiendosi un bicchiere di vodka e portandoselo alle labbra quando sentii bussare. Sbuffò lasciando il bicchiere sul tavolo e avvicinandosi alla porta, chiedendosi chi diavolo fosse a quell’ora della notte. Mai si sarebbe aspettato di ritrovarsi la biondina per la quale da due giorni a questa parte si struggeva.
-C.. Caroline.. – balbettò con gli occhi spalancati –Che cosa vuoi?- aggiunse cercando di non mostrare il suo stupore.
La biondina sussultò quando sentì la porta aprirsi e per un attimo abbassò lo sguardo imbarazzata. Lo rialzò subito dopo deglutendo*
-Tyler- deglutì di nuovo, inumidendosi le labbra –So che è notte fonda e.. il messaggio..- iniziò cauta –ma devo parlarti.. è.. molto importante..- annuì lievemente mordendosi il labbro, guardandolo aggrottando la fronte, quasi supplicandolo con lo sguardo.
 I suoi occhi azzurri mostravano tutto il suo dispiacere per ciò che era successo.
-Va bene, entra- accennò il ragazzo roteando gli occhi, sospirando e arrendendosi al suo sguardo supplichevole.
Si spostò per lasciarla entrare e le diede le spalle guidandola verso il soggiorno, invitandola a sedersi con un ampio quanto plateale gesto della mano.
-Allora, non vuoi più vedermi?- le chiese inumidendosi le labbra, abbassando lo sguardo e arricciando le labbra, rialzandolo poi subito dopo e incrociando le braccia al petto con fare spavaldo.
Immediatamente Caroline sentì la sua gola prendere ad ardere, andandole a fuoco e deglutì evitando il suo sguardo.
-Sei solo in casa?- chiese schivando la domanda, prima di proseguire.
-Si, mia madre è in ospedale, insieme a mio padre- Si affrettò a rispondere il ragazzo –Perché?!- chiese notando la sua espressione sofferente e aggrottando la fronte.
Caroline annuì leggermente, evitando il suo sguardo, fissandosi le mani che continuava a contorcersi per il nervosismo.
-Come sta?- chiese sviando ancora una volta la sua domanda.
-E’ stato solo un piccolo malore.. Sta bene- tagliò corto alzando le mani e scuotendo leggermente la testa, innervosendosi a causa del comportamento inspiegabile di Caroline.  –Ora vuoi dirmi che diavolo ci fa qui a quest’ora della notte, per favore?- aggiunse alzando leggermente il tono della voce, quasi senza accorgersene.
La biondina annuì appena e sbattè le palpebre più volte prima di dirgli ciò che doveva, incerta se farlo o meno.
-Oh, certo, si. Ehm..- aggrottò la fronte e un sospiro le sfuggì dalle labbra –Quello che sto per dirti ti sembrerà assurdo e..- fece una pausa inumidendosi le labbra prima di continuare –probabilmente dopo sarai tu a non volermi più vedere, ma.. – un’altra pausa –Hai il diritto di sapere chi hai di fronte- annuì portando lo sguardo su di lui, abbassandolo poi subito dopo.
Tyler la guardò, ora piuttosto preoccupato e le si avvicinò sedendosi accanto a lei.
-Hey.. Ma che dici?- chiese a mezza voce prendendole una mano e stringendola tra le sue.
-Quel messaggio.. non l’ho mandato io, Tyler.. – lo guardò per un istante, implorante –Ti prego, credimi- il suoi occhi blu lo supplicavano, le sue mani tremavano. Anche la voce era incerta, quasi si spezzava. Strinse leggermente la presa sulla sua mano, mordendosi il labbro violentemente.
-E chi è stato allora?!- chiese incredulo, non sapendo se darle retta oppure no.
-Damon Salvatore- rispose prontamente –Tyler.. Ho bisogno che tu mi creda.. Ti prego, fallo- si lamentò quasi implorandolo con lo sguardo.
Tyler scosse per  un attimo la testa, lasciando la sua mano. –Ma perché lo avrebbe fatto? Vi vedete e non vuoi dirmelo? Perché se è così non c’è problema, Caroline, davvero.-
Caroline scosse energicamente la testa, in segno di diniego.
-Questa è la parte più difficile da spiegare.. Se dopo non vorrai più vedermi lo capirò, ma quello che sto per dirti non deve saperlo nessun altro. NESSUNO. Tutto quello a cui credi sta per cambiare.. Sei pronto?
Il ragazzo rimase per un attimo in silenzio. Cominciava a sentirsi a disagio e deglutii rumorosamente.
-Ti prometto che non lo dirò a nessuno- iniziò incerto –Ma parla, ti prego, parlami Caroline!- implorò esasperato.
Caroline respirò profondamente e prese la mano di Tyler tra le sue, stringendola. Abbassò per un attimo lo sguardo, aggrottando la fronte e risollevandolo subito dopo, cercando il suo sguardo.
-Damon è un vampiro- iniziò cauta –E ha bevuto il mio sangue.. E sarei morta se non mi avesse trasformata, perciò..-lasciò la frase in sospeso, scrollando le spalle e guardandolo negli occhi, cercando di captare i suoi pensieri.
Tyler restò pietrificato.
-Cosa?!?!- Urlò quasi senza  accorgersene. Il sindaco Lockwood, suo padre, gli aveva sempre raccontato alcune leggende sui vampiri, ma non aveva mai creduto che fossero vere. Mai, fino a quel momento.
Le lasciò la mano, alzandosi e indietreggiando, spaventato.
-Trasformata?! Cosa intendi con questo?!- scosse la testa, scioccato, con gli occhi spalancati. –Tu sei..- fece una pausa respirando profondamente prima di terminare la domanda –Tu sei.. Un vampiro..- disse deglutendo con voce tremante.
Caroline chiuse gli occhi, respirando profondamente, per aprirli subito dopo e annuire lentamente, mantenendo lo sguardo basso.
-Tu.. Senti il bisogno di.. bere il mio sangue? – chiese ancora il ragazzo, titubante, cercando di nascondere il disagio che provava in quel momento e la paura, soprattutto, di vedere la ragazza della quale si stava innamorando trasformarsi in qualcuno da temere.
La biondina annuì lentamente.
-Si- mormorò portando una mano all’altezza della gola e deglutendo –La mia gola.. Va a fuoco- aggiunse dopo una piccola pausa –ma non ti farò del male. Te lo prometto.-
Tyler abbassò lo sguardo e deglutì. Si sentiva completamente distrutto, aveva paura, ma non poteva abbandonarla proprio quando aveva bisogno di qualcuno con cui parlare. E lui si era ripromesso di essere per lei tutto ciò di cui aveva bisogno. Si avvicinò nuovamente a lei, facendosi forza e cauto le prese il volto tra le mani, incerto.
-Per me resti sempre Caroline- mormorò con una dolcezza tale da sconvolgere anche se stesso –Non ti abbandono. Capito?-
Caroline annuì, lasciando che le lacrime scorressero e smorzassero le sue parole con i singhiozzi.
-Io.. Io non voglio essere.. non voglio essere un mostro, Tyler.. Non voglio..- mormorò tra i singhiozzi che le squassavano il petto.
Tyler avvertì una stretta al cuore alle sue parole. Non era un mostro. Non lo era mai stata. Era un angelo. Con i boccoli biondi che le incorniciavano il volto e gli occhi azzurri come il mare, quella pelle delicata e le guance rosee sembrava uno di quegli angeli che si vedevano spesso sui quadri.
-Tu non sei un mostro, Caroline- scandì lentamente, sincero e asciugandole le lacrime che le rigavano il volto.  –Impareremo a gestire tutto questo. Va bene? Lo faremo insieme. Te lo prometto.- aggiunse cercando di incoraggiarla, guardandola negli occhi. La strinse a sé, poi, fregandosene di tutto. Non aveva paura di quello che avrebbe potuto fare. Non aveva paura di lei. Era diventata in poco tempo il suo tutto e non avrebbe permesso che questo la allontanasse da lui. MAI.
 
La ragazza al solo contatto della sua guancia contro il collo di Tyler sentì il volto cambiare, la gola andare letteralmente a fuoco. Si allontanò di scatto portandosi una mano davanti alla bocca e dandogli immediatamente le spalle per non farsi vedere, per nascondere quel volto, il volto di un predatore senza alcuna speranza di redenzione, che lottava contro il suo istinto primario, la fame. Tyler le poggiò una mano sulla spalla prendendo delicatamente il volto di Caroline tra le sue mani.
 - Non ho paura di te, so che non mi farai del male.- sussurrò dolcemente cercando di rassicurarla poggiando la fronte contro la sua mentre pian piano il viso della ragazza tornò normale.
-Non posso rischiare di farti del male.. Non lo sopporterei!- disse Caroline con la voce spezzata dai singhiozzi e col viso rigato dalle lacrime amare che continuavano a scendere dai suoi meravigliosi occhi. Tyler sorrise mettendole un braccio attorno alla vita e facendole poggiare il viso contro il suo petto.
 -Andrà tutto bene, Caroline. So che non potresti mai farmi del male, ti conosco. Non ho intenzione di lasciarti andare via da me, non ora; sei la cosa più importante che ho e non ho intenzione di perderti, farò qualsiasi cosa per te, qualsiasi.- le ripetè stringendola a sè.
-Grazie..- sussurrò lei affondando il viso sul petto di Tyler e continuando a stringerlo mentre il respiro si fece regolare poco a poco.
 Il ragazzo restò immobile accarezzandole i capelli e beandosi di quel momento; i suoi respiri, il battito regolare del suo cuore e il suo dolce viso finalmente libero dalle lacrime, vederla serena era tutto quello che voleva in quel momento, la sua felicità era la cosa più importante e avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenerla al sicuro. Restarono per alcuni minuti stretti uno tra le braccia dell'altro finchè non si addormentarono entrambi lasciandosi alle spalle tutto quello che era successo, tutte le incomprensioni, le paure. Quando Caroline si svegliò era ormai quasi l'alba, a distanza di poco tempo sarebbe sorto il sole e doveva subito tornare alla pensione. Scrisse un biglietto a Tyler e lo lasciò sul tavolino ringraziandolo di tutto quello che aveva fatto per lei e dicendogli che se avesse voluto vederla di nuovo avrebbe potuto cercarla alla pensione dei Salvatore. Restò a guardarlo per alcuni interminabili minuti quando si decise ad andare via, si avvicinò lentamente a lui e lo baciò sulla guancia cercando di imprimere nella mente il ricordo del suo dolce odore e della pelle morbida del suo viso, per avere sempre una parte di lui accanto a sè anche quando non c'era, anche quando era lontano, avrebbe sempre custodito quelle sensazione nel profondo del suo cuore.
  
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